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Turismo e Natura
Scritto da motocicletta - Pubblicato 04/07/2007 17:46
Report di un viaggio in Corsica

Sono circa due mesi che sento parlare di ferie… è il 31 agosto finalmente, il traffico in città è di nuovo intenso, ma il bello è che domani siamo noi ad abbandonare il caos, per le nostre vacanze in moto. Definiamo intanto il noi: Giò (Scarver 65) e Luca (Dragstar 1100).

Prima di partire istruiamo i miei perché si prendano cura di Harriet e Sid, le nostre tartarughe d’acqua dolce che a giugno hanno compiuto dieci anni. Luca è un appassionato di questi simpatici animaletti, io Harriet e Sid le ho adottate circa un anno fa ma mi sono già entrate nel cuore (sono bestiole molto curiose).

1° settembre! Partiamo presto, le moto sono a dir poco cariche di bagagli: avendo deciso di fare anche del campeggio, tenda materassini e sacco a pelo sono d’obbligo.
Dopo qualche ora arriviamo al porto di Livorno. Sembrano sorridere le nostre fedeli compagne parcheggiate a qualche metro dal traghetto, forse perché hanno già intuito la nostra meta: la Corsica.

Qualche ora dopo si vede solo azzurro e blu intorno a noi…. Un flashback nella mia mente: il viaggio in Sardegna 2 estati fa, 16 giorni in solitaria. Penso che in due sarà diverso, non migliore, ma decisamente diverso! Questa volta ho un ottimo compagno di viaggio con cui condividere tutto quanto!

Il tempo passa e arriviamo al porto di Bastia…. avvicinandoci alla costa scrutiamo la parte vecchia della città vista dal mare, davvero suggestiva. Appena sbarcati ci rendiamo conto però che Bastia è davvero caotica, così ci allontaniamo salendo verso Cap Corse detto anche “il Dito”. Mentre sto guidando osservo il paesaggio che mi circonda: da una parte l’acqua cristallina ha un colore che spazia dal turchese chiaro al blu intenso, dall’altra colline verdi con profili morbidi, questo tratto di costa regala panorami davvero spettacolari.

Ormai sta per imbrunire così seguiamo le indicazioni per una chambre d’hot. Imbocchiamo una stradina in salita in fondo alla quale, circondata da una fitta vegetazione, ecco trovata una sistemazione per la notte semplice ma davvero accogliente.

Il giorno seguente, dopo una rovinosa caduta, praticamente da ferma complice la strada sterrata che porta a capo Grosso (nord est di Cap Corse), ci dirigiamo verso St. Florent per una gita in barca. Il mezzo ci accompagna all’incantevole Plage du Loto . Da qui decidiamo di percorrere a piedi un sentiero, che attraversa il deserto di Agriates. Dopo circa un’ora arriviamo alla famosa Plage de la Saleccia (che però, a mio parere, è meno particolare della precedente, nonostante sia comunque molto bella e decisamente più grande).

E’ l’ora del primo bagno nell’acqua trasparente (stranamente non siamo amanti del mare e del sole, ma un’acqua così è sinceramente irresistibile). Poi arrivano le nuvole così decidiamo di rientrare prima a Plage du Loto e poi a St. Florent.

Oggi abbiamo un po’ di strada da percorrere. Con le nostre bestiole attraversiamo il deserto di Agriates, territorio roccioso con una vegetazione brulla, per poi arrivare a Calvi e visitarne il centro storico. I vicoli sono davvero particolari; non solo qui, anche nelle città visitate in seguito. Ripartiamo da Calvi per arrivare a Porto. Poco prima del tramonto arriviamo alle Calanques… il tramonto dipinge le rocce, già incantevoli per le loro forme, di colori caldi quali l’arancio e il rosso. Uno spettacolo unico!

Dopo aver pernottato ad Ota (ad est di Porto), ci incamminiamo per l’escursione alle Gorge de Spelonca. Poco lontano dal paese imbocchiamo un sentiero immerso nella natura incontaminata. Il silenzio è irreale e viene interrotto soltanto dai suoni della natura. Passeggiando per circa 2 ore si giunge ad un ponte romano; qui un torrente forma delle pozze d’acqua, dove se si trova il coraggio di immergersi (l’acqua è freddissima), si può fare il bagno. C’è da camminare parecchio ma se ce l’ho fatta io con un po’ di volontà, un cappellino e qualche bottiglia d’acqua ce la può fare chiunque (ne vale davvero la pena).

Un po ‘ di bagni, sole, tanta tranquillità… le ore passano. E’ ormai già pomeriggio inoltrato e ci aspetta la passeggiata di rientro, per fortuna in discesa! Non lo sapevamo ma a cena ci aspettavano affettati, Cannelloni al Brocciu e flambé di castagne davvero squisiti.

Sveglia è mattino! Si parte verso Scala di Santa Regina, anche qui si possono ammirare paesaggi mozzafiato. Arriviamo a Corte dopo un breve giro della città, ci portiamo verso Col di Vizzavona. Qui ci fermiamo a visitare la cascata des Anglais. Quest’ultima, se non abbiamo sbagliato sentiero e cascata, è stata un po’ una delusione oltre ché una vera faticaccia. Di nuovo in sella alle nostre moto, proseguiamo verso Bocognano, subito dopo malauguratamente (il perché lo saprete in seguito) svoltiamo verso Bastelica dove pernottiamo. Una giornata di trasferimento ma comunque abbiamo visto incantevoli panorami molto diversi tra loro.

I 2 giorni successivi abbiamo scelto come base un campeggio un po’ spartano ma vicino ai luoghi che volevamo visitare: stazione preistorica di Filitosa, allineamenti di Pagliajo, dolmen de Fontanaccia, Santari, Renagiu e punta di Campomoro (sud ovest nei dintorni di Propriano). Il sito preistorico di Filitosa mi ha colpito non solo per ciò che ho potuto vedere, ma anche per l’atmosfera creata da una piacevolissima musica di sottofondo, che accompagna gli ospiti per tutta la durata della visita (ci sono anche più punti dove viene spiegata la storia di questo luogo in varie lingue). Che dire poi di Campomoro? Dopo aver visitato la torre genovese (che è davvero bella come dicono le guide) siamo scesi verso le rocce che si affacciano al mare percorrendo un sentiero abbastanza breve. Senza che me lo aspettassi (altro flashback alla Sardegna), mi sono ritrovata in quello che mi permetto di battezzare “un frammento di Capo Testa”. Rocce modellate dal vento e dall’acqua come vere e proprie opere d’arte. Paesaggi che incantano gli occhi, un vero miracolo la natura che purtroppo da moltissime persone oggi non viene rispettata come merita.

Lasciamo questo luogo per spostarci a sud est della Corsica. Si parte per Bonifacio poi Porto Vecchio dove troviamo un’altro campeggio dal nome proprio appropriato ‘Baia del Sogno’ (nel golfo omonimo). Le piazzole sono ombreggiate e molto verdi, la spiaggia è bella si sono anche un paio di ombrelloni in vimini ideali, per chi come noi, non li può inserire nel bagaglio. Piantiamo la tenda e poi via a Porto Vecchio per un giro della città e per cenare magari a lume di candela.

La mattina seguente la gita in barca a Lavezzi. Questo ci permette di vedere la scogliera calcarea a strapiombo sul mare, dove è arroccata Bonifacio, da un punto di vista davvero diverso che dalla terraferma. Questi luoghi meritano sicuramente una visita per le loro particolarità e per la loro bellezza.

Penultimo giorno di viaggio. Ci dirigiamo verso Col della Bavella, proseguiamo verso Alza, dopo il secondo ponte cerchiamo un riparo all’ombra per le nostre compagne; lo troviamo sotto un grande albero cresciuto tra due enormi massi. L’escursione è simile a quella alla Gorge de Spelonca. Per raggiungere le pozze (decisamente più profonde) si cammina molto meno. Qui il torrente forma anche degli scivoli naturali, che se si è muniti di pantaloncini sono davvero uno spasso! Pranzo a sacco in mezzo alla natura due tuffi e un po’ di sole! Così arriva sera.

Purtroppo la vacanza è giunta al termine, sono le 10 alle 13 ci aspetta la nave che ci riporta in Italia. Per uno scherzo del destino in un bar troviamo un depliant, sopra c’è una scritta “Copulatta” e sotto la foto di una tartaruga. Scopriamo che se non avessimo svoltato dopo Bocognano, dopo circa 15 km avremmo potuto visitare (nei pressi di Vero) uno dei centri più importanti d’Europa per la riproduzione e la salvaguardia delle tartarughe: 3000 esemplari, più di 300 specie! Che sfiga! Lo avessimo saputo prima! Mi consolo dicendo a Luca: “ sarà una scusa per Tornare in Corsica”; ma subito dopo penso che per tornare in un posto così incantevole, pulito e rispettoso della natura, non serve proprio alcuna scusa!
 

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Commento di: mistrale il 12-07-2007 23:22
bellissimo, mi sono ritrovato molto nella tua descrizione io l'ho fatta purtroppo per grandi linee ma meno giorni di te lo scorso settembre in auto mi sono ripromesso di tornarci in moto!!!ma tutte quelle strade a strapionbo..senza nessuna delimitazione....mi incutono un certo timore!!!
Commento di: motocicletta il 13-07-2007 10:11
Ciao,

la Corsica non permette di correre in moto, sai perchè? No, allora te lo dico: l'occhio non si accontenta di una fugace occhiata .... vuole di più..... vuole impadronirsi dei dettagli..... di scorci meravigliosi.
Con un'andatura turistica gli strapiombi non fanno paura...... Credi merita veramente un viaggio in moto dedicandole il giusto tempo....

Buon Viaggio
Gio'

P.s.: Settembre è un mese perfetto ... ancnora forse un po' troppo caldo ma non molto caotico.... così non serve prenotare in anticipo!!!