No, perchè c'è una gran parte di acquirenti che scegli in base al prezzo (e quindi Arai e Shoei sono già tagliati fuori) o in base alle grafiche/comodità (e allora lì tutto è soggettivo e Arai e Shoei possono non piacere).
Se vede però "margine di convincimento", spinge per quelli dove guadagna di più...

La differenza di calzata nessuno la mette in discussione, almeno per i caschi destinati al mercato giapponese (per gli USA è un'altro discorso, capisco che gli importatori di Arai non ci tengano ad incoraggiare gli acquisti online, ma non è che quando uno emigra in America coma prima cosa gli cambia la forma della testa e la trasmette ai discendenti).

Però anche se per ipotesi uno riuscisse a trovare un casco Arai "estero" che gli calza perfettamente (diciamo il mio amico Toru che lavora all'ambasciata giapponese a Roma, o magari un qualche italiano che si fa spedire il casco dal fratello gemello che vive a Kansas City) non potrebbe comunque andarci in giro in Italia, perchè le omologazioni DOT e JIS da noi non sono legali.

Io sarò, anzi sono malfidato , ma nessuno mi leva il sospetto che la storia della calotta diversa tra Europa e Usa abbia lo stesso scopo della regione dei DVD, e cioè quello di non erodere il profitto degli importatori. Che poi ci sia un mezzo millimetro di differenza nelle misure della taglia XXL è anche possibile, ma dubito che la calzata cambi in modo così radicale tra Europa e USA

La "doppia omologazione" il mio Arai Axces non ce l'ha, forse la fanno solo per i modelli più costosi o forse l'Axces non passa la certificazione Snell, che è estremamente difficile. In ogni caso attenzione che Snell non è un'omologazione legale nemmeno negli USA... per circolare negli stati dove il casco è obbligatorio ci vuole l'etichetta DOT (Department of Transportation), quindi occhio ad andare in vacanza in moto in Ohio con il casco preso in Italia

Arai, consapevole che la forma della testa, ovvero la relazione tra lunghezza e larghezza, è importante quanto la taglia per determinare il casco giusto per te, produce quindi di caschi con calotte esterne ed interne differenti a seconda dei diversi continenti:

1) Stretta e allungata per l’area del Nord America. Si tratta della calzata tradizionale Arai (l’ovale allungato): per teste visibilmente strette sui lati, e la cui distanza fronte-nuca è notevole;

2) Più arrotondate per i paesi asiatici. Si tratta della calzata di transizione (l’ovale tondo): per teste chiaramente di forma arrotondata, dove lunghezza e larghezza sono all’incirca uguali.

3) Più ampia nella parte frontale per il mercato Europeo. Si tratta della calzata intermedia (l’ovale intermedio): per teste con una forma arrotondata, ma con una maggiore lunghezza frontale. Questa forma è una via di mezzo tra le due precedenti.

Quindi secondo quello che dice Arai gli europei avrebbero una testa di forma intermedia tra i giapponesi e i nordamericani, cioè un pochino più lunga di quella dei giapponesi ma non tanto lunga e stretta quanto quella degli americani... resta il dubbio di sapere come abbiano fatto i pellegrini del Mayflower a farsi crescere la testa in modo abnorme, ma sono sicuro che esistono valide spiegazioni scientifiche. In ogni caso il fatto che altri produttori riescano a cavarsela benino con una calotta unica per entrambe le sponde dall'Atlantico mi fa pensare che le differenze tra la calzata media in Europa e Usa siano minori di quelle diciamo tra Barak Obama e Woody Allen

Scherzi e battute a parte , con gli Arai sono sempre riuscito a trovare la calzata ottimale (che non è quella semplicemente comoda ma quella più stretta possibile prima di quella ipotetica che farebbe male dopo una mezz'oretta ),mentre con tutti gli altri (Shoei a parte,con la vecchia FM,la vecchia NAVA, l'AGV,la Bell,l'X-Lite e la Nolan) avrei (condizionale perchè non sempre ho potuto o voluto fare) sempre dovuto "giocare" con gli spessori dei guanciali. (cosa tra l'altro fattibile anche con Arai )