Report Rijeka con SV 650 S del 30/8 (chilometrico)

Sono partito alle 6 e dopo aver recuperato il compagno di Ducato, via verso Rijeka. Arriviamo alle 8 e 30 dopo aver sbagliato strada solo una volta e finalmente siamo nella strada del circuito.
All'ingresso dell'autodromo si ha un'ottima visuale della curva "Rijeka". Quando entrando la vedo ho la mia prima crisi euforica. Saltello sul sedile del furgone emettendo gridolini ed esclamazioni più consoni ad un incontro con il gentil sesso che alla vista di un pezzo di asfalto; I miei compagni di viaggio sorridono imbarazzati, al che cerco di trattenermi.
Registrati all'ingresso ci dirigiamo verso il box che avevamo prenotato (in 9 abbiamo speso 14 euro a testa e ne è valsa la pena). Sceso dal furgone attraverso il box e la corsia box arrivando al muretto: la vista è meravigliosa e l'euforia riprende il sopravvento. Il nastro d'asfalto è larghissimo, a sinistra si intravede l'uscita della zagabria, mentre a destra lo sguardo arriva fino al punto di staccata del rettilineo principale.
Nonostante tutti i video che avevo visto mi sorprendono le dimensioni, me l'aspettavo molto più compatta ed inoltre realizzo perchè il tratto misto veloce viene chiamato "la buca"... il dislivello è così accentuato che non si vede il fondo.
Rimango un po' in adorazione di questo luogo di culto prima di scaricare moto ed attrezzatura. Con il passare del tempo arrivano altri ragazzi. Guardo, o per meglio dire, sbavo sulle loro moto mentre cominciano a venirmi un po' di dubbi: la meno potente delle moto che mi circondavano ha 30 cv più della mia piccola "Norma". Esco dal Box e constato che le mie inconfessate paure si sono concretizzate: piove! Va beh chissene, ormai sono qui e giro anche in caso di tornado.
Metto da parte queste pare per lasciar spazio al problema gomme. Ho montate delle renne con 3 pistate e parecchi chilometri, ma con me nel furgone ho portato delle power one che fare? Vado in cerca del gommista per consigli, ma trovo il "professore" Roby! Scambio due chiacchiere: mi spiega come si svolgerà il corso e conclude dicendomi di farmi meno pippe sulle gomme e di usare quelle che ho su!
Non vedo l'ora di entrare in pista, ma il corso prevede prima una parte teorica. Ci sono altre 3 ragazzi con me nell'ufficio mentre Roby ci spiega la postura. Avevo già assistito ad una lezione simile, ma devo dire che questa volta ho capito di più. Tutti siamo saliti sulla moto del'istruttore ed abbiamo provato più e più volte i movimenti al fine non solo di capirli, ma anche di acquisirli. Finita la parte statica si passa alla teoria della pista. Oltre alle classiche regole di comportamento in pista ci spiega come affrontare le varie curve, quali rapporti utilizzare, dove passare e via dicendo, in particolare si sofferma sull' entrata in pista che può diventare abbastanza pericolosa. E' stato efficace perchè conciso ed al contempo esaustivo.
Terminata questa fase è tempo di scendere in pista! Ha smesso di piovere, ma la pista è ancora umida.
Come i pulcini seguiamo la chioccia (eravamo di giallo vestiti) e teniamo un'andatura blanda per poi aumentarla con il passare dei giri. Cerco di memorizzare riferimenti e traiettorie, ma la voglia di dare gas è tanta e più volte mi distraggo e richio di tamponare chi mi precede: calmaaa.
Chi seguiva Roby, evidentemente alle prime armi, quando si alza un po' il ritmo fa da tappo così che nemmeno con la mia piccola riesco ad aprire il gas come si deve, comincio a grattuggiare le saponette, ma con l'unico risultato di dover chiudere il gas in uscita.
A questo punto Roby mi affianca e mi fa segno di uscire. Gli altri continuano a girare da soli mentre io rientro con Roby e facciamo un po' di giri "privatamente" dove finalmente riesco a spingere un po' di più, ma ancora ci si trattiene.
Quando rientriamo Roby recupera gli altri e via via fa questa lezione privata dove prima li precede, poi li segue ed infine, usciti li corregge. Il tempo stringe la mattinata avanza, ma finalmente c'è il via libera per entrare in solitaria in circuito! Il corso riprenderà, pur se non previsto data la tipologia ultraeconomica, nel pomeriggio in cui ci darà altre dritte.
Entro con l'adrenalina a mille, sono euforico a dir poco. Mi dico che devo cominciare lentamente per poi aumentare il ritmo, ma la mano non ne vuole sapere e spalanca lo spalancabile. Curva a dx veloce si godoo, subito si avvicina quella successiva a sx, freno ancora in piega e la butto nella Rijeka guardo il cordolo in uscita e sgraat, mi sorprendo a strusciare la saponetta, ma non avevo quasi tirato fuori il ginocchio, la tenuta dell'asfalto seppur umido è micidiale e sono parecchio piegato. La serie di curve della buca è molto tecnica, non prendo nemmeno una traiettoria, ma alla fine sono sul controrettilineo: finalmente si spalanca! La velocità sale e mentre io godo come un riccio, vengo sverniciato da un missile che mi passa almeno ad 80 km h in più, mi distraggo un attimo.. azz cos'era quello il cartello dei 100? Pooorcc frennaaaa!!! So di essere più forte di quanto il mio cervello mi avrebbe suggerito, ma comunque butto dentro la moto nella "Zagabria" che non fa una piega o meglio è così sdraiata da grattare le pedane . Gas spalancato ancora una volta e via verso il rettilineo principale: 130 160 190 200 uaaaaa come godoooo! Memore del fattaccio di poco prima freno ai 200m per poi trovarmi a dover accellerare per entrare nella curva a sx successiva (che è anche quella di ingresso in pista dai box). Faccio ancora 3/4 giri prendendo sicurezza ed aumentando il ritmo. Nella buca ci sono un paio di curve da fare in piena che ti fanno dire: oh si ancora dai, di piùùù! La Rijeka e la Zagabria sono due gruppi di curve splendide da raccordare ed interpretare e mettono a dura prova il limite di piega, si ma quello mentale! L'asfalto, pur umido tiene l'impossibile. Ululante di gioia vedo bandiera rossa, nooo . Va beh qualcuno si è steso, tutti ai box, chissà in quanto avrò girato.
Scendo dalla moto guardo le gomme che sono tutte belle arricciate, ma non strappate e sembrano che mi dicano, bene bravo, così ci devi trattare. GPS Chrono purtroppo mi dà un'amara sorpresa. Il Cellulare è andato in standby quando l'ho riposto nella tasca della tuta e non ha registrato niente . Mi rifarò più tardi...
La pista rimane chiusa fino alla partenza della gara. Eh si, Roby da quest'anno organizza una gara aperta a tutti che fa parte di un campionato dai costi bassissimi, ma questa è un'altra sotria. Giro di ricognizione, schieramento, motori che salgono di giri e partenza si susseguno in un crescendo di emozione, ma non riesco a guardare oltre. La voglia di esserci è così forte che preferisco non guardare tutta la gara limitandomi a dare una sbirciata ogni tanto. Il prossimo anno devo esserci!
Finita la gara è tempo di pranzare, il ristorante è ottimamente fornito ed i prezzi sono contenuti anche se, ad essere sinceri conviene cambiare gli euro in kune in un ufficio a ciò preposto e poi pagare tutto in moneta locale, altrimenti il camboi viene fatto molto ad occhio... .
Mi alzo da tavola e nonostante la pioggia che cade abbondantemente salgo sulla moto ed entro in circuito. La visibilità non è ottima, ma nemmeno pessima, il casco e le prese d'aria fanno bene il loro lavoro. L'asfalto, bagnato, ma non ci sono pozze d'acqua da nessuna parte e nemmeno le mie renne finite soffrono troppo.
Comincio piano, l'obiettivo è di memorizzare solamente le traiettorie, ma con il passare dei giri mi faccio prendere e cerco di aumentare il ritmo. Ci sono un paio di curve che non riesco a interpretare in una vado sempre largo, nell'altra esco troppo stretto. Anche i miei 70 cv riescono a mandare in crisi il posteriore che praticamente dopo ogni curva, aprendo con decisione, scodinzola di felicità . Pochi giri e rientro. Mi asciugo un'attimo, sistemo il gps ed il cellulare e rientro.
Piove ancora, ma con meno intensità, ho imparato a pulire la visiera posizionandola a metà cupolino sui rettilinei e poi c'è un lato positivo nella pioggia: la pista è quasi totalmente mia! Finalmente imparo le traiettorie e mi concentro esclusivamente sulla guida cercando di migliorare posizione e sensibilità. Ogni tanto perdo l'anteriore per una frazione di secondo, praticamente ad ogni curva il posteriore fa più giri del dovuto, ma non prendo grossi rischi, anche perchè sui rettilinei ho apura ad aprire il gas ed in più freno prestissimo, il gps mi dirà che raggiungo la velocità massima di 172 e giro in 2.20 e rotti, ma a me sembrava di andare a 300km/h sul ghiaccio .
Roby, so che non dovrei guardare i tempi, ma è più forte di me . Il consiglio di restare più composto e sulla moto poi, si rivelerà utilissimo.
Mi asciugo e mi riposo un po' e intanto il tempo sembra dare una tregua, c'è solo pioggerellina leggera: tempo di rientrare!
Avanti a me entra un ragazzo, Davide mi pare, con un R6 che mi fa cenno di seguirlo, io non me lo faccio dire due volte e via di gas. Già appena entrati spinge subito: sul tratto guidato, così come nella buca, gli sto abbastanza dietro, prende qualche metro, ma va bene, sul controrettilineo lo vedo accellerare a velocità warp, ma in staccata e gli riprendo qualche metro. Entro nella Zagabria abbastanza forte da grattare con il ginocchio (è semplicemente stupefacente quanto tiene l'asfalto) cerco di raccordare questo gruppetto di curve e lasciarla scorrere il più possibile, imposto la controcurva a destra che da sul rettilineo ed apro il gas... con troppa foga! Il posteriore non vuol saperne di stare dietro all'anteriore preso da una crisi di gelosia ed io nel frattempo penso a come dev'essere cadere quella velocità: forse sul bagnato mi faccio meno male, certo è che la moto avrà i suoi bei danni, ad ogni modo meglio cadere sull'erba che schiantarmi contro un muro. Assorto nei miei pensieri realizzo che è il caso di parzializzare il gas, il posteriore si calma, ma inizia un balletto isterico: sinistra, destra e ancora sinistra e così via, nemmeno fosse Mastella. Insomma alla fine non sono caduto sono rientrato ai box e ho smaltito le scorie bloccate nella tuta. Mi sono ripromesso di non correre più dietro a nessuno, troppo pericoloso. Il tracciato di Racechrono mi conferma che ero a 120 quando ho cominciato a ballare ed un breve brivido mi ripercorre la schiena.
Smaltita l'adrenalina è tempo di ritornare in pista. Piove ancora ed anceh più intensamente di prima senza contare che si è alzato il vento: pazienza, non posso concludere la giornata con uno spavento! Giro tranquillo gustandomi le curve, capendo dove mettere le ruote e come evitare le irregolarità dell'asfalto che danno abbastanza fastidio finchè... Mi supera un rsv 1000 nel controrettilineo, caspita non va tanto più di me, e poi ha fianchi larghi per essere un uomo... forse è una donna... sta a vedere che imparo qualcosa... gasss. Faccio un paio di giri dietro di lei/lui inizialmente prende metri, poi riesco a non perdere se non nei rettilinei. Mi sento tutt'uno con la moto, sono praticamente in estasi, peccato che poi rientra ed il gioco finisce; rientro anche io. Il pomeriggio si fa inoltrato ed il tempo non da tregua, anzi. Con un gruppetto di ragazzi del box decidiamo di provare ad entrare un'ultima volta, ma il vento si è alzato parecchio e si chiama Bora. Faccio un paio di giri in cui sfilo un paio di piloti che avanzavano pianissimo: le condizioni sono pessime, ma riesco a fare un giro veloce senza prendere troppi rischi 2e15 con 187 di massima. Il giro seguente alla staccata della Zagabria una raffica di vento mi sposta di 10m buoni schiacciandomi verso il cordolo: ok il gioco è finito, qui si rischia troppo.
Rientrati nei box cominciano cominciamo a disfare l'accampamento e a caricare le moto. Riconsegno a Roby la casacca fluo e scopro che nonostante il tempo ha proseguito l'ulteriore sessione di corso che aveva promesso e che io mi sono perso . Purtroppo il mio box e la base del corso erano parecchio distanti e non so perchè mi ero convinto che dato il tempo non si sarebbe fatto niente... Onore al "Professore" che mantiene fede alla parola data nonostante tutto e pirla a me che non ne approfitto.
La Bora ci complica la vita finchè non ci barrichiamo dentro. La giornata è finita carichiamo le moto e via verso casa.
Saluto Grobnik consapevole che non ci tornerò fino al prossimo anno, ma il prossimo anno vedrai cosa ti combino...!

Un Grazie ai compagni di viaggio per la compagnia, A Roby Racing per i suoi preziosi consigli ed ai ragazzi del Box per l'allegria profusa a piene mani.
Un ringraziamento speciale va alla mia fedelissima Sv che mi segue ovunque io vada salvandomi le chiappe anche quando ce la metto tuttta per farle saltare per aria!