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Strade più Sicure [AMV - Motociclisti per la Vita]
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6925058 Inviato: 8 Feb 2009 0:07
Oggetto: Strade più Sicure [AMV - Motociclisti per la Vita]
 



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Strade più Sicure

La sicurezza stradale, è un argomento che tratto spesso, non solo qui nel forum, ma anche con discussioni, delle volte animate, con altri amici motociclisti e automobilisti.

Basta aprire il famoso motore di ricerca di Google, inserire la parola “motociclista” e cliccare sul tasto news per leggere una lunga serie di link aggiornato che riportano articoli che vedono coinvolti motociclisti, vittime di incidenti, molti dei quali mortali.
Che la moto, non sia il mezzo più sicuro, questo lo sappiamo bene purtroppo, gli incidenti possono capitare, per molte cause, imputabili sia al motociclista, così come alle infrastrutture e alle condizioni delle nostre strade, e purtroppo spesso e volentieri anche alla sfiga, che al contrario di quello che si dice, ci vede benissimo.

Il punto è un altro: esiste realmente in Italia la seria volontà di fare qualcosa pro-sicurezza? La patente a punti per quanto utile da sola non basta, e poi negli ultimi anni ha perso la sua valenza iniziale, però contribuendo concretamente a un calo degli incidenti stradali. Quante volte dobbiamo ancora rattristirci, nel leggere di incidenti che hanno falciato un fratello centauro? Solo qui nel Tinga, in un anno abbiamo perso oltre 100 amici (vedi il topic “Per non dimenticare…” , un bell’Articolo a cura di Axelninja per ricordare chi non è tra noi) e questo è solo un punto in percentuale ai grandi numeri, ma la cosa in questo caso ci colpisce da vicino.

icon_arrow.gif Non dimentichiamoci di loro......

Si può fare qualcosa per evitare di morire così? Impatti contro i muretti, guard-rail assassini, pali di sostegno per indicazioni stradali o per la pubblicità messi dove capita, strade non curate, asfalti rovinati, buche non segnalate, aree di cantiere dove le ditte che ci lavorano non si curano minimamente di tenere pulite le strade adiacenti (per questo motivo, me la sono vista brutta non molto tempo fa), questi sono solo alcuni dei problemi che mi vengono in mente ed io non voglio rischiare la mia incolumità fisica per l’incompetenza altrui.

Fin quando le strade sono aperte al traffico di motoveicoli, queste dovrebbero essere progettate e tenute efficienti pensando anche a noi motociclisti. Insomma questi maledetti guard-rail li vogliamo mettere in sicurezza o no??? Le possibilità ci sono, i progetti anche, i casi in cui la sperimentazione di nuove tratte messe in sicurezza sono partiti e si stanno facendo, un esempio visibile a tutti i romani è la via Campagnanese (Campagnano), strada arcinota e frequentata da motociclisti di zona e non, per le belle curve, dove l’amministrazione locale, invece che infischiandosene ha installato 50 km di guard-rail sicuri, ad alto impatto d’assorbimento, senza le micidiali lame a “vista”, ma quanto dobbiamo aspettare affinché vengano estese in tutta Italia?

Basta fare una piccola ricerca in rete per trovare siti in cui sono visibili alternative valide e sicure. Ci raccontano che non ci sono più i soldi in questo Paese (dove sono finiti o finiranno gli 81 milioni di euro messi a disposizione per la sicurezza stradale?) nonostante gli autovelox e le leggi assurde e discriminatorie come il fermo amministrativo che il Codice in vigore prevede, nel caso si viene “pizzicati” a guidare la nostra moto senza una mano, poco importa se ti stai pulendo la visiera, o se ti stai rilassando il braccio dopo un crampo, SCANDALOSO!!!

Riporto un trafiletto trovato in rete: “Le normative vigenti che regolano la progettazione dei guard-rail, non contemplano gli utenti su due ruote che sono i più esposti in caso di caduta, non avendo alcuna cellula protettiva a loro difesa”. Ma noi motociclisti non paghiamo le tasse, anche più salate, come tutti gli altri utenti della strada?
Sta di fatto che 1.500 centauri deceduti e 90.000 restano feriti solo tra i motociclisti di ogni anno contro: muretti, paletti metallici o delle cattive condizioni del manto stradale, anche se i dati più recenti reperibili risalgono al 2001, senza contare gli invalidi permanenti e il relativo danno sociale. Altri Paesi come la Francia, la Spagna e la Germania, ne stanno prendendo coscienza, sistemando concretamente da qualche anno, le tratte più a rischio, ad esempio adeguamento degli attuali guard-rail sulle curve.

Nel Tinga da tempo è stata proposta una Manifestazione contro questi Guard Rail "ghigliottina" proprio per sensibilizzare il nostro Governo a recepire la direttiva Europea di Bruxelles che impone all'Italia di adeguarsi al resto dell'Europa adeguare i Guard Rail anche per i Motociclisti.

L'AMV - Associazione Motociclisti per la Vita, Associazione appena nata (Dicembre 08) e fondata da utenti del Ting'Avert che hanno promosso la Manifestazione lavorandoci sopra per prepararla e promuoverla nel migliore dei modi fin da Marzo 08, si prefige come altre Associazioni storiche una su tutte l’AMI (Associazione Motociclisti Incolumi) che si batte da anni per avere strade più sicure, affinché le normative vigenti considerino anche i milioni di motociclisti circolanti sulle nostre strade.

E giunta l'ora di unire gli sforzi per un'obbiettivo comune a tutti i Motociclsiti.. Strade più Sicure!

Per questo obbiettivo si chiede a tutti i Motociclisti di aderire alla Manifestazione (per aderire è necessario iscriversi alla lista di adesione)

icon_arrow.gif Protesta contro i Guard-Rail pericolosi: 26/04 Milano, Roma

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Ultima modifica di Maurizio60 il 8 Feb 2009 2:37, modificato 1 volta in totale
 
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6925156 Inviato: 8 Feb 2009 0:36
 

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Mi dispiace solo di avere 16 anni,non avere una salute ottima e non poter raggiungere Milano da solo,sennò sarei venuto.

Siamo stanchi di leggere che qualche centauro è morto in sella alla sua passione,siamo stanchi del ricordo di chi non c'e' più,del pensiero che potrebbe capitare a noi,dei giornali che specificano che la moto è di "grossa cilindrata",del luogo comune che noi motociclisti siamo dei pazzi....e poi trovarci qui,a discutere su dei c***o di Guard Rail che non ci tutelano nel caso il destino ci giochi un tiro mancino.

Combattiamo una guerra per la sicurezza stradale anche di noi motociclisti.E la prima battaglia è per i Guard-Rail.

Portate anche il mio pensiero,lamps.
 
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6925182 Inviato: 8 Feb 2009 0:45
 

simple07 il 26 Aprile sarai con noi con il cuore 0509_up.gif
 
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6925425 Inviato: 8 Feb 2009 1:54
 

AISICO - Associazione italiana per la sicurezza della circolazione

Monitoraggio della circolazione


Gli enti proprietari delle strade sono tenuti, ai sensi dell’art. 227 del D.L. n. 285/92 (Codice della strada), nell’ambito dell’intero sistema viario, ad istallare dispositivi di monitoraggio per il rilevamento della circolazione, i cui dati sono destinati alla costituzione e all’aggiornamento dell’archivio nazionale delle strade e per l’individuazione dei punti di maggiore congestione del traffico.

Il monitoraggio della circolazione serve altresì per la redazione dei piani del traffico, dei piani di risanamento acustico ed atmosferico e per la gestione della segnaletica.

L’AISICO ha messo a punto il sistema Monitraff che, tramite strumenti autoalimentati, consente il rilievo della tipologia, del numero e della velocità dei veicoli circolanti.

Anche l'ANIA - FONDAZIONE ANIA PER LA SICUREZZA STRADALE ha in progetto "SEGNALA IL BLACK POINT"

SEGNALA IL BLACK POINT

Con questa iniziativa, patrocinata dal Ministero delle Infrastrutture, la Fondazione vuole dare voce a chi circola sulla strada.
E’ stato reso operativo un portale Smaniadisicurezza.it.
Sono stati attivati un indirizzo e-mail info@smANIAdisicurezza.it, un numero verde gratuito: 800.433.466, un numero per gli sms/mms: 331/2687575 e un recapito postale a cui gli automobilisti potranno segnalare i punti particolarmente pericolosi della rete stradale. In base alle segnalazioni ricevute, la Fondazione sensibilizzerà gli enti preposti affinché rimuovano gli elementi di rischio di circolazione sulla strada.
La Fondazione ANIA provvederà a monitorare l’attività degli Enti competenti e ne darà informazione a tutti coloro che hanno effettuato la segnalazione.
Inoltre, il portale è provvisto di una banca dati con l’indicazione dei punti neri e di un sistema cartografico in grado di indicare i percorsi più sicuri.
Uno strumento molto utile del portale, è la ricerca dei blackpoint lungo una strada o in una città: fornito il nome della via e del comune, vengono elencate testualmente e graficamente tutte le segnalazioni già registrate.
L’ulteriore sviluppo del progetto ha portato all’interfaccia con i navigatori satellitari, di cui molte automobili sono dotate.
Servendoci di questa tecnologia possiamo allertare il guidatore mentre si sta avvicinando ad un blackpoint già segnalato. Il sistema di navigazione riprodurrà un segnale acustico per attirare l’attenzione del guidatore dell’approssimarsi di un punto pericoloso della circolazione.

Fonte
icon_arrow.gif Link a pagina di Motorionline.com

Ultima modifica di Maurizio60 il 8 Feb 2009 2:48, modificato 1 volta in totale
 
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6925493 Inviato: 8 Feb 2009 2:23
 

Forse ci siamo: sulle strade italiane nuovi standard di sicurezza per i motociclisti!

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La nuova parte 8 della norma EN 1317 terrà conto del possibile impatto del motociclista. Una notizia che è giunta all’AMI (Associazione Motociclisti Incolumi) per mezzo del Coordinamento Motociclisti: il Comitato Tecnico CEN TC 226 “Road Equipment”, grazie anche all’attività ed alle pressioni della Federation of European Motorcyclists’ Associations (FEMA), ha approvato la seguente RISOLUZIONE 319:
Sistemi di contenimento stradale - Parte 8: sistemi di contenimento stradale che riducono la gravità dell’impatto a seguito di collisione di un motociclista contro la barriera.

“Scopo di questa nuova parte è lo sviluppo di uno Standard Europeo che riduca la gravità dell’impatto nelle collisioni di motociclisti contro le barriere di sicurezza, considerando gli standard nazionali esistenti e le possibilità dell’attuale tecnologia. Questa parte contiene prescrizioni per la valutazione delle prestazioni della barriere di sicurezza in caso di impatto con un motociclista che stia scivolando sul suolo. Al momento copre esclusivamente i guardrail e non gli altri sistemi di ritenzione. Inizialmente, verrà presa in considerazione l’ipotesi di un motociclista che, scivolando sul fondo stradale, urta la barriera (perché al momento questa casistica è quella sulla quale si hanno maggiori conoscenze). Altri tipi di impatto e di barriere verranno considerati in una fase successiva.
La procedura di test risultante dovrà essere letta ed usata insieme con le parti già esistenti della EN1317. Essa prescrive procedure di test e criteri di accettabilità aggiuntivi, a fianco ai requisiti obbligatori della EN1317-2, per dimostrare la prestazione del prodotto nell’impatto con il corpo di un motociclista.”

Cosa significa? In parole povere, il Comitato Tecnico CEN TC 226 ha deciso di creare un nuovo documento normativo che, una volta discusso ed approvato, dovrà essere necessariamente adottato in tutti gli Stati membri del CEN (di cui fa parte anche l’Italia). Cioè una volta che la EN 1317-8 sarà pubblicata (ci vorranno comunque degli anni) i guard-rail dovranno essere progettati anche tenendo conto del possibile impatto di un motociclista.

E’ un primo, significativo, passo verso migliori standard di sicurezza per noi motociclisti. AMI ringrazia chi si impegna e continua ad impegnarsi per la sicurezza stradale di tutti.
 
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6941279 Inviato: 10 Feb 2009 13:27
 

Sicurezza stradale: la Puglia investe

Vendola: “I divieti sono inutili, meglio costruire una cultura sociale”

Stipulato un Protocollo d’Intesa fra Regione, Istat-Ministeri ed enti locali

di Francesco Radicci

Stipulato un Protocollo d’Intesa fra Assessorato ai Trasporti della Regione Puglia, Ministero di Infrastrutture e Trasporti, Istat (con decorrenza dal 1 luglio 2009) e Ufficio Scolastico Regionale per la sicurezza stradale. La relativa campagna, giunta alla sua seconda edizione, mira ad attivare una maggiore azione di prevenzione con l’obiettivo di ridurre ulteriormente il numero delle vittime di incidenti, soprattutto nelle ore notturne. Si comincia proprio dalle scuole, con progetti di educazione stradale, formazione e prevenzione.

Ad illustrare programmi e contenuti dell’iniziativa, ieri mattina, presso la sede della Regione, il presidente Nichi Vendola, l’assessore regionale ai Trasporti, Mario Loizzo, il direttore di Telenorba, Giuseppe Spada, e il testimonial della campagna, l’attore Dario Vergassola.

“Non è con i divieti – ha spiegato Vendola – che si ottengono risultati soddisfacenti. Sono inutili e inefficaci. Una generale accettazione del rischio e della velocità va combattuta smitizzando il mito della velocità e dei comportamenti irresponsabili. Più di proibizionismo, sanzioni e cartellonista stradale, occorre costruire una cultura sociale, una educazione del rispetto della vita propria e altrui. L’incidente – ha aggiunto – è una realtà che produce enormi danni alle vite ed è il risvolto della medaglia di una ideologia della velocità. I risultati si ottengono creando una cultura della sobrietà e del limite”.

“Il tema della sicurezza stradale – ha detto Loizzo – vede il governo regionale impegnato da anni in azioni di monitoraggio, prevenzione e sensibilizzazione. In questo settore abbiamo investito cinque milioni di euro da fondi propri e altri cinque da fondi statali. Grazie a questi finanziamenti si è potuto dar luogo a molte attività informative, soprattutto nelle scuole, con progetti sulla mobilità lenta e sostenibile, che sono stati premiati e presi ad esempio come formidabile impegno educativo. Altri 394 mila euro sono stati destinati per il servizio ‘Discobus’: sembrava una operazione proibitiva e invece, soprattutto nella provincia, di Bari ha dato risultati straordinari, trasportando tantissimi giovani verso i luoghi serali dello svago”. L’assessore ha poi ricordato che “nel 2007 e 2008 si è verificata una riduzione significativa nel numero di vittime e feriti della strada” e che “almeno il 90% degli incidenti deriva da un comportamento non rispettoso delle regole: ecco perché è necessario costruire un senso civico tra i più giovani e insisteremo ancora a lungo su questa strada. Infatti – ha concluso Loizzo – dal prossimo 15 luglio saranno attivati i cosiddetti ‘Treni-Movida’ che collegheranno la provincia con i luoghi di divertimento notturno estivo, da Capitolo a Bisceglie”.

Durante la conferenza è stato presentato anche lo spot pubblicitario della campagna ‘Guagliò, …mettiamoci sulla buona strada’, che ha per protagonista Dario Vergassola: “È leggero, ironico e anche un po’ stupidello – ha spiegato l’attore – ma è stato pensato così proprio perché non intende apparire come una imposizione o una paternale di un adulto”. “Abbiamo puntato sulla satira – ha aggiunto Spada – in quanto rappresenta la forma di comunicazione che meglio si abbina ad una serie di appuntamenti legati alla promozione di una cultura della sicurezza stradale”. La campagna 2009 proseguirà sino al prossimo ottobre con una serie di iniziative parallele quali concorsi nazionali per illustratori, forum e incontri, tappe estive di sensibilizzazione, festival e concerti.

Fonte:
icon_arrow.gif Link a pagina di Barilive.it
 
6941770
6941770 Inviato: 10 Feb 2009 14:59
 

In Puglia meno morti in incidenti stradali al via Campagna sicurezza Regione

BARI - Le vittime per incidenti stradali in Puglia sono ancora numerose ma il trend è quello di una evidente diminuzione: è quanto emerge dai dati 2007, raccolti dall’Istat da tutte le forze dell’ordine che gravitano sul territorio. Gli incidenti stradali, nel 2007, sono stati 11.776; i feriti 19.652, i morti 366. Nel 2006 i morti sono stati 409, nel 2005, 428.

I dati sono stati resi noti oggi nel corso di un incontro con i giornalisti tenuto dal presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, dall’assessore regionale ai Trasporti, Mario Loizzo, il direttore generale di Telenorba, Giuseppe Spada, e dal comico Dario Vergassola, testimonial della Campagna di comunicazione, formazione e informazione (affidata a Telenorba) sul tema della sicurezza statale promossa per il secondo anno consecutivo dalla Regione Puglia e che avrà un costo complessivo di 700mila euro.

Nel 2007 la provincia che registra il maggior numero di morti - sempre secondo dati Istat – è stata quella di Bari con 110 vittime, segue quella di Foggia (102), quella di Lecce (63), poi quella di Taranto (50) e infine quella di Brindisi (41). Dal primo luglio 2009, a seguito di un protocollo d’intesa con l’Istat, tutti i dati relativi agli incidenti stradali in Puglia saranno raccolti direttamente dal Centro regionale di monitoraggio della Sicurezza stradale (Cremss) istituito presso l'ufficio statistico dell’assessorato regionale ai Trasporti, che già da due anni ha iniziato a questo tipo di attività in via sperimentale.

Dai dati Istat, emerge che i feriti in incidenti stradali avvenuti nel 2007 diminuiscono a Bari (5.181 rispetto ai 5.762 dell’anno precedente) mentre aumentano nelle altre province: a Lecce 1.987 rispetto a 1.537; a Foggia 1.821 rispetto a 1.602; a Taranto 1.531 rispetto a 1440; a Brindisi 1.256 rispetto a 1.242.

Secondo il Cremss, i conducenti maggiormente coinvolti in incidenti stradali sono le persone comprese in una fascia di età tra i 36 e i 50 anni, soprattutto uomini (6.202 contro 2.242 donne) seguono le persone al di sopra dei 51 anni, poi quelli tra i 26 e i 35 e, infine, i ragazzi tra i 14 e i 25 anni di età.

VENDOLA: LE MULTE NON BASTANO, SERVE EDUCAZIONE ALLA VITA
''Abbiamo bisogno di costruire un clima sociale, un clima culturale, sfavorevole, stigmatizzante, nei confronti dei comportamenti irresponsabili”. Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, presentando oggi a Bari, in un incontro con i giornalisti, insieme con l'assessore regionale ai Trasporti, Mario Loizzo, e al "testimonial" di uno spot, Dario Vergassola, la seconda edizione della Campagna di comunicazione, formazione e informazione sul tema della sicurezza stradale che costerà 700 mila euro. La campagna sarà affidata a Telenorba (nell’incontro era presente il direttore generale, Giuseppe Spada) e sarà diretta soprattutto al mondo dei giovani, con il coinvolgimento delle scuole, con concorsi, forum territoriali, ma anche concerti e festival.

“Le multe, le sanzioni, le norme, i divieti, talvolta anche le sanzioni penali – ha detto Vendola – non sono sufficienti a sradicare questa cultura della velocità, del rischio, del vivere pericolosamente che si scatena soprattutto nelle notti dei week-end e che è indice naturalmente di una vacanza, la vacanza del mondo degli adulti rispetto alla responsabilità di educare a comportamenti sobri, a comportamenti che abbiano il senso del limite. Correre spericolatamente su una strada di notte può comportare la morte, propria e di altre persone”.

La battaglia “la si vive – ha detto Vendola – soprattutto nei confronti degli adoloscenti se la si smette di propagandare il mito della onnipotenza, della velocità, del poter fare ciò che si ritiene”. Invece “bisogna educare soprattutto i più piccoli ad accettare quel senso del limite che comporta atteggiamenti responsabili verso se stessi e verso gli altri, se poi queste campagne iniziano a vedere le percentuali dei morti negli incidenti che progressivamente calano vuol dire che dobbiamo insistere”.

9/2/2009

Fonte:
icon_arrow.gif Link a pagina di Lagazzettadelmezzogiorno.it
 
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