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La curva maledetta...
Scritto da lele1976 - Pubblicato 19/04/2013 14:57
Riflessioni a mente aperta e cuore gonfio...

La curva “maledetta”. Ogni provincia ne ha almeno una…
Quella che tutti noi sappiamo va fatta veramente a 50 o poco più.
Quella che tutti noi, almeno una volta, abbiamo preso sopra i 100, anche solo x “distrazione”.

Quella che anche stavolta ha preteso il suo tributo di sangue, mai sazia. In modo spettacolare.

E inizia il macabro ballo, i commenti di chi non sa cos’è una moto, e critica.
Le risposte di chi ha 2 ruote al posto delle gambe, e giustamente s’incazza, magari snocciolando dati statistici a far vedere che per lo più, dietro un centauro ferito o morto, c’è un automobilista distratto.

E lo sgomento. Tanto. Quello che ti blocca. Perché a neanche 25 anni, morire è beffardo.
E anche se ogni volta infili il casco sei consapevole che la Nera Signora affila la lama, non vuoi farti bloccare. Ma ogni tanto ci sbatti di brutto, contro quella verità.

Ognuno cerca di esorcizzare a modo suo. Parlandone, scrivendone.
Chi invoca un guasto meccanico. Chi parla di inesperienza, o di eccessiva sicurezza. Ancora non ho sentito parlare di troppa potenza e scarsi controlli, ma forse è un caso.

Di mio cerco di limitarmi ai fatti, una moto che ancora non conosci. Una zavorrina. Una curva tristemente nota. Niente abbigliamento tecnico. Velocità, perché c’era. Nessuna condanna, non fraintendetemi.
Conscio dell’incongruenza, so di averla presa così anch’io, pur dandomi del coglione per averlo fatto.

Ma non conta. Ora dev’esserci solo lo spazio per il dolore. Immenso, di 2 famiglie. Di amici, parenti.

E come padre di un figlio che porto sulle 2 ruote praticamente da sempre, facevo fatica a spiegargli, quando mi ha sentito parlare con un amico e ha chiesto cos’è successo. Ho cercato di infilarci un paio di consigli, pur conscio che ci vorranno anni prima che abbia l’età per guidare, ma in fondo forse è questa l’unica protezione che puoi dargli: cercare di insegnargli il valore della vita. L’importanza di averne cura. E che comunque la sfiga esiste.

E come padre di una figlia, grande appena per farsi portare in scooter dalla mamma, tremavo all’idea di quella famiglia in ospedale, a guardare le figlia da un vetro. A sperare l’insperabile.
Consapevole peraltro, come marito, di quanti rischi simili, abbia corso la mia zavorrina, con me o con amici. Uno dei quali partito prematuramente qualche anno dopo, con il suo metallico destriero.

Vita. Destino. Puoi solo aggiungerci un pizzico di consapevolezza e prevenzione, a cercare di ridurre le probabilità.


Forse sono troppi, pensieri. Quello che nasce dentro, è la voglia, anzi, IL BISOGNO, di salire sulla mia moto. Presto. E farci un giro. Anche se corto. Ubriacarmi di quel brontolio, farlo salire. Ritrovare la leggerezza di starci su, anche se girando la chiave, il pensiero vola a chi se n’è andato. Tanti. Troppi.

Vi stupireste, se in questo we ci saranno più moto in giro? Esorcizzare. Celebrare, anche.

E voi automobilisti, non stupitevi se in questi giorni nella curva maledetta questi strani cavalieri fanno inspiegabili gesti con 2 dita, o se lampano. Non ce l’hanno con voi, non segnalano pattuglie.

Stanno solo salutando, come si fa tra centauri, senza bisogno di conoscersi, chi non tornerà più.

Lamps...
 

Commenti degli Utenti (totali: 18)
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Commento di: tilt il 19-04-2013 16:13
Seppur con un bruttissimo tema bellissimo articolo.
Davvero emozionante, di quelli che a leggerli ti fa chiedere "ma perchè continuo a sfidare sorte, strade, automobilisti e, a volte, i miei limiti e ogni volta rischio la pelle?" però ti rispondi anche che se ti piace vale la pena andare in moto appena si può, rischiando e sfidando la sorte meno possibile e, magari sperare che quelli che sono "andati avanti" veglino su di noi e ci facciano sempre fare la cosa più importante di ogni giro in moto: riportare la moto in garage...
Commento di: Cesco90 il 19-04-2013 16:44
Che dire...a Torino oggi ha piovuto, ma per fortuna non ho beccato il diluvio...ma appena ho notato l'asfalto che diventava sempre più scuro ho capito che bisognava rallentare...ovvio,sono cose che si imparano...ma non è forse bello pensare che sia stato qualcuno che, come si legge nel commento sopra,"è andato avanti" a sussurrarcele all'orecchio?

RIP anche se non ti conosco...
Commento di: v1cH_RR il 19-04-2013 17:12
Dalla prima parola al saluto finale ho avuto un brivido continuo sulla schiena.

Non ho niente da aggiungere a ciò che hai scritto, ma mi sento di quotarti il "è beffardo".

R.I.P.

Lamps
Matteo
Commento di: I4mLeggend il 19-04-2013 21:18
Come già detto, stupendo articolo su un tema infelice, che però purtroppo esiste.

R.I.P.

V
Commento di: sgombro il 21-04-2013 19:52
Bussolengo?
Commento di: Naico87 il 21-04-2013 22:54
Complienti.
Emozionante...
Commento di: Simoblazer il 22-04-2013 00:00
Grazie, davvero un bel pensiero.
Non potevi usare parole più adatte per spiegare i conflitti che attanagliano ogni centauro.
La passione è anche questo, fare un bilancio continuo tra il rischio e il desiderio... fino a che vincerà la voglia di andare si girerà la chiave, sperando sempre nella sorte.

Un pensiero alle famiglie e ai 2 giovani, sperando che l'ennesima tragedia ci aiuti a riflettere e a ridurre per quanto possibile i rischi superflui.
Doppio Lamp Green
Commento di: daniel_aprilia il 22-04-2013 03:30
Appena o letto l'articolo mi e venuto un brivido freddo al cuore....
E mentre continuavo a leggere mi rimbombavano in testa le parole del video che o in firma http://www.youtube.com/watch?v=1V02U1QUcV8
Pero queste tue parole fanno riflettere e molto...
R.I.P ai fratelli e sorelle morti in moto Lamps
Commento di: devargas il 23-04-2013 11:56
Sig. Quanto è vero questo articolo, quanto spesso combattiamo la paura con la rabbia ed altra paura. Quanto spesso ci troviamo pure a desiderarla, vivendo il timore dell'incerto, supponendo il controllo, un finto controllo di quello che in realtà non si può controllare: il caso.
Commento di: Luke-R1 il 24-04-2013 19:01
Un bell'articolo, anche se triste, che rende bene l'idea. Amici biker ricordate che la strada non è una pista e gli automobilisti non si vogliono rendere conto che esistiamo anche noi; d'altra parte capita la stessa cosa a loro da parte di chi guida mezzi pesanti. Ad ogni modo ragazzi sappiate limitare quella mano destra che gira il gas se non siete in condizioni di sicurezza... è meglio perdere un attimo nella vita che la vita in un attimo... Lamps
Commento di: flavianga il 25-04-2013 16:53
Andare in moto e' sempre un' "esperienza speciale". Per chi ci crede, ovviamente. Ma e' un'esperienza che va assaporata, centellinata , vissuta intensamente. Ma con molta umilta' e saggezza. Sulle moto giapponesi sin dagli anni '70 c'e' "quell'adesivo" che dovrebbe sempre rappresentare il viatico, per cosi' dire, di ogni biker :" think safety". Ecco, e' tutto qui'.
Commento di: Ospite il 24-04-2013 23:03
Premetto che ho un certo rispetto per chi subisce una disgrazia, due famiglie rovinate, ferite laceranti che non si rimargineranno mai. Quello che non capisco e a cui non riesco ad abituarmi mai... è quel discorso sempre uguale. del centauro che si veste, si infila il casco come fosse un elmo, per partire verso chissà quale destino ineluttabile, come verso una guerra. A me pare che molti di Voi (Noi) si gongolino in queste s***e mentali. Già il fatto di chiamare "zavorrina" la donna che stà dietro, mi è sempre saputo di dispregiativo, perchè zavorra vuol dire peso che si può anche buttare. Avere un'altra persona a bordo dovrebbe far sentire una responsabilità. Odio questa"sindrome della roulette russa" perchè ogni volta che parto, sia che parto in macchina che su due ruote, non stò a pensare alla "signora nera". Se lo facessi, avrei delle gravi abrasioni scrotali per lo sfregamento. Sembra che Vogliate essere classificati come eroi. Le statistiche dicono che muoiono più persone sul lavoro, in edilizia. E fanno monumenti ai Caduti sul lavoro, non dalla moto. Sembra che una frase che i centauri non vogliono sentire sia "guidate con prudenza". La prudenza non è mai abbastanza, e nel 99.9% dei casi alla base di un incidente di moto c'è la troppa velocità. Sarò sembrato antipatico ma io la vedo così....
Commento di: Snag il 25-04-2013 10:50
Molto toccanti le tue considerazioni ed emozioni che, purtroppo, nel corso della mia vita ho dovuto elaborare anch'io per tristi analoghe circostanze. Nato con la repubblica, appartengo ad una generazione ben più anziana di quella media che legge qui e credo di dover ringraziare folte schiere di angeli custodi se ancora posso condividere con voi queste righe. Rispetto ai motorini (truccati!) dei miei 16 anni con freni e gommature approssimative ma condotti con spensierata incoscienza, tanti anni d'esperienze, incidenti, voli, pronti soccorso e day hospital, hanno gradualmente aggiunto un qualche freno in più alla mia ormai vecchiotta Hornet, ed anche indurito un po' la manetta. Ma sono stato fortunato ad avere la possibilità di diventare più prudente: è proprio per questo che certe situazioni pericolose che non dipendono da noi, come segnaletiche inadeguate od assenti mi fanno incazzare, perché se non le conosci perfettamente rischi di farti molto male solo per la noncuranza e superficialità di chi dovrebbe avere la responsabilità di provvedere ed intervenire con prontezza ad eliminarle. Forse dovremmo aprire una sezione per denunciare questi pericoli perché vengano eliminati ma, considerate le inerzie di certe amministrazioni, farne una rapporto, Comune per Comune, Regione per Regione, anche su una grande mappa stradale, riportando coordinate e dettagli in modo che possano saltare fuori, quando ci si informi, prima di intraprendere un'uscita su un nuovo itinerario. Se così qualcuno salverà le penne , anche se non verremo a saperlo, avremo fatto qualcosa di buono!
Commento di: giampieromatt il 26-04-2013 13:52
Sono d'accordo al100%...una curva è una curva siamo noi a renderla "maledetta"

Commento di: Motandre19 il 25-04-2013 18:52
Davvero bell' articolo. Giusto notare come l' impulsività umana porti sempre a scagliarsi, in questi casi, contro le solite cause. Difficile sentire qualcuno che si renda conto di sbagliare e ancora più difficile trovare qualcuno che ammetta i propri errori. Detto ciò a volte avere la testa sulle spalle non basta per stare al sicuro, ma evitare ogni tipo di pericolo non è vita. Lamps Lamps
Commento di: markobassi il 25-04-2013 21:47
Ecco la parte migliore del variopinto mondo dei motociclisti: cuore emozione intelligenza amore e la sapienza per trasmetterli. Un saluto a te e un pensiero a chi non c'è più.
Grazie.
Commento di: Gaeto il 26-04-2013 09:26
Un Saluto a Te!!!.... VVV, Lamps, Lamps, Lamps.... Wink
Commento di: bubybmw il 28-04-2013 14:58
Ciao Lele purtroppo anche noi a TS c'e' l'abbiamo e lo scorso 17 aprile ci ha portato via un mio collega e AMICO senza sapere come, in un pomeriggio tranquillo di sole ......
Era ormai solo un pensiero ....un articolo che fa' riflettere ma che scrive il vero
V a tutti su due ruote bubybmw