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Asfalto e Memorie - Racconto Real-Fantasy
Scritto da Maurizio60 - Pubblicato 17/10/2025 14:39
Il sole di metà pomeriggio colpiva il casco di Maurizio, riverberando un bagliore dorato sul visore appena pulito...

sceva a memoria. Aveva sessant’anni, ma ogni volta che si infilava il giubbotto di pelle e calzava i guanti, si sentiva di nuovo un ventenne, solo con un po' più di chilometri sulle spalle.



Il nastro d'asfalto si snodava davanti a lui, una strada secondaria che conosceva metro dopo metro. L'odore era un miscuglio inebriante: terra bagnata dall'ultima pioggia, fieno appena tagliato e un vago sentore di benzina.
Ecco. Questo è il paradiso.
Si chiese se avesse innaffiato le rose prima di partire. Probabilmente no. Monia glielo avrebbe fatto notare, certo, ma con quel sorrisetto che nascondeva un’infinita comprensione per le sue “fughe” in moto. Quella donna era una santa, non c’erano dubbi. Trent'anni insieme, e ancora riusciva a sorprenderlo.
Un piccolo tafano si spiaccicò sul visore. Ops. Scusa, amico.
Accelerò leggermente in uscita da una curva. La moto rispose con una spinta fluida, rassicurante. Non era una moto da corsa, non era neanche particolarmente veloce, ma era onesta. Non mentiva mai. A differenza delle persone, che spesso indossavano maschere più spesse del suo casco.
Si ricordò di quando, da ragazzo, aveva sognato una moto. I suoi genitori non potevano permettersela, e lui aveva lavorato in estate in una officina meccanica, mettendo da parte ogni lira. Aveva comprato il suo primo motorino a 16 anni. Era un catorcio, ma per lui era libertà su due ruote.
La libertà non è una meta, è la strada. Una frase letta da qualche parte, ma che adesso, a 60 anni e un’infinità di strade percorse, suonava dannatamente vera.
Vide un gregge di pecore in lontananza, guidato da un pastore solitario. L’immagine era così fuori dal tempo da fargli sorridere. Pensò al suo lavoro, alla sua carriera come impiegato, passata tra numeri e scrivanie illuminate al neon. Si era ritirato da sei mesi. Non gli mancava. Gli mancava l'idea, forse, di essere "necessario".
Ma era necessario qui, in questo istante. Necessario alla Black Bomber per essere guidata. Necessario a se stesso per respirare a pieni polmoni.
Devo chiamare Max. Quella storia della perdita d'olio è più seria del previsto.
Il vento sferzava, cantando una melodia costante. Era il rumore della velocità che annullava ogni altro pensiero. Non c'erano bollette da pagare, né nipoti da andare a prendere, né pensieri sulla schiena che faceva male. C’era solo il qui e ora.



Si avvicinava a un passo di montagna. Il clima cambiava, l'aria si faceva frizzante, l'odore di pino silvestre sostituiva quello del fieno. Era una salita dolce, e lui si spostò leggermente in avanti, come a spingere la moto con la forza del pensiero.
Gli venne in mente un ricordo improvviso: la prima volta che aveva portato Monia sulla sua seconda moto, una BMW usata. Lei aveva urlato di gioia ad ogni curva, stringendolo forte. Quanto tempo era passato? Sembrava ieri. Le rughe intorno agli occhi erano il prezzo per tutte quelle risate. Un prezzo onesto.
Si fermò su un piccolo piazzale panoramico. Spense il motore. Il silenzio che ne seguì era assordante, rotto solo dal "ticchettio" della meccanica che si raffreddava.
Si tolse il casco. L'aria fresca gli accarezzò il viso. Guardò il paesaggio: colline verdi, un piccolo paese arroccato, il cielo immenso. Era solo un motociclista di 60 anni su una vecchia moto. Ma in quel momento, era la persona più libera del mondo.
Quando torno, innaffierò le rose.
Si rimise il casco. Tirò la frizione, accese la moto, e ripartì. L'orizzonte lo chiamava ancora. E Maurizio era pronto a rispondere.

Nota: Questo è un racconto Real-Fantasy, che trae ispirazione da eventi realmente accaduti. L'intento è quello di intrecciare la realtà e la fantasia, fondendo fatti concreti con interpretazioni immaginative per offrire una narrazione che stimoli la riflessione e catturi l'immaginazione. Ogni dettaglio, personaggio ambientazione creativa è pensato non per alterare, ma per arricchire e completare il racconto di ciò che è stato.
Non sono uno scrittore, anche se amo scrivere storie, e non sono un Graphic Designer anche se mi diletto nel creare immagini con IA, siate clementi Pray


Buona strada sempre Up
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Commento di: Enrico58 il 18-10-2025 17:59
Bello questo scritto
Immediato e lo senti tuo
Descrivi appieno le emozioni
Tanti di noi abbiamo passato questo "viaggio"
Grazie per avercelo ricordato
Bravo
Commento di: Maurizio60 il 18-10-2025 18:19
Grazie Enrico, mi fa molto piacere sapere di averti trasmesso le mie emozioni nell'andare in moto. Amo raccontarmi in quello che è la mia più grande passione: è lì che trovo la mia vera dimensione, la mia pace e la mia adrenalina. Grazie per averlo notato.

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