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Sulla strada del ritorno
Scritto da Maurizio60 - Pubblicato 01/10/2025 15:36
Le gomme della sua Yamaha R1 a carburatori del 1998 mordevano l'asfalto rovente sotto il sole di luglio...

Maurizio, 50 anni e lo spirito di un ragazzino, sentiva ogni vibrazione, ogni rumore del motore che lo aveva accompagnato per migliaia di chilometri. La sua meta era un sogno che si era prefissato da tempo: un giro ad anello, da Riano a Itri, per poi raggiungere Sperlonga e fare ritorno a casa.



La partenza da Riano, il suo paese, era stata quasi un rituale. L'aria fresca del mattino, la moto che ruggiva, il casco che lo separava dal mondo. Maurizio non cercava la velocità, non gli interessava più. Cercava la strada, la curva perfetta, il panorama che gli toglieva il fiato.
La prima tappa, Itri, fu una scoperta. Il borgo medievale, arroccato su una collina, si stagliava contro il cielo. Parcheggiò la moto e si concesse una passeggiata. Il profumo di gelsomini e i colori delle bouganville lo avvolsero. Si sentì in pace, lontano dal rumore della vita quotidiana.

Dopo Itri, la strada si fece più sinuosa. La discesa verso la costa era un inno alla guida. Maurizio si sentiva un tutt'uno con la sua moto, un'estensione della sua anima. Le curve si susseguivano, una dopo l'altra, e lui le affrontava con la precisione di un veterano. E poi, all'improvviso, il mare.
Il blu profondo del Tirreno lo accolse come un vecchio amico. La strada che costeggiava la costa per raggiungere Sperlonga era una meraviglia. Le scogliere a picco, le spiagge dorate, l'odore salmastro che si mescolava a quello della benzina. A Sperlonga si fermò in un chiosco sulla spiaggia e si prese un caffè. Si sedette su una panchina e osservò il mare. Le onde che si infrangevano sulla battigia sembravano raccontargli una storia, la storia di quel luogo e di tutte le persone che l'avevano amato.



Il ritorno, la parte finale del suo viaggio ad anello, fu un'esperienza diversa. La strada per tornare a Riano non era più una sfida, ma un lento e piacevole ritorno a casa. I pensieri si fecero più leggeri. Ripensò a tutte le strade che aveva percorso, a tutti i luoghi che aveva visto, a tutte le persone che aveva incontrato. Si rese conto che il viaggio non era solo un modo per andare da un posto a un altro, ma era un modo per scoprire se stesso.
Arrivato a Riano, il sole stava tramontando. Le luci del paese si accendevano una dopo l'altra, come stelle che cadevano dal cielo. Parcheggiò la sua moto, il motore ancora caldo, e si tolse il casco. Si sentiva stanco, ma con il cuore pieno. Era tornato, ma non era lo stesso. Il viaggio lo aveva cambiato, lo aveva arricchito. E si rese conto che, in fondo, la vita era un po' come un giro in moto: fatta di partenze, di tappe, di paesaggi mozzafiato e di ritorni, con la consapevolezza che ogni chilometro percorso aggiungeva un pezzo in più alla nostra storia.

Nota: Questo è un racconto Real-Fantasy, che trae ispirazione da eventi realmente accaduti. L'intento è quello di intrecciare la realtà e la fantasia, fondendo fatti concreti con interpretazioni immaginative per offrire una narrazione che stimoli la riflessione e catturi l'immaginazione. Ogni dettaglio, personaggio e ambientazione è creato e pensato non per alterare, ma per arricchire e completare il racconto di ciò che è stato. Tutte le strade e i posti citati sono reali.


Buona strada sempre Up
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