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l'ultima Rejiu è andata
Scritto da Doc_express - Pubblicato 07/01/2015 14:40
In una vallata che conta 4000 abitanti è naturale che non esistano TUTTE le moto possibili e immaginabili, qualche marchio c'è in piccolo e qualche marchio a volte scompare...

C'è n'è ancora una FORSE (un enduro se ho visto bene) con (dicono) un banco rumorosissimo in vendita un paese più in basso che probabilmente non troverà mai padrone.

La Rejiu era presente nella mia vallata (alta valle po) con solo due esemplari 50. Uno stradale carenato e un motard. Di per se sono moto che non mi dicono nulla (era valido l’endurino quando era stato presentato la prima volta al salone ma nulla di più. Ma per chi la ha e la usa può rappresentare un qualcosa di importante. Che l’endurino non sia “bello” (ma chi sono io per dire se lo è o no?) o che la sella del motard sia un pezzo di legno o la posizione della stradalina l’essenza della scomodità. Ma lo sono per me.

A me dà parecchio fastidio vedere una moto allo sfascio, qualunque essa sia, più che altro perché le moto a differenza delle auto hanno un telaio estremamente più resistente alla ruggine e alla corrosione e non ho mai sentito di qualcuno che ha dovuto buttare una moto perché era “marcia” ma solo per qualche grave guasto o incidente. Inoltre mi dà ancora più fastidio quando la moto viene uccisa dall’imperizia e dalla spavalderia di chi guida. O di chi si incoccia per la strada.

La stradale la vedevo come clone della vecchia aprilia af1 50. Almeno a vederla passare da lontano e con lo stesso rumore. L’aprilia piccola negli anni 80 era parecchio diffusa e molto probabilmente il motore era della stessa famiglia (almeno acusticamente) . Quella che girava in zona c’è la aveva un ventenne,un ragazzo dell’est che lavora tre paesi più in giù e che dalla dipartita di questa piccola moto si deve accontentare di uno scooter. Lo conosco di vista. L’auto non può permettersela e crescere un bimbo ha un costo.
Dicono che abbia fatto un incidente e che in una curva abbia urtato un furgone che erano entrambi molto larghi nell’altra corsia . Dicono, ma solo le montagne possono sapere il come e perché e se qualcuno non era al suo posto. Ed ora eccola lì allo sfasciacarrozze. Coricata da un lato,con in vista la marmitta arrugginita,schiacciata e grattata contro l’asfalto. Con i pezzi delle carene che portavano tante rotture riparate con i rivetti e una più grande,quella della fine che nessuno riparerà più. Con il cerchio davanti spaccato,chissà che botta!

Qualcuno ha smontato i carter e mancano le bobine dello statore e il volano era girato in alto,pieno di ruggine,regalo delle piogge dei giorni passati. E devo dire che sebbene fossi lì per cercare completamente altro (un sedile dietro della punto per farci un divano) mi sono fermato una attimo a guardare questa “aprilietta 20 anni dopo” più che altro perché nella mia zona ce la avevano due miei coetanei, una delle quali con impianto luci “aggiornato”. E derbi e rejiu hanno fatto ottime riedizioni.

Al mattino, sentir passare quel “preeeeeeeeeee” continuo a regime costante sulla circonvallazione quando mi accingo a tirare fuori il mio mezzo per andare al lavoro. E lo sentivo anche quando il mezzo da tirare fuori era il pulmino perché pioveva a dirotto!
Se è vero che nella nostra zona più o meno ci conosciamo tutti anche le moto magari si conoscono tutte.
Magari si salutano con una impercettibile variazione del faro,magari uno scoppio più forte o mancante. Magari ti fanno prendere una sfollata o con il dito tocchi un comando che non dovresti toccare sugli interruttori. Loro si salutano e decidono come comportarsi nei tuoi confronti. Decidono di tradirti o di aiutarti. Io non ho mai parlato con la mia moto e non lo ritengo logico ma sono contento quando tutto va bene.

L’altra bè era un motard e su questa posso dire proprio poco. E’ sotto sequestro e si vede dal cancello di un altro carrozziere, lo stesso che aveva la “principessa indiana” di 4 anni fa. So però cosa gli era successo. Non tutte le moto vengono al mondo con buoni padroni, e a volte il padrone sbaglia, a volte il padrone fa attività sporche e usa la moto per rifornire cose chimiche dannose a chi le cerca. Poco importa se è minorenne, poco importa se appartiene a una etnia “scura” . In quel momento noi con lo sguardo guardiamo la moto, questa poverina che si è trovata nel bel mezzo di una rissa. Chi la ha causata, perché ? Quosquiglie, se te la prendi con una moto quando il responsabile delle tue disavventure è un umano senza offesa non vali molto.

Quando era arrivato l’alfettone con i lampeggianti era tutto finito. Tizio è stato portato via dal 118, la moto non aveva nulla in regola prima e figuriamoci dopo. Probabilmente però nell’ultimo viaggio fatto sul carro attrezzi avrà pensato… porca di quella (non si dice) che cosa mi è toccato. Tutta sfasciata, avranno usato pugni e calci per punire che cosa? Un pezzo di ferro con le ruote,colpevole solo di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato. La avevo “guardata” durante una passeggiata. Di intero forse solo le ruote, non più una plastica, non più una luce, solo cocci. Mancava anche il tappo del serbatoio, magari nella lite, nell’”alle torce,alle torce” volevano fargli un barbecue ma la benzina era molto poca magari. E non ci sono riusciti. Una cosa mi ha fatto girare le scatole… 6000 km solo 6000 km, quelli che quando giro da dannato faccio in un estate.

Per rispetto non metterò foto, dovrei andare a scattarle di nascosto e non ne ho voglia. Voglio però una cosa,che chi ha questi due modelli li adoperi, ci vada in giro e li faccia vivere. Sono stati comperati, sono stati immatricolati… si usino!
 

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Commento di: gasgas78 il 08-01-2015 10:27
non c'ho capito niente.... Confused Confused
Commento di: Doc_express il 08-01-2015 17:40
Ho semplicemente raccontato come dia fastidie che dei mezzi neanche a un quarto della vita vengano eliminati
Commento di: devargas il 13-01-2015 16:07
Ciao Doc, bell'articolo. Anche io spesso, quando vedo un mezzo dismesso, mi perdo in riflessioni poetiche dal sapore dolceamaro. Le moto son tutte belle in quanto foriere di libertà, magari utopica, solo sognata, mai realizzata. Ovvio che vederle schiacciate ed abbandonate è quasi come vedere un aquilone nel fango, un uccello senz'ali e senza più nemmeno la possibilità di immaginarlo, quel volo.

Forse la marca è un elemento secondario, o forse no, in quanto i pensieri più liberali, i voli più alti, appartengono al nostro passato. Anche un suono apparentemente molesto, ci ricollega ad esso...un treno in lontananza, il rombo di un particolare motore, il clangore di una vecchia saracinesca.

Vedere fatto a pezzi un passato che si è trascinato nel tempo fino ad aoggi e che non ci delizierà più con la sua voce, fare a meno di quella sottile rimembranza...si, è triste, e molto, anche!
Commento di: Piecio_point il 17-01-2015 01:53
Che il passato sia fatto a pezzi non mi sembra un gran problema,
quello che si vorrebbe sempre pronto a partire è un possibile futuro...
Commento di: devargas il 19-01-2015 10:43
Quello che noi siamo nel bene o nel male è frutto di un passato vissuto, subito, passate scelte e riflessioni, e lezioni di vita, accettazioni etc.

Tornando indietro nel tempo basta una scelta differente sul nostro percorso per cambiare la nostra vita: tutta.

Se possiamo guardare al futuro, se esiste la possibilità di un futuro, questo poggia sul nostro passato.

Per questo motivo, a causa di queste cognizioni, esiste la nostalgia. Essa si lega alla "tranquillità" della consapevolezza, di ciò che è e non può essere modificato.

Se io ricordo i miei vent'anni, per duri che possano essere stati, ho la certezza che comunque quel complesso mix di caso, scelte, ponderazione poesia ed eventi, ha determinato la possibilità di portarmi avanti, nel tempo, fino ai miei attuali 54 anni.

Se voglio parlare da ora, di futuro, e considerare quello che sarà, volgo lo sguardo ad uno schermo buio. Non lo so, è tutto utopico, sognato, sperato. In un unico termine... nebuloso. Potrei avere una brutta malattia, o qualcosa di fulminante e morire, o vivere da infermo, o perdere una persona cara e non riuscire a perseguire più un ideale di felicità, oppure avere successo nel lavoro, diventare nonno, assistere al successo sociale di figli e nipoti.

Certo possiamo essere positivi e volgere lo sguardo al futuro, ma se volgi lo sguardo verso il futuro le fai verso una zona buia, condizionata dalle nostre speranze, ma comunque buia, se giri lo sguardo al passato lo fai verso la luce, la certezza del poi, e di quelle conquiste che non possono che apparirtri tutte luminose, logiche e belle perchè, comunque ti hanno portato all'oggi.

Come non rimpiangerlo un poco questo passato fatto di cose apparentemente grandi ma inutili ed altre cose piccole ma significative?

Poi non è rimpianto...è non rinnegare, affetto, affezione. E' amarsi!
Commento di: aketoest il 23-01-2015 16:31
la mia prima moto è li buttata contro il muretto di casa , ma non la butto via , mi piace ancora guardarla anche se ormai ha 40 anni la mia vecchia 125 sgangherata
Commento di: Doc_express il 23-01-2015 16:34
appunto,in qualche modo le sei legato. Purtroppo le eccessivamente cattive condizioni hanno obbligato tanto me che mio fratello a disfarsi dei vecchi cagivini 125 che avevamo perchè il prezzo dei ricambi è indecente
Ma quando il mezzo "poteva salvarsi" a me girano parecchio....
Commento di: aketoest il 24-01-2015 10:03
si e vero sono legato alla vecchia sgagerata , perche ho bellissimi ricordi di quando ero un ragazzino libero e felice , guardarla è come sentire vecchie canzoni ballate