Un giro organizzato, senza l'organizzatore... già questo basterebbe come scusa per partecipare (come se servisse una scusa per andare in moto!).

Domenica mattina sveglia all'alba perché il giro è lungo e ambizioso e il ritrovo ad Agrate è previsto per le 8:00. Alle 7 meno 5 esco dal garage e devo ancora fare benzina, sarò già in ritardo al ritrovo con Mizal delle 7 (lui è sempre puntuale, anzi in anticipo). Pallostrada fino all'area di servizio Brianza Sud con deviazione per la tangenziale nord in quanto lo svincolo di Certosa è bloccato, arriviamo e Marco (Firefox) è già lì che ci aspetta. ElVufero è in ritardo (che novità...


Il bar che abbiamo scelto come ritrovo a Palazzolo è chiuso. Peccato, è comodo appena fuori dal casello autostradale e, se non ricordo male, gestito da tre naiadi degne di nota


Passato il lago ci fermiamo a bere un caffé a Costa Volpino dove mando la posizione a Klaus al quale era venuta la malsana idea di raggiungerci dopo l'impegno di mezza mattina, poi ci sciroppiamo la statalona fino a Edolo, sosta benzina dove apprendiamo che il nostro organizzatore non riuscirà a raggiungerci (tre Aprilia in un giro di 6 moto sarebbe stato un evento così raro che avrebbe potuto causare sventure inenarrabili



Una volta in cima ci fermiamo a fare qualche foto, qualche chiacchiera, qualche "perdita di tempo" come è bello fare quando si è un bel gruppo di amici in un bel posto, in moto. Riusciamo anche, dopo varie peripezie, a farci fare una foto di gruppo con bandiera. Vediamo un cagnolino scorrazzare felice sulla neve e lo vedremo dopo, altrettanto felice e dotato di occhiali, con la testa che spunta dal bauletto di una BMW. Decidiamo di ripartire e pranzare allo Stelvio, il panino con i bratwurst del chiosco al passo è un richiamo irresistibile come il canto delle sirene per Ulisse.

Discesa verso Santa Caterina Valfurva e Bormio un po' sporchina all'inizio (ma sostanzialmente meglio della salita) e in seguito piacevole. Salita allo Stelvio da Bormio da urlo! All'ultima cantoniera, quella dello svincolo per l'Umbrail e la Svizzera, ci si ferma. Paolo trova un altro possessore di Triumph Tiger Sport 1050 e, come due indiani di due diverse riserve, si intrattengono a raccontarsi esperienze di vita, modifiche, pregi e difetti della loro non così diffusa [eufemismo] moto.

Peccato che la fame ci stia attanagliando lo stomaco e quindi, dopo un tempo indefinito decidiamo di ripartire alla volta del passo avvisando ElVufero che decide di lasciare lì l'anima (di moto) gemella e seguirci.

Una volta arrivati in cima addento famelico il mio panino sorridendo del fatto che l'avessi imbottito con bresaola della Valtellina acquistata in un supermercato di Arona... praticamente l'ho riportata a casa!
Lo Stelvio, aperto come il Gavia da pochi giorni - da venerdì se non vado errato - è popolato di varia umanità: dall'immancabile gestore del chiosco dei bratwurst con il suo caratteristico cappello tirolese, agli onnipresenti ciclisti, a numerosi motociclisti - parecchi stranieri - tra i quali spiccano uno spagnolo con sconosciuta motocicletta di probabile fabbricazione cinese, un gruppo di BMWisti portoghesi, un italiano al quale andrebbe tolta la cittadinanza per aver dipinto di royal blue una Ducati Monster!

Dopo il panino resta un leggero languorino, non è proprio fame, è più voglia di qualcosa di buono (cit.)... scartata l'idea bratwurst decidiamo per un dolcetto e un caffé al bar Genziana: uno strudel di mele con crema alla vaniglia che Ambrogio e i Ferrero Rocher levatevi proprio!


Altre chiacchiere, risate, "perdite di tempo", il gruppo è piacevolmente assortito e decidiamo che è ora di scendere. Scendere in Alto Adige e rientrare dal Tonale sarebbe anche piacevole (ci aggiungerei giusto giusto il passo Castrin - Hofmahdjoch che ancora manca alla mia collezione



Scendiamo dallo Stelvio di nuovo a Bormio, fino a Tirano tutta una galleria, si poteva fare anche la vecchia strada ma ci siamo infilati nella prima galleria (lunga 8 km) e non ne siamo più usciti, quindi Stazzona, l'Aprica e di nuovo Edolo. Giù fino a Berzo Demo e poi si impone la scelta: statalona o Vivione? Ci fermiamo a lato strada per un consulto e Vivione sia.

Ah, non vi ho detto che in cima allo Stelvio prima di scendere veniva giù qualche goccia, a Tirano sole e caldo, finora siamo rimasti asciutti ma il cielo minaccia acqua sia verso il lago d'Iseo che verso il Vivione. Verso il Vivione sembra meno brutto.
Il cartello sulla statale dichiara che il passo è aperto, quello appena svoltato invece chiuso. Dubbi. Chiediamo ad un autoctono che, se possibile, aumenta le incertezze finché non vediamo arrivare una moto in senso opposto: i due motociclisti ci confermano che il passo è aperto e, visto che indossavano l'antipioggia, ci comunicano che in su hanno preso un po' d'acqua.
Saliamo per la bellissima mulattiera asfaltata che conduce al passo del Vivione fortunatamente incrociando quasi nessuno. In cima siamo solo noi, il rifugio è ancora chiuso (peccato, ricordo un'ottima torta alle noci dalla volta precedente in cui ci ero stato) e il paesaggio è quasi incontaminato, uno spettacolo. Di nuovo ci esibiamo in foto, chiacchiere, "perdite di tempo" ma la giornata è così ben riuscita che nessuno ha voglia di affrettare il ritorno a casa.

Scendiamo dal Vivione, Val di Scalve e saliamo alla Presolana, ultimo passo di giornata e sede degli ultimi Lumbartinga, quanti ricordi... ma anche le due uniche note stonate di giornata, per fortuna nulla di grave, ma una bella perdita di aderenza in salita e un idiota su una punto nera che decide di frenare di colpo all'uscita da un tornante in discesa rischiando di farsi tamponare, la Fortuna (maiuscolo in onore alla dea del pantheon romano) ha voluto che in entrambi i casi non succedesse nulla.

Ultima sosta carburante a Clusone, le minacce di pioggia si stanno facendo sempre più serie tant'è che a Ponte Nossa dobbiamo fermarci e indossare le antipioggia. Qui ci separiamo da Beppe e Cristiana, prendiamo acqua fino a Bergamo dove ci infiliamo in autostrada. All'ultima sosta "di rito" all'area di servizio Brianza Nord siamo solo noi componenti del drappello piemontese, Marco lo vediamo passare in autostrada diretto verso casa e pure noi ci avviamo verso le nostre magioni dove arriviamo dopo aver preso ancora qualche secchiata d'acqua.

Bella giornata, bella compagnia, mete splendide, meteo clemente rispetto alle previsioni di inizio/metà settimana: adoro i piani ben riusciti! (cit.)
Volevo risparmiarvi l'orrido selfie ma... perché? Ringrazio Beppe e Marco per un paio di foto pubblicate
