Stamattina potrei pure dormire tranquillo... invece devo andare a ritirare la moto dopo un cambio-gomme tattico - con gomme che avevo tolto proprio per conservarle per evenienze tipo questa - che mi consenta di fare ancora 1.000-1.500 km in questo caldo e soleggiato ottobre!
Mi sveglio al canto del gallo, mi sistemo e faccio in auto il tratto che, solitamente, percorro in moto... e ragiono sull'opportunità di acquistare un bel carrello per portare la moto da Asti verso le montagne ogni maledetto sabato!
Arrivo a Beinasco, ritiro la cavalcatura (quanto mi sei mancata, cara Durgā!
) e mi dirigo verso Costigliole Saluzzo, dove troverò il buon Beppe Nautilus- ad attendermi.
Già, perché per questo giro alla ricerca di novità vicino a posti conosciuti siamo solo in due... il m.i.n.c.h.i.abollitismo regna sovrano, in autunno!
I km lungo la pianazza fra le province di Torino e Cuneo sono interminabili...
l'unico fattore che mi tiene sveglio è la paura di beccare uno fra i millemila velox che costellano i bordi delle strade.
Il loro numero è DEVASTANTE, ne avrò contata una ventina buona... ed i limiti di velocità ad essi associati sono, il più delle volte, decisamente insensati (leggi: nati per far cassa).
Sperando di non essere stato colto di sorpresa da qualche "macchinetta" di queste, arrivo in orario al bar alla rotonda e vedo Beppe già bel bello al sole, che si gode il tepore del mattino e la vista di una giaguara mica da ridere...
Saluti, seconda colazione e si parte!
L'attraversamento della Val Varaita ci permette di gustarci una bella mattinata soleggiata.
A Pontechianale, ci si para davanti uno strano spettacolo: il lago di Castello è praticamente all'asciutto. Non so se dipenda dalle decisioni dell'ente di controllo o dall'innegabile siccità... ma non l'ho mai visto così, mi fa un po' impressione...
Salendo verso l'Agnello, iniziamo ad apprezzare la tavolozza che Mamma Natura utilizza per dipingere in questa stagione: oggi sarà giornata di gialli!
In cima, foto di rito e quattro chiacchiere con altri motociclisti: maaa... la montagna che si vede lì davanti è il Monviso oppure no?!?
Manco i locali lo sanno!
Si scende e ci si dirige verso la prima tappa di giornata, ovvero Saint Véran: arrivati a Molines en Queyras si svolta tutto a sinistra sulla D5 e la si percorre fino al fondo, arrivando all'ameno villaggio.
Che potrebbe, in questa stagione "di mezzo", far parte di una sceneggiatura di Tarantino... non c'è un'anima ed è tutto chiuso!
Però estremamente bello, caratteristico e suggestivo. In stagione invernale deve essere anche frequentato e vivo, come anche d'estate...
Facciamo inversione e torniamo sui nostri passi, ripercorrendo la D5 fino al bivio fra quest'ultima e la D947: qui io litigo con un distributore riottoso (maledette logiche non-touch!!!
), poi riesco a far benzina... ma mi viene fame, così ascolto il consiglio di Beppe e parcheggio di fianco a lui, davanti ad una bella boulangerie con dehors.
L'altrettanto bella boulangère
ci serve delle altrettanto belle fettazze di pizza e ci invita a sederci fuori, cosa che prontamente facciamo... ci scofaniamo senza pietà il lauto pasto e ripartiamo sereni.
Percorrendo sino in fondo la D947 arriviamo a L'Échalp, che sostanzialmente è uno spiazzo che funge da punto di partenza per itinerari ciclistici ed alpinistici: sicuramente è un posto-top per gli appassionati ma, per noi... insomma... nulla di che, a parte la sempre alta qualità dell'asfalto sin qui ed i paesaggi intorno, che invitano a fare foto come i peggiori bimbiminkya.
Nuova inversione di marcia: percorrendo tutta la valle del Guil e le sue gole magnifiche, arriviamo al bivio per Ceillac... e lo canniamo - colpa mia! - perché siamo troppo tarantolati da questo magnifico tratto di strada...
arrivato a Guillestre alzo la manina, chiedo scusa e rifaccio in senso inverso i 5 km che ci separano dal bivio. Eeeh, che dispiacere! La strada verso Ceillac è un concentrato di tecnica motociclistica: pendenze serie, tornanti stretti. Tutto impegnativo il giusto, sicuramente divertente.
Il paesello è carino, immerso com'è in un altopiano incastonato nel parco del Queyras... ma la terza tappa non è ancora raggiunta, io voglio arrivare più in su.
Proseguiamo ancora, passiamo la frazioncina di Pied du Melezet... la strada si fa più stretta ma è sempre asfaltata ed accettabile... ancora un po' e siamo alla Cime du Melezet, dove troviamo un'area attrezzata, un parcheggio e... una specie di paradiso di colori.
Questo posto è un Eden... e l'autunno che si incendia lo rende ancora più spettacolare.
Non c'è altro modo di descriverlo se non facendo qualche foto che, se riuscirò, posterò di seguito.
Facciamo veramente fatica ad andarcene di qui... ma si fa una certa e tocca ripartire.
Prima di raggiungere la quarta ed ultima tappa sconosciuta del nostro giretto, c'è un Vars da fare... e lo facciamo, come d'abitudine, divertendoci UN MONDO!
Non ci fermiamo in cima e scendiamo verso Saint Paul sur Ubaye, dove c'è un bivio poco visibile - che infatti Beppe canna clamorosamente - che porta alla valle del torrente Ubaye e al Pont du Chatelet.
Quest'ultimo ci è ormai ben noto ma non abbiamo mai visto cosa ci sia OLTRE esso, così proseguiamo verso Maurin: la salita è a tratti dolce ma diventa un po' pesantuccia a causa di un belinone che va ai 30 all'ora con un'insopportabile utilitaria...
lo ringraziamo soltanto quando sorpassiamo un gruppo di sciatori a rotelle, fra cui spicca una ragazza con argomenti decisamente interessanti da mostrare...
Arriviamo alla frazioncina e ci si para davanti il suo simbolo: la Chapelle des Pénitents, una piccola ed antica chiesetta di montagna immersa nel verde, con un minuscolo cimitero davanti (come da tradizione).
CHE MERAVIGLIA! Un altro posto del cuore da aggiungere all'elenco.
Mi soffermo a fare qualche foto e a passeggiare intorno alla struttura, mentre Beppe si toglie la calzamaglia (nel frattempo, le temperature si sono decisamente alzate) ad uso e consumo di una vecchiazza che non vede l'ora...
Dopo un po', a malincuore, ripartiamo: Maddalena divertente e discesa a rotta di collo verso Borgo San Dalmazzo... prima del quale Beppe decide che deve per forza farmi fare una strada mai vista vicino a Roccasparvera... col senno di poi, avrei evitato volentieri!!!
In ogni caso, nei pressi di Cuneo ci salutiamo ed io proseguo fino al distributore di Madonna dell'Olmo, dove prendo un caffettino ristoratore e rischio di litigare con un motociclista agitatissimo facendo benzina.
Mi consolo, ridacchiando nel casco, quando sento che la sua ragazza lo c.a.z.z.i.a pesantemente per il comportamento tenuto nei miei confronti...
Da qui, solo noia: scelgo la pallostrada per essere più velocemente a casa e ci arrivo, con le gomme spiattellatine, intorno alle 19.
Chissà se riuscirò a fare qualche altro km, oltre al bel giro di Edo di Sab prossimo...
Ringrazio il temerario Beppe per la buona compagnia, alla prossima!











