Breve test Caponord 1200 Travel Pack

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Ciao a tutti!
Ho avuto l’opportunità di provare l’Aprilia Caponord 1200 Travel Pack con le sospensioni ADD, approfittando di un evento organizzato da Aprilia/Moto Guzzi; prima di riferire le mie impressioni, devo dire che si è trattato proprio di una bella iniziativa, la disponibilità di moto da provare era buona (si spaziava dalla Tuono alla V7 passando per la Stelvio), il personale molto gentile ti forniva anche di casco, giubbotto e paraschiena. Grazie!
Passando alle impressioni di guida, devo premettere che io ho sempre guidato moto medie e solo in un’occasione precedente una 1200 naked di altra marca. Ero quindi molto curioso di vedere come mi sarei trovato a bordo di un simile concentrato di tecnologia, che, devo ammetterlo, da fermo mi incuteva un certo timore.
Dopo aver firmato lo scarico di responsabilità ed essermi vestito di tutto punto, mi avvicino e salgo a bordo; la moto è fortunatamente poggiata sulla stampella laterale, altrimenti avrei fatto la prima figuraccia a cercare di tirarla giù dal centrale…da fermo i chili si sentono tutti. Mi accomodo, la sella è comoda ma sostenuta e mi da l’idea di poter fare un sacco di strada senza stancarmi; il manubrio lo trovo un bel po’ largo, forse troppo. Giro la chiave e il videogame davanti a me prende vita. Il tizio che mi accompagnerà nel giro mi spiega le mappe (Touring, Sport e Rain, le conoscete già) e anche l’ADD (vedo che si setta da solo su di un solo casco), dicendomi che il sistema si adeguerà automaticamente al mio stile di guida.
Partiamo, il peso sparisce immediatamente, giro con circospezione il gas ma mi trovo immediatamente col tachimetro che segna tre cifre…sono pur sempre alla guida di un 1200 con 120 CV. Il propulsore è di una dolcezza tale da lasciarmi interdetto, non strappa, non ha buchi, ha un rumore bellissimo. Il cambio inserisce le marce morbidamente: i rapporti li ho trovati lunghissimi (vengo dal Transalp, me lo devo sempre ricordare!), ma anche inserendo appositamente la 6 a 100kmh la moto riprende con una forza tale da togliere il fiato .
Nel tratto misto che percorro, costituito da curve ampie e strette, in salita e discesa, mi trovo a piegare da subito, con una sicurezza che non pensavo avere: certo, mi devo abituare a sospensioni molto più dure delle mie (così aveva deciso l’ADD probabilmente), ma arrivando lungo ad un tornante mi è piaciuto tantissimo un avantreno sostenuto (sono abituato ad una moto che si corica tantissimo sul davanti); tanta sicurezza me la da anche la gomma da 180 posteriore (sono abituato al 130!) e sapere di avere ABS e ATC, indipendentemente dal fatto che non lo farò mai intervenire…
Ci fermiamo per tornare indietro e devo invertire la marcia in un piccolo spazio: chi ha detto che la frizione è dura? L’ho trovata morbidissima, e anche la moto si gira in pochissimo spazio. Ripartiamo e cerco , per quello che posso, di sfruttare un pelo di più il motore e la ciclistica: penso che quando risalirò sulla mia moto, mi sembrerà ingolfata e con le sospensioni da sostituire; i rettilinei vengono divorati in un batter d’occhio, i sorpassi sono di una facilità sconcertante, la protezione aerodinamica, con il cupolino che ho settato con delle rotelle nella posizione più alta (non c’era la possibilità di una regolazione elettrica, su una moto da 16mila €?), ma tutto con facilità. Penso che un lungo viaggio sarebbe molto più rilassante su un mezzo del genere, se con la mia a 140 sembra di volare, qui sembra di stare fermi…altro che più pericolosa, è più sicura! In un attimo siamo già arrivati e putroppo devo scendere e lasciarla a qualcun altro.

In conclusione, e al di là del modello che ho provato, spero di essere stato utile a tutti coloro che pensano che moto del genere siano inavvicinabili, inguidabili se non si è esperti ecc: non è vero, basta un po’ di attenzione, perché sono molto più amichevoli di quanto si possa immaginare.
Lamps