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Acquistare moto con finanziamento o leasing? E se poi devo venderla?
Scritto da Mattia636 - Pubblicato 01/02/2012 17:36
Cosa bisogna sapere, le differenze tra le due tipologie finanziarie, i costi, i vincoli, le varie fasi.

Quante volte abbiamo visto in vetrina o parcheggiata per strada una moto che ci piaceva, e che consciamente sapevamo che avremmo potuto farla nostra pagando un tot al mese senza dover aspettare mesi di risparmi? Credo innumerevoli volte.

Quali sono i prodotti presenti sul mercato che possono permetterci di acquistare subito il nostro mezzo nuovo fiammante?


CARTA DI CREDITO:

Ormai diventata "amica" di molte persone, è caratterizzata da una maggiore facilità di approvazione ma con ristretto plafond (mediamente dai 750€ ai 3.000€ per le revolving) e con tasso di interesse elevato (tra il 13% e il 16%).

Può tornare utile per acquisti di moto piccole o usate, senza dover presentare tutti i documenti necessari all'istruttoria e senza avere in piedi un vero e proprio finanziamento in banca dati (CRIF), utilizzando una linea di credito già concessa dalla banca (altrimenti non ne saremmo in possesso).
Con l'acquisto mediante carta di credito, l'istituto erogante fornisce i soldi necessari all'acquisto, qualunque esso sia. In caso di vendita della moto non si avrà alcun vincolo con la banca e si potrà procedere senza alcun problema, finendo di pagare le rate con calma.


FINANZIAMENTO:

E' la formula più diffusa, mediante la quale l'acquirente chiede alla banca/finanziaria la fornitura del denaro necessario all'acquisto della moto. Viene avviata l'istruttoria necessaria a valutare la solvibilità del cliente ed una volta approvata la pratica si procede con la liquidazione dell'importo direttamente al concessionario (che riceve quindi tutto l'importo subito e qualche tempo dopo le provvigioni per l'avervi stipulato il contratto).

Gli importi erogabili vanno solitamente dai 1.500€ ai 30.000€ ma su particolari veicoli alcune società arrivano anche oltre i 50.000€. I tempi per l'approvazione vanno dalle poche ore alla settimana lavorativa, in base alla posizione in banca dati del richiedente e alla possibile richiesta di un coobbligato (garante). Il tasso di interesse varia dal 6% al 10%, in base ai periodi promozionali dei vari istituti; si possono trovare anche dei "tassi zero" dove in realtà il tasso viene applicato ma è a carico del convenzionato o della casa madre, scalato dalle provvigioni del concessionario o del distributore (che comunque avrà guadagnato sul valore di vendita della moto).

L'apertura di un finanziamento è tracciata in tutte le banche dati (anche se viene respinto) e aumenta la nostra esposizione mensile sul reddito, quindi diminuisce leggermente il nostro rating personale. A seconda della provenienza della richiesta può essere chiamato prestito personale, nel caso venga richiesto l'importo senza specificare il bene, oppure prestito finalizzato, se vengono forniti il numero targa o telaio (solitamente le pratiche caricate da concessionari).

In caso di vendita della moto il cliente non è vincolato (tranne in un caso che vedremo dopo) alla banca/finanziaria perché da loro ha comprato i soldi necessari all'acquisto e non il bene, e può continuare a pagare le rate anche se non ne è più in possesso. In caso di insolvenze da parte del venditore il nuovo cliente non avrà conseguenze perché l'azione di recupero crediti verrà effettuata sulle proprietà attualizzate del primo; le società di recupero si riservano però la possibilità di effettuare verifiche se tale vendita sia stata fatta apposta per alienarsi il bene onde evitare confische (prassi spesso in auge per gli immobili). Questo normalmente non comporta alcuna preoccupazione per l'acquirente, a meno che non emerga una sua conoscenza dei fatti o un qualche legame col venditore.

In alternativa si può scegliere di chiudere in anticipo il finanziamento pagando alla banca/finanziaria il capitale residuo più l'1% (quale penale) terminando così il pagamento rateale e risparmiando sugli interessi futuri. Normalmente il piano di ammortamento utilizzato è il cosiddetto "alla francesce" e prevede una maggiore concentrazione degli interessi all'inizio del finanziamento, per poi azzerarli alla fine. Nell'80% dei casi nei primi 3 anni, a meno che non si abbia versato un buon anticipo, l'importo da versare per l'estinzione anticipata è più alto del valore di mercato della moto, il che scoraggia molto la chiusura da parte del venditore.
Tradotto in parole povere non sarà così facile far combaciare il valore a cui vendere la moto con quello a cui dovrò realmente venderla per pareggiare la chiusura del finanziamento. Per stabilire quando sarà il momento migliore dovrò studiare attentamente il piano di ammortamento e consultare Eurotax per stimare il valore di mercato nei prossimi anni.

Sconsiglio vivamente il farsi incentivare da mini-rate iniziali per i primi 12-24-36 mesi per poi passare a più alte: qualunque banca/finanziaria in quel periodo vi farà pagare solo interessi e non avrete restituito un centesimo del capitale. Quindi se dopo 3 anni la mia amata "bestia" che pagai 20.000€ ne varrà solo più 12.000€ io alla banca dovrò sempre restituirne 20.000€!
Un esempio invece conveniente per la spalmatura degli interessi è quello della maxi-rata finale: benché sia di un importo più alto delle altre la quota interessi è equamente distribuita come sulle altre.

L'unico caso in cui non posso vendere la moto col finanziamento in corso è quando è stato richiesto un vincolo assicurativo a favore dell'istituto, cioè la banca ha concesso il finanziamento ma ha richiesto obbligatoriamente la stipula di una polizza furto/incendio a favore di essa, in modo che se il veicolo venisse rubato o incendiato sarebbe l'assicurazione stessa a chiudere il finanziamento, liquidando direttamente l'istituto. Perché non posso vendere la moto? Perché il veicolo è vincolato all'assicurazione e non possono essere effettuati atti di vendita o volture finché il finanziamento non è estinto; dovrò quindi prima chiuderlo e poi potrò venderla.


LEASING

Ricalca molto il finanziamento con maxi-rata finale ma vi sono alcune differenze sostanziali.

Il bene non è intestato al cliente, che verrà identificato come locatario, ma alla banca/finanziaria.
I leasing sono concessi normalmente su veicoli nuovi, km zero o con meno di 2 anni di vita, in base ai valori nominali di mercato, per una durata dai 36 ai 72 mesi.
Al momento dell'acquisto è la banca che liquida interamente il concessionario e l'eventuale anticipo viene in realtà versato direttamente all'istituto, cioè non viene scalato dal totale finanziato, benché passi fisicamente tra le mani del venditore.

Vi è sempre una copertura assicurativa che copre l'eventuale furto del mezzo e mette al riparo il cliente da imprevisti, ma quello che viene corrisposto è esclusivamente il valore finanziato residuo e non quello di mercato (quindi se viene rubata una moto che sul mercato vale 10.000€ ma ne sono necessari solo 5.000€ per chiudere il leasing l'assicurazione ne paga 5.000€).

Il cliente può scegliere di non esercitare il diritto di riscatto (e quindi l'istituto dovrà rimettere in vendita il veicolo ad un valore di mercato) e quindi il piano di ammortamento viene suggerito (talvolta obbligato) dalla banca, in quanto il valore finanziario residuo deve essere in linea col valore di mercato del bene. E' quindi difficile che venga concesso un leasing con un riscatto molto alto se questo supera il valore che avrà quel bene a fine ammortamento.

Spesso vengono incluse clausole su limitazioni chilometriche, sempre per il discorso della svalutazione.
Le riduzioni massimali assicurati, le modifiche al bene (scarichi, pedane, carene, ecc..), il cambio compagnia assicurativa e la circolazione all'estero devono sempre essere autorizzate dalla banca/finanziaria, in qualità di proprietaria.

In cosa conviene quindi un leasing visti tutti questi vincoli?
Innanzitutto sul tasso applicato, mediamente dal 6% al 8%, e sull'applicazione dello stesso solo sui canoni mensili e non sull'anticipo/riscatto.
Quindi se acquisto una 1199 Panigale da 24.000€, scegliendo un anticipo del 30% (7.200€) e riscatto al 10% (2.400€) gli interessi verranno applicati solo sul restante 60% (14.400€), spalmati per la durata concordata.

Altra principale agevolazione è la deducibilità del bene, che sarà in ammortamento con un canone fisso mensile per tutta la durata del contratto (da verificare col proprio commercialista in base al tipo di attività).
E' inoltre possibile includere nel canone mensile una serie di servizi quali assicurazione Rca, furto/incendio, kasko, antifurto satellitare, pagamento tassa di circolazione, etc..a prezzo agevolato, in quanto veicolo intestato ad una banca.
Altre tipologie di vantaggi possono essere elencate dai vari commercialisti o consultando forum fiscali.

E per vendere la moto?
Qui si aprono due possibilità: il SUBENTRO o il RISCATTO (eventualmente anticipato).

Nel primo caso il contratto viene ceduto a terzi e sarà poi cura di questi esercitare o meno il diritto di riscatto; nel secondo caso invece il contratto viene chiuso e viene formalizzato il riscatto con voltura verso l'acquirente.

E' importante ricordare che il subentro verso privati è sospeso da giugno 2011 dalla Banca d'Italia, quindi si può subentrare solo se si ha una ditta (anche individuale va bene).
Chi subentra si accolla il pagamento dei successivi canoni mensili e prosegue il piano di ammortamento iniziale, senza rimodulazioni. La solvibilità del subentrante viene valutata mediante istruttoria e una volta approvata la pratica si procede all'aggiornamento della posizione di entrambe le parti in banca dati AssiLea, alla ristampa del C.d.p. e all'emissione di una nuova targhetta adesiva da applicare sul libretto di circolazione. Tali operazioni hanno un costo che varia dai 300€ ai 600€, in base all'istituto.

Nel caso di riscatto (anticipato se questo avviene prima della fine dell'ammortamento) vengono pagati tutti i canoni residui più l'importo di riscatto e le spese di voltura e il bene viene intestato direttamente al nuovo acquirente, senza dover così effettuare due volture.
Nel caso il titolare del contratto fosse una ditta non verranno scalati gli interessi residui perché rimarranno in ammortamento, mentre nel caso in cui si tratti di persona fisica verrà effettuato lo storno come nel caso del finanziamento (capitale residuo + 1% di penale).

Ultima nota valida sia per il subentro che per il riscatto: il valore di riscatto.
Proprio perché il valore del bene è più in linea col finanziato, può capitare che finanziariamente sia sufficiente un importo inferiore di quello che il venditore chiede, e quindi occorre accordarsi su come versare la differenza.
Normalmente se l'atto è tra ditte viene emessa una fattura di "valore riscatto leasing" che viene pagata al venditore, oppure tra privati con lo scambio in contanti/assegno/etc..
Ovviamente potrebbe anche non essere richiesto nulla. Il pagamento dell'importo totale verso la banca deve essere effettuato dal nuovo acquirente, quale nuovo intestatario del bene.


Spero che questo articolo si riveli utile a molti :-)

Mattia
 

Commenti degli Utenti (totali: 26)
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Commento di: ripeps il 01-02-2012 19:45
Per principio non ricorro ai finanziamenti, se ho la possibilità la compro, nel caso sia sopra le mie disponibilità non voglio ipotecare futuri guadagni (che non ho ancora in tasca) e che potrebbero anche non esserci.
Commento di: Mordicchio il 02-02-2012 09:54
idem, e poi non mi va neanche tanto di far guadagnare le banche...
Commento di: pazuto il 02-02-2012 12:58
una marea di persone il "principio" non deve nemmeno calcolarlo, visto che senza finanziamento comprerebbe giusto le manopole.
Commento di: ripeps il 02-02-2012 21:43
Se non puoi permetterti di acquistare un bene mobile con le tue forze, come pensi di rimborsare un debito+interessi, con un altro debito?
Non è una domanda rivolta a te, ma in generale a chi utilizza i finanziamenti.
Commento di: Marchissimo il 02-02-2012 18:30
Io non farò mai debiti per macchina, figuriamoci per una moto.24mila euro per una panigale? mi compro 12 hornet con quei soldi.
Piuttosto giro con uno scassone ma di mia proprietà, non della banca. E se me la rubano o avviene un sinistro so cosa perdo e non pago per qualcosa che non ho più.

Parere personale
Commento di: Mordicchio il 02-02-2012 23:49
per carità ci può anche stare, però visto che al giorno d'oggi se ne abusa...
Commento di: Mattia636 il 03-02-2012 03:11
I vostri pareri sono piu' che leciti (anch'io ho sempre pagato cash all'acquisto), pero' al tempo stesso ci sono un sacco di persone che ne fanno uso (includendo anche delle assicurazioni a tutela del credito in caso di perdita del lavoro, decesso o furto del bene).
Chiaramente nessuno regala niente quindi le banche, cosi' come viene fatto per i mutui (e sono pochi quelli che possono permettersi di non farlo partendo da zero zero zero), si fanno pagare.
Normalmente chi chiede del credito e' perche' ha un reddito che ne permette il rimborso rateale (altrimenti non verrebbe accettato, magari non tutti hanno idea di cosa ci sia dietro la valutazione della solvibilita' di ciascuno di noi), oppure chi ha delle agevolazioni (caso dei leasing).
In questo caso, molti si stanno avvicinando a questa formula sia per non farsi confiscare il bene (in quanto non di proprieta') in caso di gravi problemi con le fdo (alcool, velocita', modifiche, ecc) e sia perche' non viene incluso nel redditometro e breve in funzione. Come ben sappiamo "fatta la legge trovato l'inganno"..
Commento di: Mordicchio il 03-02-2012 09:42
qualche anno fa ho "scoperto" che i venditori (perlomeno di auto) si beccano la provvigione sull'auto e sul finanziamento. Per la moto questo non mi è capitato
Commento di: Mattia636 il 03-02-2012 12:06
Normalmente, per ogni finanziamento/leasing che il venditore riesce a stipulare viene riconosciuta una provvigione, qualunque bene sia ed in base ad una percentuale.Inoltre un'altra provvigione è riconosciuta dalle società assicuratrici nel caso venissero incluse nel contratto.
Solamente nel caso di tassi zero (effettivi) il venditore (inteso come concessionario) non riceve nulla se non dall'assicurazione, come spiegato sopra nell'articolo ;)
Commento di: biondob il 03-02-2012 16:05
Sui tassi zero ci sarebbe da fare tutto un discorso, cioè una moto che costa 10 mila euro a tasso zero, ti fanno 100 rate mensili da 100 euro. Fino qui tutto ok.
Ma se quella moto lì, la pago subito, costya sempre 10 mila o costa qualcosa meno??

Commento di: PORTER il 03-02-2012 16:34
Se fai un finanziamento hai più possibilità di ricevere uno sconto visto che il concessionario percepisce una provvigione, se paghi cash zero provvigione per il concessionario e sconto risicato per te.

Io non demonizzerei il ricorrere ai finanziamenti, basta sceglier quello giusto e secondo le nostre possibilità.

Mi fa piacere sapere che molti abbiano un reddito tale da permettergli di pagarsi casa, spesa, macchina ecc ecc ma se la rata mensile non compromette la mia stabilità, perchè no?

Ci stupiamo che le banche chiedano interessi? Chi lo farebbe gratis?

Io mi preoccupo di più per chi finanzia un cellulare, le vacanze. il matrimonio, il funerale.....

Alla fine, economicamente parlando, conviene un piccolo prestito a breve.medio termine con interessi contenuti che un esborso totale immediato.

Lamps
Commento di: biondob il 03-02-2012 18:46
Alla fine diventa un controsenso, ricevi più sconto se fai il finanziamento, ma la percentuale del consessionario, la paghi tu con gli interessi sul prestisto.
Poi, se parliamo solo economicamente, non è vero che conviene un piccolo prestito piuttosto che un esborso totale immediato.
Se fai un prestito c'è qualcuno che guadagna su questo, se non lo fai no.
Commento di: Pizio250 il 03-02-2012 19:50
Questo è vero, ma al giorno d'oggi avere liquidità è importante. Ho comprato la mia gsx-r 600 con un prestito di 2 anni, risarcito in uno ed ho ordinato una panigale S anticipando 9000 € e finanziandone 15000 in 3 anni. Avrei potuto dare di più, arrivare anche a 12000, ma a che pro? So che posso comprarla, ma mi conviene tenermi i soldi in tasca per qualsiasi evenienza. E se il lavoro cala o si perde il posto, esistono le assicurazioni del credito.
Commento di: PORTER il 03-02-2012 20:21
No: tu lo sconto ce l'hai sul prezzo dell'oggetto, gli interessi li paghi sul capitale che richiedi.
Economicamente confermo quanto ho detto, fidati. Studio economia da un pò di anni....e lavoro nel settore da circa 10.
A parte qualche piccola imprecisione l'articolo è ben scritto.
Il mio messaggio voleva essere che uno si rovina di debiti per cose superflue, è lui il primo ad aver sbagliato.
Basta fare una scelta oculata, certo che se già fatico a sopravvivere e voglio anche la moto....forse ho qualche "deficit cerebrale".
LAmps
Commento di: zolter il 09-02-2012 14:30
...agiungerei la "regola aurea" bancaria...se la sommatoria delle rate mensili dei vari finanziamenti supera il 30% percento del tuo reddito netto mensile la banca (o finanziaria) dovrebbe non concederti il prestito, altrimenti c'è il serio rischio che tu non possa far fronte agli impegni assunti...
Commento di: Mattia636 il 09-02-2012 21:06
L'esposizione mensile viene valutata da istituto ad istituto, seguendo sempre le regole imposte dalla Banca d'Italia, guardando anche altri parametri.Quello più importante è il rating, per poi passare a verifiche successive su ctc, experian, delphi, crif, ngr, ecc.. ;-)
Mediamente si va dal 30% al 40%, salvo casi particolari.
Commento di: zolter il 09-02-2012 14:26
Questa osservazione è fondata! Se vi capita di acquistare un'auto nuova il venditore (il concessionario) cerca di propinarti sempre o quasi sempre il finanziamento (o parte del valore del mezzo). In caso di cash anche la scontistica è ritoccata al ribasso, per i motivi già evidenziati da PORTER! Lamps
Commento di: Mattia636 il 03-02-2012 21:02
Ringrazio Porter per il "supporto" :-), se ci sono imprecisioni indicale pure, ho scritto tutto di getto nel giro di un'ora partendo da un topic :-).

Il discorso dello sconto è questo:
la moto viene venduta a (esempio) 10.000€, lui l'ha pagata alla casa madre (esempio) 7.000€.
Se tu vai per comprarla mediamente ti fanno un 10-15% di sconto, pari quindi a 1-1.500€.
Quello è il prezzo fissato se paghi cash o col finanziamento, non fa differenza.
Addirittura nei casi in cui si parli di "tasso zero" si prende solo il prezzo di listino senza sconti (vuoi perchè gli interessi li paga lui aderendo all'iniziativa o per un'altra serie di motivi).
Se opti invece per un finanziamento ad un tasso x, il concessionario è solamente più contento perchè dopo un certo tempo percepirà una percentuale sul valore totale che ti ha finanziato, più anche uno quota sulle varie assicurazioni che puoi aver incluso.
Se ti fa un maggiore sconto sul prezzo vuol dire che percepirà anche minori provvigioni, essendo una percentuale.
Dal momento che poi non sappiamo a priori quanto è la sua provvigione e come venga regolamentata (perchè alla fine il concessionario per il convenzionamento dovrà anche pagare qualcosa alla finanziaria visto che tramite quella formula è riuscito a vendere dei mezzi altrimenti invenduti; avrà quindi sempre un conto aperto di dare/avere) è difficile che tu possa far forza sulle sue provvigioni per ottenere un ulteriore sconto.
Piuttosto se vuoi pagare pochi interessi potresti scegliere un ammortamento che li spalma o li concentra verso la fine e poi estingui tutto in anticipo, versando così quasi solamente capitale e chiedendo poi il rimborso del premio non goduto alle eventuali assicurazioni incluse a tutela del credito.
Commento di: PORTER il 03-02-2012 21:28
;-)

Figurati....

Riguardo a quanto hai appena scritto:

- i convenzionati non pagano niente alle banche/finanziarie a cui si appoggiano sia che esse siano le cosidette finanziarie libere, siano quelle della casa costruttrice

- le provvigioni al concessionario sono pagate sulla parte finanziaria pagata COMUNQUE dal cliente (nel senso che avendo fatto il finanziamento la DEVE pagare) quindi lo sconto maggiore te lo fa perchè quelle provvigioni gli fanno redditività, spesso più della singola vendita (sopratutto nel settore automotive). Tengo a sottolineare che la banca non fà pagare di più il cliente per pagare provvigioni al concessionario, gli gira direttamente una parte di quello che percepisce la banca stessa.

-Se si vogliono pagare pochi interessi si dee scegliere un tasso ragionevole, periodo medio, capitale ragionato. Tutti i piani di ammortamento sono francesi a scalere quindi gli interessi li paghi maggiormente nelle prime rate e più capitale nelle ultime, le banche non sono mica no-profit!

Lamps

-
Commento di: Mattia636 il 03-02-2012 21:52
Sul primo punto non posso aggiungere altro, però i convenzionati della ditta per la quale lavoro ha un conto dare/avere, ma potrebbe essere legato al secondo punto :-)

Secondo punto: proprio perchè il cliente paga il finanziamento al convenzionato viene riconosciuta la provvigione dopo un certo periodo (non avevo indicato i periodi) e nel caso in cui il cliente estingua prima tale cifra viene stornata (non seguo direttamente il convenzionamento quindi su questo non so essere preciso, però conferma quanto hai detto tu sopra)

Terzo punto: ho visto alcune tabelle finanziarie e applicati alcuni piani con interessi concentrati verso il fondo, ma si parla di tabelle che non so se sono ancora in uso e per quali prodotti.Dove lavoro io principalmente se applica l'ammortamento alla francese o la maxirata finale, sempre applicando gli interessi alla francese :-)
Commento di: ripeps il 03-02-2012 22:44
Quindi dove sarebbe il "vantaggio" del finanziamento, potendo disporre della somma necessaria all'acquisto, senza intaccare in misura minima il capitale totale a disposizione?

Chi ricorre al prestito è, diciamo risicato, col conto "in banca" e ipoteca futuri guadagni che potrebbero terminare, per avere subito un bene.

Diverso è il discorso del leasing per questioni fiscali, e qui mi trovi d'accordo.
Commento di: PORTER il 03-02-2012 23:04
Il vantaggio è in senso economico allorquando siamo di fronte ad un finanziamento giusto (tasso durata e capitale) contro un esborso immediato di capitale. Detta così sembra facile ma ti assicuro che dietro ci sono spiegazioni di matematica finanziaria e di finanza con le quali non ti tedio, decidi tu se credermi o meno
Commento di: ripeps il 03-02-2012 22:52
Se siamo in questa situazione finanziaria ricordiamoci da dove è partita, dai "prestiti" concessi a tutti negli USA, anche a chi non solvibile, per poi rivendere il credito inesigibile come se fosse un investimento.
Commento di: PORTER il 03-02-2012 23:07
Questo è un facile commento sterile e che sopratutto affronta un altro discorso. quello degli usa è un mercato e un sistema totalmente diverso dal nostro.
Stai tranquillo che da noi è difficile che vengano concessi prestiti importanti a chi non li può ripagare e siamo uno dei paesi meno indebitati dell'UE.

Ribadisco, l'importante è usare la testa....se poi sei milionario ovvio che non ci pensi nemmeno!!!
Commento di: PORTER il 04-02-2012 12:42
Ormai diventata "amica" di molte persone, è caratterizzata da una maggiore facilità di approvazione ma con ristretto plafond (mediamente dai 750€ ai 3.000€ per le revolving) e con tasso di interesse elevato (tra il 13% e il 16%).

Può tornare utile per acquisti di moto piccole o usate, senza dover presentare tutti i documenti necessari all'istruttoria e senza avere in piedi un vero e proprio finanziamento in banca dati (CRIF), utilizzando una linea di credito già concessa dalla banca (altrimenti non ne saremmo in possesso).
Con l'acquisto mediante carta di credito, l'istituto erogante fornisce i soldi necessari all'acquisto, qualunque esso sia. In caso di vendita della moto non si avrà alcun vincolo con la banca e si potrà procedere senza alcun problema, finendo di pagare le rate con calma.

Doverosa precisazione: Il tasso di interesse è applicato solo alle carte revolving, il cui tasso può arrivare anche a sfiorare il 20%.

Le carte di credito classiche (a saldo) prevedono il pagamento in soluzione unica dopo circa 30 gg, ma anche per questa è aperta una istruttoria che sarà rilevata in CRIF come ogni richiesta di credito fatta.

Sono 2 prodotti totalmente diversi, di sicuro la carta di credito classica è più "rischiosa" per una banca, mentre per la revolving, a mio parere, il cliente deve stare molto attento a come la usa
Commento di: Mattia636 il 04-02-2012 19:19
Esatto, non ho fatto la distinzione tra saldo e revolving perchè intendevo rimanere su un prodotto rateale, però la tua precisazione è dovuta :-)
Inoltre le carte a saldo possono arrivare a plafond decisamente più alti, in base all'istituto e ovviamente alla solvibilità.

Aggiungo che nel caso di carte revolving occorre fare bene attenzione, oltre che al tasso, ai costi per l'invio dell'estratto conto e la sua frequenza: per legge la somma tra interessi e spese non può superare l'importo rata (perchè altrimenti il sistema andrebbe ad autoalimentarsi all'infinito) ma vi posso garantire che ho visto più di un cliente avere richiesto 1.500€ e rimborsare ogni mese una quota capitale inferiore ad 1€. (avrebbe estinto la carta dopo 18 anni).