Tecnica
Differenze tra motori due e quattro tempi
Scritto da ellobo - Pubblicato 23/11/2005 16:37
Molti anni fa, anzi tantissimi , la cosa che mi interessava, era mettere in moto ed andare...

Nulla poteva superare la voglia di smettere di pedalare a quella di essere autonomo ed andare.
Poi con il tempo iniziano le prime domande, dopo le domande anche dei dubbi.
Uno di questi consisteva nella differenza tra due e quattro tempi.

Il motore a due tempi: è sempre un motore a pistoni in cui però il ciclo completo si compie in due sole corse (un giro dell’albero motore).
Restano comunque invariate le fasi, anche se con questo motore si sommano a due a due, ovvero due si compiono nella fase o corsa di lavoro (verso il basso o punto morto inferiore) e sono l’espansione e lo scarico. Le altre due si compiono verso l’alto o punto morto superiore e sono il lavaggio con immissione e la compressione.
Praticamente, per far felice anche il mio neurone dinamico, in sintesi i motori a due tempi funzionano a miscela e hanno un ciclo di funzionamento ridotto della metà rispetto ai motori a quattro tempi.
Si potrebbe anche aggiungere, che a parità di cilindrata il due tempi ha una potenza maggiore di un quattro tempi. Infatti ha una corsa attiva per giro, può salire di giri in quanto più leggero e con meno componenti.
Pur essendo tendenzialmente più potenti, questi motori sprecano una discreta quantità di carburante, quindi consumano e inquinano più di un quattro tempi.
Questo, rispetto ad un notevole incremento di sviluppo dei motori a quattro tempi, sta portando ad un declino di questa metodologia, anche a discapito delle piccole cilindrate.

Il motore a quattro tempi: (questo sembra essere la domanda d’esame della patente B) nel motore a benzina le fasi che si distinguono sono 4 ed in momenti separati.

  • Aspirazione - il pistone scende dl punto morto superiore a quello inferiore, con la valvola di aspirazione aperta riempiendosi della miscela ari-benzina.
  • Compressione – il pistone sale comprimendo la miscela aria-benzina portandola a una discreta pressione e temperatura per poi farla innescare dall’elettrodo della candela.
  • Detonazione – la candela fa esplodere la miscela spingendo in basso il pistone.
  • Scarico – i gas generati dall’esplosione vengono fatti uscire, con la risalita del pistone.


Questa descrizione non ha preso in considerazione tutti gli sviluppi degli ultimi periodi.
Ho voluto fare solo una piccola analisi descrittiva di base, che spero possa essere stata sufficientemente descrittiva... o... no!

 

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Commento di: jo90 il 01-11-2007 18:54
il largo uso del 4tempi nelle alte cilindrate nn potrebbe essere determinato anche dal fatto che una moto 600cc a 2t sarebbe troppo potente rispetto a una 600cc a 4t, e quindi molto più pericolosa?
Commento di: daders50 il 31-08-2013 21:40
Mah non saprei... Potrebbe essere possibile..ma bisogna chieder agli esperti ASD