Era l'autunno del 1927, e sulle rive del Lario si stava per consumare una leggenda.

Elia, un giovane meccanico con le mani perennemente sporche d'olio, si sporgeva oltre le corde, gli occhi fissi sul gioiello nero e oro che stava per scatenarsi: la Sunbeam M90.
Non era la moto più complessa in pista. Anzi, in un'epoca di ingegneria sempre più esotica, la sua meccanica era quasi umile: un motore robusto con sole due valvole in testa, azionate da aste e bilancieri. I suoi rivali la snobbavano per la sua semplicità. Ma Elia, che l'aveva vista preparare, sapeva che la vera magia della M90 risiedeva nella sua indistruttibile affidabilità e nella sua perfetta messa a punto.
"Se la semplicità è virtù, la M90 è una santa," aveva scherzato il capomeccanico il giorno prima.
In sella c'era Mario Colombo, un uomo che sembrava tutt'uno con la macchina. La tensione era palpabile. Al segnale, il rombo tuonante dei motori squarciò il silenzio delle montagne. La M90 scattò con un'agilità inattesa, un lampo nero lungo le tortuose strade che costeggiavano il lago.
Il circuito del Lario era un massacro di curve cieche, salite improvvise e discese mozzafiato. I piloti spingevano al limite, e una dopo l'altra, le motociclette più sofisticate cominciavano ad avere problemi: surriscaldamento, rotture meccaniche. Ma la M90, con il suo cuore semplice e indomito, continuava a macinare chilometri, metro dopo metro, curva dopo curva.
Elia la seguiva idealmente, rivedendo nella mente la forma del suo albero a camme, la precisione dei suoi bilancieri. Era la moto perfetta per quella gara, una sintesi vincente tra potenza e resistenza.
Quando, dopo ore di battaglia, Mario Colombo tagliò il traguardo per primo, il boato della folla coprì il rumore del motore. Aveva trionfato.
La Sunbeam M90, prodotta tra il 1927 e il 1928, aveva appena conquistato il prestigioso Lario del 1927.
Quella vittoria non fu un caso isolato. Per i successivi mesi, la M90 si sarebbe cementata nella storia, diventando una delle moto più vincenti della fine degli anni '20. La sua leggenda non nacque dalla complessità, ma dalla pura, ineguagliabile efficacia. Era l'icona del motociclismo storico, la prova che, a volte, la genialità risiede nell'essenziale. E per Elia, e per tutti gli appassionati, il ruggito della M90 sul Lario sarebbe rimasto il suono della vittoria più dolce.
Sunbeam M90 (1927) - Scheda Tecnica dettagliata
Motore e meccanica
• Tipo Motore: Monocilindrico, 4 tempi.
• Cilindrata: 493 cm³ (Quasi 500.
• Distribuzione: Valvole in Testa (OHV), azionate da aste e bilancieri.
• Alesaggio x Corsa: Circa 80 mm x 98 mm.
• Rapporto di Compressione: Alto per l'epoca (intorno a 7.0:1 o superiore nella configurazione da corsa).
• Alimentazione: Carburatore da competizione (es. Amal).
• Raffreddamento: Ad aria.
Trasmissione
• Cambio: Manuale a 3 velocità, tipicamente con meccanismo a leva (comando a mano).
• Trasmissione Finale: Catena.
Telaio e ciclistica
• Telaio: Monoculla in acciaio a diamante (Rigid Diamond Pattern).
• Sospensione Anteriore: Forcella a trave (Girder Forks), spesso di tipo Druid.
• Sospensione Posteriore: Rigida (Hardtail), con ammortizzazione fornita dalla sella a molla.
• Freni: A tamburo sia all'anteriore che al posteriore.
• Pneumatici: Tipicamente 3.25 imes 26" sia per la ruota anteriore che per la posteriore.
Prestazioni e dati generali
• Peso a Secco: Circa 154 Kg (340 libbre).
• Capacità Serbatoio: Circa 11.4 litri (3 galloni).
• Successo in Gara: Una delle moto più vincenti della fine degli anni '20 (Vincitrice, tra l'altro, del Lario 1927 con Mario Colombo).
Nota: Questo è un Report Real-Fantasy, che trae ispirazione da eventi realmente accaduti. L'intento è quello di intrecciare la realtà e la fantasia, fondendo fatti concreti con interpretazioni immaginative per offrire una narrazione che stimoli la riflessione e catturi l'immaginazione. Ogni dettaglio, personaggio ambientazione creativa è pensato non per alterare, ma per arricchire e completare il racconto di ciò che è stato.
Non sono uno scrittore, anche se amo scrivere storie, e non sono un Graphic Designer anche se mi diletto nel creare immagini con IA, siate clementi
Fonte:
Buona strada sempre
