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Le moto minori, quelle meno belle
Scritto da Doc_express - Pubblicato 26/06/2013 10:57
Riflessione ad occhi aperti, stomaco pieno (troppo forse) e un cielo stellato ben visibile

Le moto minori, sorelline deboli con un cuore forte.

Ieri sera sono andato a nanna dopo un pasto pesante, pizza con tonno e cipolle, un panino salsiccia e crauti e per finire mezzo kg di ciliegie, ovviamente bevendoci acqua sopra.
E mi è venuto questo ragionamento.

Le moto minori esistono, oohh se esistono e oltre a possederne io una ogni tanto ne vedo qualcuna girare o più spesso parcheggiate.
Perché le moto “minori” non per la cilindrata, ci sono anche dei 1000 dentro ma per il loro aspetto, la loro vita vissuta e nel quale ogni singolo pezzo che le compone potrebbe raccontare vita morte e miracoli.

Tra di loro ci sono anche scooter, con le carene scolorite dal sole e la sella oramai a chiazze come un cane dalmata.
Le moto maggiori dormono coccolate, magari coperte perché non prendano freddo alla notte. Loro no, condividono una stretta legnaia con un tosaerba, magari dormono fuori alla luce di un lampione e legate con una catena più rugginosa di loro. Magari condividono un garage con altre maggiori o con un'auto.
Per queste senza pedigree non si sono le luci della ribalta, la luce se c’è è un po’ tremolante di un insegna al neon o quella che filtra da una finestra.

E quando si trovano per puro caso posteggiate vicino tra di loro parlano, ne sono convinto.
Sono tutte con un'anima queste vecchie nonne. Qualcuna per età e qualcuna per chilometri. Più spesso per tutti e due.
Tra di loro si capiscono qualunque sia la loro terra di nascita. Una moto parla sempre due lingue, quella della sua terra di nascita e quella in cui è stata targata. E parlano tra loro quando noi dormiamo. Perché magari non avranno un cervello elettronico ma hanno un cuore.

Ci sono anche i motociclisti minori, io sicuramente ne faccio parte, anzi secondo me non siamo motociclisti, siamo metallari, chitarristi, verdurieri, meccanici, giornalai, fabbri e magari pure ferrovieri. E usiamo la moto per andare da qui a laggiù, da laggiù a qui e da qui a laddietro.
In questi tempi con la benzina che costa è bene che questi posti siano sempre più vicini.

So che toccherò nervi scoperti ma per tutti noi motociclisti minori la moto è una necessità. E ne riusciamo a cogliere la libertà andando da un posto all’altro. Assaporiamo la libertà e la facciamo assaporare anche a cosa cavalchiamo. Viaggiamo da a cullati dal pot pot pot del motore.
I proprietari delle moto minori non sono dei grandi motociclisti, a volte non sanno leggere manco le scritte e i comandi del manubrio. Sanno come si mettono le marce, sanno guidare quanto basta per non cadere e nulla di più. Magari hanno fatto la patente quando le auto non le sterzavi da ferme . Qualcuno sa un po’ di meccanica e qualcuno un po’ di altro e la tiene a posto quanto basta per passare la revisione.

Secondo me sono le moto che hanno visto le cose più belle. Un temporale che scarica tutta la sua furia elettrica lontano quanto basta per non bagnarsi. Il nascere di un capretto in una stalla. Un tramonto sul mare in compagnia di una ragazza che aveva sicuramente visto tempi migliori ma ora porta l’anello al dito come chi guida.
I tabelloni scolastici con chi sta seduto dietro, una volta piccolo quanto una pantegana e che ora si riflette negli specchi. Ovviamente sporchi e sbiaditi.

Queste moto non hanno grandi modifiche di design, qualcuna è stata modificata sull’asfalto e ora ne porta i segni come ferite di guerra. E se magari ha il portatarga o le frecce belle è perché sono state cambiate anni fa, ora chi si sognerebbe più di farlo?

A volte hanno gomme diverse davanti dietro, a volte i dischi raspano sulla ruggine e le carene hanno rivetti e nastro americano. Ma sono moto più vere perché vivono giorno e notte.
Queste moto ogni tanto piangono. Lacrime nere come l’inchiostro o verdi come un prato d’estate. E piangono perché stanno vendendo come sta andando il mondo, hanno paura per cosa sarà di loro e per cosa sarà di noi.
Piangono quando una ragazza viene stuprata per strada vicino a loro, per un cane che finisce morendo sotto al 42 (intendo il pulmann che passa a fianco al parco Ruffini), per chi subisce torti per cose che non ha commesso. E piangono un po’ anche per loro e per la loro mediocre condizione.
Sognano un banco sollevatore, tre litri di quello semisintetico, un paio di filtri nuovi. E sognano la libertà di farsi una lunga passeggiata al chiaro di luna.

Le moto minori ti portano sempre a casa, magari con poco olio o con qualcosa di rotto, e magari si autodistruggono con onore per riportarci a casa.
E qualche volta siamo noi che le uccidiamo, sbagliando a guidarle o qualcuno ce le ammazza. Benché siano oramai di poco valore ci restiamo male. Ripararle non conviene, ci sono troppe cose da fare e mancano i soldi già per metà di quelle cose.
Quelle moto di solito sono in casa di chi ha più uscite che entrate e dove far saltare fuori una lampadina o un litro d’olio si fa ma già per una gomma bisogna aspettare che ci siano più soldi in cassa.

C’era stata una strage di quelle moto un po’ di tempo fa, quando il benessere ci aveva invaso. Camion interi a portarle via, qualcuna smontata e qualcuna invece con una nuova vita nell’est.
E adesso ce ne sono molto poche e si guardano dai fari oramai ingialliti come una cataratta come dei reduci di chissà che guerra. Si una guerra che si combatte 24/24 per 365 giorni all’anno e che ogni tanto ne porta via qualcuna.
Qualcuna viene portata via perché non in regola, qualcun'altra perché ad essere fuori legge è il proprietario, rimasto pure senza gli occhi per piangere visti i tempi orribili in cui viviamo.

Che dire, rispettiamo queste vecchie nonne, scampate dalla speculazione delle moto d’epoca. Troppo giovani per valere, troppo vecchie per piacere. E teniamo presente che anche se fatte di ferro in fondo in fondo un anima ce l’hanno!
 

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Commento di: devargas il 26-06-2013 11:48
Ti dirò, il tuo articolo passionale, "anche se forse dettato in parte dall'infelice combinazione dei cibi" a me piace, e ne condivido l'aspetto, poetico.

Anche perchè della poesia, "intesa come capacità di ragionamento profondo, intesa come l'espressione delle proprie sensazioni e la capacità di andare un poco oltre l'ordinario", esiste e resiste, nei suo concetti, in ognuno, magari latente e mai espressa con chiarezza.

Credo nella poesia di quello che scrivi, oltre che della tua sensibilità che, forse, in altri casi della vita, potrebbe portarti qualche problema di troppo per un eccesso di sincerità ed apertura.

Spesso ho condiviso alcuni dei concetti da te descritti, soprattuto quando valutavo vecchi catorci, sia auto che moto, o, ancor più in generale, le cose vecchie: quelle cose passate come bellissime ed importanti, nella vita di molti, ma che poi hanno sperso nel tempo, sia la bellezza, che la loro desiderabilità.

Vedo a volte nei mercatini, o alla fiera del baratto e dell'usato, e vedo oggetti come: medaglie di guerra, al valore civile, oppure oggetti come i classici servizi di bicchieri buoni, abiti da sposa, elmetti, scatoline d'argento, bei libri rilegati ecc ecc.

Li guardo con malinconia, immaginando il valore che devono avere avuto per una persona, magari per tutto l'arco della sua esistenza, prima di essere ceduti, dagli eredi, ad un robivecchi.

Ognuna di quelle cose potrebbe parlare di amore e di attenzioni finiti, come i loro proprietari, nel nulla.

Sopravvive una storia che non possono raccontare, quegli oggetti: una storia che si può solo immaginare, come tu hai fato, con rimpianto e poesia.

Mi è piaciuto e condivido.

Ciao!

Ps. Attento ai peperoni alla sera! Very Happy

Commento di: Doc_express il 27-06-2013 21:15
i peperoni non li mangio per principio,mi chiedo perchè la gente debba drogarsi per aprire la porta della percezione ,basta una bella mangiata e poi a nanna.
Commento di: devargas il 28-06-2013 09:01
Da così parlò bellavista, vale più di mille parole...vale sempre...e sarebbe anche meglio dei peperoni!

http://youtu.be/dqIwkXunOhg
Commento di: fg il 26-06-2013 19:25
magari i motociclisti minori, come li definisci e ti definisci, sono I Motociclisti.
Sono quelli che la moto non la usano, la vivono; non costringono al letargo la loro compagna per evitare di prendere un po' di freddo o d'acqua; se ne fregano se fa troppo caldo per mettersi una "stufa" che pistona sotto il sedere; sono felici di poterla usare ogni giorno e si sentono in trappola quando sono costretti dagli eventi ad utilizzare auto o simili.
Commento di: Doc_express il 28-06-2013 08:49
E vedo che hai capito allora...quando piove mi sale la carogna oltre alla tristezza.
Commento di: Cesco90 il 26-06-2013 19:37
Allora...mi sono trovato molte volte a leggere tuo risposte nei topic...e per farla breve penso che in tutto sarò stato d'accordo una volta con quello che hai scritto (mi riferisco a temi come sicurezza ecc.)...

Be, leggendo questo articolo sono rimasto davvero colpito...suona quasi come una ninna nanna...una filastrocca raccontata da un vecchio padre barbuto (mi è venuto in mente quello, non so perchè) al suo figlio che non riesce ad addormentarsi (esclusa la parte delle cose che vedono in strada, che non sono proprio da bambino)...davvero molto bello...e con un "suono molto soft"... Bravo! Smile

PS: Solidarietà a tutte le donne vittime di quell'infamia chiamata stupro... e a tutti quegli esseri che si macchiano di tale reato spero venga riservato un trattamento adeguato sia qui che nell'aldilà. E non dico altro perchè non vale la pena sprecare parole per gente così!
Commento di: Marinaio87 il 26-06-2013 20:10
Sarò pure un giovinastro Wink ma condivido appieno. Ho appena litigato con la mia zavorrina, ma tu mi hai fatto tornare il sorriso Smile
Commento di: Cesco90 il 26-06-2013 20:40
io o l'autore dell'articolo? ASD misà che hai risp a me inavvertitamente
Commento di: Marinaio87 il 26-06-2013 20:47
ahahahaha si xD errore mio! sono nuovo tra i tinga e ancora sbaglio alcuni tasti Picchia Picchia Picchia
Commento di: opps il 26-06-2013 21:07
mi ha fatto piacere leggere l'articolo, adesso so di non essere il solo a "parlare" con la mia vecchietta ogni volta che ci salgo Doppio Lamp Naked
Commento di: Doc_express il 27-06-2013 13:34
ci parlano in tanti...fidati
Commento di: opps il 27-06-2013 16:35
La cosa che mi fa pensare è che più si invecchia insieme e più ci si parla, quasi come per darsi fiducia per l'età che avanza, è proprio come con una vecchia amica, uno conosce gli acciacchi dell'altra. Non dimenticherò mai un episodio della mia vita, avevo 16 anni quando tornammo dal concessionario dove avevamo ritirato la nostra nuova Citroen e arrivati a casa mio padre mi disse: "Dai tira fuori quella carriola dal box" riferendosi ad una vecchia 850 di 13 anni, ebbene quella 850 che aveva fatto sempre il suo dovere se non qualche "ebollizione" nei viaggi in estate, non si mise in moto! E non ci fu verso di farla partire, per liberare il box dovemmo spingerla fuori a mano! Secondo me si era offesa, anche le macchine devono avere un'anima, dopotutto se non riusciamo a trovarla è perchè l'anima è immateriale, anche un uomo è composto da tante parti fisiche ma l'anima non riesci mai a trovarla. Doppio Lamp Naked
Commento di: TommyTheBiker il 28-06-2013 15:31
Pienamente d'accordo: non può essere solo una "cosa" di metallo e plastica, deve per forza avercela un'anima...

Comunque iniziare a parlare con la propria moto non succede solo col passare degli anni, può anche avvenire subito con un "colpo di fulmine": io l'ho sperimentato per entrambe le mie moto Smile
Commento di: TommyTheBiker il 26-06-2013 21:35
Io ne ho scelta apposta, una moto così. Come hai detto tu: troppo giovane per valere, troppo vecchia per piacere.

Avevo già in mente di prendere un modello in particolare. Non recente, perché mi piacciono le linee in un certo modo e non amo l'elettronica ultra sofisticata. E pazienza se la ciclistica è un po' obsoleta e le prestazioni non sono in linea con le moto attuali. Quindi, ho cercato solo moto di quel modello, e null'altro.

Dopo averne viste un po', tutte eccellenti, pronte per essere guidate, me ne capita una diversa. Abbandonata in un garage, in un angoletto, in mezzo a cianfrusaglie varie, a dividere il poco spazio libero con un'auto.

Non era certo in buone condizioni, anzi: motore andato, ciclistica con 40mila kilometri sulle spalle, varie parti rotte, carene segnate dal tempo e da qualche scivolone... eppure, è stato proprio quello che mi ha attratto. Mi ha fatto compassione, sentivo che non meritava di rimanere in quello stato. E l'ho comprata.

L'ho comprata nonostante tutti mi dicessero che era una follia, perchè era troppo malconcia. Con quello che devi spendere per metterla a posto ce ne compri una di cinque anni più nuova, dicevano. Beh, a me il modello di cinque anni più nuovo non piace, mi piace questo, quindi me lo compro!

Quando l'ho portata a casa, l'ho sentita piangere. Piangere di gioia, come un cane che dopo essere stato abbandonato perché non più giovane e senza pedigree viene adottato da un ragazzo che lo apprezza per quello che è.

Ci sono voluti sei mesi per renderla di nuovo in condizioni di essere guidata su strada, sia meccanicamente, sia burocraticamente. Ci ho speso soldi e tempo, purtroppo in maniera altalenante perché la disponibilità sia dell'uno che dell'altro è quello che è. Ma è tornata a vivere.

A distanza di un anno e mezzo dall'acquisto, di lavori in programma ne ho ancora molti. Principalmente estetici, perché voglio una moto che mi rispecchi appieno, non uno sterile prodotto di fabbrica. Ma anche qualche ritocco alla sostanza, che non guasta di certo.

Se tutto va bene però, verso agosto dovrei aver finito (e pubblicherò un topic qui sul Tinga). Finalmente così potrò dimostrare a qualche saccentone di mia conoscenza che una moto vecchiotta e scalcinata può dare ancora tanto. Basta saperla amare per quello che è.
Commento di: Marinaio87 il 27-06-2013 09:38
approvo Wink è quello che feci io con la mia vespa. Adesso luccica...ma quando la presi, la pedana per poco non si spezzava ad ogni buca Very Happy
Commento di: paolo-way il 30-06-2013 13:14
bello quello che scrivi...
e bello anche il commento di devargas...
parlate di "cose" e di poesia...
cose che acquistano un senso con noi o con altri e, malgrado noi, non lo vogliono perdere...
un abbraccio!
paolo
Commento di: Seppe50RS08 il 04-07-2013 13:45
Forse i "motociclisti minori" sono molto più motociclisti di altri...
Commento di: NitroCento il 04-07-2013 23:02
Ho comprato da poco una moto minore a due lire. Ancora non me la sto godendo perchè è sotto i ferri del meccanico per recuperare la dignità persa negli anni a causa dell'incuria dei vecchi proprietari. Le ha viste tutte: è stata rubata, depredata, ritrovata, pseudoalleggerita, imbruttita e parcheggiata per anni sotto la pioggia delle stagioni fredde e il sole di quelle calde. Adesso sta riprendendo la sua forma e l'affidabilità necessaria per essere usata in tranquillità.
W le moto minori, quelle che, contrariamente a quanto si possa credere, danno le emozioni maggiori!
Commento di: Doc_express il 04-07-2013 23:04
Eccellente. Ogni moto minore in funzione è un emozione maggiore!
Commento di: Enrico58 il 05-07-2013 23:10
Un solo spontaneo e sincero commento:
Quello che hai scritto è bellissimo
Riesci a far immedesimare il lettore come pochi "scrittori veri" sanno fare
Si lo sò c'è un trucco
L'amore vero che hai per le due ruote
Dicesi Motociclista, con la M maiuscola
Complimenti ancora

Enrico
Commento di: Doc_express il 06-07-2013 08:39
purtroppo finchè i veri motociclisti sono solo quelli che chiudono un tempo record o il copertone su strada,bè come avevo scritto mi piace vedere le moto minori...quelle paragonabili alle api operaie che fanno il lavoro mentre gli altri/e si divertono
Commento di: maucat65 il 06-07-2013 07:56
Belle parole.. Io ho appena cambiato la mia moto, ma in pratica ho preso una Honda CB500F, una moto "nuova ma minore" perchè sono ben conscio dell'uso che ne faccio, quello che tu hai descritto, e che la userò giorno e notte, 24/24, 7/7, 365/365, e per questa ragione presto il suo bel bianco diventerà prima un cimitero di insetti, poi di ogni altra cosa si possa raccogliere cavalcandola.

Quello che però più mi ha colpito è che tu hai rappresentato le moto minori con la stessa forza e con la stessa passione con la quale si rappresenta un anziano, che troppo spesso si ignora, si abbandona in un angolo in questa vita obbligatoriamente di corsa, privandoci di quella cosa meravigliosa che sono i racconti dell'esperienza vissuta.

Forse nel tuo racconto, oltre la pizza tonno e cipolla, c'era anche un po' di questa consapevolezza, quella voglia di cercare ancora il nostro essere, le nostre tradizioni e le nostre radici, e fare in modo di non regalarle a qualche paese estero dove si perderanno, dimenticate.

Magari è solo una mia sensazione, ma c'e' tanto di piu' nelle tue parole.

Lamps Rolling Eyes
Commento di: Doc_express il 06-07-2013 08:47
Sugli anziani avevo scritto sul mio libro (solo per i local) che parlava delle case di eterno riposo nel quale il nonnetto viene messo a finire i suoi giorni.
Viviano in un mondo frenetico e sta a noi poco per volta rallentarlo. Che tutti siano pronti quando sarà il momento a buttare la chiave da 42 negli ingranaggi. Riappropiamoci della nostra vita
Commento di: claudia76543 il 08-07-2013 23:18

ho letto il tuo articolo e mi ci sono ritrovata.....circa un mese fa mi hanno rubato sotto casa lo scooteraccio con cui vado a lavorare tutti i giorni,con cui prendo acqua e mi dimeno nel traffico cittadino ,.....lo scooter che lasci all'acqua e che lavi quando dal parabrezza non vedi piu' niente....e le coccole invece son tutte per lei...la moto che tieni in garage e con cui vai a fare i giri belli,i viaggi importanti,e vivi le emozioni di essere un/a motociclista......poi ti rendi conto che lo scooteraccio ti manca,ti chiedi poverino chissa' in quali mani e' finito e come lo trattano....fino a quando i vigili un giorno mi chiamano e mi dicono che me l'hanno ritrovato....col sorriso sulle labbra,la giornata cambia connotazione e io tutta felice me lo riporto a casa....un pezzo di me e della mia quotidianita' che e' tornato a casa....
Commento di: LucianBelmau il 09-07-2013 18:30
D'accordo su tutto, e te lo dice uno che ha una moto che gli altri considerano "brutta" e la usa tutti i giorni Wink Però non è che se uno trova il tempo (e i soldi) di andare a fare un giretto o di piegare un po' allora vale di meno... Credo esista una differenza fra chi vuole solo quello e chi invece cerca di trovare un compromesso fra tutte queste cose.
Commento di: Raspida il 17-05-2014 23:52
Che bello