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Inverno 2011, un posto quaddove, laddove, nonsisabenedove...
Scritto da gippiguzzi - Pubblicato 11/03/2011 15:55
Un'officina al presente... nel passato

All’esterno una vecchia tabella, di un rosso bruciato dal sole e dalle intemperie, sellata al muro con qualche gancio di recupero, storta, come appoggiata dall’ultimo, giovane apprendista assunto e fatto salire su una sedia mezza sfondata per fissarla. Il marchio non ha molta importanza.

Mi fermo.
La mia curiosità si mescola ad olezzi di motori, di olio, di benzina, di stantio, di guasto.

“Buongiorno, c’è qualcuno ? ”
La risposta non si fa attendere: da un bugigattolo con 2 vetri una volta trasparenti esce un omino sui 50, azzurro di una tutina lavata già decine, forse centinaia di volte, con uno stemmino pubblicitario attaccato al petto, come un fazzoletto di nozze, da due o tre punti rimasti.

Tra le mani sfrega uno straccio, ormai talmente intriso d’olio che non si riconosce più il colore, nemmeno il colore delle sue mani è definito e definibile.

“La me disi, signor… la ga bisogno de qualcossa ?”
Un attimo: dal foto-shop interno che ognuno possiede, si attiva e si sveglia qualcosa che non ti aspetti…

”M., ma tu sei M., quello della V^C, tutte le elementari assieme, ti ricordi ?”
Dall’altra parte l’omino, fino a quel momento assolutamente preso da chissà quale problema, si riassesta i capelli e calandosi in testa un berrettino ancora più sudicio dello straccio tenuto tra le mani, con un atteggiamento sorprendentemente importante mi osserva e replica:

“Me dispiasi, mi son G. non M., la se confondi con qualcun'altro”.
Tra me e me non credo molto alla risposta, accetto il quasi rimbrotto a non fargli perdere tempo, come se per lui il tempo avesse un decorso nell’ambiente in cui opera, fermo al millenovecentochissà.
D’altronde mi sono fermato qui per necessità, il filo frizione è effettivamente andato.

L’omino, a mia richiesta, esce dall’officina: mi ribatte che non l’avrebbe fatto mai, con questo freddo…
Tiratosi su il bavero della tuta, calato in testa per bene il berrettino oleato sul frontino, valuta il lavoro: anzi, siamo in due, sotto la sua insegna pericolante, a guardare e valutare.

“La porti dentro el Guzzone, femo subito”: si è convinto che non gli stavo facendo perdere tempo e che avevo realmente bisogno di lui. Il “santuario” è ora aperto anche ad un “fighetto” con la giacca da moto firmata ed i guanti di pelle, perché è cosi che mi vede, sicuramente.

Sono dentro, molto dentro: nell’officina nulla è a posto, perché nulla ha un posto.
L’omino trova tutto, tra una parola ed un gesto il ghiaccio è rotto, il dialogo è in corso, il grasso corre sul filo della frizione… sembra il titolo di un film giallo: “Il grasso corre sul filo…”, di Agatha Christie.

Non mi fido a guardarmi troppo intorno, orbene lo faccio stando attento a non farmi vedere troppo da lui, si potrebbe risentire… almeno penso sia così… che poi magari non è vero.
Aroma terapia, sono fuori dal mondo, anche le parole ed i discorsi prendono la china dell’ambiente in cui mi trovo, quasi crepuscolare.

“Fatto signor… ah, queste no le fa più… altro che ‘letronica de oggi!”.
D’un tratto l’omino ha finito e non me ne sono quasi accorto: con quello straccetto “dedicato” alle sue manine e che ora si muove roteando, me lo dice anche con il corpo che è stato bravo e veloce. E che gli è gustato quello che ha fatto.

Il compenso per la prestazione è “scandaloso”, non riuscirebbe nemmeno a coprire il costo di un panino a pranzo… ed allora il pranzo glielo offro io.

Nulla di particolare: forse un piatto di pasta fra amici (perché ora presuntuosamente dico che lo siamo), forse un paio di bicchieri di vino, questa è la mia intenzione… e forse, fra qualche tempo vi racconterò come sia andata a finire.

E chissà che G. non sia veramente M.: non sono proprio ancora così convinto che l’omino me l’abbia raccontata giusta…
 

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Commento di: Davide il 11-03-2011 15:56
Bello gippi, non è che per caso dovevi fare lo scrittore?
Commento di: gippiguzzi il 11-03-2011 16:46
Grazie Davide.
E che ne so......per ora mi limito a garantirne la tutela, per lavoro però.....
Commento di: Ospite il 11-03-2011 17:25
Anche secondo me Gippi è uno scrittore ( nascosto forse? )
Cmq sia, complimenti.L'onda narrativa è coinvolgente mi sembrava di essere li.
Aspetto il seguito della storia con interesse.
Commento di: gippiguzzi il 11-03-2011 18:23
Grazie Passione, per me è uno sfogo ed un divertimento parlare delle nostre cose d'epoca.....
Commento di: peppino94 il 11-03-2011 17:44
Ti ringrazio...mi hai fatto provare un emozione che, ormai, provo raramente.Leggere mi porta ad Immaginare ed immedesimarmi a modo mio nei luoghi e nelle situazioni da te descritte senza che un altra persona(un regista ad esempio) dia forma ai pensieri che un bravo scrittore come te in questo caso riesce a trasmettere.
Commento di: gippiguzzi il 11-03-2011 18:25
Grazie Peppino, la paginetta è scritta di getto, per noi "vecchietti" che ricordiamo i "vecchietti" di una volta...
Commento di: alessandro1352 il 11-03-2011 17:46
Bravo!!!!
In una pagina hai inquadrato l'ìimmagine di un'officina e di un meccanico vero!!
toccando il massimo con"Nell'officina nulla è a posto,perchè nulla ha un posto,però l'omino trova tutto!!"
ancora bravo!!!
Commento di: gippiguzzi il 11-03-2011 18:26
Ciao Alessandro !
Non avevo dubbi che ti sarebbe piaciuto !!
A presto !
Commento di: Andrea64 il 11-03-2011 17:52
Bello Gippi!
piacevolissima lettura del venerdi pomeriggio! Mi hai ricordato il meccanico al quale avevo portato a richiudere il motore della Gilera, un vecchiettino identico alle tue "immagini" descritte nel racconto...
Commento di: gippiguzzi il 11-03-2011 18:27
Grazie Andrea.
Quando vieni da queste parti te lo faccio conoscere.....sempre che mi ricordi la strada....e soprattutto che lui ci sia...chi lo sa.....
Commento di: enricopiozzo il 11-03-2011 18:19
bellissimo racconto!!!!!!
Commento di: gippiguzzi il 11-03-2011 18:27
Grazie della lettura, Enrico !
Commento di: kdrn il 11-03-2011 18:30
Guzzista scrittore.............è il massimo. complimenti.
Commento di: gippiguzzi il 11-03-2011 18:35
Ah, Ah ......bella questa !
Ciao KDRN e grazie.....
Commento di: oettam il 11-03-2011 18:40
Bello, mentre leggevo mi pareva quasi di sentire l'odore di morca!
Bravo Gippiguzzi!
Commento di: gippiguzzi il 11-03-2011 18:44
Grazie Matteo.....anche i PC emanano il nostro profumo preferito......
Commento di: B_VOX17 il 11-03-2011 19:08
Bel racconto! In effetti la frase "Nell' officina nulla è a posto perché nulla ha un posto, peró l' omino trova tutto!" descrive benissimo l' immagine ma soprattutto sarebbe un' ottima metafora sulla vita! L' omino ovviamente deve essere un personaggio acuto!
Buona strada a tutti V
Commento di: gippiguzzi il 11-03-2011 19:14
Esatto.....in questo caso l'officina è un po' una metafora......
Commento di: svicolone il 11-03-2011 19:01
che fortuna trovare al giorno d'oggi,ancora le vecchie officine,dove i meccanici lavorano con passione senza pensare a fregarti.
questi posti stanno per scomparire,ne conosco anche io,ne sono rimaste due nella mia zona, quando si entra si viene "storditi" da quel "profumo" particolare che hanno.
gurda caso queste due officine curano moto italiane......
Commento di: gippiguzzi il 11-03-2011 19:04
E' vero, hai ragione.....ambienti così sono ormai rarissimi e chi ci vive e lavora mette le mani solo sulle "nostre" moto.....
Commento di: zaro73 il 11-03-2011 21:10
...esiste ancora gente così, non molto tempo fa ho avuto il piacere di vivere quasi le stesse emozioni!!! Peccato che siano sempre più rare.
Commento di: gippiguzzi il 11-03-2011 21:12
Certamente.....però ci sono, basta cercarle....
Ciao !
Commento di: IGNACIO il 11-03-2011 19:21
Bravo Gippy..... ma questo è un fatto realmente accaduto...... mi sembra daver letto qualcosa.......

Comunque davvero bravo hai descritto davvero bene la scena con "vena poetica"...... e poi come disse qualcuno.....'62 classe di ferro..... ho sbaglio.......
Commento di: gippiguzzi il 11-03-2011 19:26
Ciao Ignacio.....chissà se G. (o M.) esista veramente oppure sia frutto di un bellissimo sogno.....

Sta di fatto che la sua storia potrebbe stare in piedi......ancora oggi....che dici, anche G. dovrebbe essere classe '62, per me non la raccontava giusta !!
Commento di: carracci il 11-03-2011 21:01
bell'episodio,magico,come magiche sono le nostre moto che hanno l'anima!
Commento di: gippiguzzi il 11-03-2011 21:04
Potrebbe capitare a tutti, o forse no......dipende da come si ha predisposto il cuore.....
Commento di: gspreca il 11-03-2011 21:46
Certi posti non hanno tempo e non hanno luogo, tutti noi "Classe di ferro" ne abbiamo visto almeno uno, sono ormai sempre più rari perchè non è vero che l'abito non fà il monaco, e se tutti facessimo come te , Gippi, forse sarebbero ancora aule di scuola.
Commento di: gippiguzzi il 11-03-2011 21:50
Bello, mi hai quasi commosso......
Commento di: IGNACIO il 12-03-2011 08:23
E' vero............ capita anche questo, di incotrare un amico d'infanzia o anche un vecchio compagno di scuola che................. negando l'evidenza.......... dice di chiamarsi G e non M.......... dando magari un calcio ai pei tempi e bei ricordi vissutti insieme anni e anni addietro.........
Come ti capisco.............
Commento di: gippiguzzi il 12-03-2011 09:53
Succede.
E chissà perchè si nega l'evidenza.....chissà....
Commento di: sabino71 il 11-03-2011 21:10
grazie per aver condiviso l'accaduto.
mi sembrava quasi di sentire l'odore dell'officina.
lamps
Commento di: gippiguzzi il 11-03-2011 21:13
Ciao e grazie per il tuo intervento, Sabino.
Commento di: Guido56 il 11-03-2011 21:26
Gippi!
Io un omino cosi',ce l'ho !
E per fortuna che ce l'ho!
E' il meccanico da cui porto le auto!Pero' e' anche un motociclista sfegatato!
Ha un solo difetto!
Ha una Laverda 750 SF sotto a una pila di gomme consumate e non me la vuole dare !
Dice che poi la rimette a posto !
Ziolupo!!!!!!!!!!!!
Commento di: gippiguzzi il 11-03-2011 21:30
Visto....lo sapevo che esiste da qualche parte......
Ops....
Commento di: GinoPistone il 11-03-2011 22:03
Bell'articolo, rilassante, fin dall'inizio, quell'immagine della tabella appesa un po' storta mi ha "chiamato". Sara' perche' l'altra passione oltre alla moto e' quella della fotografia.
L'atmosfera che cattura non e' solo quella dell'officina incasinata che trasuda semplicita' e passione ben piu' delle moderne "sale operatorie", quanto lo svolgersi del rapporto umano sebbene estremamente riassunto che nasce fra i protagonisti. Sempre piu' difficile da trovare, e mica solo in officina..
Comunque l'omino ce l'ho anchio.
Officina esistente da 40anni, tanto disordine ..ordinato, qualche foto vintage alle pareti.
Lui con camice chiuso colore indefinito, rigorosamente zozzo, occhiali sulla punta del naso, burbero all'inizio, ciarliero da fingere un appuntamento per riuscire a scappare dopo...Caratteristica spesso comune a questi luoghi: vecchi clienti che passano come se fosse il bar, per parlare di moto e non solo, l'esperto di politica, il matto del paese, eccecc.
Passione totale per i giapponesi ( quindi son mica sempre "italiani" !).
Infatti, quando vuole essere gentile, a me che guido anche un'inglese riferendosi alla tricilindrica chiede gentilmente: " e allora, come va il water...??!!"
ciao
G
Commento di: gippiguzzi il 11-03-2011 22:10
La paginetta ha vari punti diciamo "di riferimento" : a te ha colpito l'insegna sgangherata, altri l'ordine/disordine, altri l'odore tipico del posto, altro ed altro ancora.......sensazioni diverse di coinvolgimento....
Commento di: razzamaus il 11-03-2011 22:55
Bello! Bravo gippiguzzi, leggere il tuo racconto é stato come tornare indietro, indietro alle nostre prime moto, comprate con tanta fatica e tenute con tanta cura, spesso in officine come quella di cui parli, con un omino sporco e strano che delle moto capiva l'anima e che ti lasciava guardare, insegnando e trasmettendoti quella cura pignola di cui "loro" avevano tanto bisogno... Altra storia le asettiche - fredde - officine d'oggi... Grazie, ancora!
Commento di: gippiguzzi il 12-03-2011 01:24
Le nostre "officine", quelle, non le dimenticheremo mai.....
Commento di: Gilera150 il 11-03-2011 23:17
...di scrittori ce ne sono, ma solo pochi trasmettono emozioni vere....
Leggendo il tuo bellissimo racconto mi sono emozionato...
Ho vissuto un'esperienza simile quando sono andato a trovare Franco Chinelli nella sua officina di Crema....un posto che sembra solamente uno scantinato buio, umido e incasinato, ma in realtà è un luogo magico...
Di officine così se ne trovano forse ancora, sono le persone genuine che ormai scarseggiano....

Vicino a casa mia ho trovato un'officina, consigliatami da un "vecio" del moto club - "Lavorano bene", mi disse.....ci ho trovato due ragazzi bravi, appassionati e davvero onesti e genuini...
....questa officina, oggi nuova e ben tenuta, un giorno potrebbe somigliare a quella che hai descritto......
Commento di: gippiguzzi il 12-03-2011 01:23
Grazie dei complimenti......sono felice che esistano ancora posti così, me ne state dando tutti la conferma....
Commento di: pianino il 11-03-2011 23:54
incredibile.......hai descritto perfettamente un meccanico dove andavo qualche anno fa',pace all'anima sua.

quello nuovo,bravissimo....ma fa' già' parte del epoca consumismo :-(
Commento di: gippiguzzi il 12-03-2011 01:25
E cerchiamoli, allora, questi posti........segnaliamoli a tutti !
Commento di: texastornado il 12-03-2011 00:55
bravo gippi!! bellissimi passaggi, specie i pezzi dialettali nei quali misono calato immaginandomi la situazione. un'officina così la conosco pure dalle mie parti e sono suo cliente per i lavori più grossi, per quelli di routine, preferisco portarle io le mani sporche.
Commento di: gippiguzzi il 12-03-2011 01:28
.....sarebbe bello ci fossero ancora dietro casa questi posti, come una volta.
Pensa che a Trieste un posto così c'era.......era quello del vecchio Barbolini.
Quando è morto, una ventina d'anni fa, hanno chiuso l'officina dove aveva raccolto almeno un centinaio di moto, dalle Parilla alle Aermacchi, dalle Ducati alle Guzzi, dalle Gilera alle MV.......e pensa che non l'hanno mai più riaperta.....m'hanno detto beghe fra eredi, ma le moto stanno ancora lì !!!!
Commento di: gio54 il 12-03-2011 09:31
Leggendo il tuo scritto, mi è balzato subito alla mente che 35 anni orsono, a 100 metri dal ponte di Tiberio, in Rimini, ho conosciuto un carrozziere, nel suo "bugigattolo", buio e disordinato, che ben si avvicina al tuo meccanico. Piccolino, piegato dagli anni, ma tanto simpatico e con tanta esperienza di vita. Ogni settimana l'andavo a trovare. Un uomo che aveva verniciato le macchine con il pennello e con le sue dita adunche era un buon filettatore.
Anche stavolta hai colpito nell'animo. Bravo Gippi.
Commento di: alexgano il 12-03-2011 09:50
per un attimo mi sono sentito anch'io in quell'officina ...accovacciato sulle ginocchia a scrutare i movimenti del piccolo puffo in tuta sbiadita ed ho sentito lo stantio "profumo" di officina ormai intriso nelle mura dall'intonaco sgallato ed annerito dal tempo e dalle sgassate...
grazie Gippi..


Commento di: gippiguzzi il 12-03-2011 16:40
Grazie della lettura, Alex !
Commento di: gippiguzzi il 12-03-2011 16:40
Grazie Gio....il pezzo "apre" ai ricordi che, secondo me, chi ha qualche capello bianco conserva.
Il meccanico vecchierello che ti faceva "il lavoro" per due lire, quasi per farti un piacere, per missione, non esiste più da molto e molto tempo......
Commento di: vitasulfuoco il 12-03-2011 18:42
Non so se Faletti scriva come Te o viceversa, comunque bravo e complimenti!!!!!!!!!!!
Non è la stessa cosa ma io ricordo un'officina dove si riparavano trattori, lo stesso tipo di meccanico, la stessa atmosfera e la stessa semplice ma impagabile professionalità.


Vitasulfuoco saluta
Commento di: gippiguzzi il 13-03-2011 01:04
Grazie dei complimenti.....anche da Faletti !!
Commento di: Pulce911 il 12-03-2011 19:23
Ciao Gippi, raccolto l'invito eccomi qua. Racconto meraviglioso per me che adoro le storie che parlano delle persone e poi quando c'è la nostra passione è ancora meglio. Complimenti.
Spero di vederti presto.
Commento di: gippiguzzi il 13-03-2011 01:03
Ciao Pulce, grazie del commento.....spero di vedervi tutti presto !
Commento di: Duepercento il 12-03-2011 21:07
Bel racconto veramente! D'altri tempi, mi sembra di vivere quella scena!!
A volte mi è capitato di parlare di moto con uomini che potrebbero essere miei nonni,
e sempre mi hanno dato l'impressione che ho avuto nel leggere questo racconto!
Mi parlavano di moto vive, animate da una scintilla di vita nei loro motori privi di elettronica,
su cui passavano interi pomeriggi a montare e smontare pistoni, candele, imbrattandosi di olio
perchè quello è il vero mestiere del meccanico, non l'informatico di oggi che rimappa
centraline, bilancia gomme al computer...e non cura più i cavalli malati...
Beh, ma come si fa a scrivere un racconto del genere? intendo, come si fa a scrivere
un racconto come questo che tutti possono vedere e commentare come faccio io adesso?
Ho messo su una volta un paio di topic ma mi hanno risposto sempre in 1 o 2, mentre qui vedo che partono discussioni lunghissime!! Voglio scrivere anch'io, come si fa? Me lo dite?
Grazie!
Commento di: gippiguzzi il 13-03-2011 01:02
Non è scrivere, è passione liquida che si rapprende in lettere e poi parole..........

Quando c'è la passione, in tutte le cose, tutte le cose riescono come vuoi tu....e gli altri le capiscono...
Commento di: 42 il 12-03-2011 22:35
E' vero... nonsisabenedove... ma esistono ancora.
Come le vecchie osterie.
A volte vi si incappa nel momento del bisogno, proprio quando ti viene foglia di un panino col salame (o di un filo della frizione).
In fondo si dice che una Guzzi ti porta sempre a casa.. e un'osteria o un'officina che si espandono nel passato sono un po' la nostra casa...

Commento di: gippiguzzi il 13-03-2011 01:06
Esatto.....una Guzzi è per sempre, come quei meccanici che non puoi dimenticare perchè fanno parte della tua storia.....
...nell’officina nulla è a posto, perché nulla ha un posto.
Commento di: Savi_NERO il 13-03-2011 11:55
La vita è questa. Non tutto è correttamente archiviato in un data base.
Per fortuna.
Grazie Gian Paolo di farci assaporare profumi autentici.
Re: ...nell’officina nulla è a posto, perché nulla ha un posto.
Commento di: gippiguzzi il 13-03-2011 12:01
Grazie per il commento, Roberto.....della situazione e, soprattutto della zona, ne sai abbastanza pure tu.....o no ??
Ciao ed a presto.....
Re: ...nell’officina nulla è a posto, perché nulla ha un posto.
Commento di: Savi_NERO il 15-03-2011 08:48
Hai ragione, certi "bettolin" sono capaci di dare le stesse emoioni da te raccontate. Per fortuna che ha Trieste ancora se ne trovano.
Commento di: fabiocx il 13-03-2011 18:32
grazie gippi,
con la tua descrizione e leggendo le tue sensazioni mi hai fatto pensare a quei posti sempre più rari dove amanti delle moto mettono a disposizione le proprie nozioni per curare le nostre amate e condividere la passione per le due ruote. purtroppo luoghi così caldi e persone cosi' schiette sono rare, sostituite da officine ipertecnologiche ed esperti o presunti tali che prima di vedere la moto vogliono sapere se hai intenzione di spendere molti soldi.
Commento di: gippiguzzi il 13-03-2011 23:27
Grazie a te Fabio, è proprio vero.....
Commento di: scovolix il 13-03-2011 23:14
bel racconto Gippi ... scritto molto bene ... l'officina che hai descirtto molto bene è identica alle officine dove sono cresciuto ... di mio nonno e di mio zio ... era diverse le officine prima della 'lettronica' !!
Commento di: gippiguzzi il 13-03-2011 23:29
Eh Scov.....stavolta niente Berbera....anche se era di nuovo lei l'ispiratrice del pezzo.
La scorsa settimana, ho davvero rotto il suo filo della frizione.......
Commento di: v33ct0r il 15-03-2011 23:00
Mi intrufolo per farti i complimenti per questo racconto di vita vissuta che mi scivolava nella testa metà a colori e metà in bianco e nero, un po' come sono le nostre vite grazie alle nostre amate vecchiette (la tua un po' di più). Come ogni volta sembra che non ci sia niente da fare, che sia reale oppure solo una sensazione, le nostre compagne di avventura ci permettono di vivere e assaporare momenti, incontri, parole, che con altre moto sarebbero meno gustosi, o forse nemmeno raccolti, e allora quel mezzo sorriso affiora e ti lascia in bocca quel sapore di buono che ti accompagna ogni volta che parti per un giro in moto.
Complimenti ancora

Victor
Commento di: gippiguzzi il 15-03-2011 23:06
Grazie Victor, bell'intervento....
Ormai penso d'essere proprio irrecuperabile.
Commento di: Excalibur48 il 26-04-2011 19:58
Ciao Gippiguzzi,
io so quale posto hai descritto nel tuo appassionante racconto. E' l'officina di mio Padre, tu hai conosciuto mio Padre, io da ragazzo lo ricordo così, un omino con una tuta sbiadita e più grande di lui, meccanico appassionato e capacissimo con qualsiasi moto di quell'epoca, che amava le moto ed i motori forse più di sua moglie.
Ha lavorato una vita in quel bugigattolo che tu descrivi così bene, fino ad un ventennio fa, poi l'ho perso l'anno scorso.
Ma quel suo bugigattolo, non so come, è rimasto com'era allora ed ogni volta che ci passo davanti, non posso fare a meno di soffermarmi un momento, pur sapendo di dover sopportare, inevitabilmente, una forte stretta al cuore, ripensando a mio Padre, ai miei anni della fanciullezza, quando gli altri compagni di scuola giocavano a pallone nella piazzetta del paese ed io invece passavo ore estasiate ed incantevoli in quel vecchio bugigattolo a smontare, pulire e rimontare pezzi di motore e tentando di trovare, senza successo, un posto a quegli attrezzi che posto non avevano, sotto lo sguardo benevolo e divertito di mio Padre.
Ecco, mio Padre e quel negozietto erano così e mi sto chiedendo se per caso quel posto quaddove, laddove, nonsisabenedove non sia proprio il Paradiso.
Ciao e grazie per i momenti indimenticabili che mi hai fatto rivivere.
Alceo
Commento di: gippiguzzi il 26-04-2011 20:05
Quel posto potrebbe essere proprio il Paradiso.......e penso che il tuo Papà, se fosse veramente così, sarebbe andato proprio lì, dove avrebbe voluto che fosse.....
L'importante è che tu lo pensi sempre felice come quando eravate, assieme, in quell'officina.

Ciao Alceo....e grazie a te dell'emozione delle tue parole.
Commento di: MOTOMISTA il 09-05-2011 11:22
Emozionante racconto, purtroppo probabilmente più vicino alla metafora che non alla realtà visto che ormai questi posti sono come mosche bianche e i rincalzi non sembrano saper invecchiare bene.....
Dalle mie parti, fino a due anni fa ne esisteva ancora una di queste officine il cui titolare, man mano che il tempo passava, aveva sempre meno denti.
Quando mi accorsi che gliene era rimasto uno solo, ho avuto un brutto presentimento.
E infatti, di lì a poco, chiuso anche questo ultimo, magico angolo che era evidentemente legato, per qualche imperscrutabile disegno, alla capacità masticatora del vecchietto.
Commento di: gippiguzzi il 09-05-2011 12:24
Grazie del commento.....può essere interpretato un po' come un romanzo, oppure un po' come un flash-back....di vita vissuta....
Commento di: mike1966 il 23-05-2011 21:42
ciao g racconto bellissimo domanda ma cosa ne fai delle moto se sai scrivere cosi ciao g
Commento di: gippiguzzi il 23-05-2011 22:07
Ciao Mike !

Se non avessi le moto non scriverei così, credimi !
Fatti sentire !!
Commento di: motori49 il 06-07-2011 08:41
Bravo bel racconto, aspetto la continuazione

A Torino persone cosi ne ho conosciute tante una era soppranominata "gat rabius" perchè se non gli andavi a genio o gli portavi una moto di non suo gradimento (vespe in particolare) non ti degnava di uno sguardo oppure di mandava dal meccanico vicino ma senza spostare lo sguardo dal lavoro che stava facendo, con gli anni è diventato meno rabius ma è sempre stato un SUPER meccanico che purtroppo ci ha lasciato lo scorso anno

Un saluto a Bruschi ti ricordano in tanti
Commento di: LoZioDino il 27-07-2012 21:08
al commento di prima ... aggiungo anche ..."Autore di acquarelli"....
Il tuo incontro con il meccanico veneto è un gustosissimo acquerello del genere impressionista...
ho visto dalla tua descrizione, gestita con ampie pennellate, l'officina, ne ho sentito gli odori e ho gustato di quella comunicabilità dell'omino che è molto difficile trovare in giro..... Applause
Commento di: gippiguzzi il 27-07-2012 22:56
Questa paginetta l'avevo scritta di getto : si è autogestita fino alla fine e, dopo averla riletta più volte, è la migliore storia che mi sia inventato........ dai tempi della scuola.......
Commento di: woland23 il 14-10-2012 20:03
Bellissimo!

Mi ha fatto ripensare al meccanico dello Zen e l' arte della manutenzione. Quello che gli salda il carter in alluminio con il cannello che saltella sul metallo Smile
Commento di: ferawd il 05-09-2014 20:11
Ho letto volentieri, complimenti.
Grazie per avermi concesso alcuni minuti di relax!.
Spero ci sia la continuazione in più ... volumi.
Danilo