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Il sole non era ancora un ricordo vivido, solo un barlume timido oltre le cime prealpine, quando JO74, a quarant’anni compiuti e un cuore fatto di benzina e polvere, diede vita alla sua Ténéré. La chiamava, in privato, la "Duna di Ferro", e quel giorno l'aveva sellata per un viaggio che, nella sua mente, era più un'epica che una semplice gita: la conquista solitaria delle Torri del Sole Guardiano e l’arrivo al Lago dello Specchio Azzurro (Torri di Fraele e Lago di Cancano).

L’Aneddoto della Maledizione del Goblin
Dopo ore di asfalto che si srotolava come un nastro d'argento (Edolo e Aprica), con un traffico così scarso che sembrava l'intero mondo si fosse dissolto, JO74 si fermò a una locanda in Aprica, la Taverna del Ristoro Illusorio. Erano appena le 9:30, ma la sua gola era secca.
"Portatemi un elisir che risvegli lo spirito," chiese.
La cameriera gli consigliò un succo ai frutti di bosco, servito in un bicchierino che sembrava la coppa di un Folletto. JO74 ne bevve metà in un sorso.

Quando arrivò il conto, il motociclista si sentì come se un dardo avvelenato lo avesse trafitto. Quattro euro e cinquanta centesimi. Per mezzo bicchiere!
"Quattro Euro e cinquanta," mormorò, più a sé stesso che all'aria, "una vera e propria Maledizione del Goblin mattutina. Un'iniziazione salata."
Scosse la testa, pagò il tributo all'avidità della montagna e ripartì, ricordando che, persino in un mondo di libertà e avventura, i prezzi degli elisir erano spesso un incantesimo oscuro.
L'Occhio Silenzioso e la Benedizione del Passante
Superata Tirano e lanciato sulla SS38, JO74 sentì la Ténéré cantare, spinto da una velocità un po' adelante, come la chiamava lui. Era un gioco pericoloso, perché l'ombra dei "Golems Spettrali" (i velox) si nascondeva in ogni galleria. Per sua fortuna, mentre sfrecciava, incrociò le "Sentinelle d'Ombra" (i Carabinieri), ma per una grazia inattesa, non fu fermato. Inclinò il capo in segno di riverenza, un ringraziamento muto per la clemenza.

Il viaggio lo portò infine alle Torri, antiche sentinelle di pietra, e poi allo Specchio Azzurro, il Lago di Cancano. Dopo aver attraversato la diga, affrontò un breve e polveroso sentiero sterrato, il suo Destriero Sahariano che lo portò fino a un piccolo rifugio. Qui, parlò con un "Viandante di Como", uno spirito gentile che gli narrò storie di quiete e solitudine, un breve ma prezioso scambio di saggezza.
L'Aneddoto del Blocco del Troll e il Rifugio Chiuso
Tornato a Bormio, JO74 si diresse verso il temuto Sentiero del Gigante Addormentato (Passo Gavia). Lì trovò, come aveva presagito, il rifugio in cima sbarrato, con pochi pellegrini. La solitudine delle alte vette era magnetica, ma la discesa fu una prova di pazienza.

Si ritrovò dietro quello che nella sua mente divenne subito il "Blocco del Troll": un veicolo lento, inetto, che si rifiutava categoricamente di accostare e far passare i più rapidi. JO74 si dibatteva tra l'esasperazione e la consapevolezza del panorama, ma non poteva fare a meno di imprecare: "Perché chi è lento non ha la cortesia di far passare, invece di fare da tappo? Ah, l'antica arte del blocco!"
Sceso dal Gavia, arrivò al Passo del Tonale. Qui l'attesa era una sosta ristoratrice, ma il suo cuore di motociclista si rattristò: anche il classico bar ritrovo, il "Rifugio del Viandante", era sigillato, e i motociclisti erano spettrali.
L'idea di uno spuntino svanì, e solo più tardi, arrivato al Lago di Molveno, all'Oasi del Cigno, JO74 si rese conto con un sospiro di aver saltato lo spuntino. Un fallimento minore nella sua epica, ma un monito severo: mai saltare il cibo di un eroe.

La Fuga Finale
Nell'ultima tappa verso casa, tra Trento e l'autostrada, il destino gli giocò l'ultima carta. Un gruppo di "Messaggeri del Vento" (altri motociclisti che venivano incontro) lampeggiarono freneticamente, avvertendolo di un agguato delle "Sentinelle d'Ombra" (la Polizia Stradale). JO74, con un guizzo felino della sua Ténéré, si mosse con la cautela di un navigatore esperto, passando indenne l'appostamento.
Infine, stanco ma vittorioso, imboccò l'autostrada da Verona Nord per evitare il "Labirinto delle Rotonde". Arrivò a casa poco prima delle 19:00, dopo quasi 12 ore di sella.

Il contachilometri, l’antico oracolo del suo Destriero, segnava l'esatta Misura del Grande Anello: 629 km tondi, tondi. L'impresa era compiuta, gli aneddoti erano scolpiti nella sua memoria, e la Ténéré riposava, pronta per la prossima grande avventura solitaria.

Un sentito ringraziamento all'amico JO74 che mi ha consentito di trasformare il suo Report "Torri di Fraele, lago di Cancano e... dintorni. - 12.10.2025" in un articolo Real-Fantasy per me fonte d'ispirazione di cui trovate il link qui sotto.
Fonte:
• Nota: Questo è un Report Real-Fantasy, che trae ispirazione da eventi realmente accaduti. L'intento è quello di intrecciare la realtà e la fantasia, fondendo fatti concreti con interpretazioni immaginative per offrire una narrazione che stimoli la riflessione e catturi l'immaginazione. Ogni dettaglio, personaggio ambientazione creativa è pensato non per alterare, ma per arricchire e completare il racconto di ciò che è stato.
Non sono uno scrittore, anche se amo scrivere storie, e non sono un Graphic Designer anche se mi diletto nel creare immagini con IA, siate clementi
Buona strada sempre
