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Incidente davanti ai miei occhi, o quasi!
Scritto da v1cH_RR - Pubblicato 19/03/2013 16:16
Questo articolo non ha nulla a che vedere con le moto e il motociclismo, ma riguarda la strada e i suoi pericoli che inconsciamente prendiamo ogni volta che ci apprestiamo a fare spostamenti.

Lo scrivo come "monito" per tutti, per non dimenticare la pericolosità delle cose che siamo abituati a fare normalmente. Lo scrivo perché a distanza di 1 giorno intero sono ancora molto shockato!

Ieri 18/03/2013 mi trovavo sull'E45 all'altezza di città di castello. Tornavo dal concorso vfp4 dell'esercito di Foligno. Giornata pessima, pioggia battente, strade allagate, asfalto irregolare e scivoloso, pieno di buche (MOOOOLTE di più rispetto a 2 mesi fa a causa della neve e del ghiaccio suppongo). Innanzitutto prima di iniziare vorrei sottolineare quanto ODIO profondo nutro per i "cretini" che nonostante tutte quelle condizioni NEGATIVE per percorrere la strada, viaggiano superando di molto il limite (110km/h) su strade che in quelle condizioni portavano me, e molti altri automobilisti a viaggiare sugli 80-90.

Detto ciò, ero tranquillo e beato sulla mia macchina, quando ad un certo punto vedo i classici lampeggianti blu della polizia a un centinaio di metri, nel senso opposto di marcia. Stranamente in quel momento notai che da un pezzo non vedo fari di altre macchine che viaggiavano in senso contrario al mio, mah! Mi avvicino, e considerato il traffico assente, la difficoltà di mantenere velocità "regolari" e tutto mi ritrovo a passare dinanzi all'incidente ai 30km/h circa... e la scena che mi si presenta davanti è stata una delle peggiori della mia vita: in mezzo alla strada, coperto solo da un sudicio telo bianco, si intravedeva il cadavere di un uomo, recentemente deceduto ma a mio avviso neanche tanto recentemente, dato che ho potuto fare in tempo di notare quel povero braccio nudo, di un colore spento e violaceo, adagiato sull'asfalto freddo e bagnato dell'e45.

Mi sarei voluto fermare, dare aiuto se possibile, ma ero dall'altra parte della strada e comunque c'era già la polizia. Riprendo la strada e inizialmente quasi la cosa non mi aveva turbato... se non che dopo circa 2 minuti inizio a sudare freddo, iniziano a tremarmi le gambe ed ero veramente agitato! Mai successa una cosa simile a me.

Mi fermo (non riuscivo più a guidare) e inizio a chiamare i parenti più stretti istintivamente: madre, padre, fratello. Non chiedetemi perché, ma in quel momento mi sentivo come se ero io quello steso sull'asfalto, e potendo tornare indietro nel tempo volevo dire le ultime cavolate ai miei affetti più cari.

Dopo circa mezzora di telefonate varie, pianto nervoso e tutto mi rimetto in cammino, ma il pensiero era fisso su quella sagoma coperta dal telo. E ho iniziato a farmi viaggi bruttissimi: e se ero io? poteva capitare a me! Cosa avrebbero fatto i miei amici? E i miei genitori? Avrei fatto la figura dello stupido o del disattento? con il mio errore avrei provocato altre vittime? E dopo questi pensieri iniziarono quelli rivolti a lui: chissà se aveva una famiglia, chissà se aveva dei figli... magari stava tornando a casa da lavoro, con un gioco per il figlio piccolo. Pensieri che davvero ti bucano lo stomaco.

Comunque, più macinavo km più non mi spiegavo la dinamica dell'incidente, come faceva a trovarsi in mezzo alla strada? e perché non vidi macchine distrutte o in mezzo alla strada? Pensiero che mi tormentò fino a casa!
Scusate se alle conclusione ci sono arrivato dopo un papiro del genere, però mi sono sentito in dovere di spiegare bene tutti gli avvenimenti cosicché voi possiate darmi (se vorrete) dei consigli su come affrontare e gestire meglio la cosa in futuro. Ho quasi 23 anni, tra macchina e moto percorro circa 60-70k km all'anno, sono sempre sulla strada ma non mi è mai capitato di assistere così da vicino a un incidente con cadavere. So benissimo che ne capitano tutti i giorni, in tutti i momenti, e anche più gravi. Però dai tg, dai giornali o dalle chiacchiere da bar non la prendiamo così seriamente come quando ci sbattiamo letteralmente la testa!

Questo articolo vuole solo far sapere alcune cose: nonostante non lo conoscessi, voglio che sappia che sono vicino mentalmente alla sua famiglia, che non sono un automobilista che vede e se ne sbatte, nonostante per cause di forza maggiore ho dovuto proseguire il mio viaggio, ci ho pensato fino all'arrivo a casa (ROVIGO) e anche adesso, che in queste occasioni realizzo, e vorrei che lo faceste anche voi, di quanto siano potenzialmente pericolose le strade, anche solo per attraversarla per prendere il giornale, di quanto siamo sempre sull'orlo del baratro in questa vita, basta un soffio di vento per farci cadere giù. State sempre attenti, in macchina, in moto, a piedi, in qualunque modo state calpestando dell'asfalto e NON SIETE SOLI.

Aveva 37 anni, potenzialmente uno di noi.

qualche articolo:

Scusate lo sfogo, scusate la tristezza, scusate gli errori, scusate l'inadeguatezza del posto in cui l'ho scritto. Avevo questo in testa e volevo condividerlo con voi.

Matteo.
Lamps (un po' deboli)
 

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Commento di: vorongren il 19-03-2013 16:30
Io un giorno sul San Marco feci in tempo a vedere la gamba spuntare da sotto un telo.

la sensazione me la ricordo bene, così come gli occhi di quello che penso fosse l'autista del furgone contro il quale il motociclista si era schiantato.

Per il futuro non so cosa dirti... dal punto di vista pratico, se ci sono fdo non serve che rallenti o chiedi se serve una mano (io avevo rallentato con l'intenzione di farlo).

Dal punto di vista della testa... ovvero quello che pensi... posso solo dirti che non è cambiato niente da [i]prima[/i] a [i]dopo[/i]: il rischio che corri è sempre lo stesso.
Di queste situazioni ti aguro di non incontrarne altre, ma sappiamo entrambi che probabilmente succederà ancora. Spero che quando succederà primo non sarò io per terra, e secondo tu avrai sempre la stessa reazione, perché vuole dire che darai ancora parecchio valore a tutto quanto!
Commento di: v1cH_RR il 19-03-2013 18:11
La reazione credo che sarà si sempre la stessa..non è una cosa che capita di vedere tutti i giorni..come ad esempio un medico che perde un paziente grave, un vdf o un poliziotto che lo fanno x mestiere..sono un normalissimo civile, abituato a sentirle in tv, ma assolutamente non abituato a vederle. Ho deciso di scriverlo anche se non riguardava il motociclismo in se per se, però volevo scriverlo lo stesso perché siamo ancora più esposti a questi rischi, e d'ora in avanti starò molto più attento. Anche se già lo facevo prima..nel frattempo ti ringrazio delle belle parole Smile
Commento di: Sportcity4road il 19-03-2013 19:03
Ciao caro "v1cH_RR"... Ho letto il tuo articolo e posso solo lontanamente immaginare come tu ti senta... Dato che abbiamo la stessa età - e dato che sono un tipo parecchio impressionabile - penso che anch'io sarei ancora sotto shock se avessi visto una scena del genere!
Comunque nel secondo link che hai messo (quello di "Umbria24") c'è riportata una prima ricostruzione dell'incidente:

<< [...] La dinamica dell'incidente non è chiara ma sembra che al 37enne si sia rotta la macchina e quindi si sia fermato nella piazzola. Poi si è incamminato lungo l'E45 forse per chiedere aiuto e, con tutta quella pioggia, il camionista non l’ha visto e quindi l'ha centrato. [...] >>

Ora, non voglio entrare assolutamente nel merito, ma uscire da una piazzola di sosta A PIEDI con una giornata come quella da te descritta, con visibilità a quanto pare scarsa... Non credo sia stata una cosa intelligente!

Detto questo, mi dispiace per la famiglia e per tutti i parenti!

PS volevo fare un appunto sulla parte in cui hai detto che "si intravedeva il cadavere di un uomo, recentemente deceduto ma a mio avviso neanche tanto recentemente, dato che ho potuto fare in tempo di notare quel povero braccio nudo, di un colore spento e violaceo, adagiato sull'asfalto freddo e bagnato dell'E45"... Il fatto che il braccio fosse di un colore spento e violaceo potrebbe essere causato dal fatto che l'asfaltoe e l'acqua erano molto freddi e che la temperatura esterna era molto basso... Considerando poi che il pover'uomo è stato beccato da un TIR, io qualche livido ce lo vedrei anche bene!
Commento di: v1cH_RR il 19-03-2013 20:09
[quote] Il fatto che il braccio fosse di un colore spento e violaceo potrebbe essere causato dal fatto che l'asfaltoe e l'acqua erano molto freddi e che la temperatura esterna era molto basso... Considerando poi che il pover'uomo è stato beccato da un TIR, io qualche livido ce lo vedrei anche bene![/quote] e ma quelli erano i pensieri di una persona che non sapeva minimamente cosa fosse realmente successo. E quando ho letto una volta arrivato a casa, mi è crollato il mondo addosso ancora di più..
Commento di: aleksjboss il 19-03-2013 20:04
ciao,
questi pensieri sono del tutto umani ed è normale farli. Da un lato è un bene "fermarsi" ed "interrogarsi", sia su se stessi che sui fatti altrui...dall'altro devi essere forte per poterli sostenere.
Sono scioccanti, sia i pensieri che frullano nella nostra testa sia le "immagini" che i nostri occhi scorgono. Ma è la vita, la dura vita.
Quel soffio di vento al quale tu hai accennato...io l'ho "vissuto" anni fa (come te ho 24 anni, diciamo che abbiamo la stessa età) ma non ricordo le sensazioni provate, forse perché troppo "piccolo"; non potevo ancora guidare un 50cc.
Era quasi una sera dell'ormai lontano 1998, avevo 9 anni e ricordo lo squillo del telefono a casa di mia nonna. Tutta la famiglia in silenzio, ricordo che erano presenti i miei zii oltre che ai miei famigliari più stretti. Ricordo la cornetta sbattuta (ricordo il rumore dell'impatto...) e un enorme boato di rabbia, urla e caos delirante quando arrivò la terribile notizia: mio cugino era deceduto, dopo inutili tentativi da parte dei dottori di tenerlo in vita. Aveva subito un incidente in mattinata, mentre si stava recando sul lavoro (appena trovato dopo essersi appena diplomato, un mesetto prima. Aveva 19 anni).
Un'auto l'ha "preso in pieno", non rispettando un semaforo rosso e arrivando ad oltre 100 km/h su una strada da percorrere a 50 km/h (ad oggi è presente una rotonda, in quanto successi altri incidenti mortali a quel maledetto incrocio..), queste le ricostruzioni rese note dai carabinieri.
Mio cugino morì sul colpo, ma non lo scoprimmo fino a quella sera, anche se era presumibile.
Ora, tornando al discorso dei pensieri io avendo avuto 9 anni non capii la gravità della situazione. Ricordo solo delle urla (tra le quali.."tu non lo avrai mai il motorino, mai"..ect) di disperazione, rabbia, tristezza...e chi più ne ha più ne metta.
Ma col passare degli anni, anche io ci "son passato" per questi pensieri e devo dire che ti fanno riflettere, molto. Combatterò sempre per la prudenza (anche se mai sufficiente), per il rispetto dei limiti, per tutto.
E' vero, la strada è pericolosa ma non solo essa, tutto è pericoloso come hai correttamente scritto e fatto notare tu. Bisogna fermarsi a riflettere su questi accaduti, tutti dovrebbero fermarsi a riflettere.
Il problema è che nessuno (a parte in pochissimi) lo fa.
Commento di: v1cH_RR il 19-03-2013 20:12
Non mi dilungo su faccende personali, ma io ho perso mio cugino allo stesso modo. Sempre di 19 anni (era un 89, io 90) in motorino, perchè una macchina è spuntata da uno stop fermandosi 2 metri dopo, e lui è stato sbalzato a 4 metri. Non è morto sul colpo perchè dietro c'era un pompieri, che ha prestato le primissime cure. Dopo 4 giorni di ospedale, con l'osso del collo spezzato si è spento..ma ciò quasi mi "consola" perchè se si fosse ripreso, sarebbe rimasto paralizzato e in stato vegetativo a vita.
Solo in questi momenti, a mio avviso, ci si sofferma veramente su quanto la vita sia infame e crudele.
Commento di: devargas il 20-03-2013 10:21
Credo che d'un tratto, tutto assieme, dacchè la tua mente ne era distratta, tu abbia metabolizzato un aspetto della realtà: riguardo alla fatalità, al caso, ed alla nostra fragilità.

Lo choc della morte altrui induce sempre riflessioni sulla nostra labile e mortale condizione di viventi, ancor'più quando essa è accidentale. Rientrare nei ranghi di questi pensieri non volendolo è decisamente traumatizzante.

La tua reazione è stata umanamente prevedibile, forse, ha rappresentato una valvola di sfogo ad ansie e paure che ti portavi dentro e che ti opprimevano già in precedenza. Potrebbe non essere stata un esperienza anticostruttiva, semmai ha innalzato il valore e l'amore che da sempre riservi ai tuoi cari e ti ha portato, congiuntamente, ad elevare ancor'più il valore delle piccole cose, o dei piaceri di quella che per molti è "una banale quotidianità".

Io stesso mi ritrovai un ubriaco su di un autostrada a tre corsie, in curva. Procedevo sulla carreggiata di destra e mi ero accorto che le auto (che correvano) su quelle più esterne non lo avevano visto, essendo la curva poggiante a sinistra. Rallentai clamorosamente ed aspettai l'impatto. Mentalmente lo vidi proiettato in aria, lo immaginai cadere ed ero pronto ad evitarne le povere spoglie. Invece, per miracolo, fu evitato: "al momento del passaggio delle auto si trovava esattamente sulla riga di carreggiata".

Sappi che io non mi spavento per quasi niente di ciò che può capitarmi alla guida di un veicolo, ma in quel caso ebbi la tua stessa reazione: mi fermai, alla prima area di sosta, con le mani tremanti, e piansi.

Tu, hai avuto la sfortuna (o fortuna?) di considerare ancor'più la presenza della morte e dell'istante finale, quindi ti capisco, e non faccio nessuna fatica a comprendere le tue umanissime reazioni nonché le tue perplessità ad esse.

Ti abbraccio di un abbraccio fraterno e consolatorio.
Commento di: olegmrt il 20-03-2013 11:11
Alcuni anni fa mi successe una cosa molto simile. Stavo tornando a casa da scuola ( all epoca avevo si e no 15/16 anni ) e davanti a me scendendo dall autobus c'era una ragazza che pur avendo la porta davanti a se aperta ci ha messo una vita a scendere, e io che non vedevo lóra di arrivare a casa ero alquanto spazientito. Dovevamo attraversare la strada. Lei passa davanti al bus mentre io faccio il giro da dietro ( anche per ripararmi dal vento per accendermi la sigaretta visto che il tempo era al quanto piovoso e ventoso ). Ho sentito solo lo stridio di gomme quando si frena forte e il rumore di ossa rotte. Appena il bus riparte ho visto dall'altra parte un tir da cava pien di massi con la povera ragazza sotto le ruote posteriori. Posso comprendere quando dici di essere rimasto shokkato. Sul primo momento ( scusate se sembro irrispettoso ) mi é venuto da ridere per la strana posizione in cui si trovava la povera ragazza. Mi son accorto poco dopo che qualcosa non andava e allora la veritá mi é caduta adosso come un secchio di acqua ghiacciata. Non ho piu ripreso il bus a quella fermata. Scendevo sempre alla fermata prima e se potevo evitavo sempre quel posto. E le poco volte che ci dovevo passare sentivo come se in quel posto qualcosa fosse rimasto.
Commento di: guidillo il 21-03-2013 12:56
E' sempre terribile quando assisti a certe cose, perchè sai che da centauro il pericolo è reale ed anche se fai tutto alla perfezione c'è sempre il coglione che non avevi calcolato a spazzare via il tuo impegno.

Una testimonianza...

L'anno scorso, all'inizio del periodo estivo, prendo la mia moto e decido di andare a fare un giro verso il mare....al ritorno mi fermo in un piccolo bar di paese per un buon caffè. Sul tavolino c'è una copia fresca del Gazzettino...perchè no, mi dico....vediamo che succede.

Una notizia mi colpisce. http://www.gazzettino.it/articolo.php?id=197342

Gli occhi mi si sbarrano e la gola si stringe così tanto che non riesco quasi a far passare l'aria, vedo la foto di un mio amico, uno con cui ero cresciuto e con cui avevamo combinato un sacco di minchiate e questa foto è legata ad un'articolo di morte, un'articolo agghiacciante.

D'istinto prendo il casco e salgo in moto; non sono molto distante dal luogo dov'è accaduto, l'accendo e via.....correvo, correvo forte, come se arrivando li avessi potuto in qualche modo impedire che una cosa accaduta il giorno prima accadesse di nuovo.

Mi avvicino pianissimo a dei segni fatti con un gesso sull'asfalto....scendo dalla moto ed inizio a piangere a dirotto....vedo il dosso creato da una radice di un grosso platano, il dosso che lo ha fatto disarcionare dalla sua guzzi...accarezzo l'albero che ha fermato il suo volo.

Tutto mi pare assurdo...non era uno che correva o che faceva cazzate con la moto eppure adesso non c'è più, ora era diventato passato.

Per terra qualche segno, macchie indistinte e qualche pezzo di plastica ma nulla che lasciasse trasparire l'orrore che si era consumato solo il giorno prima. Quel giorno ho perso ancora un'amico, Gabriele, per una causa assurda....


Lamps.....

Guido
Commento di: v1cH_RR il 21-03-2013 16:20
Però..! Leggendo le vostre testimonianze quasi mi sento stupido ad aver scritto quello che ho scritto..o forse no.
Mi sto rendendo ancora di più conto di quante persone siano o siano state nelle mie medesime situazioni. Ad ogni modo vi ringrazio di cuore per i feedback ricevuti, mi sento meno solo sapendo che altri hanno vissuto quello che ho vissuto io.
Spero che non CI capiti più, anche se sarà quasi impossibile.

Un caloroso abbraccio virtuale a tutti.
Lamps!
Matteo.
Commento di: elekktra il 24-03-2013 04:59
Matteo mi dispiace che tu abbia visto quel corpo coperto dal telo bianco!!! Gia' assistere a un incidente lascia sempre un dolore allo stomaco, figuriamoci vedere un corpo a terra !!!

Non vorremmo mai vedere quelle scene, spezzano il cuore..... e purtroppo spesso ci dimentichiamo di quanto la nostra vita sia come un interruttore, basta un niente per spegnersi!!!

Morire in quel modo non ha sensoed e' ingiusto ma se ne sentono davvero tante purtroppo!!! :(

Commento di: Ta650 il 28-03-2013 09:54
Ti capisco amico mio, ti capisco forse meglio di tutti!
Faccio il pompiere e purtroppo di queste scene ne vedo tante e troppo frequentemente!
I primi tempi non te lo sto nemmeno a dire, è stata dura!
poi in qualche modo ci fai il callo, ma in certe occasioni ancora è dura! Non mi vergogno dire che quando ci troviamo difronte alla morte di un bambino, mi viene da piangere, non ti spieghi perchè il destino pretenda un prezzo cosi alto! non riusciamo a restare impermeabili al dolore, a certe cose non si riesce ad abituarsi o a far finta di niente! La cosa peggiore è se arrivano i familiari.....
La tua reazione è normale e ti fa onore, dimostra che hai un cuore e dei buoni sentimenti!