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Luci Notturne
Scritto da Broom - Pubblicato 01/08/2011 11:06
Erano almeno venti minuti che non incrociavo una macchina e nonostante fosse un'ora tarda e la strada fosse di campagna, mi sembrava strano non aver incrociato nessuno fino a quel momento...

Guardavo spesso il tachimetro ma ad intervalli brevi per non distrarmi dalla strada. I lampioni gialli mi aiutavano a vedere le linee dell'asfalto ma avevo la sensazione di non arrivare mai a destinazione e temevo per la benzina. Intorno a me non c'era niente. Si intravedevano i profili di capannoni abbandonati immersi in campi desolati e silenziosi. Tutto intorno a me lasciava intendere che ero solo e la cosa, credetemi, era tutto fuorché piacevole.

Avevo sbagliato uscita e, secondo i miei calcoli, avrei dovuto allungare di circa quindici chilometri per poter tornare sulla strada conosciuta. Non avevo mai fatto quel percorso ma mi avevano sconsigliato più volte di intraprenderlo non tanto per l'asfalto, quanto perché non c'erano abitazioni e quindi, in caso di emergenza, avrei avuto seri problemi a chiedere aiuto

L'indicatore della benzina segnava due tacche su sei da un bel po' ed io mi stavo domandando quanti chilometri mancassero alla fine di quella stramaledetta strada quando, ad un tratto, vidi qualcosa di folle. I lampioni più distanti si stavano spegnendo uno per uno verso la mia direzione. Mi aggrappai alle pinze dei freni decelerando rapidamente fino a fermarmi, mandando quasi in bloccaggio la ruota posteriore. Potevo sentire la moto alleggerirsi sul posteriore fino a farmi quasi preoccupare per una piccola sbandata ma almeno in quello fui fortunato. Dosai bene la forza e mi fermai proprio sotto ad un lampione, al confine con la zona rimasta al buio. Stranamente quel lampione non si spense. Controvoglia guardai lo specchietto e dovetti prendere una decisione. Tirai giù il cavalletto lentamente e poi, dovendo scendere e avendo poca benzina, girai la chiave facendo scendere il silenzio di quella vallata fin sopra di me.

Si spense però anche il faro allo xeno ed in quel preciso istante capii che forse avevo preso la decisione sbagliata. Sollevai la visiera del casco ed un'aria fredda e umida entrò negli occhi e nel naso. Fuori il mondo sembrava gelido ed il tempo fermo. La fila di lampioni accesi si interrompeva esattamente davanti alla mia ruota anteriore. Sembrava che il mondo finisse lì, aggrappato a quell'ultima lampadina gialla accesa. Mentre sentivo l'ansia avanzare ed il motore ticchettare reagendo al freddo, mi venne in mente che avrei dovuto prendere una decisione. Non sarei potuto restare lì per sempre. In quel preciso momento mi sentii perso. Non avevo decisioni da prendere perché non c'erano alternative. Non sarei potuto tornare indietro: la benzina non sarebbe bastata. Avrei quindi potuto fare una sola cosa: andare avanti nel buio ed augurarmi di trovare un qualcosa di familiare che potesse calmarmi e magari anche una pompa di benzina.

Respiravo con un po' d'affanno. Io lì non volevo esserci. Sarei voluto stare a casa mia, con la moto parcheggiata sotto la finestra ed in compagnia dei miei amici e della mia ragazza. Improvvisamente mi resi conto che non ero solo come pensavo, avrei potuto chiamarla e trovai somma gioia nella possibilità di chiederle aiuto, incurante dell'ora tarda. Estrassi l'iphone dalla tasca e cercai con il guanto il piccolo tasto rotondo. All'accensione dello schermo si spense la mia felicità che era durata quanto bastava per vedere che non c'era campo. Crollai in una sorta di panico silenzioso. Una forma d'ansia sottile, che mi si era aggrappata ai polmoni ma che non esplodeva per il semplice fatto che non potevo permettermelo. L'idea di rimontare in sella e avanzare in quell'oscurità mi faceva venire un senso di pesantezza che difficilmente avrei potuto sostenere a lungo ma alla fine rimontai in sella e partii.

L'andatura lenta faceva da compagnia ad un motore che sembrava lamentarsi di tutta quella situazione. Lo sguardo era più che mai concentrato sulla strada e sul quadro della strumentazione ma ogni volta che lo distoglievo dall'indicatore della benzina l'ansia ricominciava a salire. Se fossi andato più veloce forse avrei risparmiato benzina ma avrei potuto perdere il controllo. Era questo il pensiero costante. Ad un certo punto la moto sobbalzò. Ero teso e tirai le pinze con tutta la forza. La frizione fece saltellare il posteriore leggermente, il motore singhiozzò, il farò balenò nel buio e poi di nuovo silenzio. Il motore si era spento, io ero in piedi e la moto stava bene. Lo xeno aveva ripreso ad illuminare tutto quello che poteva ma questa volta, quando tirai giù il cavalletto, non girai la chiave. Volevo capire. tornai indietro a piedi per pochi passi prima di vedere qualcosa nell'oscurità. Allungai un guanto e l'afferrai, sembrava una lastra metallica. Pesava ma non tanto. La trascinai davanti al faro e guardai. Era un cartello con scritto

-ATTENZIONE MANTO STRADALE ROVINATO, LAVORI IN CORSO!

Non ci voleva, il cartello era caduto ed io c'ero passato sopra. In un certo senso era una fortuna ma ora comprendevo meglio che l'ansia che avanzava sarebbe stata sempre meno controllabile. Dovevo rimanere calmo perché in moto non si può fare diversamente, bisogna restare calmi e freddi a qualsiasi costo ma non era facile, anzi era quasi impossibile.

Sconfortato dalla lettura di quel cartello lasciai cadere il segnale sul lato della strada, poi lo guardai e lo tirai su aprendolo. Forse sarebbe potuto essere d'aiuto per altri sfortunati viaggiatori. Ricordandomi della moto mi girai e rimontai in sella. Era uno di quei classici momenti che avrebbero fatto piangere un bambino ed era comprensibile. Misi la mano sull'accensione ma niente non trovavo il coraggio, poi violentandomi spinsi il tasto con tutta la forza che avevo. Il rumore del motore spezzò nuovamente la notte ed improvvisamente le luci stradali cominciarono a riaccendersi tutte assieme Ogni secondo che passava la luce diventava sempre più stabile e meno lampeggiante. Non riuscivo a crederci, quello era il momento. Con un gesto secco levai il cavalletto e abbassai la visiera del casco. Feci scattare la prima facendo sobbalzare la moto in avanti e poi partii di gran carriera. Arrivai a casa poco dopo, terrorizzato ma felice. Quel misto di sensazioni che si provano alla fine di uno scampato pericolo.

Il giorno dopo portai la moto a fare benzina. Il vecchio benzinaio mi guardava con un sorriso stampato sulle labbra mentre io guardavo, in lontananza, il bivio che portava a quella strada maledetta. Il rumore della pompa di benzina si interruppe, segno che il rifornimento era finito. Mi girai verso il benzinaio mentre il rumore metallico della pompa mi faceva capire che la pistola di rifornimento era stata rimessa a posto. Pagai con una sola banconota, la cifra era tonda. Salii in sella e misi in moto. In quel preciso istante il benzinaio aprii bocca:

- Lei è un buon motociclista ragazzo.
- Come scusi?
- Ho detto che è un buon motociclista.
- Ah… grazie… come mai?
- Così… lei è uno di quelli che se trova un cartello a terra lo rialza per paura che qualcuno si faccia male.

Sgranai gli occhi, il vecchio abbozzò un sorriso e girandosi tornò nella casetta sparendo dalla mia vista. In quel preciso istante ebbi la sensazione che fosse stato tutto un sogno o una specie di scherzo o, chissà, magari era stata una prova. Non trovai il coraggio di scendere dalla moto e partii, nuovamente, senza voltarmi indietro.
 

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Commento di: shark89 il 01-08-2011 12:41
Non so se questa sia una storia do tua invenzione oppure sia tutto vero. Ma voglio farti i complimenti perchè scrivi molto bene, sei riuscito a trasmettermi delle emozioni che pochi libri riecsono a trasmettermi ( e ti posso assicurare che ne leggo tanti) comunque complimenti ancora e buona strada
Shark89
Commento di: Broom il 01-08-2011 21:04
Grazie mille per i complimenti..grazie a tutti.
Commento di: Deadlux il 01-08-2011 13:03
bellissima storia! anche perchè è successo anche a me un paio di volte di trovarmi nella stessa situazione, quindi mi hai suscitato e fatto rivivere delle emozioni...
E complimenti per lo stile, scrivi molto bene...

P.S. se fossi stato te, nel racconto, gliel'avrei abbattuta la casetta al benzinaio, pur di farlo parlare.. =P
Commento di: aerox955 il 01-08-2011 15:22
la cosa più importante è mantenere la calma, io se mi trovo in una situazione del genere, mi sarei attaccato alla moto e avrei dato gas finchè non uscivo da quella strada :D non è molto rassicurante fermarsi in mezzo a dei campi, senza illuminazione con dei vecchi magazzini, in più con la moto ferma e l'iphone in mano, se arrivava uno con una mazza, che magari dorme in uno di quei vecchi magazzini?! io avrei sicuramente tirato finchè non uscivo da lì.
Commento di: Waty96 il 02-08-2011 12:42
Quoto pienamente...
Anche se la benza non sarebbe bastata io non mi sarei per nulla al mondo fermato in mezzo a una strada isolata e con scarsa illuminazione...
Commento di: since1975 il 01-08-2011 18:18
Bel narrare!
A me una volta si fulminarono le lampadine del faro anteriore, proseguii al chiar di luna con la freccia destra sempre accesa, dopo una ventina di minuti, quello spegenersi ed accendersi della freccia, mi ipnotizzava, tanto da farmi quasi addormentare, e spesso arrivavo lungo sulle curve per quanto piano andassi, ma la paura maggiore era quella di essere preso sotto da qualche auto proveniente da dietro, poi la fortuna volle che davanti a me trovai una auto che procedeva sui 50 orari che faceva il mio stesso tragitto. Me la cavai con un bel mal di testa pulsante.
Invece quando ero alle prime armi spesso restavo senza benzina e una volta mi toccò spingere la moto per 4 chilometri circa per arrivare al benzinaio.
In questi casi è divertente vedere i diversi accorgimenti adottati, come svitare il tappo del serbatoio e soffiarci dentro, o la famosa leggenda urbana dell'urinarci dentro ahahahaha!
Commento di: traste il 01-08-2011 20:29
urinarci dentro? Se avesse il motore di un Leopard magari funzionerebbe, pero' dovresti farcene tanta hahahahaha ma LOL
Commento di: XxxAlexxX il 06-08-2011 16:48
Stessa cosa è successa a me (sempre alle prime armi) son rimasto a secco con la pioggia battente a circa 15 km da bosa, forse anche di più e ho dovuto spingere fino a che delle persone in una campagna a circa 3-4 km dal posto mi hanno donato un prezioso pezzo di corda per farmi trainare da un amico che PER FORTUNA era con me, lo so, era sbagliato e pericoloso, ma non sapevo che fare :)
Commento di: motodome62 il 02-08-2011 12:33
...chi non è rimasto almeno una volta senza benzina? i ricordi anche lontani riaffiorano, e con loro anche un velo di malinconia per il tempo trascorso. Poi torna il sorriso perchè in fondo è vita vissuta e vissuta con il proprio destriero.

motodome
Commento di: 2icc il 04-08-2011 23:22
...brivido dopo la lettura delle ultime tre righe,colpa del nonnetto onniscente.

Comunque bel racconto ;) !!
Commento di: edge il 06-08-2011 01:45
Bello, in particolare ti faccio i miei complimenti per lo stile della prosa. Invece devi migliorare un filino i particolari della trama (vedilo come consiglio personale ;) ). Ad esempio, com'è possibile che la mattina seguente tu faccia benzina vicino casa guardando il bivio per quella strada? E' realistico che tu non abbia mai percorso una strada così vicino a casa tua?

E il non c'è campo era un po' scontato.. sempre IMHO.. ma a parte questi dettagli, vai così che vai alla grande.. per mettere ansia, sei capace :D
Commento di: CerberoDiesel il 09-08-2011 16:29
Quoto edge devi migliorare un po i particolari della trama,per il resto bravo la storia mi ha catturato molto ;)
Commento di: SparklePlenty il 10-08-2011 18:03
Bella bella davvero...inquietante e bella, complimenti
Commento di: FilesTM il 10-08-2011 20:32
Anche a me è successo tipo la tua storia.... stavo tornando a casa.... su una strada senza manco un semaforo o lampione insoma nessuno.. nell ombra della notte mi si spense la moto.... avevo finito la benzina e non avevo olio con me per fortuna che c era un mio amico con me con uno zippetto 50 che mi presto mezzo bicchiere di benzina per tornare a casa... miracolosamente al motore non sccesse nulla non avendo olio... a volte anche il piu piccolo problema puo cosare caro...molto caro
Complimenti scrivi veramente da Dio!
Commento di: ennio46 il 18-08-2011 10:51
bellissimo racconto!!!
spero ne seguiranno altri!
un saluto e un arrivederci sulla strada.
Commento di: kapozzo94 il 24-08-2011 00:11
fantastico,fantastico e ancora fantastico!!!

sarà l' ora tarda ma non ho capito se questa storia è vera o no..comunque concordo nel dire che scrivi benissimo!!! complimenti!!!