Era una mattina di primavera perfetta: cielo terso, aria fresca e quel profumo di strada che chiama l'avventura. rombo della moto ruppe il silenzio a Riano, alle porte di Roma Nord, dando il via a un viaggio che prometteva emozioni e panorami mozzafiato. Destinazione? Il Passo del Furlo, nel cuore delle Marche, lungo l'antica Via Flaminia.
Passo del Furlo

Sulla Via Flaminia: storia e velocità
Lasciata Riano, la moto si lanciò sulla storica Via Flaminia, un tracciato che fin dall'epoca romana ha congiunto la capitale con il nord della penisola. I primi chilometri scorrevano veloci tra campi e borghi che raccontavano secoli di storia. Civita Castellana appariva come una cartolina medievale mentre Narni, con il suo ponte romano, sembrava voler sfidare il tempo.
Civita Castellana

Verso I'Umbria e le colline marchigiane
Passando per la verde Umbria, la strada si snodava tra colline ondulate e boschi profumati. Il motore della moto ruggiva con soddisfazione, mentre curve e tornanti si susseguivano in un perfetto gioco di equilibrio. Oltrepassato Gualdo Tadino, il paesaggio iniziava a trasformarsi: le morbide colline umbre lasciavano spazio agli scenari marchigiani, dove la terra si piega in dolci declivi e il cielo sembra più ampio.
Gualdo Tadino

Arrivo al Passo del Furlo un respiro di libertà
Dopo quasi 180 chilometri di pura passione su due ruote, finalmente il Passo del Furlo si aprì davanti a me. Una gola spettacolare scavata dal fiume Candigliano, incorniciata da pareti rocciose che da secoli osservano il passaggio di viaggiatori e avventurieri. II silenzio qui è quasi sacro, rotto solo dal gorgoglio dell'acqua e dal soffio del vento tra gli alberi.
fiume Candigliano

Parcheggiai la moto, mi tolsi il casco e respirai profondamente, il viaggio era stato un susseguirsi di emozioni, velocità e paesaggi da sogno. Seduto sul bordo della strada, con la vista sulla gola, il pensiero fu uno solo: il richiamo della strada è irresistibile, e ogni viaggio è un pezzo di libertà conquistata.
Buona strada sempre
