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Le moto 'clone' della Cina: il fenomeno della copia e replica
Scritto da Maurizio60 - Pubblicato 09/10/2025 14:54
Un fenomeno tanto diffuso quanto controverso anima il settore delle due ruote: la produzione, da parte di alcune aziende cinesi, di moto e scooter che replicano il design di modelli iconici realizzati da case motociclistiche europee, giapponesi e americane...

Spesso identiche nell'estetica all'originale, ma con motorizzazioni e componentistica di fascia inferiore, queste repliche arrivano sul mercato a prezzi estremamente più bassi, scatenando reazioni che vanno dall'ironia alle minacce di azioni legali da parte dei produttori "originali".



Le voci del mercato: Quali modelli sono stati copiati?
Il fenomeno delle moto "clone" è trasversale e non risparmia quasi nessun segmento di mercato. Le supersportive e le moto di design sono le vittime più frequenti.

Tra gli esempi più eclatanti di repliche cinesi si annoverano
• BMW S 1000 RR: Diverse aziende hanno prodotto repliche della celebre superbike bavarese, talvolta con nomi che ricordano l'originale (come Sukuli S 1000 RR o Moto S450RR). Il design esterno è quasi identico, ma la potenza del motore è drasticamente ridotta (a volte non supera i 35 CV o 400 cc contro i 1000 cc dell'originale).

Sukuli S 1000 RR clone della BMW S 1000 RR


• Ducati Panigale: Le sportive di Borgo Panigale sono state oggetto di diverse imitazioni, come la Moxaio 500 RR (che replica le forme della Panigale V2) o la Ducasu DK 400 (simile alla Supersport 950). Anche qui, l'estetica aggressiva è accoppiata a motori di piccola cilindrata.
• Yamaha YZF-R6: La supersportiva giapponese è stata replicata, ad esempio, con la Huaying R6, che ne copia spudoratamente non solo l'estetica, ma anche la sigla, offrendo però un motore da soli 150 cc.
• Harley-Davidson Sportster: Anche l'icona americana è stata clonata, come con la Xiang Shuai XN650N, una fedele imitazione dell'Harley-Davidson 883. Curiosamente, il motore della vecchia Sportster è stato ripreso e aggiornato dal gruppo cinese Shineray (proprietario di SWM) per la Stormbreaker V 1200, che però si distingue come un prodotto a sé stante e regolarmente in vendita in Europa.
• Changjiang V 750 Defender (copia della Moto Guzzi V85 TT)
• Sukuli S 1000 RR (copia della BMW S 1000 RR)
• Tairong T400 (copia della Ducati Panigale V4 in stile scooter)
• Feiken TT250 (copia della Husqvarna Svartpilen / Vitpilen)
• Moto S450RR (copia della BMW S 1000 RR)
• Moxaio 500 RR (copia della Ducati Panigale V2)
• Ducasu DK 400 (copia della Ducati Supersport 950)
• BNK Moto (gamma di moto da fuoristrada che copiano modelli KTM)
• Moxiao MX500-6D (copia della Ducati Streetfighter V4)
• Lifan Hunter 125 (copia della Ducati Scrambler Icon)
• Altri Modelli Famosi: La lista è lunga e include copie della Kawasaki Z1000 e ZX-10R, Honda Africa Twin, MV Agusta Rivale, modelli KTM da fuoristrada e perfino le classiche Moto Guzzi.

Moxaio 500 RR clone della Ducati Panigale V2


Va detto che la maggior parte di questi cloni sono pensati principalmente per il mercato interno cinese.
È molto improbabile che vengano commercializzati in Europa. Ma la clonazione del modello c'è stata.

Il Dibattito legale e i diritti di design
Il cuore della polemica risiede nella violazione dei diritti di proprietà intellettuale e del design. Mentre in Europa e negli Stati Uniti le aziende difendono strenuamente i loro brevetti, le normative cinesi e l'applicazione delle leggi internazionali sul copyright non sono sempre allineate, creando un "vuoto" che i produttori di repliche sfruttano.
Molte case produttrici, come BMW, hanno dovuto prendere in considerazione azioni legali contro le repliche più palesi, sebbene il processo sia notoriamente complesso e costoso da portare avanti a livello internazionale. Solo pochi casi isolati (come quello della Vespa di Piaggio) sono riusciti a ottenere una tutela più solida per il loro design iconico.
I produttori di moto originali lamentano come le aziende cinesi sfruttino anni di ricerca, sviluppo e investimenti nel design senza sostenerne i costi, proponendo prodotti a un costo quasi "impossibile" da battere per l'originale.

Changjiang V 750 Defender copia della Moto Guzzi V85 TT


Qualità e affidabilità: La Differenza sotto la carena
Al di là dell'aspetto etico, c'è un elemento pratico che separa in modo netto le repliche dagli originali: la qualità costruttiva e le prestazioni.
Spesso, sotto le carene fedelmente copiate, si trovano:
• Motori di piccola cilindrata: Le repliche di supersportive da 1000 cc spesso montano motori monocilindrici o bicilindrici da 150 cc a 450 cc.
• Componentistica economica: Si riscontrano problemi di affidabilità a lungo termine, corrosione precoce delle saldature, cablaggi elettrici fragili e componentistica meccanica di bassa qualità (cuscinetti, freni, ecc.).
• Difficoltà di manutenzione: La mancanza di una rete di assistenza capillare e la scarsa disponibilità di ricambi originali può trasformare il risparmio iniziale in un incubo di riparazioni e fermi macchina.

In conclusione, il fenomeno delle moto cloni cinesi è un costante campo di battaglia tra l'innovazione occidentale e le dinamiche di produzione a basso costo orientali. Sebbene marchi cinesi di nuova generazione come CFMoto (che collabora con KTM e Yamaha) o Benda stiano investendo in design e qualità propri, il mercato delle repliche "senza vergogna" rimane un lato oscuro e controverso del mondo motociclistico globale.


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