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Il regalo
Scritto da sgombro - Pubblicato 26/10/2012 13:38
(A detta di qualcuno un racconto infantile e poco originale, ma è il primo che scrivo, quindi...)

Come ogni giorno a quell'ora, premeva il tastino start con la conseguenza che il borbottio iniziava cadente come un orologio svizzero. S'infilava guanti, casco, un'ultima regolazione alle cinghie di quella giacca che ormai aveva dato tanto, ma che separarsi da lei significava dire che era vecchia, e con lei, lui stesso.

La giornata era ormai giunta al termine e quella volta la sera era illuminata da una strana luce, una luce grigia, forse dovuta al fatto che anziché con il rossore delle tipiche serate d'estate il sole lo stava salutando da una tenda di nuvole spesse e minacciose, seppur lontane.

Michele era pronto per partire, colpetto della punta del piede, solito stak secco e... e via, direzione casa. Una cosa che gli piaceva del lavoro, lavoro che ormai da vent'anni lo aveva portato lontano dalle sue origini, era che per andare a casa aveva davanti una ventina di chilometri di strade di campagna, un'alternanza di curve, pennellate di qua e di là, che ogni volta pensava fossero state disegnate dal compianto Tamburini, tanto erano belle.

Quella sera, passata l'ultima casa del paese da quasi 5 minuti ormai, all'uscita di una di queste splendide curve, notò un uomo a bordo strada, seduto sul ceppo di un pioppo tagliato da ormai decenni, nato chissà quanto tempo fa a ridosso di una delle più grandi risorgive di quella zona, che lo guardava come se lo stesse aspettando. Si disse fra sé e sé: “va bè dai, forse ha sentito il rumore, e aspettava per vedere la moto.”
Quindi proseguì il suo breve, personalissimo e piccolo viaggio verso la quotidiana serenità della home.

Una cosa però non gli quadrava su quell'uomo, e, cosa che lo faceva impazzire tutte le volte, finché non avesse trovato il motivo di ciò, la sua immagine lo avrebbe tormentato, anche per giorni.
Rendendosi conto di essere distratto dal quel pensiero, rilassò il polso destro e anziché osare come al solito su quella curva che tanto gli piaceva, perché solo lì, ed in poche altre, riusciva a chiudere quasi completamente la sportouring posteriore, la percorse a velocità da codice.

Panico!
Appena si riaprì la visuale, un camion, carico, stracolmo, di mais trinciato, “spiaggiato” a lato della strada con una gomma adagiata sull'asfalto.
“*****!” Tonò dentro il casco. Giù a sinistra, subito su e ... “*****! Senza ABS stavolta non l'avrei raccontata!”... “non l'avrei raccontata senza ABS... . ma non l'avrei raccontata neanche senza quel l'uomo che mi guardava... santo Dio!”
Ecco, ritornato l'afflusso di sangue in testa, dimostrato dal calore che si sentiva uscire dal colletto della giacca, un altro pensiero s'era aggiunto... perché proprio lì quel tipo... perché proprio stasera.

D'un tratto una voce gli risuonò in testa, era il ricordo di suo padre, che anni fa, quando dopo decenni passati in strada, andando in pensione gli aveva detto “ormai andare per strada è diventata una guerra!”
Giusto! Ecco cosa non tornava... non gli tornava come era vestito quel tipo. Cosa ci faceva un uomo di mezza età, alle otto di sera, in campagna, seduto su un ceppo di pioppo, con quella giacca verdone e qui pantaloni larghi nelle cosce? Pareva uno di quei tipi dei centri sociali, vestiti (e non ne aveva mai capito il perché) da soldato. Ma non era un po' grandino per sto tipo d'abbigliamento?

No, non ci siamo. "Devo tornare" indietro pensò. "Tanto stasera mia moglie va a cena con le colleghe, a casa non c'è nessuno, posso tranquillamente far tardi."
Ecco il senso di quella rotonda costruita in mezzo al niente: fargli invertire il senso di marcia. Sorrise a questa idiota conclusione.
Ritornato all'altezza del camion, notò, con vero piacere, che il camionista aveva finalmente messo il triangolo dietro la curva.

Un altro minuto e giunse a quella risorgiva. Ecco, il tipo non c'è più.
“Porca miseria... te pareva”. Si fermò lo stesso Michele. Messa la moto a temporaneo riposo sul cavalletto, scese, un'occhiata all'acqua del fontanone e si sedette lui su quel ceppo. Qualche minuto e si decise a ripartire per andare finalmente a casa quando un motivo imprecisato lo fece girare indietro e con un sobbalzo soffocato, d'altronde non era abituato a far vedere di essersi spaventato, notò che quell'uomo era lì, a mezzo metro da lui. “Buonasera!” sbottò Michele. Il tipo ricambiò con un cenno della testa.

Ecco, uno zoticone di poche parole, fu il primo pensiero. Però doveva capire il motivo della presenza e soprattutto come aveva fatto riapparire dal niente, era impossibile!
Per rompere un po' quell'aria tesa fra di loro, gli chiese: “come mai da 'ste parti, non è ancora tempo di chiodini. Non escono in autunno?”
Una pausa lunga il tempo di poter dare modo a Michele di notare che quell'uomo aveva un aria un po' sbattuta, un colorito alquanto biancastro e due occhiaie nere nere. Insomma, quell'uomo non è che se la passasse proprio bene. Con fare tipico di chi ha dolori dappertutto si sedette di nuovo su quel - famoso ormai - ceppo di pioppo.

Spezzò il silenzio esordendo con “ guarda qui Michele” e Michele interrompendolo in maniera secca, dettata dallo stupore che quell'uomo sapesse il suo nome, gli chiese se si conoscessero.
Per tutta risposta quel tipo strano sospirò socchiudendo gli occhi, in segno di stanchezza e pochi istanti dopo, come se mai fosse stato interrotto riprese il suo discorso slacciandosi i bottoni di quella giacca verdone, bucata sul taschino sinistro. “guarda qui, la vedi questa ferita? Questo è un colpo di fucile, esploso da un soldato italiano il 9 maggio 1944. Sono morto qui, quel giorno.”

Michele pensò “ a posto, ci mancava un matto stasera” e spazientito rivolgendosi con tono autoritario, gli disse “ok... però porta pazienza ma io devo andare, è tardi ed ho fame”.
Cercando di congedarsi da quel pazzo, si accinse ad infilarsi di nuovo il casco. L'uomo lo richiamò a se consigliandogli di andare piano, che quel camion dove prima si stava quasi ammazzando, non lo avevano ancora spostato.
E lui come faceva a sapere di quel camion e di quello che era successo? Il camion era ad un paio di chilometri da lì!
Scavallò la gamba che ormai aveva già elevato sopra la sella della moto, si sfilò di nuovo il casco, e si diresse ancora una volta verso il... ceppo.

Non disse nulla, guardò quell'uomo con aria interrogativa, tendente a nascondere una certa inquietudine per la situazione che si era venuta a creare.
Riprese il suo racconto: “sai già che tuo nonno, dopo l'armistizio, fu imprigionato dai tedeschi. Sai, perché tuo padre te l'ha raccontato tante volte ormai, che tuo nonno durante il trasferimento in Germania, riuscì a scappare e tornò a casa a piedi.”
Esterrefatto per tutte quelle cose che quell'uomo sapeva di lui e della sua famiglia, Michele confermò affermando solamente che ci mise tre mesi per tornare da sua nonna.

Quell'uomo continuò: “c'eravamo noi tedeschi in ritirata, ma qui eravamo al di sopra della linea gotica, noi qui giocavamo in casa.
Per tuo nonno invece muoversi di giorno era troppo rischioso, doveva muoversi di notte, e di giorno nascondersi dove poteva. Ovviamente preferiva risorgive, come questa, alvei di fiume o comunque posti dove c'era dell'acqua da bere.

Il 9 maggio 1943, spavaldo come potevamo essere noi a quegl'anni, stavo tornando al comando tedesco poco distante da qui. Cadetti in un imboscata di tre partigiani che mi giustiziarono in questo fosso. Un colpo al cuore e misero fine alla mi esistenza. Tuo nonno scelse proprio questa risorgiva per passare la notte successiva. Trovò il mio cadavere. Mi spogliò per prendere la mia uniforme per poter muoversi anche di giorno, poi... mosso forse dalla pietà per un uomo che ormai purtroppo non lo era più, rivestì il feretro, e gli donò una sepoltura degna di quel nome. Pregò su quella buca appena ricoperta. I miei parenti ricevettero la piastrina. Non so dirti però come fece a recapitarla.
Io sono in debito verso di lui. Che giorno è oggi?”
Michele, con la gola secca come carta vetrata per il respiro affannoso, sudato di nervosismo, appoggiato alla moto per la mancanza di forze causata da quell'emozione tanto nuova quanto assurda che provava, riuscì a farfugliare solo “ è... è il 21 agosto... mi pare”.

Quell'uomo sorridendo e voltandosi di spalle per andarsene, gli proferì le ultime parole: “tu oggi non andavi veloce come sempre, quel camion non l'hai centrato, questo è il mio regalo di compleanno. E questo è il premio che spetta ai giusti. I giusti cavalcheranno sempre le strade di tempi, loro ed i loro posteri. Ciao Michele”. E sfumò, sparendo in maniera tanto surreale quanto surreale era la situazione che si era venuta a creare.

Michele gli urlò di fermarsi, di spiegarsi, perché quel giorno non era il suo compleanno, perché non capiva chi fossero quei giusti, perché lui non poteva sapere tutte quelle cose.

Ritornato con la mente alla materialità della vita terrena frugò nelle tasche, cercò il telefono. Sbagliò per un paio di volte il numero. Sospirò per ritornare in sé. Aspettò qualche secondo, compose la combinazione giusta dei 10 numeri. Un paio di squilli e come se niente fosse: “ciao babbo, state mangiando per caso? No, no tutto bene è solo che... oggi pensavo che nonno è nato nel 1912, avrei piacere di portargli dei fiori al cimitero il giorno del suo compleanno, in fondo avrebbe compiuto 100 anni. Ma quand'era nato? ... Il 21 d'agosto? ... Porca miseria, mi è venuto in mente solo oggi... proprio oggi... fatalità. Pazienza, glieli porterò la prossima volta che vengo in ferie. Ciao e saluta la mamma”.

Ecco di chi era quel regalo.
 

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Commenti NON Abilitati per gli utenti non registrati
Commento di: Davide il 26-10-2012 13:38
Beh, a me è piaciuto molto! Smile Complimenti
Commento di: sgombro il 26-10-2012 13:44
Grazie mille! Up
Commento di: _UBER_ il 26-10-2012 14:03
E' piaciuto anche a me.
Bravo!
Commento di: sgombro il 26-10-2012 14:23
E allora ....... grazie anche a te!
Commento di: ruggibrante il 26-10-2012 14:58
Letto tutto d'un fiato: complimenti! Smile
Commento di: sgombro il 26-10-2012 15:15
Mi fa piacere che piaccia anche a te! Up
Commento di: madjack il 26-10-2012 15:31
Stupendo. Davvero stupendo!
Commento di: sgombro il 26-10-2012 15:32
Grazie! Up
Commento di: gspreca il 26-10-2012 15:36
Non sono un buon critico per smentire o confermare la prefazione, personalmente trovo tante analogie con i racconti dei miei avi nelle sere d'autunno da farmi credere che sia una di quelle, riciclata e rinfrescata. Se poi non fosse frutto di fantasia allora dovrebbe far accapponare la pelle. In ogni caso, una bella storia, complimenti.
Commento di: sgombro il 26-10-2012 15:40
Ovviamente è una storia inventata. Che ci siano analogie con racconti dei nostri nonni, probabile, forse chi mi diceva che il racconto è un po' infantile e poco originale, si riferiva a quello. Comunque ben accette le critiche (quelle negative ci spingono poi a migliorarci) e ribadisco: è frutto della fantasia (in questo caso mia) Up
Commento di: Bogomips il 26-10-2012 17:26
Molto suggestivo! Bravo! Applause
Commento di: sgombro il 26-10-2012 18:40
Troppo buono, grazie!
Commento di: Fantasy88 il 26-10-2012 19:17
CAVOLO! L HO LETTO TUTO D'UN FIATO, SONO RIMASTA DI SASSO! QUESTA E' UNA STORIA INCREDIBILMENTE VERA E TOCCANTE. E' TROPPO VERA CAVOLO!
COMPLIMENTI MI HAI FATTO EMOZIONARE, PERCHE' IO, LEGATISSIMA A MIO NONNO CHE E' ANCORA IN VITA HA 86 ANNI STA BENISSIMO DI SALUTE, NELLA SUA GIOVINEZZA HA PASSATO LA GUERRA, E' STATO DEPORTATO IN GEMRANIA IN UN CAMPO DI CONCENTRAMENTO PER LAVORARE, E' SCAPPATO E' TORNATO A CASA A PIEDI DALLA GERMANIA PROPRIO COME HAI SCRITTO TU NEL TUO RACCONTOSE DOVESSE FARMI UN REGALO DEL GENERE QUANDO NON CI SARA' PIU'.. BHE NON PENSIAMOCI!

COMPLIMENTI DAVVERO
Commento di: Jarri il 26-10-2012 19:10
Bravissimo, alle ultime 5 righe mi sono venuti i brividi, ripeto, bravissimo!
Commento di: CostaF il 26-10-2012 20:20
Bravo !!!!
M'è piaciuto il tuo racconto ....
Commento di: Andrea610sm il 26-10-2012 20:22
Beh.... complimentoni scritto molto bene... e molto bello anche il racconto.
Mi è quasi scesa una lacrima ala fine..
Commento di: sgombro il 26-10-2012 20:44
Sono contento vi sia piaciuto e mi fanno molto piacere i vostri complimenti. Grazie di cuore!
Commento di: I4mLeggend il 26-10-2012 22:02
Racconto molto molto bello! Bravo!
Commento di: sgombro il 27-10-2012 07:14
Grazie Up
Commento di: Ricky75 il 27-10-2012 14:24
E bravo Sgombro, mi associo anche io a quanti ti hanno già fatto i complimenti, anche a me è piaciuto
Commento di: sgombro il 27-10-2012 16:03
Grazie Ricky
Commento di: chebellalasella il 27-10-2012 17:21
bello bello bello
non ci trovo nulla di infantile, per me chi te l'ha detto è solo geloso del tuo modo di scrivere ASD
Commento di: sgombro il 27-10-2012 18:01
A questo punto mi state convincendo a continuare!
Commento di: AlbertoSSP il 29-10-2012 08:22
Continuare ad allietarci coi tuoi scritti?? Very Happy Ma certo, devi!! Smile

Ciao Sgombro, non so che lavoro fai ma il tuo modo di scrivere (ho letto anche la poesia) è davvero molto bello tanto da far pensare che con la penna ci lavori.
E anche questo racconto lo si legge d'un fiato.
Se posso permettermi mancava solo una cosa... qualche dettaglio in più sulla moto! Razz So che è un fattore marginale della storia, ma in un forum di motociclisti, una piccola descrizione sulla moto (tedesca o italiana o inglese o giapponese... tutti stati che alla guerra hanno partecipato) ci stava! Wink
Commento di: sgombro il 31-10-2012 19:01
Ciao Alberto, perdonami ma leggo solo ora il tuo commento.

Con la penna "ci lavoro" ma in maniera tecnica, nel senso che scrivo si, ma molto schematicamente.


Se mai ci sarà un 2° racconto, o una seconda avventura di Michele, farò tesoro dei tuoi consigli.

Come descritto un po' più giù, la storia nasce una notte, mentre si chiaccerava con un collega, qualcosina è autobiografico (e ripeto: non il fantasma ovviamente ASD ) poi c'ho ricamato un po' su ed ovviamente il fatto che Michele fosse un motociclista, è dovuto al fatto che dovevo pubblicarlo qui.
Commento di: mafio91 il 28-10-2012 00:08
complimenti ! davvero bello
Commento di: sgombro il 28-10-2012 02:07
Grazie anche a te
Commento di: xgigix il 29-10-2012 09:20
Mi è piaciuto,l'ho letto tutto d'un fiato.
Commento di: sgombro il 29-10-2012 09:58
Grazie mille anche a te!
Commento di: hanno il 29-10-2012 18:56
Bravo !!

Se è un esordio, è di gran classe...

Poco originale ? Perché ? Secondo la critica moderna, è già stato scritto tutto il possibile, ai "nuovi" scrittori tocca saper confezionare qualcosa che "parli dentro" a chi legge r tu ci sei riuscito. Punto e basta.

Complimenti !!

Pensa a continuare...

Up
Commento di: sgombro il 29-10-2012 20:45
Grazie mille, sai che, senza nulla togliere, il tuo giudizio m'interessa molto.

Grazie mille
Commento di: mikininja il 29-10-2012 20:40
...emozionante ...e sopratutto ...TOCCANTE.
Commento di: sgombro il 29-10-2012 20:46
Grazie mille anche a te!
Commento di: hanno il 30-10-2012 10:01
Racconto toccante... e che non vi venga da toccare ferro... ma non si sa mai... ASD ASD ASD
Commento di: motociclope il 31-10-2012 09:39
Bellissimo e toccante. . . . mi è piaciuto molto. . . . anch'io Ti dico continua, aspettiamo ancora Racconti così belli. Bravo.

Una piccola, ma per me significativa, coincidenza. . . . anche per per me il 21 Agosto è una Data Importante. E' il Compleanno della Mia Compagna, AnnaMaria. . . .

E a proposito di Compleanni. . . . beh, meglio che Te lo racconto quando avremo la possibilità di vederci. E conoscerci. Io ci conto.
Commento di: sgombro il 31-10-2012 16:21
Grazie mille anche a te motociclope per le belle parole Up


Per i prossimi racconti che dire: ai tempi della scuola i voti nelle materie letterarie erano sempre a cavallo della sufficenza, poi nella vita post scolastica dell'italiano non è che ne abbia fatto gran uso. Ultimamente però ho notato che leggo molto di più, dai libri alle istruzioni del detersivo ASD , che dire..............sarà per quello???


Comunque, per altri racconti, devo aspettare l'ispirazione. La storia dello spirito è nata così per gioco una notte in macchina con un collega, qualcosa è anche leggermente autobiografico (non il fantasma ovviamente) quindi, ricamandoci un po' su, ne è nato quel racconto - Chissà, per il futuro magari......




Vorrei, infine, ringraziare di nuovo tutti quanti per il tempo speso a leggerlo e per essersi presi la briga di commentare Up
Commento di: babbowoom il 01-11-2012 10:18
Bello, molto coinvolgente! Aspetto di leggere il prossimo.
Commento di: sgombro il 01-11-2012 10:46
Grazie! Per il prossimo......ci provo dai!
Commento di: lutor39 il 01-11-2012 21:10
Bravissimo! Emozionante , direi, non troppo surreale.
Commento di: viking80 il 01-11-2012 23:09
molto bello e tenero , continua cosi
Commento di: sgombro il 01-11-2012 23:53
Grazie anche a voi Up
Commento di: zio94 il 04-11-2012 11:50
Molto bello e sopratutto emozionante Smile
Commento di: sgombro il 04-11-2012 12:13
Grazie Up
Commento di: mistral55 il 05-11-2012 00:15
Bravo sgombro. Il racconto si legge bene e fa venire anche qualche brivido sulla schiena. Significa che "ti prende" ed è una dote che hanno pochi scrittori, ti inviterei quindi a proseguire a scrivere, visto il risultato. Mi soffermerei un attimo sulla morale del tuo racconto. O almeno della riflessione che il tuo racconto, anche se di fantasia, mi ha indotto: alla fine, più di quanto crediamo, qualcuno lassù ci ama e spesso ci manda dei segnali, basta saperli riconoscere. Complimenti. Ciao.
Commento di: sgombro il 05-11-2012 12:53
Grazie per i complimenti. Ti volevo chiedere solo una cosa: forse interpreto male io il tuo commento, ma il regalo del racconto è fatto dall'anonimo milite tedesco al nonno, in segno di riconoscenza per riconosce sala pietà avuta per il suo feretro. Il regalo viene fatto nel giorno del compleanno del nonno e non di Michele per questo motivo. Viene di fatto salvata la vita a Michele perché i "i giusti ed i loro posteri" cavalcheranno per more le strade dei tempi.
Commento di: sgombro il 05-11-2012 12:55
Ho postato da cellulare ho scritto MORE ma intendevo scrivere SEMPRE
Commento di: mistral55 il 11-11-2012 19:43
Ok. Grazie della delucidazione. Avevo comunque compreso e confermo che lassù qualcuno ci ama. No?
Lamps
Commento di: sgombro il 11-11-2012 19:44
Speriamo Smile
Commento di: mistral55 il 11-11-2012 19:52
fidati.
Commento di: sgombro il 11-11-2012 20:17
Ooooookkkkkkkk!