Era una mattina di primavera quando, decido di intraprendere un giro in moto speciale. La mia meta? Un percorso che mi avrebbe portato attraverso strade tortuose, panorami mozzafiato. Il titolo di questa giro in moto? “Il Giro delle Giostre”.
Parto da Roma, percorrendo la storica Via Flaminia, con la mia fedele Yamaha FZ1 nera. La Campagnanese mi attende, una strada che si snoda tra colline verdi e campi fioriti. Le curve sono come le spirali di un antico carosello, e mi sento parte di un gioco magico.
Arrivando ad Anguillara Sabazia, un incantevole borgo sulle rive del Lago di Bracciano. Il lago si estende davanti a me come un grande specchio d’acqua, le sue onde danzano al ritmo del vento. Decido di fare il giro completo del lago, seguendo la strada che mi avrebbe portato attraverso boschi di castagni e scorci romantici.
Mi ritrovo nel pieno del giro delle Giostre: le curve della strada si snocciolano una dopo l'altra. Mi sento come un bambino in un parco divertimenti.
Ma non tutto era solo divertimento. Lungo il percorso, incontro una vecchia signora seduta su una panchina. Aveva gli occhi tristi e le mani rugose. Mi fermo per parlare con lei. Scopro che aveva perso il marito da poco. Per distrarla gli ho raccontato del mio giro delle Giostre e della magia che aveva trovato lungo la strada. La signora sorrise e disse: “Forse la vita è come un giro in moto. Ci sono curve, salite e discese. Ma alla fine, è l’avventura che conta.”
Con il cuore leggero, riprendo la strada verso Roma. Le giostre sono ancora lì, ma ora hanno un significato diverso. Era un simbolo di vita, di gioia e di condivisione. E così, il Giro delle Giostre divenne molto più di un semplice giro in moto. Era diventato un viaggio nel cuore delle persone e delle emozioni.
E così, ogni volta che voglio evadere dalla routine torno in quei posti, e il mio sguardo per qualche istante va alla ricerca di una vecchia signora seduta su una panchina sul lungo lago.
Buona strada sempre
