Una libertà rubata, una compagna da buttare ed una giustizia “lenta”: considerazioni sul mio post-incidente

Sicuramente i più attenti lettori dei miei articoli (intendo quelli che per sbaglio hanno cliccato su un link che li riportava ad un mio articolo, e poi per noia lo hanno letto addirittura tutto) si ricorderanno della mia brutta esperienza in quel di agosto 2006... un incidente con la mia piccola custom, un incidente con la mia piccola libertà.

Sull’avvenuto ho già scritto abbastanza, sfogandomi quando ne avevo bisogno e raccogliendo il conforto di una fantastica community come quella del tingavert.
Ma ogni tanto, concedetemelo, occorre che io mi sfoghi di nuovo, perché scrivere nero su bianco a gente che, come me, ha una passione e che riesce a capire il mio stato d’animo mi rende meno nervoso rispetto al normale.

Già, nervosismo. Parola che mi ha accompagnato per questi mesi... e chissà per quanto ancora.
Sono nervoso.
Nervoso perché non capisco come in un incidente in cui la controparte non aveva assicurazione e patente non sia stato ancora liquidato.
Nervoso perché dopo tutto questo tempo, la signora colpevole non mi abbia degnato di uno straccio di telefonata, sia per sincerarsi delle mie condizioni sia per cercare un patteggiamento per fare in modo che io ritiri la denuncia a suo carico.
Nervoso perché su una moto di valore poco superiore ai 1000 euro, oltre la metà non verrà risarcita.
Nervoso perché, nonostante promesse vane, ancora nessuno perito meccanico o medico mi ha bussato alla porta.
Nervoso perché l’estate si avvicina ed io non ho il mio mezzo più pratico (nonché l’unico)...
Infine, sono nervoso perché inizio a pensare che la giustizia in Italia, la stessa giustizia che sto studiando ed in cui ho sempre creduto, sia davvero lenta... e che, soprattutto, non ci sia rispetto per gli utenti della strada ed in particolare per i motociclisti.
Nessuno si preoccupa di garantire la nostra sicurezza.
Nessuno si preoccupa di far diminuire premi di assicurazione assurdi se rapportati agli altri paesi.
Nessuno si preoccupa di installare guard-rail decenti, di darci un manto stradale degno di questo nome.
Nessuno si preoccupa di una burocrazia troppo lenta, anche per sinistri in cui non ci può essere alcuna contestazione (speriamo che con le nuove normative la situazione cambi).

Ma cosa fare per cambiare la situazione?
A mio avviso, Occorre riflettere attentamente su quello che giornalmente capita sulle nostre strade. Occorre creare una "coscienza sociale" tale che ogni utente della strada rispetti tutti gli altri. Occorre che l’educazione stradale sia inculcata nella mente dei più giovani sin dalla gioventù, per farli crescere in un futuro migliore.Occorre che, ognuno di noi, prima di mettersi in sella oppure al volante si ricordi di accendere il cervello...

Forse queste righe assumeranno il tono di un'invettiva creata come un listone... ed effettivamente è così. Ma, essendo uno sfogo, scrivo solo quello che mi passa per la testa, senza rifletterci troppo... altrimenti che sfogo sarebbe?

LAMPS (speriamo presto)