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Il modo in cui mio padre mi ha insegnato a non correre
Scritto da cioppone - Pubblicato 02/11/2011 08:16
Così mio padre mi ha fatto capire come vive un motociclista e mi ha insegnato come e dove bisogna correre

Mi permetto di rispondere dalla bassezza dei miei 18 anni e 4 anni in moto (prima 50 a marce poi 125 e ora 650 depo), alla domanda di tutti i genitori che abbiano figli che si approcciano al mondo delle moto: "come evito che corra per strada?".

Vi dico subito che l'unica volta che sono cascato è stato con il 650 un po' perché l'avevo preso da 3 giorni e sono andato su una strada difficile che non conoscevo, un po' perché era marzo, faceva freddo e le gomme non erano in temperatura: curva che parte larga e poi chiude di botto (io ancora non conoscevo la moto, ora la conosco un po' meglio ma ancora ce ne ho da imparare), io al posto di allargare, mollare il gas e poi buttare giù la moto l'ho semplicemente buttata giù ancora di più, però chiudendo il gas (cosa fatale con un bicilindrico che ha un freno motore come la mia), è stato come pinzare con l'anteriore e sono finito in terra (ragazzi andavo piano non fraintendetemi, tipo 50 km/h), non mi sono fatto nulla, e non si sarebbe fatta nulla neanche la moto se non fosse stato per il guard rail!

Vi dico tutto questo perché anche io come molti figli, che siano caduti o meno, non ho perso la voglia di piegare, anzi, quando sono caduto avevo voglia di salire in moto di nuovo il prima possibile e rifare la stessa curva per correggere l'errore, e questo mi ha dato modo di riflettere: sono un ragazzo di 18 anni che adora le moto e vuole assolutamente migliorare e diventare bravissimo, non tanto per sverniciare tutti ma perché vuole essere in grado di avere sempre sotto controllo tutto quello che può e quindi guidare in sicurezza (in sella cerco sempre di fare esercizi di postura e allenare lo sguardo a interpretare sempre più velocemente il punto di fuga, a intuire il punto di corda, anche quando sono in macchina)!

Detto questo però, poi ho cominciato a pensare che l'unico modo per farlo fosse cercare il proprio limite e lavorarci, ma come? Mio babbo motociclista da 40 anni o quasi ha sempre cercato di insegnarmi la sua filosofia di moto, che è quella: "goditi una curva più che puoi, vai piano, ma non perché non sei capace di andare forte ma perché così andare in moto è una filosofia e non un passatempo o uno sport"! Io però da bravo diciottenne rispondevo "vacci te piano che sei vecchio e ti sei divertito io devo migliorare" o almeno questo è quello che credevo fino a poco tempo fa!

Un giorno mentre ero in moto e provavo a fare un tornante sempre più forte, tutto fuori dalla moto per migliorare ho deciso di provare a farlo stando tranquillo sulla moto e muovendomi poco, usando il freno posteriore e cercando di fare una bella traiettoria anche se andavo piano, ed è stato moolto più gratificante! Poi tornando a casa mi sono detto: "proviamo ad andare piano e ad assaporare la strada" ed è stato proprio così, l'ho assaporata in tutti i suoi centimetri di asfalto, paesaggi, case, alberi (ed era la strada che faccio tutti i giorni) è stata un'esperienza unica che mi ha riempito il cuore e per la prima volta mi ha fatto sentire vero motociclista (prima mi sentivo un apprendista pilota).

Quindi il primo mio consiglio è provare a spiegare a vostro figlio di godersi la strada, il vento, l'asfalto i luoghi.

Detto ciò però la voglia di imparare ad andare forte e sicuro, di diventare un pilota oltre che motociclista, non era passata e ogni tanto mi ritrovavo a voler comunque cercare il limite... La pace e l'accordo tra il pilota ed il motociclista che è in ognuno di noi è arrivata un giorno, così, all'improvviso, dalle sagge parole di mio padre che vedendo il mio desiderio di migliorare di andare forte, dal nulla, ha esordito: "appena posso ti mando ad un corso di guida sicura su strada così impari ad andare bene su strada e a fare le giuste traiettorie e come si guida su strada... poi dopo ti mando a un corso di guida in pista così impari ad andare veloce e ti sfoghi lì!". Queste parole non sono servite solo a rendermi felice ma hanno fatto nascere una riflessione, quella che in strada devo andare in sicurezza e in pista devo andare forte.

Voglio dire che anche se ancora non ho fatto nessuno dei due corsi, ora su strada sto cercando di imparare a fare quello che mi insegnerebbero al corso (di guida sicura su strada), cioè andare tranquillo fare linee pulite e non prendere rischi, mentre se voglio correre e imparare ad andare veloce e a sporgermi tanto dalla moto e a mettere il ginocchio a terra devo andare in pista (chissene se non c'ho la SS)!

Quindi il mio secondo consiglio è che se volete evitare che vostro figlio corra su strada mandatelo a correre in pista (non importa con che moto, anche con il motard in kartodromo o nelle piste da cross con l'enduro) e se volete che migliori la sua guida su strada e non cerchi di emulare la guida da circuito su strada, come facevo io pensando fosse la cosa migliore e più sicura, insegnategli voi come si guida, standogli davanti e portandovelo in dei bei giri, mostrandogli come si vive la moto e come si guida in strada e/o mandalo ad un corso di guida sicura su strada...

A me, ribadisco, anche solo la prospettiva di fare entrambe le cose ha cambiato il modo di vivere la moto... (pensate anche solo a come risponderebbe, vostro figlio, a agli ipotetici amici che gli chiedono di fare una corsa su strada o qualche cazzata simile... lui risponderebbe, e ne sono abbastanza convinto: "ragazzi, io vado in pista, che gusto c'è qui?" Io almeno farei così!

Questo è stato il modo in cui mio padre ha fatto in modo che io smettessi di cercare il mio limite e mi concentrassi solo sulla mia guida in maniera più sicura possibile (aspettando la pista ovviamente)

Un lamps a tutti

Alessandro
 

Commenti degli Utenti (totali: 25)
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Commento di: Bradipo61 il 02-11-2011 08:47
Ma tu sei nato in un certo modo e hai un certo carattere... ci sono persone che nascono competitive e nessun genitore potrà fare mai niente; può solo sperare che al proprio figlio/a non succeda niente e che trascorra indenne abbastanza tempo da trovare un suo equilibrio.

Pensi che se tu fossi nato per "correre a tutti i costi" quel che ti ha detto tuo padre avrebbe fatto effetto? Io credo come minimo non completamente, ma certo, sono esperimenti che non possiamo fare. Non possiamo tornare indietro nel tempo e resettare l'hardware-cervello inserendo aspetti del carattere differente e provando a vedere cosa succede. Ogni storia è unica.

Guarda solo un po' di sign su vari forum "corsaioli", qualcuna anche qui. Anche in quattro parole o in un avatar si può capire che non esistono due persone uguali.

ciao!

B
Commento di: suzukistajack il 02-11-2011 14:32
quoto bradipo! FULL GAS!!!!! :P
Commento di: cioppone il 02-11-2011 19:26
io adoro correre ed andare veloce, mi pareva che questo fosse chiaro, la cosa a cui sono arrivato è che se vuoi correre è meglio andare in pista, lì cresci e migliori veramente, in strada no! andare allegri va bene, se si è in grado di farlo, anche in strada, ma non cercare il proprio limite (è quello che intendo per correre)! Non si corre per strada, si può andare veloce, in proporzione alle proprie abilità, ma non bisogna cercare il proprio limite! Questo è in breve quello che ho capito
Commento di: Skripach il 08-11-2011 21:54
purtroppo in moto si cade e si cadrà sempre, chi dice che non cadrà mai è un povero illuso.
La moto è anche adrenalina, è anche tirare il motore e sentire la velocità, su questo non ci piove, il problema è che poi motli si fanno prendere la mano e allora si comincia a giocare troppo.
Io sto su 2 ruote da 12 anni circa, purtroppo o a volte per fortuna sono cascato, spesso per distrazione, qualche volta per troppa sicurezza, dico per fortuna perché ho capito che la moto è un gioco pericoloso e ci si può far male.
questo è importante capirlo anche quando non si hanno genitori motociclisti che ti possano far capire certe cose, vedo troppo spesso ragazzi salire su moto con 150 cv senza avere la minima idea di quanto possano essere pericolose. La pista per molti motociclisti poi è il top, sarà, ma c'è un'altra vastissima categoria di persone per le quali andare in moto non è girare in tondo facendo le stesse curve cercando di farle sempre meglio o sempre più veloce. c'è una categoria di persone, per le quali conta di più andare fino a quando c'è strada davanti e a volte anche quando è finita, per le quali è bello spingersi lontano, per le quali la moto è libertà.
occhi aperti ragazzi
Commento di: Tuk90 il 02-11-2011 14:58
Sicuramente cambia molto in base a chi è il figlioa in questione...(è vero che c'è chi nasce con la corsa nel DNA)
ma cambia molto in base a chi è il genitore... Non tutti hanno genitori moticiclisti che possono insegnare, non tutti hanno genitori che concepiscono una passione legata ad un motore, non tutti si sognano minimamente di proporre una pistata come momento per imparare..
Io ho 21 anni e giro con il mio sfigatissimo 125 da qualche anno... quel pochissimo che ho imparato fin ora l'ho scoperto cadendo e riprovando...
Concordo con il tuo ragionamento.. ma soprattutto invidio la tua situazione.. I miei genitori parlano di moto solo per chiedermi se posso prendere la macchina.. (figuriamoci un corso di guida in strada e poi in pista!!! un sogno)
Buona Strada e Buona Pista...
Lamps
Commento di: butters il 02-11-2011 17:28
Hai proprio ragione la strada non è una pista. Se si è insicuri è bene andare piano, perché ricordiamocelo, in strada non ci siamo solo noi ma ci sono anche incompetenti pronti a non darci la precedenza, non per farlo apposta, ma perché hanno altro da pensare che alla nostra precedenza. Ci sono animali o peggio bambini usciti di casa.

La moto è bella, godiamocela con responsabilità.

Lamps
Commento di: Ocsecnarf il 02-11-2011 17:37
Non conosco nè i corsi di guida sicura, nè quelli per la pista. Penso solo che perlomeno non nuocciano, sperando in particolare che coloro che seguono i corsi per la pista, non li sperimentino per strada.

Come è stato detto, ciascuno ha poi il proprio carattere, per cui frequentare questi corsi a seguito di un sggerimento "spintaneo", oppure per convinzione propria fa certamente la differenza.

Commento di: metallarofolk il 02-11-2011 23:24
Se avessi molto più tempo qualche bel corso di guida sicura me lo farei proprio. Per il fatto di correre, a me basta pensare che ci sono più trappole sulla strada che in un campo minato in guerra (già i guardrail da soli fanno un bel 70%...). La moto è un lusso, lo sappiamo. Non ne possiamo fare a meno perchè spinti dalla passione, spesso non supportata dal portafogli. La moto è divertimento e spensieratezza, ma anche (e purtroppo) un potenziale pericolo perchè a differenza di altri veicoli ha risposte e reazioni rapidissime e in alcuni casi difficilmente governabili. Il famoso detto " la fortuna è cieca ma la sfiga ci vede benissimo" è tristemente vero, quindi se possibile facciamo in modo di minimizzare la probabilità di farci male. Il primo passo è quello di correre sì, ma solo in pista. Per strada, PIANO!
Commento di: pesta il 03-11-2011 07:08
complimenti bel discorso! concordo pienamente che farsi una piega in tutta tranquillità sia impagabile, l'ho notato soprattutto quest'estate quando sulla cisa a causa della candela quasi andata la moto inziava a dare vuoti violenti sopra i 6/7000 giri, me la sono fatta in tutta tranquillità ma senza risparmiarmi delle belle pieghe e devo dire che è stata una sensazione bellissima... mi sentivo in pace con me stesso.
Commento di: cioppone il 04-11-2011 00:50
esatto, è proprio la stessa sensazione che ho provato io... pace...
Commento di: jonny58 il 03-11-2011 16:45
mio padre ha fatto così con me... mi ha spiegato tutti i trucchetti per piegare per staccare al limite e pochi giorni fa mi ha detto.. perche non ci facciamo un giro in pista??... e domenica si va.. :D
Commento di: cioppone il 04-11-2011 00:54
sisi, è assolutamente il modo giusto, quello che consigliavo a tutti i genitori!!
Commento di: Drakan il 03-11-2011 19:49
Tu sei un ragazzo fortunato che ha dei genitori con la giusta mentalità.
Ogni genitore dovrebbe sapere che le limitazioni e imposizioni spesso sono degli imput per la trasgressione, quindi non è impedendo che risolvi il problema, ma educando e insegnando quali sono i rischi, cosa si può e cosa non si dovrebbe fare.
A volte i genitori dimenticano di esserci già passati. Quello che ha fatto tuo padre è lodevole ed è un gesto d'amore che pochi genitori sanno fare. Ha cercato di farti amare la moto per tutto ciò che può offrire, ma al tempo stesso ha cercato di darti modo di apprendere come viverla a 360° in sicurezza.

Tutto questo per dire che un genitore alla fine non vuole dover mai assistere al funerale dei propri figli. Peccato che i figli di questo non se ne curino e spesso buttano la propria vita nel cesso, tanto soffre chi rimane, mica loro.

Goditi questa bellissima passione a pieno e vivi l'ebrezza della velocità nelle piste Alessandro.
In bocca al lupo per tutto!
Commento di: cioppone il 04-11-2011 00:53
grazie mille, è proprio quello che cercherò di fare... Sei stato molto gentile e in bocca al lupo anche a te, speriamo di vederci presto!!!!

p.s. bellissimo discorso, mi ha proprio fatto piacere leggerlo perché ho apprezzato ancora di più quello che ho... un lamps dal cuore!
Commento di: ang81 il 04-11-2011 10:43
Le due cose che mi balzano immediatamente all'occhio leggendo ciò che scrivi è che:
1) sei uno che guida la moto con il cervello, prima che con il polso, e che hai l'umiltà di riconoscere i tuoi limiti e quelli dell'ambiente che ti circonda (leggi i pericoli della strada) e non è cosa da poco per un 18enne.... denota maturità e intelligenza;
2) che tuo padre è veramente una persona in gamba, che piuttosto che tentare di reprimere ti aiuta a comprendere e interpretare al meglio le tue passioni, con le giuste parole, che per altro condivido in pieno, e con le giuste azioni.
Condivido anche chi dice che non tutti hanno la fortuna di avere genitori così, ma di certo tutti i "figli" dovrebbero ragionare come te... forse oggi, tu a 18 anni, hai dato un grande insegnamento a tante persone molto più grandi di te... le tue parole fanno riflettere prima di tutti anche me che di anni ne ho 30 (ma la penso analogamente a te)
Commento di: cioppone il 04-11-2011 16:14
grazie molte, sono contento di aver trovato una mente affine! e concordo anche su mio pa... sono molto fortunato!!
Commento di: gasgas78 il 06-11-2011 15:18
bravissimo il tuo articolo ti fa onore.la bravura ad andare forte si dimostra in pista,su strada andare al limite al massimo dimostra la stupidità.Alla tua età dimostri più maturità di quelli che hanno il doppio dei tuoi anni.complimenti
Commento di: ziomunch il 06-11-2011 16:17
Sarebbe bello se tutti avessero un papi motociclista che ti porta a fare entrambi i corsi e che "cacci il grano" per le moto....
Ma servono un po di cosette:
Una mentalità MOLTO aperta di entrambi i genitori...
Una pista vicina.... (dalle mie parti non se parla)
Ma soprattutto tanti soldi!!!!!!!!!!
Mio padre ha fatto quello che ha potuto con il suo stipendio da operaio ma soprattutto con le parole.
L'importante quando vai in moto è che oltre a lei metti in moto anche il cervello!
Sono ancora qua e ho quasi 40 anni....
Ciao
Commento di: cioppone il 09-11-2011 23:35
si, non metto in dubbio che servano i soldi, la moto è una passione costosa, secondo me però meglio spendere 200 euri che che rischiare la vota (parlo di guida al limite), cmq tra parentesi la moto l'ho pagata con i miei soldi, o meglio ho venduto il 125 (pagato da papà, ma voglio vedere a 16 anni chi si è comprato la moto da solo) e ho aggiunto la differenza pagando con i soldi risparmiati e guadagnati con lavoretti d'estate, così come mi pago bollo e assicurazione nonostante il "papi" motociclista, i corsi si è offerto di pagarli lui per lanciarmi un segnale forte... "preferisco spendere un po' di soldi per la tua sicurezza che vedere che rischi più del necessario tutti i giorni" poi è vero servono genitori con una mentalità aperta che comprendano la tua passione!
Commento di: tagliaz il 09-11-2011 21:48
ammettere i propri limiti e' un primo passo importante per la sicurezza e mi trovo appieno d'accordo con quanto scritto, io non ho mai sopportato chi scambia la strada per la pista, in strada si va piano e ci sono regole ferree e si rischia di farsi male e questo mi puo' anche star bene se mi faccio male da solo solo visto che la pellaccia e' la mia , ma mettamo il caso che uscendo da una curva in piega e gas a martello mi capita di investire una creatura e fo' una strage, con che coscienza posso continuare dopo a vivere? No, per carita'...viva la pista in tutto e per tutto, in strada sono per l'approccio soft e rilassato, e poi grazie al cielo non sono neanche capace di piegare...2 curve fatte ai 40 orari ma chiuse alla perfezione mi fanno sorridere dentro al casco e nel cuore...inoltre complimenti al babbo, e' un grande!
Commento di: ciako73 il 11-11-2011 10:10
Vado in moto da 23 anni, nessun incidente, 3 o 4 cadute, tutte stupide, una perchè stavo cercando di dimostrare ad un altro che la mia moto era più veloce...potevo anche restarci, meno male che sono qui a scrivere... ;)

Con le moto non ho mai fatto corsi di guida, anche se mi sono ripromesso di farne uno il prima possibiel, ma ho avuto la fortuna di farne uno per le auto...ebbene, dopo una serie di giornate passate pista prova, finito il corso e rimessomi in strada...ho cominciato ad andare più piano! Ma non perchè avessi paura di tutti gli imprevisti che sarebbero potuti saltare fuori dietro ad ogni curva, ma perchè ero consapevole che sapevo fare un tot di cose...e non mi serviva più dimostrare niente a nessuno...per primo a me stesso.

Ci sono posti in cui puoi fare di tutto con determinati standard di sicurezza, in primisi la certezza che non ti ritrovi una macchina davanti, e uno di questi è la pista...dove poter veramente dare tutto...

Mi piace la moto....e ci volgio andare il più a lungo possibile!
Commento di: MAXXIB il 11-11-2011 12:35
Complimenti...non sei solo sulla buona strada...SEI SULLA MIGLIORE POSSIBILE!
Quante volte ho visto "sverniciare" me e la mia cara Bellagio (che non va certo a spasso!) da qualche anonimo emulo dei miei più famosi conterranei...Melandri, Dovizioso, Rossi, Capirossi e ahime il povero Sic.
Questi li vedo "tutti belli in piega fuori carena" : così, si ha la massima aderenza in velocità di percorrenza curva...ma anche il più deficiente di noi motociclisti sa che in quella posizione è quasi impossibile correggere la traiettoria. indi per cui... a differenza della pista sulle nostre colline romagnole dopo le curve ci sono a volte amabili nonnetti con apecar o trattorini, cicloturisti in faticosa salita..o un altro deficiente che la sta impostando "fuoricarena" dall'altra parte!
Commento di: davide55 il 11-11-2011 17:01
Le moto sono sono una passione troppo grande, e ce ne sono per tutti i gusti visto che tutti noi amiamo una caratteristica piuttosto che un'altra, ma chi come me dopo 30anni di moto dei quali 18 passati in pista, ama solo le gran pieghe e la velocità, non si farà mai convincere a cambiare il proprio modo di vivere la moto o di rinunciare alle scariche di adrenalina che la guida sportiva ci da....e ti dico anche....mio figlio di dieci anni corre già con le miniGP ed allo stesso tempo conosce perfettamente il cod. della strada rimproverandami quando sgarro!!!
Commento di: MAXXIB il 24-11-2011 11:41
ok ti capisco però tu devi capire che le "tecniche più opportune" cambiano da pista a strada, la pista la rifai e vedi se c'è sabbiolino o cambio di asfalto, la piega e la traiettoria la reimposti dopo un secondo o terzo giro ecc....la strada ha troppe variabili e penso sia preferibile la guida comunque turistica allegra ( non certo quella da custom biker ;-) )a quella fuoricarena da pista
Commento di: Sottocanna il 28-11-2011 16:00
Alessandro mi hai illuminato! Io di anni ne ho 16 e sono appassionato di moto d'epoca e, premesso che una moto degli anni 30 o 40 non raggiunge le velocità di quelle moderne, sono fortunato quanto te, mio nonno ( che e' del 39) ha passato una vita in moto, da giovane correndo, e in polizia stradale fino al 2000, anche lui e' appassionato di moto e mi sta insegnando ad andare in moto in modo BELLO, da sempre vado ai raduni di moto con lui e spesso c'erano quei geni con un 8 cilindri per altro più grandi di loro che vantando le loro doti di pilota cadevano bellamente; non dimenticherò mai un raduno di quest'anno in cui dopo che avevamo fatto 200 chilometri di montagna (io ero in moto con lui, con un Falcone Guzzi anni 50, e il mio dolce peso e' di circa 100 chili) in cui avevo gustato a pieno di tutte le sue traiettorie perfette e di tutta la realtà che ci circondava, mentre ci toglievamo giacca e caschi vari si avvicina un amico di vecchia data, che in pista e' noto per non sbagliare neanche una curva, e fa con mio nonno "ho provato a stare dietro alle tue traiettorie perfette ma non ce la ho fatta, e tu avevi anche uno su con te, sembri un pittore, che disegna con armonia e dolcezza la sua tela". Io e' così che voglio imparare ad andare in moto!
In attesa di incontrarti in un tornante della strada (in moto ovviamente) ti porgo i miei più sinceri saluti