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Una domenica mattina...
Scritto da sgombro - Pubblicato 25/03/2013 10:54
(Partendo da un mio vecchio post)

Nasce una domenica mattina la voglia di scrivere qualcosa. Non so neanche io spiegarvene il motivo, in quanto non sono mai stato una “buona penna” (non nel senso che sono un pessimo Alpino) e soprattutto non ho mai provato questa necessità.
Ne ricerco in me le motivazioni e giungo all’amara conclusione che forse sto invecchiando.

Dopo questa bella e allegra premessa focalizzo che per scrivere qualcosa bisogna anche avere qualcosa da dire. Si, avete letto correttamente, bisogna anche avere qualcosa da dire, perché oggi per scrivere basta conoscere le regole basilari della grammatica e della sintassi italiana, poi del contenuto se ne può fare anche a meno. Come posso affermarlo? Basta fare un giro per le librerie o leggere parecchi dei nostri giornali, o … forse leggere quanto segue.

Devo cercare qualcosa da dire.
Ok.
Parlerò della prima cosa che mi viene in mente.
No, vista la situazione attuale in cui viviamo, meglio di no. Di quello che vorrei? Neanche, sono una persona che non si apre facilmente e soprattutto fa tesoro della propria intimità.
Passioni? La seconda è mangiare, ma sono a dieta.
Pertanto: non parlerò di cucina.
La motocicletta? Ecco questo potrebbe essere un buon tema.
D’altronde si legge di tutto e di più su quest’argomento, cose più o meno sensate, più o meno interessati, più o meno già sentite, più o meno serie.

Inizio raccontando brevemente la mia storia motociclistica.
Nasce al compimento del 14° anno.
Fatalità il compleanno capita quasi in concomitanza con l’inizio della primavera. Quale miglior connubio per un quattordicenne: motorino e inizio della bella stagione.
Pertanto, all’evento, mio padre letteralmente mi mise in sella ad un Piaggio Si delle signore di famiglia e mi disse: vai con Dio (che bello quando non esistevano ancora patentini, patenti AM e assicurazioni RCA, ma bastava l’attestato d’identità dell’anagrafe ed il casco).

Ancor’oggi, a distanza di anni, il mix del profumo di pollini primaverili e del fumo di miscela del 2T mi fa sognare ad occhi aperti.
Poco più in la con i mesi, dovevo o no imparare ad usare il cambio in vista della moto?
Decidiamo pertanto di restaurare un Moto Morini a 4 marce, forse di 10 anni più vecchio di me, di cui non sono mai stato in grado di capire di che modello si trattasse.

Erano i tempi dei primi Yamaha Booster, Malaguti Fifty, Piaggio Ciao Teen, ecc., ma non importava, l’importante era avere il motorino. Quante prese per il culo però.
Trascorso il biennio arriva la patente A e con lei una Cagiva SST quasi mia coetanea. Anche se erano i tempi delle varie Cagiva Mito, Honda NSR, Aprilia RS Replica, ecc, non importava: l’importante era andare in moto. Quante pese per il culo però.

A 18 anni, con la patente B ed il lavoro che poco più tardi mi avrebbe portato lontano da casa, la moto viene per un po’ messa da parte.
La passione riemerge, complice un po’ di stabilità, nei primi del nuovo millennio. Decido quindi di acquistare prima una Suzuki SV 650 e successivamente l’attuale Yamaha TDM 900.
Motociclista. Mi definisco tale.

Il termine si presta ad infinite discussioni sulla definizione intesa nella più sterile delle maniere, o sull’interpretazione più o meno romantica che d’altro canto gli può essere attribuita, o sulla dimensione della cerchia di persone che il termine stesso può raggruppare.
Ma cosa vuol dire esserlo? Di certo il significato più appropriato è quello per ognuno indica “come sono io”.

E come sono io?
Sono uno che quando può cerca di utilizzare la moto anziché la macchina, perché oltre al materiale spostamento della propria persona da un posto all’altro, vuole godere dello spostamento stesso.
Di certo non ne faccio del fanatismo.
Se piove, prendo l’auto, asciutto sto sicuramente meglio. Se fa freddo, parlo dei mesi invernali, la moto rimane in garage e prendo l’auto, al caldo sto sicuramente meglio. Al fresco del climatizzatore invece preferisco l’afa estiva. Perché? Mi rinfresco dell’invidia, sgattaiolando in mezzo alle auto ferme in colonna, guardando gli automobilisti incazzati, stressati, insofferenti, che mi guardano con il fuoco negl’occhi e penso che magari il giorno prima c’ero io lì dentro ad invidiare!

Sono un motociclista perché godo della moto.
Godo della libertà, anche solo per andare a comprare il pane;
godo passeggiando per le strade di campagna, o meglio ancora di montagna, piegando qua e là come in un’infantile ed allegra danza;
godo nello avere la mentoniera del casco aperta, finché il vento permette di tenere gli occhi aperti (poi la cosa diventerebbe problematica);
godo sentire il sole sulla pelle delle braccia, ed anche qualche insetto;
godo vedere la gente che si gira quando passo;
godo vedere gli “occhioni” dei bambini ed il loro ditino puntato verso di me;
godo scendere dalla moto, compiacermi da solo nell’essere arrivato dove molti arrivano in macchina, ma dove pochi vi giungono in moto, anche se poi ne vedo quasi sempre qualcuno in bici, ed allora mi mando a quel paese da solo;
godo salutare chi non conosco con confidenza;
godo sentire la mia compagna che mi abbraccia, quando non mi picchia sui reni;
godo nel sapere che se sto in mezzo a gente che non conosco, posso tirare fuori un qualsiasi discorso sulle motociclette e saper già che troverò qualcun altro con cui parlare per ore ed ore.

Ecco, io sono così.
Comunque mentalmente aperto a qualsiasi espressione di godimento della motocicletta diverso dal mio. Questo solo a parole, poi, nella realtà dei fatti le cose cambiano.
Cambiano perché non voglio negare al mondo quanto mi piace discutere al bar, più o meno animatamente, più o meno sobriamente, più o meno (ma spesso meno) competentemente di quanto sia meglio la pressione dei mio pneumatico, di quanto sia più giusto lasciare il serbatoio pieno piuttosto che vuoto o viceversa, di quanto sia più appropriato ingrassare solamente la catena piuttosto che pulirla prima, ecc. lanciando ai miei interlocutori occhiate degne di un cavaliere medievale in procinto del duello, per poi guardarmi intorno, cogliere gli sguardi dei profani e mentre focalizzo che ho quasi 40 anni e mi sento crescere le orecchie d’asino separate dal vistoso cappello a punta, pensare per autodifesa psicologica: “Signore… perdonali… non sanno!”

Ma tanto che importa, alla fine sono un motociclista. E’ questo quel che conta. Ed è questo il bello.
Il bello dell’essere motociclista, anche se forse ce se ne rende conto sempre meno, è che questa e poche altre passioni hanno così tante sfaccettature: dal pistaiolo al fermone, dal mototurista allo smanettone, dal solitario el frequentatore di motoraduni, che riescono a convivere, nella maggior parte dei casi, in un pace ed armonia l’una con l’altra.

Certo, come in ogni buon cesto di mele, ce n’è sempre qualcuna marcia, però vorrei sorvolare su chi cerca la guerra per un gilet diverso dal proprio. Non ne vale la pena, in fondo... è sempre domenica.
 

Commenti degli Utenti (totali: 22)
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Commenti NON Abilitati per gli utenti non registrati
Commento di: Jeanne il 26-03-2013 10:03
Bell'articolo, l'ho letto con gran piacere!
Grazie! Mr. Green
Commento di: sgombro il 26-03-2013 10:31
Grazie a te Wink
Commento di: mikininja il 26-03-2013 20:04
..1°..debbo dire che non è un disonore aver cavalcato la SST, siane orgoglioso, pur avendo qualche anno in più di te, nell'86 di già non era alla moda ..ma visto l'MBM (motociclo con accensione a pedale, che senza trucchi però, precedeva tutti i Ciao e Vespe normali) in mia dotazione precedente, era lusso.. 2°..scusami ma credo proprio sia l'età percui ti ritrovi a scrivere, ah ah ..mi spiego meglio, non so che vita tu svolga, lavoro, famiglia, amanti e quant'altro, ma di certo è difficile, almeno per me, avere il tempo di poter fuggire alla realtà della vita quotidiana ..poter dire: oggi voglio evadere, oggi vado a farmi un giro in moto, come avrei fatto qualche anno fa. Oggi ho una compagna che vedo solo al fine settimana, e se fuggo in moto come io vorrei.. ..tutto finirebbe, quindi mi rimangono poche occasioni che cerco di sfruttare, a volte con lei ..ma quando proprio NON posso ma VORREI.. ..c'è il Tinga, ovvero uno straordinario mondo che mi fa sentire non proprio come in moto, ma con lo stesso spirito.
PS: bell'articolo, condivido le tue espressioni di godimento e diciamolo a quelli più giovani: ogni lasciata è persa (in tutti i sensi).... Up
Commento di: sgombro il 27-03-2013 10:54
Sicuramente sono del parer anch'io che aver usato l'SST non è di certo un disonore, però sai, a 16 anni, quando tutti hanno la moto nuova (o comunque di recente costruzione) e tu ne guidi una di 15 anni.......non è che sia proprio il massimo.

Lamps
Commento di: mikininja il 27-03-2013 23:48
.. guardando la data, mi hai fatto ricordare che proprio il 27/03 del 2003, andai a ritirare la moto attuale.. brrrr.. i brividi al solo pensiero dell'adrenalina di quel momento atteso una vita.. salirci e sudare dal timore che MI incuteva.. l'effetto on/off dei primi km, mi dissi: ma cosa ho comprato, un razzo per uno che l'ultima volta a usato un SST ed erano passati passati 10 e più anni... dopo 20 min in superstrada deserta senza accorgemene, guardo il contakm, segnava 230.. chiusi il gas, un'agitazione incerta, ma arrivai a casa che forse il sorriso oltrepassava casco e visiera.. tutt'altra cosa le facce dei genitori, della serie: non potevi drogarti come fan tanti... ...ma non potevano sapere che avevo appena iniziato.....
Commento di: Cesco90 il 27-03-2013 16:12
Sembra la mia vita Very Happy
Commento di: Cesco90 il 27-03-2013 16:10
Bellissimo articolo complimenti!
Doppio Lamp Green
Commento di: sgombro il 27-03-2013 17:29
Grazie mille. Non ho commentato, ma molto bello anche il tuo!
Commento di: motociclope il 28-03-2013 08:30
Bello, intenso e scorrevole, mi sono divertito a leggerlo. . . . e confermo Sei una brava Persona. Wink

La Cagiva SST 125. . . . una moto che ho avuto negli anni ottanta, bellissima, che ricordi. . . . credimi, che Hai cavalcato un mito. . . . non una Mito, ma proprio UN mito.

Bravo. Come dico sempre, scrivere è bellissimo, scrivere è magia.
Commento di: sgombro il 28-03-2013 09:11
Aspettavo il tu commento, grazie mille per le belle parole.

Wink
Commento di: motociclope il 28-03-2013 09:15
Lo aspettaVi? Orpo. . . . mi sento Onorato di questa Tua attenzione.

Grazie. Abbraccio
Commento di: sgombro il 28-03-2013 09:19
So che sei molto attento a ciò che viene scritto e mi piace molto leggere i tuoi commenti ( in generale intendo) Wink
Commento di: motociclope il 28-03-2013 09:29
Ostrega. . . . mi controlli allora. Laughing Spero di non scrivere qualche castronata. Laughing

Occhio a non beccarTi la ciclopite acuta. . . . Laughing

Grazie. Mi fa molto piacere, e, sarò sincero, mi Hai anche messo un pò in imbarazzo. . . . grazie.
Commento di: sgombro il 28-03-2013 10:40
Ma va' la! Imbarazzo per che cosa?!?!?

Commento di: motociclope il 28-03-2013 10:53
Non sono abituato. . . . ma te lo spiegherò meglio quando ci vedremo di Persona. Wink
Commento di: bailystic il 28-03-2013 11:00
Bello bello.

Mi ritrovo nelle tue parole. Mi ritrovo nel tuo modo di esser motociclista. Ma non avrei mai saputo spiegarlo così bene...
Commento di: sgombro il 28-03-2013 11:22
Grazie 1000 anche a te Wink
Commento di: Karma95 il 29-03-2013 12:34
bravo, bell'articolo =) io sono ancora un po' un neofita, non sono ancora maggiorenne, ma già molto appassionato di moto. è proprio una bella famiglia!! Very Happy
Commento di: sgombro il 29-03-2013 12:54
Wink
Commento di: RV250NGR il 30-03-2013 23:09
Ciao,purtroppo mi sono iscritto ma frequento poco,pero'il tuo articolo mi e' piaciuto molto.
se vuoi vieni a leggere i miei sul gilerabi4 topic quella volta che....
Commento di: sgombro il 31-03-2013 09:05
Grazie per i complimenti. Mi sono registrato il link di "quella volta che...." : non mancherò:wink:
Commento di: RV250NGR il 31-03-2013 11:02
A presto e BUONA PASQUA