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La moto contro la droga... una storia vera
Pubblicato 11/12/2006 17:20
Conoscevo tanti anni fa un ragazzo che, giunto all’alba dei 25 anni, annoiato dalla vita e allettato dalle solite cattive compagnie, fece il classico passettino oltre al solito spinello...

...e, come spesso capita, trovò molto coinvolgente questa nuova esperienza al punto che iniziò a trascurare la propria ragazza, gli amici veri, le proprie passioni...
tutte tranne una: la moto.

Passavano i mesi e la polvere bianca stava diventando, più che uno sfizio del fine settimana, un punto d’arrivo, le menate della ragazza e degli amici servivano a poco: il solo risultato che ottenevano era il suo lento ma progressivo allontanamento da loro... questa era la strada che portava al disastro ma lui non se ne rendeva conto... o forse ne era cosciente ma non gli interessava...

Un sabato sera a casa sua, con il solito gruppetto di idioti, esagerò e mischiò, bevendo qualche bicchierino di troppo... risultato: notte insonne!

Si era in Maggio e la mattina successiva era quella di una tipica giornata primaverile limpida, cielo azzurro, temperatura perfetta, insomma la giornata ideale per la moto.

Lui era ovviamente intontito ma trovò comunque le forze per indossare tuta e stivali e recarsi in box dalla sua bella e pensò ”tanto con quest’aria frizzante una volta in sella mi sveglio di sicuro”.

Scaldata la moto e indossato casco e guanti partì , ma non fece molta strada, arrivato al primo incrocio capì che non aveva né la forza né la lucidità necessaria per continuare. Girò la moto e ritornò mestamente al box da cui era partito cinque minuti prima.

Una volta in casa, guardando gli avanzi dei disastri della sera prima, si chiese se ne valesse davvero la pena... la risposta fu: NO!

Sì, avete capito perfettamente: la moto era riuscita a fare ciò che né la sua ragazza né i suoi amici erano riusciti a ottenere. L’unica cosa che aveva fatto pendere il piatto della bilancia dalla parte della vita era stata la moto... la sua unica vera grande passione aveva spazzato via con la forza di un tornado la sua insana follia.

Oggi il ragazzo è cresciuto è diventato uomo con tutti i problemi del caso ma la moto lo ha aiutato e lo aiuta tutt’oggi a sopportare le vicissitudini della vita.

Quando vedo, leggo e sento di genitori che ostacolano la passione dei loro figli per le due ruote motorizzate vorrei tanto che leggessero questa storia e si rendessero conto che la sensazione di tranquillità che hanno sapendo che il proprio figlio non rischia la vita in moto è totalmente fittizia... perché là fuori nel mondo i pericoli sono ben altri e peggiori ...

Non obbligate i vostri figli a rinunciare alla vita...

P.s. Non è importante sapere chi è il protagonista di questa storia quindi non ve lo dirò...

 

Commenti degli Utenti (totali: 8)
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Commento di: McCoy il 11-12-2006 17:50
Io ho una storia analoga da raccontare e purtroppo non è andata a finire bene.

Userò il suo vero nome, Sirio. I ragazzi del gruppo storico di Casina lo riconosceranno di certo. Il suo soprannome ( nickname allora non usava ) era "Cimino".

La sua era una passione sfegatata per il cross. Ci conosevamo sin da piccoli e mi ricordo passavamo i pomeriggi a vedere girare i più grandi con le allora Ancillotti, Simonini. TGM etc..

Più grandi prendemmo entrambi il ns. primo 125. Lui cominciò anche a correre ed io lo seguivo come meccanico sui campi di gara. Era uno spasso perchè era il classico frichettone anni 80'. La "lana" lunga, la Ceres, gli afroraduni, jim Morrison, Vasco e naturalmente le canne. E fin lì andava anche bene.Certo, correre la domenica dopo aver passato il sabato al "Tartaruga" sino alle 4 del mattino non era il massimo, ma ci stava.

Poi per vari problemi smise la moto. Ed ecco che cominciò la rovina perche era ciò che lo teneva legato alla vita, era quello che non lo faceva esagerare perchè pur mezzo sballato alla domenica si doveva essere in gara! Dalle canne passò alle pere sin a ridursi alla morte.

La cosa che mi fa più incazzare è che a portarlo al quel punto è stata anche gente del settore che nemmeno si sono presentati al suo funerale.

In questo caso è andata male. Sono sempre stato convinto, e lo sarò sempre che se avesse tenuto la moto sarebbe finita diversamente...

Ciao Cimo
Commento di: Davide il 11-12-2006 17:58
E' vero... quante volte ci sono andato a girare anch'io con Cimo e andava sempre fortissimo.

Anche in questo caso la moto è stata la sua vita e quando è venuta a mancare, lentamente, se n'è andata con lei.
Commento di: oldwolf il 12-12-2006 08:52
grazie a Dio non finisce sempre così.......
Commento di: gattapazza il 15-12-2006 16:17
...
Commento di: darkrs il 20-12-2006 12:09
complimenti un belissimo articolo che aiuta a riflettere e fa capire che nn bisogna sofocare i sogni dei propi figli
Commento di: oldwolf il 20-12-2006 15:16
grazie.....
Commento di: rive872 il 20-12-2006 20:18
conmplimenti bell articolo veramente e fa riflettere
grande..
Commento di: GuidoBengala il 30-12-2006 11:41
Colgo l'occasione per fare gli auguri a mio cugino che uscito da galera e comunità da qualche mese ha ricominciato a lavorare e vuole comprersi un bimota!
Forza vecchio!