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Mettendo a posto il garage...
Scritto da madux - Pubblicato 14/03/2007 15:22
L’altro giorno mi è capitata fra le mani la cassetta di legno in cui tengo il motore (smontato pezzo per pezzo) del mio primo ciclomotore: un Garelli Gulp.

La polvere ha completamente ricoperto gli organi meccanici che, una volta smontati, a suo tempo non rimontai più anche perché, nel frattempo dopo la promozione dalla prima alla seconda classe del Liceo Scientifico mi fu regalata dai miei genitori una Giulietta Peripoli 50cc tipo America: il mio primo mezzo a marce ed il Gulp, o quello che ne era rimasto, finì in cantina per arrivare poi in questo garage quando, dopo essermi sposato, acquistai la casa in cui abito ora.

Guardando il pistone da 44,4 che fu l’ultimo disperato tentativo di far “camminare” un po’ di più quel pacioso e tranquillo ciclomotore e superare i Califfo Rizzato che mi sverniciavano senza pietà, mi sono ritornate in mente tante cose e, per qualche minuto, mi è sembrato di tornare indietro nel tempo.

Mi ricordo il fresco ed il profumo di grano maturo di quel mattino di Giugno in cui montammo quel pistone: si erano appena chiuse le scuole ed io avevo brillantemente superato gli esami di terza media e come al solito aspettavo il meccanico davanti alla serranda chiusa della sua officina. Avevo quattordici anni e la velocità, anzi la voglia di velocità mi era già entrata nel sangue. L’anziano meccanico, un certo Bertini, non aveva molta pazienza con me, ma io non sentivo ragioni: il mio Gulp doveva andare più forte dei Califfo, così ogni giorno cercavo di spingerlo a farci qualcosa che lo portasse ad essere più veloce.

A distanza di anni ho capito che non erano in grado di fare di più né il mio Gulp né il meccanico, ma in quel periodo non ci dormivo la notte all’idea di essere “sfottuto” tutti i giorni dai miei coetanei, anche perché io adoravo il mio ciclomotore, lo amavo come un fratello, lo tenevo sempre pulito e perfetto e la maggior parte di loro invece non se ne curava proprio. Oltre al Califfo, che dominava alla grande, anche il Legnano Sachs del padre di un mio amico mi dava la paga senza remissioni e sì che il mio Garelli aveva: pistone maggiorato, luci allargate, testata abbassata, carburatore da 16 e marmitta a spillo!

Quel mattino il meccanico decise che bisognava aumentare ancora l’alesaggio e, smontato il cilindro, mi mandò ad un’officina vicina ad alesare la canna al massimo possibile e comprare il pistone adatto. Spesi tutto quello che avevo messo da parte settimana dopo settimana con le paghette che mi dava mio padre quando, dopo la scuola, andavo a dargli una mano lavorando come manovale (mio padre faceva il muratore). Arrivò il momento fatidico: “Con il 44,4 deve andare per forza più forte!” furono le parole sicure del meccanico, “vai a provare!”

Partii fiducioso e dopo una tirata in cui ebbi l’impressione che andasse veramente più forte, andai a cercare il mio amico con il Califfo per avere la controprova immediata. Lo trovai davanti al bar e partimmo. In accelerazione andò ancora meglio lui, ma appena presi i giri giusti il mio Gulp fumando e sibilando dallo spillo aperto mi portò a superarlo e a stargli davanti anche se di poco. Ero al settimo cielo e tutto mi pareva magico quando... quasi alla fine del lungo rettilineo il motore si blocco di colpo con un rumore metallico che non dava adito a dubbi: avevo grippato.

Mestamente ritornai a piedi dal meccanico, smontammo il cilindro: il pistone era andato, ma cosa più grave, avevo anche sbiellato. Con aria funesta “Bertini” mi disse che probabilmente quella era stata “l’ultima volta per quel motore”. Lo riportai a casa e nei giorni successivi lo smontai pezzo per pezzo nella speranza di poterlo rianimare in qualche modo, poi sfiduciato lo misi in quella cassetta di legno.

Ecco lì ora quel pistone, lo pulisco con un po’ di carta: porta ancora i segni profondi come cicatrici del grippaggio fatale. Lo rigiro fra le mani e provo una profonda nostalgia per quei tempi spensierati, per quei profumi, per gli odori cupi di quell’officina, per il pavimento in terra battuta su cui ci mettevamo a smontare e per quell’atmosfera magica con cui gli anni avvolgono i ricordi più belli.

Madux
 

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Commento di: superleo1990 il 14-03-2007 16:11
ottimo articolo in tutto e per tutto!
Commento di: RsPioneer il 14-03-2007 16:22
descrizione da 10 e lode...sembra di essere accanto a te in quei giorni!ottimo articolo!
Commento di: indesmoniato il 14-03-2007 18:22
hai ma pensato a fare lo scrittore?? dico davvero
Commento di: ElDevano il 14-03-2007 19:45
Bellissimo!
Commento di: Gian46 il 14-03-2007 21:02
ottimo articolo complimenti...!!


sembrava di essere lì con te..
Commento di: danibarge il 14-03-2007 22:50
Credo che "indesmoniato" abbia ragione, non per questo dovresti pubblicarli, ma almeno fare una raccolta di tutte le cose che scrivi perché hai un linguaggio che "entra" e fa vivere (o rivivere) anche agli altri le stesse cose che hai provato tu.. qualunque esse siano. In più si sente quando uno ci mette il cuore. Ho letto già altre cose tue, e ho già avuto occasione di commentarle.
Credo che tu sia una di quelle persone per cui passare le ore parlando di queste cose non annoierebbe mai.
Non ce ne sono molti.
Complimenti.
Commento di: goosecat il 14-03-2007 23:23
ciao
madux

leggendo il testo della tua lettera
mi viene in mente qualcosa di simile verso la fine degli anni ottanta
ebbene apena ebbi l'eta per guidare un motorino mio zio mi concesse l'uso di un vecchio ciao che non aveva piu i pedali e per farlo partire bisoganva andare a spinta tipo i vecchi motociclisti da gran premio anni sessanta
la velocita massima era di 30 all'ora
mio fratello in bici una volta mi supero
poi passarono uno forse due anni
e comprai anzi compro' per me mio papa ,per la somma di 100000 lire un Garelli gulp matic
due marce
era LENTO ma tenuto bene
dopo qualche anno gli cambiai il pistone e la testa con un'Olimpia 60 cc il massimo esistente il lavoro fu fatto
da me e mio fratello
anzi inizio lui senza dirmi niente e ruppe nel montaggio una fascia elastica
il che mi fece arrabbiare molto
cosi andai ha comprarne delle nuove
e quando decisi di ritentare il montaggio
dissi "MARCO lasciami solo tra un ora il motorino tornera ha funzionare
ebbene passo forse piu di un ora
pero ci riuscii
volete mettere l'emozione parti' al primo colpo con un rumore un po piu cupo
Ebbene alla prova dei fatti arrivava quasi ha fare i 70 kmh
senza tooccare il carburatore
Il motorino lo tenni per molti anni poi quando introdussero le targhe decisi di non farne piu nulla
anche perche avevo la macchina
nel frattempo arriviamo al fatidico novembre 2003 prendo la patente A3 e dopo un anno con un kawa zr7 che ancora possiedo accquisto un monster 620 nuovo
COME CAMBIANO LE COSE NELLA VITA
comunque bei ricordi con il garelli
e posso confermare che il legnano con quello strano carburatore
ironia della sorte lo aveva anche un mio amico andava forte molto forte
GIA
Commento di: girolimino il 15-03-2007 12:46
C'è da intenerirsi (senza alcuna ironia!) a ricordare le cose che abbiamo fatto e le passioni che ci hanno letteralmente posseduto quando eravamo adolescenti o poco più!
Commento di: 636nera il 15-03-2007 14:58
mi hai fatto scendere una lacrima!
Commento di: cex il 17-03-2007 14:17
bel racconto.mi hai fatto pensare ai motori che ho in garage, a tutte quelle modifiche artigianali fatte con trapano e lima.
che bei tempi
Commento di: Gian il 18-03-2007 00:06
ho appena grippato con la mia moto e rotto i cuscinetti nel 2° blocco che ho per il bravo.... so cosa si prova, quando ho grippato la moto non ho pianto per molto poco :(
Commento di: bigroberto il 22-03-2007 15:04
Complimenti, per qualche minuto mi è sembrato di tornare ad avere 14 anni!
Commento di: montanarif il 31-05-2008 22:35
scusate se riapro un attimo il discorso, io ho ritrovato il mio vecchio Garelli Gulp Flex, l'etichetta sbiadita mi sembra che dica che la miscela andava fatta al 4% qualcuno di voi mi sa confermare, per favore?? Grazie infinite!