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In sella a una Vespa 310 GTV fino a Caponord - Racconto Real-Fantasy
Scritto da Maurizio60 - Pubblicato 13/10/2025 16:32
Finalmente, dopo 45 anni di onorato servizio, Marco, un sessantacinquenne di Viterbo con lo spirito di un ragazzino, si godeva la sua pensione...

Non vedeva l'ora di dedicarsi alle sue due grandi passioni: le motociclette e la Vespa, un amore quest'ultimo che risaliva agli anni della sua giovinezza. Ma c'era un sogno, uno di quelli grandi e audaci, che covava da sempre nel suo cuore: raggiungere Capo Nord in sella a una moto, e, se possibile, a una Vespa.



L'inizio di un'avventura
Un pomeriggio qualsiasi, quasi per caso, Marco si trovò a curiosare in una concessionaria Piaggio. E fu lì che la vide: una Vespa GTV 310, esposta come un gioiello prezioso. Fu amore a prima vista. Le linee eleganti, il faro basso, quel blu profondo che evocava altri tempi... Marco non ci pensò due volte. Chiese subito informazioni, e in men che non si dica, stava firmando il contratto. Era il suo regalo, il coronamento di una vita di lavoro e il trampolino di lancio per una nuova avventura. Pochi giorni dopo, era già in sella alla sua splendida Vespa, sfrecciando per le vie di Viterbo e dintorni, assaporando ogni chilometro.



L'epico viaggio verso Capo Nord
Due settimane dopo, con la Vespa rodata e il cuore colmo di entusiasmo, Marco partì per la sua avventura. Il bagaglio era essenziale, l'anima leggera, e la rotta segnata verso Nord, ben oltre il Circolo Polare Artico.

Tappa 1: Verona – La prima sosta e un incontro inaspettato
La prima tappa significativa fu Verona. Marco decise di fermarsi per una notte, godendosi l'Arena e le vie del centro. Mentre gustava un caffè in Piazza delle Erbe, un signore anziano, con uno sguardo vivace e un sorriso contagioso, si avvicinò ammirando la sua Vespa. "Bel mezzo! Ne avevo una uguale quando ero giovane, la mia prima vera libertà!", esclamò l'uomo. Si presentarono, l'uomo si chiamava Luigi. Condivisero storie di gioventù e motori, e Luigi, un ex meccanico, diede a Marco qualche consiglio prezioso sulla manutenzione della Vespa per il lungo viaggio, offrendogli persino un piccolo kit di attrezzi di emergenza. Un incontro inaspettato che rafforzò lo spirito di Marco.





Tappa 2: Il Brennero e il freddo inaspettato
Il passaggio del Brennero fu emozionante ma anche un promemoria della sfida che lo attendeva. L'aria divenne frizzante, e Marco si rese conto che la sua giacca, pur calda, non sarebbe stata sufficiente per le temperature artiche. Decise di fermarsi in un negozio specializzato in attrezzature da moto, acquistando una tuta termica di ultima generazione. "Meglio prevenire che congelare!", si disse con un sorriso, pensando ai racconti degli amici sulla rigidità del clima nordico.





Tappa 3: La Germania – Castelli e autostrade senza limiti
Attraversare la Germania fu un'esperienza variegata. Le autostrade senza limiti gli permisero di apprezzare la stabilità della sua GTV 310, ma furono i piccoli borghi e i castelli fiabeschi lungo il percorso, come quelli della Baviera, a incantare Marco. A Friburgo, una sera, mentre cenava in una tipica Gasthaus, un gruppo di motociclisti tedeschi si incuriosì della sua Vespa italiana. Dopo un'iniziale diffidenza, la birra e la passione comune per le due ruote sciolsero il ghiaccio, e Marco si ritrovò a scambiare aneddoti di viaggio e consigli sui percorsi con i nuovi amici.



Tappa 4: Danimarca – Il fascino nordico e i venti marini
L'arrivo in Danimarca portò con sé una sensazione di pace e ordine. Le strade, impeccabili, lo guidavano attraverso paesaggi dolci e costellati di mulini a vento. A Copenaghen, decise di visitare la Sirenetta, ma fu il vento incessante dal mare a lasciare il segno. "Questa Vespa tiene la strada che è una meraviglia, anche con queste folate!", pensò Marco, ammirando la sua fedele compagna di viaggio. Un aneddoto divertente fu quando, fermo a un semaforo, un ciclista danese, incuriosito, gli chiese in un inglese stentato: "It's a vintage Vespa?". Marco rispose con orgoglio: "No, it's new, but it has a soul!". Il ciclista sorrise, annuendo.





Tappa 5: Svezia – Foreste infinite e notti bianche
L'ingresso in Svezia segnò un cambio di paesaggio drastico: foreste fitte e laghi scintillanti si susseguivano all'orizzonte. Le giornate si allungavano, e le prime "notti bianche" lo lasciavano a volte disorientato. Una sera, mentre si accampava in un'area di sosta sperduta, un alce maestoso attraversò la strada a pochi metri dalla sua Vespa. Marco rimase immobile, ammirando la scena, sentendosi una piccola parte di quella natura selvaggia e incontaminata. Un incontro che gli ricordò la grandezza del mondo e la sua piccola, ma significativa, avventura.





Tappa 6: Norvegia – Fiordi mozzafiato e la strada per Capo Nord
La Norvegia, con i suoi fiordi imponenti e le sue montagne scoscese, lo lasciò senza fiato. Ogni curva rivelava panorami sempre più spettacolari. Le strade, a volte ripide e tortuose, misero alla prova le capacità della Vespa, che rispose sempre egregiamente. A Tromsø, la "Porta dell'Artico", Marco si prese un giorno di riposo, visitando la Cattedrale Artica e godendosi l'atmosfera vivace della città. Fu lì che incontrò un gruppo di biker italiani, anch'essi diretti a Capo Nord. Condivisero la cena, scambiandosi consigli e risate, e per un tratto di strada il giorno dopo, viaggiarono insieme, creando un inaspettato senso di cameratismo.





Tappa 7: Capo Nord – Il sogno realizzato
E finalmente, dopo due settimane di viaggio, la roccia di Capo Nord apparve all'orizzonte. La Vespa, un puntino blu nel vasto paesaggio artico, affrontò gli ultimi chilometri con la stessa determinazione del suo proprietario. La temperatura era rigida, il vento forte, ma Marco non sentiva il freddo. L'emozione gli riempiva il petto. Parcheggiò la sua GTV 310 accanto al mappamondo, simbolo iconico del luogo. Tirò fuori la bandiera italiana che aveva portato con sé e la issò con orgoglio. Era lì, a Capo Nord, in sella alla sua Vespa, il sogno di una vita finalmente realizzato. Si sentì invincibile, felice, e profondamente grato. Non era solo la meta, ma il viaggio, le persone incontrate, le sfide superate e la libertà assaporata, a rendere quest'avventura indimenticabile.



Sulla via del ritorno, ogni chilometro era un ricordo, ogni pausa un momento per ripercorrere le tappe di un viaggio che gli aveva cambiato la vita. Marco non era più solo un pensionato di Viterbo; era un avventuriero, un sognatore che aveva dimostrato a se stesso che l'età è solo un numero e che i sogni, anche i più grandi, sono fatti per essere realizzati, magari a rincorrerli per 5 mila chilometri in sella a una Vespa blu!


Nota: Questo è un Report Real-Fantasy, che trae ispirazione da eventi realmente accaduti. L'intento è quello di intrecciare la realtà e la fantasia, fondendo fatti concreti con interpretazioni immaginative per offrire una narrazione che stimoli la riflessione e catturi l'immaginazione. Ogni dettaglio, personaggio ambientazione creativa è pensato non per alterare, ma per arricchire e completare il racconto di ciò che è stato.
Non sono uno scrittore, anche se amo scrivere storie, e non sono un Graphic Designer anche se mi diletto nel creare immagini con IA, siate clementi Pray


Buona strada sempre Up
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