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Che vada a star bene!
Scritto da CoffeeWolf - Pubblicato 28/10/2014 18:12
Non di un'avventura in sella qui si racconta, ma di come la sella vecchia lasciò il posto a quella nuova.

Avevo gli occhi sulla 749, possibilmente S, magari restyling, dal 2005 in poi. Monitoravo gli annunci già da più di un anno e intanto mi godevo la mia Sv650s, comprata tre anni prima. Un giorno un annuncio interessante fa la sua comparsa: una Ducati 749s, 2005, tenuta apparentemente in modo eccellente e a un prezzo molto più che allettante. La mia risposta all’annuncio è veloce, ma più spinta dalla curiosità di scoprire la gabola che per reale interesse. La fregatura però non c’è: la moto ha solo qualche lavoro da fare. Faccio due conti, in fretta. Io non ho un soldo: sono tornato in Italia dopo un master all’estero e sono nel pieno della gavetta nel nostro Bel Paese dopo un inizio di gavetta in un altro. Di fatto il mio guadagno è qualcosa del tipo cento euro al mese… ‘meno male che ho studiato’, viene da dire. Quello che ho, però, è ho uno sponsor da quando sono nato: si chiama Giorgio ed è mio nonno, nonno per il quale ho un amore infinito e per il quale ho un 1923 tatuato sulle costole. Parlo col nonno dell’annuncio, lui si offre di aiutarmi, ma io non voglio un regalo questa volta, voglio che sia un prestito. Accetta. Così la Ducati, di getto, arriva a casa. Rossa e splendida, e ancor più bella da guidare che da vedere. E anche il nonno la guarda felice. Facciamo un reportage fotografico vicino alla sorellina grigia, la Suzuki. L’idea iniziale era quella di mantenerle entrambe e far finire la piccola Sv in un futuro salotto, ma ben presto appare chiaro che non è possibile e mi ritrovo a venderla.

Desidero che non venga cannibalizzata o maltrattata, vorrei andasse in mano a un motociclista che se ne innamori. Allora le dedico qualche attenzione in più, anche nell’annuncio: non solo metto gli annunci su internet, ma creo e stampo dei volantini fronte/retro. Sul fronte troneggia una foto della piccola e una descrizione del mezzo, sul resto un breve racconto su cosa sia stata per me questa piccola 650.

Ricevo qualche chiamata. Non sono entusiasta dei miei interlocutori, tanto che ad uno di loro arrivo ad appendere il telefono. Ricevo un’altra chiamata: dalla voce sembra un ragazzo che avrà all’incirca la mia età, 26 anni, ma potrebbe anche essere un uomo. Si chiama Elio, è rumeno, vive in Italia da tanto, poi il telefono gracchia, capisco una parola ogni dieci, sento “in Romania”, “Camion”, se è possibile vedere la moto nel fine settimana, gli dico di sì d’istinto e lui saluta, ma non ho capito molto e che la moto finisca all’estero per poi fare chissà che fine, io non lo voglio proprio! Ed ecco allora che il lato apprensivo del motociclista che ci tiene in modo fin eccessivo al proprio mezzo, si fa vivo di nuovo: gli mando un messaggio, le nostre intenzioni non collimano. Mi richiama subito e ride: mi spiega che non ho capito, che lui intende effettivamente portare la moto in Romania con un camion per una questione di targa e costi, ma che poi intende tornarci in Italia, in sella, e usarla non poco. Lui sembra avere una panoramica di vita bellissima per la Sv: mi piace. Chiara, la mia fidanzata, ribadisce “la Suzukina è speciale, sei sicuro di volerla vendere?”. Certo che non sono sicuro, anzi, sono sicuro del contrario, ma non ho abbastanza soldi per entrambe le moto e la Sv deve andare.

Arriva il sabato, Elio la vede e io vedo lui, parliamo. Il sabato dopo la moto è sua.
La sera vedere una moto sola nel garage è strano, ma sono sicuro sia andata alla persona giusta e sono felice per me, per lui, per la Ducati e la Suzuki.
 

Commenti degli Utenti (totali: 12)
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Commento di: attila599 il 29-10-2014 09:43
ho provato le tue stesse emozioni.. cbr600f del 2005.. mi aveva servito fedelmente per 9 anni durante i quali mai un solo problema. Era bellissima quella moto, era il mio sogno quando la comprai nuova. era la mia libertà, era la mia passione, era la mia gioia. in questi 9 anni l'ho stracoccolata, al ritorno da ogni uscita la pulivo, in garage le mettevo sempre il telo.. con lei sono stato sulle prealpi bergamasche, in giro per il traffico di roma e a passeggio sul lungomare di ostia, per le strade di avellino e in piega sulle meravigliose strade dell'etna e del lago di campotosto.. le sue pedane hanno accarezzato l'asfalto di vallelunga, dell'isam e del circuito di battipaglia, l'ho portata in giro in umbria e tante volte mi ha accompagnato nei viaggi da bergamo a catania prima, poi da roma e poi da avellino. non è stata mai la più veloce in pista o la più comoda in città, ma era la moto perfetta per fare tutto. non mi ha mai abbandonato, mai..accontentandosi di poca benzina e della manutenzione prevista. Poi dopo 40.000 km.. con la moto che ancora era perfetta, la voglia di cambiare, erano cambiate le mie esigenze, non volevo più una tuttofare ma una pistaiola, e ho messo in vendita la piccola. a malincuore. senza impegno, pochi annunci, poche voci in giro..quasi che non la volessi vendere. il cuore cercava di fermarmi, mi diceva aggiorna le sospensioni, dalle qualche cv in più e tienila.. ma poi ho ceduto quando c'è stat ala possibilità di venderla ad un amico. Un carissimo amico a cui l'ho raccomandata in ogni modo, perchè voglio che continui a vivere.. l'ho smontata e fatta ricontrollare, rimontat ele carene originali nere elegantissime che erano rimaste da parte..ora gira insieme a lui, che sembra me i primi anni che l'avevo..sempre in sella.. vai amico mio, tienila stretta, ti saprà dare le emozioni che ha regalato a me.. rob
Commento di: devargas il 30-10-2014 15:19
Hai profondi sentimenti per tutto, non vivi con superficialità, questo crea ovviamente inevitabili malinconie quando, un pezzo della nostra esistenza, vola via. La motocicletta è un oggetto solo in apparenza ma, come ogni amore che si rispetti, esso risponde ad una logica assolutamente privata. Solo tu sa: "sai chi ti ha aiutato ad averla, quando, cosa rappresentò per te, chi ci hai portato, dove sei stato, quanto ti ci sei divertito e quanto hai sognato di fare, magari promettendole tacitamente (ovvero proponendoti) di non cederla mai, tenerla, per tutta la vita".
La logica razionale ha però sempre il sopravvento, spesso ci si sente ridicoli al cospetto dell'altrui giudizio, ma tu, a quanto pare, non lo temi, l'altrui giudizio. L'hai venduta, non potevi fare altro, ma esterni un dolore vero che ha una sua comprensibilissima logica. Ti apprezzo.
Commento di: CoffeeWolf il 30-10-2014 16:32
Ti ringrazio Derva, davvero una bellissima risposta.
Io sono una persona poco legata al raziocinio e molto più orientata al lato emozionale della vita, che adoro in ogni modo.
La mia Suzukina spero abbia una lunga vita al fianco di un collega motociclista anche se, ovviamente, averla avuta al mio fianco le avrebbe garantito una pensione con tutte le cure del caso. Cosa ci vuoi fare?
Se per caso conoscessi agenzie di pubblicità che cercano un copywriter praticamente bilingue, mi potresti dare una mano a cercar lavoro e aiutarmi così a coccolare ancora di diù la Ducatina rossa (e non solo!)! Se invece hai solo voglia di incontrasi e fare un giro e due pieghe (poco per strada) ne sarei entusiasta comunque! Smile Smile
Commento di: devargas il 04-11-2014 12:19
Non sarebbe niente male l'idea di incontrarsi, condividere racconti esperienze e pieghe in una bella giornata assieme. Purtroppo stiamo lontanucci, logisticamente la cosa è quasi impossibile. Invece ti lancio un idea: la prossima estate (da giugno) ripeteremo la felicissima esperienza del viaggio europeo a Bruges. Viaggio che ci ha portato, qualche mese fa, ad attraversare e conoscere meglio le alpi percorrendo strade storiche a noi sconosciute, attraversando belle città italiane e stati diversi. Itinerari diversi tra andata e ritorno, fermandoci in luoghi pieni di tradizione e fascino. Volevo approntare una storia del viaggio, ma poi ho pensato che non sarebbe stata interessante, forse perchè troppo lunga da descrivere.
Bene, essendo lo scopo del viaggio umanitario, lo ripeteremo, questa volta a favore del gruppo di Bruges che ci ha accolti e ci ha chiesto un aiuto per non ricordo più nemmeno quale causa. Questa volta dovremmo decidere di variare l'itinerario, in quanto il piacere primo è l'avventura motociclistica. Passeremo per la Croazia, o forse per la Spagna. Questo lo dobbiamo definire e lo faremo consultandoci democraticamente col direttivo. Se ti vuoi aggregare ci manterremo in contatto e verrai ragguagliato sui dettagli. Avremo sicuramente un van di appoggio e l'organizzatore è uno meticoloso. L'età media è altina, direi sui 42.
Pensaci!
Commento di: CoffeeWolf il 04-11-2014 13:01
Che bella cosa! Mandami news via pm, sempre dda lì, se ti va, il tuo nome su fb
Commento di: tibbs il 30-10-2014 18:53
Ciao, mi fa piacere che tu abbia voluto condividere con noi la tua esperienza.

Personalmente non nutro un così gran sentimentalismo per le moto che ho posseduto, alla fine sono strumenti che nel bene o nel male mi sono serviti: magari sono serviti a nutrire una passione, ne sono stati degli indispensabili artefici, tuttavia la passione nel mio caso sta al di fuori dell'oggetto che mi ha consentito di darle sfogo e nutrimento. Quando ho dato via le mie vecchie moto, l'ho fatto forse con il pizzico di dispiacere che si ha sempre nel separarsi da qualcosa che si è posseduto e che non sarà mai più tuo, lasciando uno spazio che, se si ha fortuna, si riesce a colmare con qualcosa di analogo e migliore, ben sapendo che non sarà esattamente la stessa cosa, ma questo per me vale un po' per tutte le mie cose, salvo che non siano oggetti dei quali non vedo l'ora di sbarazzarmi perché non mi sono serviti come dovevano, ed allora liberarsene è addirittura un sollievo.

Credo comunque che faccia sempre dispiacere, in generale, vedere un oggetto ancora buono utilizzato cialtronescamente da altri, a prescindere che questo ci sia appartenuto o meno: credo che le cose meritino rispetto, senza per questo idolatrarle, ma credo che sciupare le cose per mera sciatteria sia brutto a vedersi, tanto più se appunto la cosa ti è appartenuta. Ricordo un collega di lavoro che dopo anni diede via un CB400 che pareva nuovo per prendersi un VFR, ricordo l'amarezza con cui mi raccontava come la vecchia moto era stata stravolta per trasformala (e anche male, penso, ma non ne sono sicuro) in una café racer. Capivo lui come capisco te, tuttavia sono certo di non provare i vostri stessi sentimenti.

Detto questo, mi complimento per l'acquisto e spero che la tua vecchia abbia buona sorte, per quanto alla fine cose e persone siano fatte per passare.
Commento di: CoffeeWolf il 30-10-2014 22:23
ciao Tibbs :)
In realtà non credo tu abbia ben capito... Nel senso che io indubbiamente ci tenevo alla Suzukina, ma non in stile fanatismo, più come si vuole bene a qualcosa che ha tanti ricordi con te. Ti faccio un esempio: il mio migliore amico ci ha fatto la patente con la mia moto. Nel mentre è finita in terra due volte (ops...), a velocità minima, solo due graffietti che poi sono stati tirati via per quanto possibile: non ho fatto una piega, né mi pento ora di avergliela prestata. E' un oggetto e in quanto tale va vissuto. Ma a me ha dato tanto. Ho tanti momenti nella testa con la Sv. Un viaggio meraviglioso, il primo con la morosa, tanti ricordi, tanto affetto e cura verso questo mezzo.

La Ducati ha preso il posto della Sv e ormai le sono più che affezionato: è con me da sette/otto mesi e mi ha dato tanto, fra cui la prima volta in pista. Mi lego all'oggetto, ma più per quello che rappresenta che per quello che è in sé. In questo caso la Suzukina era un'amica fedele che aveva ancora tanto da dare. Volevo, appunto, che andasse a stare bene :)

Poi, ognuno ha il suo modo di vivere la moto. A me spiace vedere KTM EXC 125 usati per andare a scuola tutti i giorni come mi spiace vedere una Panigale o un Gs davanti al bar... una volta ho visto tanto di tizio in tuta al bar con la panigale, sono ripassato 4 ore dopo davanti allo stesso bar ed era ancora lì XD.... Ma ognuno ha la sua storia... Wink
Commento di: tibbs il 10-11-2014 12:15
Ciao, nessuno ti ha tacciato di fanatismo, credimi. Tuttalpiù posso averti preso per un sentimentale, dato il taglio dell'articolo che hai postato, ed ovviamente la mia impressione può essere più che sbagliata.

Io ho sempre cercato di avere rispetto per i mezzi che avevo e con essi ho avuto esperienze bellissime al par tuo ma, per il mio modo di vedere le cose, il mezzo che avevo è stato puramente incidentale. E' solo un modo diverso di vedere le cose, né migliore né peggiore. Diverso.

A me, ad esempio, una Panigale parcheggiata davanti ad un bar fa lo stesso effetto di una parcheggiata sulla piazzola di un passo appenninico: un bellissimo oggetto da osservare, forse da desiderare, e tuttavia sul come viene usata poco me ne cale, a meno di non vederla con gli pneumatici alle tele, la carenatura tenuta insieme con lo scotch, la sella strappata, gli scarichi ammaccati, travasi di liquidi, ecc.

Comunque, come detto, sono solo punti di vista Five
Commento di: CoffeeWolf il 10-11-2014 13:53
Infatti, punti di vista Smile
Sul sentimentale, poco ma sicuro Mr. Green
Commento di: Elr0ndK il 05-11-2014 17:34
Sono arrivato tardi alle moto, a 32 anni (quando ho preso la patente A), e la mia prima scelta è ricaduta su una moto economica nel prezzo e nei costi di gestione, mi sono solo coccolato scegliendone una versione non base (GSR 600 Yoshimura), ma comunque era un buon affare e la moto era in buone condizioni, e che fosse relativamente facile per uno che aveva utilizzato gli scooter una decina d'anni prima e poi niente più.
Che dire, ho avuto modo di apprezzarla, molto, ma non mi è mai scattato quel non so che che ti lega ad un oggetto e che lo fa diventare qualcosa di più.
Però, al contempo mi è salita la passione per quell'oggetto strano che ho visto dal rivenditore, tutto a pezzi, e lo stesso rivenditore avendo notato il mio sguardo su quella strana moto mi ha detto: "Quella mai, lasciala dov'è e non pensare mai a comprare quella marca".
Ecco, la moto era una Benelli TnT (non ho osato nemmeno chiedere la marca ed ovviamente non avevo capito che moto era), in una colorazione personalizzata, 3 strisce verticali rosso, bianco e verde. La colorazione non mi faceva impazzire, ma su quella moto avevo lasciato qualcosa, un pezzo di me, un desiderio, qualcosa che non riuscivo a capire.
Dopo qualche tempo ho rivisti per caso quell'oggetto strano, via via un po' per scherzo un po' per curiosità ho iniziato a raccogliere informazioni e via via quello che era una piccola scintilla è diventato un fuoco. Adesso quella meravigliosa e strana creazione dell'ingegno italiano è nel mio garage ed ogni volta che apro la porta del garage e la vedo mi coglie quasi di sorpresa, come se un giorno dovessi aprire gli occhi e scoprire che era tutto un sogno e che non è più in garage...
Invece lo è, io le do attenzioni e lei mi ripaga con grandissime soddisfazioni, è bellissima nel vederla ed è bellissima nel guidarla.
Ed è mia.
Commento di: Maurizio60 il 08-10-2023 20:07
Bell'articolo.. scritto con il cuore.


Doppio Lamp Naked
Commento di: Maurizio60 il 08-10-2023 20:07
Bell'articolo.. scritto con il cuore.


Doppio Lamp Naked