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Pensieri liberi
Scritto da boboso - Pubblicato 04/12/2006 12:18
C’è una strada che da Porto Ceresio costeggia il versante italiano del lago di Lugano...

Arriva fino a Ponte Tresa, appena prima del confine con la Svizzera.
E’ una buona strada da percorrere con una buona moto.
Ci sono rettilinei ampi, piccoli paesini, curve.
Non curve strette o pericolose o cieche.
Curve larghe e percorribili. Una buona strada, quindi...

Per riconoscerla bisogna averne percorse molte, provando.

Così, con una moto si può decidere di affrontare questo percorso osservando il lago e lo splendido panorama delle montagne che lo circondano e lo sovrastano.
Si può decidere di essere soli o in compagnia di qualcuno.
Magari la propria ragazza seduta sul sedile posteriore, aggrappata stretta stretta a te
Oppure si può decidere di essere soli e di ascoltare l’asfalto e la moto, sapendo che ognuno ha le sue curve da affrontare.

E il proprio essere che, sospeso tra loro, cerca il suo posto.

Una curva si può pensare, negare, mettere in ordine, correggere, evitare, aggredire, invidiare, subire, distruggere.
Si può decidere di fermare la moto e tornare indietro, arrabbiati con il percorso troppo difficile. Si può decidere di essere il passeggero. O lo spettatore, immobile nel tempo, delle moto altrui che passano lanciate.
Si può portare la moto al limite della trazione.

Arrivare alla corda decelerando e frenando e, sorpassato il punto critico, scatenare di nuovo il motore fino allo spasmo, oltre il limite dei suoi giri.

Si può farlo impostandola male. O seguendo qualcun altro, troppo sfiduciati che quella sia l’esatta natura di ciò che si sta per compiere.
Si può farla dunque rischiando, provando, imparando e a volte, anche, piangendo.
Credo.

Oppure una curva, sul versante italiano del lago di Lugano, si può percorrere la mattina presto.
Consapevoli del proprio mezzo e del desiderio di percorrerla.
Quando l'aria è fresca al punto giusto da permettere una "giusta carburazione".
Conoscendo ascoltando il tipo di asfalto e il percorso e lo stato delle gomme.
Sapendo che ogni motore ha una sua specifica elasticità e che, per ogni curva c’è una marcia giusta e personale che aspetta di essere trovata.

Forse così una buona curva non si cerca e non si pensa.
Si lascia semplicemente che ci sia.
E’ dentro quell’insieme unico e particolare e irripetibile composto dalla moto e dal guidatore. E dal tempo trascorso insieme attraverso la loro storia.
E’ l’attimo esatto e sospeso in cui il mezzo, dolcemente si lascia scivolare un po’ di lato assecondando la forza centrifuga.

Il motore dolcemente decelera. Gli ammortizzatori e le forcelle si flettono leggermente. E il corpo, utilizzando l’interno del ginocchio per puntellarsi, si appoggia lievemente al serbatoio.
Il busto così si sporge verso l’interno senza paura di cadere come a dire: "Io voglio andare di lì".
Mentre l’insieme recupera la timida sensazione di provarci e di farcela.

La mano destra, così, dà un colpetto e accarezza l’acceleratore e il motore risponde con un brontolio roco: “Si. Sono qui.”
La mano sinistra, allora, tira leggermente la leva della frizione utilizzando due sole dita.
Il piede sinistro preme la leva sotto di lui, scalando una marcia, mentre i destro si tiene pronto a frenare, in caso di necessità.

Ben sapendo che nessun errore è irreparabile, e che ogni buona moto è in grado di sopportare un certo numero di eventuali errori e tentativi.
Così tutto può diventare un sincrono armonico. Un insieme significante.

Poi il rettilineo che riappare e il motore che, con quella voce profonda e baritonale e costante che fa vibrare tutto quasi cullando il guidatore, riprende a fluire secondo la sua natura.
Le forcelle si distendono e la velocità aumenta leggermente.

Il guidatore e la moto, così una mattina di un giorno qualsiasi, sul versante italiano del lago di Lugano, possono lasciarsi scivolare lungo il percorso cercando la propria velocità. In un buon posto, circondati da un buon panorama. In una buona mattinata.

Ripetendo avidamente in silenzio: “Io sono nato per questo... Ancora...”

Per me, la curva perfetta...

 

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Commento di: denny84 il 04-12-2006 23:25
E' una poesia,troppo bravo!!!!!!!!!
Commento di: boboso il 06-12-2006 00:15
grazie grazie.... :-)
Commento di: cicciobmw il 07-12-2006 17:58
Molto bella, sia la poesia sia la strada.
E' quella che arriva da Riva San Vitale arriva a Porto Ceresio e poi va a Ponte Tresa?
E' una delle mie preferite.
Ciao grazie ancora della "poesia"
Commento di: boboso il 07-12-2006 19:50
grazie a voi per l'ospitalità.....
Commento di: robertoz il 02-08-2010 11:19
bellaaaaaaaaaa