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Quelle curve ben conosciute che, nel rivederle dopo un anno..
Scritto da johnny-storm - Pubblicato 19/03/2012 09:34
Venerdì 02.03.12: prima uscita dell'anno

Quelle curve ben conosciute che, nel rivederle dopo un anno, è come rivedere un vecchio amico, e che se, nell'affrontarle in piega, ricordi bene l'esatto punto di corda, ti tirano fuori lo stesso sorriso che faresti al vecchio amico incontrato per caso, mentre ti abbraccia.

Teoricamente è la prima uscita dell'anno - tecnicamente la seconda ma essendo stato il 26 gennaio più una continuazione di un lunghissimo autunno clemente che una delle prime belle giornate dopo il breve ma freddissimo inverno e, simbolicamente, la affronto assieme al primissimo tinga amico che, a suo tempo, fu compagno e mentore del primo giro lungo mai affrontato in moto.

E' un tributo al passato anche il luogo di ritrovo, il motodromo di Castelletto, inizialmente tappa per il caffè sulla strada per il Penice, poi teatro delle prime esperienze in pista, delle successive evoluzioni e anche ahimè di una bella caduta!
Ci rallegriamo nel vedere la pista, se non affollata, già frequentata, e dopo aver assistito a qualche bella piega con ginocchio a terra partiamo alla volta della Valtrebbia.

Prima tappa, inevitabile, in cima al Penice dove, data l'ora, addentiamo anche un buon panino come surrogato del pranzo. C'è un gruppo di ragazzini che sta facendo scuola di sci! in effetti tracce di neve sono ancora ovunque, sebbene la strada sostanzialmente sia né più né meno sporca come lo è durante tutto l'anno. Almeno fino ad ora.
Scendiamo per Bobbio, e mano a mano i colori del paesaggio e del cielo virano dalle tonalità invernali a quelle decisamente primaverili. La temperatura sale e le gomme si sono finalmente scaldate: quando terminata la discesa affrontiamo la Valtrebbia, riprendo il comando che avevo passato a FG e mi butto su questo tracciato che, sia vero o no Hemingway abbia definito quale la più bella valle del mondo, è a tutti gli effetti un perfetto mix di panorami e tracciati ideali per i bikers.

Curva dopo curva, il senso di appartenenza a questi luoghi dovuto alle tante volte che li ho percorsi, si fa sempre più forte, e il fatto di incontrare solo altri quattro centauri lungo tutto il tracciato, non fa che aumentare il senso di pura felicità per questo precoce anticipo di primavera. La temperatura ormai è sui 20 gradi, ho caldo ma certo non posso interrompere questo feeling con la mia due ruote e con la strada per togliermi uno strato; i paesi passano veloci, Zerba Ottone Montebruno... noi sempre più veloci pieghiamo e pieghiamo, finché arriviamo a una trattoria sul ciglio della statale, che a mio giudizio rappresenta il limite della parte spettacolare della Valtrebbia, a meno che, ovviamente, non si intenda andare fino a Chiavari, cosa da rimandare a stagione più avanzata.

Ci prendiamo un bel caffè e facciamo quattro chiacchiere da vecchi amici, cui si unisce poi anche l'oste il quale, con dovizia di particolari se vogliamo anche eccessiva, ci racconta del gelo eccezionale dell'inverno appena passato, con epiche descrizioni di tubature gelate auto bloccate e diesel congelati. Prendiamo la strada del ritorno, rientrando però dal passo del Brallo che, se già in condizioni normali è piuttosto maltenuto, potete immaginare come si presenti dopo un inverno così impattante: un disastro di asfalto a pezzi e detriti accumulati ovunque.

Giunti in cima, due cose sono imprescindibili: il pieno di benzina alla pompa no-brand Cazzaniga e l'acquisto di un paio di salamini locali dalla signora dell'emporio-tabaccheria-giornalaio del paese. Ma intanto, sul piazzale, ci accoglie guardingo e minaccioso un enorme lupo bianco, ma è il cucciolo che due anni fa stava nel palmo di una mano! Non posso dire con certezza che mi riconosca, ma dopo una bella e diffidente sniffata ai guanti inzia a scodinzolare e non disdegna di farsi accarezzare... e abbaia scontento quando ci avviamo verso l'emporio.

La signora, la quale probabilmente non vede motociclisti di passaggio da almeno tre mesi, non può credere a tanta fortuna in un giorno feriale, e inizia a sua volta a raccontarci le tribolazioni subite nel breve ma freddissimo inverno. Ci facciamo l'idea che tutti i residenti della zona siano diventati esperti di tubature e diesel ghiacciati, tanto specifiche sono le narrazioni inerenti...
Ma, a riprova che davvero è successo qualcosa di eccezionale da queste parti, spicca un cartello sulla pompa Cazzaniga: ''Diesel artico - fino a - 21°'!

Rifocillati e benzinati, è ormai ora di scendere verso Varzi, la discesa dal Brallo se non è malconcia come la salita poco ci manca, io lascio andare FG che si trova in stato di grazia e preferisco andare piano .. sono un po' stanco e sento di avere davvero poco grip con il posteriore. Da Varzi in poi è una tranquilla passeggiata nel tardo pomeriggio, non mancano i saluti a V provenienti dalla più svariate tipologie di centauri: giovani aggressivi su nervosi motard, tranquilli tourer comodamente seduti sulle loro BMW, aerodinamici piloti curvi sulle loro supersportive, tutti però indistintamente accomunati dalla felicità di essere liberi di andare a spasso sulle loro amate due ruote.

E noi? vi starete certo chiedendo - beh, FG portava la sua nuova VStrom, io la mia vecchia e fidata hornettona, e questa probabilmente è stata la nostra ultima uscita assieme... nuova moto all'orizzonte... ma questa, ovviamente, sarà tutta un'altra storia.
 

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Commento di: tilt il 19-03-2012 10:23
Bel racconto, mi ci sono rivisto al mio primo giro dell'anno, prima tappa del primo vero giro abituale, tutto molto ciclico, strade e panorami visti mille volte che ti fanno sentire come tornato in quella immensa "casa" che sono le strade conosciute percorse su 2 ruote... :-)
Commento di: zoppo75 il 20-03-2012 18:27
Bellissimo. Non ho parole.
Commento di: AlbertoSSP il 22-03-2012 10:02
Posso fare lo sbooorone?? Sulle alpi i -21° non sono niente di eccezionale... :-D

PS: il diesel artic costa una cifra... quando si pensa che le temperature vadano sotto i -15 basta mettere benzina mista al gasolio in una percentuale di circa il 3%... All'incirca una bottiglia da un litro e mezzo su un pieno.
Ciao!
Commento di: Marco86 il 22-03-2012 11:58
Beh complimenti davvero per la recensione! Come sempre quando qualcuno descrive un itinerario, io me lo seguo da google maps per vedere se è fattibile da me... ma non lo è! :(
A parte il brallo con l'asfalto pietoso, il penice e la valtrebbia valgono la pena di essere visitati.. Peccato per la distanza davvero! Il prossimo arrivo qual è???
Commento di: Johnny-Storm il 23-03-2012 12:03
ciao Marco non so dove abiti tu ma ti assicuro che la Valtrebbia almeno una volta andrebbe fatta! il prossimo arrivo .. è già arrivato, adesso è dal meccanico per una bella messa a punto, è un bellissimo CBR 929 fireblade con livrea rossa blu e bianca
Commento di: Ugo51 il 22-03-2012 20:18
posso chiederti a quale trattoria ti riferisci? :)
quella di Sottocolle?


per me la parte veramente spettacolare della Valtrebbia va da Bobbio (anzi, da Marsaglia) fino a Gorreto.
Ancge il tratto Gorreto-Torriglia non è male, ma non altrettanto bello.
Commento di: Johnny-Storm il 23-03-2012 12:06
dunque Ugo.. hai presente che a un certo punto la strada fa curva a dx e si passa su ponte piuttosto stretto, con bella vista panoramica sul Trebbia? poi dopo pochi km la strada fa di nuovo curva a dx, e subito dopo c'è codesta trattoria che ha davanti una casa abbandonata e un piccolo spiazzo, a strapiombo sulla valle del fiume. Non ricordo mai la località, sono riuscito a spiegarmi?
Commento di: Ugo51 il 23-03-2012 12:12
parli mica della trattoria di "Rocca Corvi", quella circa 3-4Km dopo Ottone andando verso Genova?
Commento di: fg il 23-03-2012 20:35
proprio quella! e la casa di fronte in realtà è dell'oste che sta attendendo "non si sa cosa" per restaurarla
Commento di: Ugo51 il 23-03-2012 22:28
ahhh, si la conosco.
peccato che in quella posizione "rubi" di fatto una curva. bisogna sempre scalare in 2nda, perchè alla fine è a tutti gli effetti come un centro abitato...

non ho mai pranzato in quella trattoria, ma i posti li conosco bene. ho la casa non molto distante e conto circa 200 percorrenze gorreto-penice in 7 anni :)