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Per un'ora d'amore non so cosa darei...
Scritto da gippiguzzi - Pubblicato 06/07/2011 15:51
L'iniziazione: un silenzio, la mosca, la moto...

Centinaia, migliaia di volte, la storia è più semplice di quanto uno possa credere: è il passaggio d'un ragazzo qualsiasi ad un motociclista, da uno studentello ad un nuovo Cristoforo Colombo, scopritore dei due Mondi, perché è questo che si apre ai suoi occhi.

“Per un'ora d'amore non so cosa darei”, così cantavano i Matia Bazar ai miei tempi, quando i nastri erano i CD di oggi e la moto era (forse) anch'essa (quasi) qualcosa di più, la libertà.
L'iniziazione: dove non c'è malizia né dolo, c'è complicità tra uomini, sì, di due generazioni diverse ma con la testa rivolta alla stessa Stella Polare, l'unica brillante nel cielo.

Ed è proprio in quell'ora che si diventava “uomini”: da chi nell'ora racchiudeva indimenticabili momenti passati in nobili case chiuse a chi “s'accontentava” di inebetirsi davanti ad una ben specifica vetrina, quella del concessionario di turno.

Paragoni su generazioni diverse, d'esigenze e modi cambiati per sempre.

Io strappato alla noia da un genitore motociclista che, a differenza di molti altri senior aberranti le moto, aberrava le frasi fatte e gli stupidi preconcetti, ha spinto con decisione lo “scrivente pischello” verso l'amica dei 16 anni.

Un pomeriggio d'agosto del millenovecentosettantotto, molto umido, come ricordo fossero i palmi delle mie mani: mi sarebbe risuccesso solamente "quel" pomeriggio, quando dissi “sì” a mia moglie…

Tutto cominciò da UN SILENZIO, dal primo, vero silenzio della mia vita davanti a lei: la prima “vera” moto.

Il negozio era grande ed affollato, io non sentivo parlare, captavo solamente un ronzio continuo che si sovrapponeva alle parole di mio padre che non carpivo, non decifravo, seguivo come fossero di un altro idioma.
Il ronzio, LA MOSCA: qualcuno, leggendo il titolo, infatti, si sarà sicuramente chiesto “Che c'azzecca la mosca!”… eppure quel ronzio non me lo sarei mai dimenticato.
Una vibrazione quasi fastidiosa, forse; quel ronzio, mi portava a voler rimanere da solo con lei, LA MOTO, magari in riva al mare, magari su un tornante di montagna, senza alcuno che potesse interrompere il nostro idillio.

Nessun silenzio, nessuna mosca, solo lei... un brivido ad ogni accensione, un brivido ad ogni curva, un brivido ad ogni giro di contachilometri, all'inizio sempre a solo, per conoscerci, rispettarci, diventare un tutt'uno.
E così fu, poco tempo dopo quel pomeriggio.

Una sensazione continua e che continua, non più con lei ma con le sue pronipoti, anzi ora anche con le sue progenitrici.

In effetti dopo trent'anni ho capito il quid: sono solamente due i casi, per ora, nei quali mi sudano le mani…
 

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Commento di: vitasulfuoco il 06-07-2011 22:36
Mi hai fatto pensare al giorno in cui da solo a 16 anni appena compiuti, fresco di patente A, sono entrato in un concessionario di moto con in tasca i soldi dei regalo dei miei GENITORI, mi sono seduto in ufficio come uno consumato dai km. ed ho contrattato con il massimo apparente distacco la mia prima moto nuova. Lo stesso mese solo con la mia ragazza, sdraiato sul divano dello studio di suo padre come uno consumato dalla vita ho fatto l'amore per la prima volta Il punto di contatto? In entrambi i casi non si vedevano e non si sentivano, ma avevo le stesse farfalle che mi svolazzavano nello stomaco!!!!!!!!!!!!!!
Per Me è stato grande!! Avevo il mondo in mano.... AVEVO.....

Vitasulfuoco saluta
Commento di: gippiguzzi il 06-07-2011 22:40
Ciao Vitasulfuoco........grandi ricordi....indimenticabili.....!!!
Commento di: Andrea64 il 07-07-2011 10:31
Ha! Ha! la mosca... infatti non capivo cosa c'entrasse... E invece quante mosche (per fortuna) ci sono state!
La prima "mosca" a 13 anni quando quei "grandi" dei miei genitori sono riusciti a mettere una Vespa 50 Special sotto l'albero di Natale!
Poi ce ne sono state altre... anche nel "secondo caso" cioè con le femminuccie.
E un ronzio (solo un poco più attenuato) c'è stato anche quando ho "iniziato" qualche amico alle due ruote.

Concordo: anche per me ci sono solo due casi in cui mi sudano le mani. Credo ce ne sia un terzo, lo scoprirò fra qualche mese...

Commento di: gippiguzzi il 07-07-2011 10:53
Beh, allora auguri !!!
Commento di: gio54 il 07-07-2011 18:53
E bravo Gippi, un'altro dardo lanciato verso il cuore. Ricordi, ansie, gioie, e.... in fondo al viale in quel caffè...... ( Equipe 84, forse)...sempre lei la moto.
Commento di: gippiguzzi il 08-07-2011 21:56
Grazie Gio!
Un racconto un po' più personale......non guasta.
Commento di: LoZioDino il 27-07-2012 20:53
Bravo Gippi! ... Che dirti?.... Motociclista...,Guzzista ..., Romantico... e Poeta!!!!
Commento di: gippiguzzi il 27-07-2012 22:53
Grazie Dino !
Beh, un po' di fantasia........ad occhi chiusi !
Commento di: 42 il 08-07-2011 09:54
Ahi ahi, Gippi... adesso sappiamo tutti la tua eta'... 16enne nel '78.

Raccontino molto bello, molto intimo ma comunque coinvolgente, forse perche' le atmosfere, i luoghi ed i personaggi mi sono contemporanei...

In quell'agosto del '78 io mi preparavo infatti a dare l'esame per la B, dopo due anni su quella Lambretta che ancora ho nel cuore (e soprattutto nel garage), e avrei riposto in un cassetto la patente A di li' a poco.

Confesso oggi che quando 25 anni dopo ho finalmente rispolverato la A e sono andato alla ricerca della mia prima moto da grande non c'erano mosche (era marzo), non c'era mio padre (ero ormai grande), ma quel brivido, quel sorriso "detro la pancia si'"... e me lo porto dietro da 7 anni.

Dev'essere proprio un "difetto congentito" dei motociclisti :-)


Commento di: gippiguzzi il 08-07-2011 21:58
Nessun problema a raccontare queste storie e, soprattutto, svelare la mia età.....

Effettivamente, alla soglia dei 50, questi ricordi aiutano a stare meglio.
Anche perchè, almeno per me, il bello deve ancora venire......

O no ??
Commento di: IGNACIO il 08-07-2011 22:59
Bravo Gippi..... quanto ti prende la vena poetica..... non ti ferma più nessuno..... ci metti di mezzo pure le mosche....

Coetaneo.... sai che mi faccio anch'io la tua stessa domanda, il bello deve ancora venire o no???
Forse quando riusciremo a raggiungere l'agognata pensione o no???
Commento di: gippiguzzi il 13-07-2011 22:26
Caro Ignacio, quando vedremo la pensione (se la vedremo !) d'inverno io vengo da te a svernare....con un Tir di moto da mettere a posto.
D'estate qui fa un po' più fresco e ti renderei la visita......
.....e la sera tutti sul Tinga !!!!.....
Commento di: User1993 il 09-07-2011 11:52
Bellissimo racconto.
Beh, io sono un pischello di appena 18 anni compiuti, ma capisco l'emozione: poche settimane fa sono andato a vedere la MIA moto, l'ho comprata rivedendola qualche giorno fa... Entrambe le volte sentivo qualcosa dentro, qualcosa di stupendo!
Ora, aspetto che mi arrivi a casa, mal che vada ci vorrà una settimana e, io sto male, non ce la faccio più ad aspettare la mia prima moto!
Commento di: gippiguzzi il 09-07-2011 12:37
Grazie !
Non ti perdere questi momenti, resteranno indimenticabil nella tua vita....gustali fino all'ultimo secondo !
G.
Commento di: gepe66 il 13-07-2011 22:19
Ciao sai anch'io ho sempre quella gioia nascosta dal primo Mival 50 nel 76 poi via con Corsarino,Califfone,Fifty,Cagiva ala blu poi molti anni da padre e ricominciamo con Versys 08 e ora con una fantastica Stelvio 8v (che mi fa sudare le mani) e sempre la voglia di andare!
Commento di: gippiguzzi il 13-07-2011 22:24
Spero che ti continuino a sudare le mani ancora per molto.....ciao
Commento di: nightluca il 15-07-2011 19:37
Credo sia stata una Guzzi? Bel racconto e tanta tanta passione.
Commento di: gippiguzzi il 15-07-2011 19:39
...eh no, stavolta no, Luca.....pensa che era una Honda 125.....praticamente l'unico 125 a 4 tempi venduto in quel periodo.

Grazie per il commento !
Commento di: fabrizioGL1500 il 20-07-2011 10:03
Ho provato sensazioni simili quando, solo e senza il sostegno morale della moglie, ho portato la mia prima figlia appena quattordicenne al concessionario della piaggio per farle "vedere" la mitica vespina 50. Di fronte alla novità lei annuì appena io ho detto con piglio militare "gliela prepari"!!
Commento di: gippiguzzi il 20-07-2011 11:15
Beh per me hai avuto ragione.........spero che tua figlia poi abbia apprezzato il gesto e sia diventata una vera motociclista....

Ciao e grazie per l'intervento.
Commento di: darknessdark il 16-09-2011 19:29
Ragazzi MI COMMUOVO...
Commento di: mar54 il 21-11-2011 20:44
Mi hai fatto ricordare della mia iniziazione motociclistica.
Quattordicenne, smaniavo per il motorino, e dovetti tribolare non poco per convincere mio padre, ex motociclista (mondial 160 due tempi) passato alla topolino giardinetta quando mise sù famiglia.
Allora non lo capivo, ma oggi che sono padre anche io, comprendo le sue ansie.
Io scelsi un Motom due tempi, era un modello da cross con motore minarelli. Ricorderò sempre la scarica di emozioni che mi procurava quel motorino, e soprattutto la sensazione di libertà.
Martino
Commento di: salvatore1645 il 14-04-2016 18:59
Io ne avevo 15; e solo 50 mila lire; le paghette di nonna Citta e zia Maria.
Luciano si prese i soldi e mi diede i documenti per andare a ritirare la moto al satellite,
dove due anni prima, ancora in rodaggio, era stata sequestrata dalla pula al mio amico scavezzacollo.
Una indegna piramide di mezzi a due ruote totalmente arrugginiti,
l'odore della benza andata a male. Il vigile mi manda a cercare come un cane da tartufo, a rimescolare in quella fossa comune,
in quella umida stanza triste di lamiere arrugginite tristemente abbandonate all'agonia infinita del metallo cromato; alcuni, divorati
lentamente dal morbo, gridano aiuto, sollevando una manopola, un parafango piegato rivolto come una preghiera verso il soffitto,
ed il mio piccolo cuore scoppia dentro al petto...
Fantic motor super roket 50, con mezzo pieno di miscela benza e ruggine. La moto piu' bella dell'intero universo creato....

Con un padre della Polizia Stradale, comincia il monta smonta del 38,8 e del 42, e del 16/18, con 22 vaschetta centrale. Al pomeriggio mi vedeva in strada, e la sera mi sequestrava il mezzo, e la notte, fra Leopardi e Logaritmi, perchè domani era domenica, mi rimontavo il 38 e 8 ed il piccolo dell'orto, facendo in silenzio, perchè nessuno doveva sapere.
I miei 40 successivi, fotografie ingiallite di deserti roventi, di luoghi infiniti e silenziosi dove ho immerso l'anima ; appena scossi dal battito sincopato del mono, che lasciano fluire la benza al carburatore, come il sangue nelle mie arterie e l'aria attraverso i polmoni. Oggi nessun futuro proiettato sul muro, nessun ricordo reincarnato, nessuna emozione condivisa...l'ereditarietà non funziona.
Non ho bisogno di tatuaggi sulla pelle da condividere e per ricordarmi chi sono. Ho un profondo marchio nell'anima, che porterò con me nella tomba, e stasera lo condivido con Voi, perchè tenete ben nascosti anche i vostri, ma leggo nei vostri occhi luccicanti la mia emozione riflessa.
Commento di: gippiguzzi il 14-04-2016 19:05
Bello !
Complimenti !!
Commento di: salvatore1645 il 15-04-2016 12:23
Grazie; dopo i 50, si comincia a tirare le somme. Faccio come te, mi racconto i ricordi per non dimenticarli. Saluti, Salvo.
Commento di: gippiguzzi il 15-04-2016 12:52
Guarda che adesso comincia il bello........... ASD ASD
Classe 1962 Up