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Il mio modo di concepire la moto
Scritto da docelektro - Pubblicato 24/01/2011 08:49
Nel libro di doc ho scritto questo articolo, in anteprima per voi...

LA MOTO E I MOTORINI

Con il nome di un negozio di ricambi e accessori che era a Torino in una traversa di corso Francia si apre questo pretenzioso capitolo del libro di DOC.
Non pretendo di liquidare in tre paginette quello che si può dire sul mitico mezzo di trasporto a due ruote che invece richiederebbe tre libri completi almeno.

La moto, a differenza dell’automobile ha una mobilità senza pari, la possibilità di passare ovunque e di essere immune tanto al traffico cittadino (con annessa mancanza di parcheggi) quanto alle situazioni più disastrate (vedi terzo mondo). Inoltre fornisce un senso di libertà che le automobili non fanno nemmeno vedere con il binocolo.
 
Di moto ne esistono di due grosse categorie: da strada e da fuoristrada, tutto ciò che NON è moto (vedi scooter più o meno grandi) non è compreso.
Le moto da fuoristrada possono essere di tipo “addomesticato”, quindi con rapporti semi- stradali, gomme a lisca di pesce, frecce e magari portapacchi oppure di tipo “puro” senza posto per il passeggero, portapacchi, con gomme artigliate e a volte senza batteria (esistono anche quelle militari ma sono una via di mezzo tra le due).

Le moto da strada si dividono in “comuni” ossia non carenate, con lo stretto necessario per viaggiare e posizioni di guida sedute e “sportive” dotate quindi di semimanubri, carene e posizione di guida estremamente costrittive, lasciando poi perdere un sacco di versioni intermedie.
Quale vada meglio? Non lo so. Io ho sempre avuto moto da fuoristrada “addomesticate” e una militare e non si sono mai comportate tanto male.

Ho cominciato con l’elefant 125 cagiva, una motorettina valida e affidabile anche se consumava quanto una cilindrata maggiore se non di più. Negli anni di vita di questa moto ho fatto un casino di km mettendo a nudo molte sue carenze, nella robustezza di alcune sue parti. Ma sentendo altre persone che hanno avuto roba simile di altre ditte a me è andata molto bene… Ho continuato con una DR 600 suzuki che non andava male, consumava meno della 125 e non si è mai guastata, aveva solo un avantreno troppo leggero e un baricentro non ottimale (sul bagnato se non facevi attenzione raddrizzava le curve). Una buona moto da passeggio insomma. Ho continuato con una elefant 750 cagiva: un mostro di potenza, stabilità e guidabilità (nel misto lasciavo indietro le stradali) ma anche un mostro di fragilità meccanica e di pesantezza di sterzo (mi ricordo che non riuscivo a fare più di 10 mila km senza che il motore o il cambio si rompessero). Alla fine ho poi deciso per una KLR 600 kawasaki che ho tenuto per dodici lunghi anni, un mezzo valido, non comodissimo con solo due nei, il serbatoio piccolo e la frenatura dura in rapporto alla potenza ottenuta.

Non ho mai posseduto una stradale “sportiva” e probabilmente prima o poi comprerò una stradale “comune” come potrebbe essere un Harley Davidson 883 o una grossa bicilindrica inglese modello base ovviamente.
Una moto con cui andare al lavoro, a fare la spesa e andare in birreria alla sera. Da equipaggiare con le borse laterali, un piccolo schienalino e la cassetta degli attrezzi.

Cominciamo a scegliere la moto che fa per noi considerando i singoli pezzi che la compongono e su cui possiamo scegliere il mezzo che fa per noi.

- IL MOTORE
Tutte le moto hanno normalmente un motore a scoppio con uno o più cilindri, normalmente funzionante a benzina. In passato sono stati fatti tentativi di installare sulle moto motori diversi (a palette,  rotativi,  elettrici e diesel) ma con pochissimi risultati. Il motore può essere a due o a quattro tempi. Motori a due tempi, più leggeri e rapidi alla risposta dell’acceleratore si trovano di solito su moto da fuoristrada (almeno finché gli ecologisti non romperanno le scatole), tutte le altre di solito hanno motori a 4 tempi che garantiscono minori consumi, più affidabilità, più durata e non sporcano né i vestiti né la parte posteriore della moto. La cilindrata e il numero dei cilindri sono parametri fondamentali per la scelta di una moto. In linea di massima per un uso urbano, un monocilindrico di 250 – 400 cc basta e avanza, serve qualcosa in più per uso extraurbano e rurale magari un 600 o più. Se vogliamo fare viaggi lunghi servirebbe già un bicilindrico intorno agli 800 cc. Moto con tre o quattro cilindri e un centinaio di cavalli sono troppo costose e impegnative per l’utente medio che non le sfrutterebbe in pieno. Se vogliamo definire una cilindrata, massima oltre il quale è inutile andare si potrebbe pensare a 1300 cc, mezzi troppo grossi sono un attentato al portafoglio e sono più scomode da guidare. In Italia l’assicurazione delle moto segue la cilindrata, ciò porta a fare pagare grossi motori poveri di cavalli quanto belve assassine con prestazioni ( e prezzo ) da gran premio.

- LE RUOTE E I FRENI
Le moto hanno tutte due ruote (a meno che non ci sia il sidecar), sulla posteriore c’è la trazione e entrambe sono dotate di freni. Le ruote possono essere a raggi oppure in lega leggera. Una ruota a raggi è più bella a vedersi ed è più leggera di una in lega. Tuttavia una ruota in lega non richiede periodiche manutenzioni ai raggi (verifiche e tiraggi vari) e il cerchio non arrugginisce. Inoltre è più rigida e precisa di una a raggi. Ci sono varie scuole di pensiero, allo stato attuale della tecnica le prestazioni delle ruote in lega e a raggi portano a preferire quelle a raggi per l’uso fuoristradistico e quelle in lega per tutti gli altri. Io preferisco comunque quelle a raggi perché sono più belle. Sui freni c’è molto da dire. Ai primi sistemi (a pattini, e espansione, sul cerchio, sulla puleggia e altri) sono sopravvissuti il disco e il tamburo. Dall’esperienza che ho avuto posso dire che il disco va molto meglio, per cui se dovete comprare una moto verificate che sia dotata di un disco davanti (uno solo e abbastanza grosso) e un disco dietro. I due dischi anteriori pur aumentando la potenza frenante per l’uso normale non servono.

- LE SOSPENSIONI E LA TRASMISSIONE
Le strade hanno spesso buche e irregolarità che devono essere filtrate per migliorare la guida, per cui tutte le moto sono dotate di sospensione anteriore con ammortizzatori. Ci sono due o tre sistemi, il più noto è quello telescopico nel quale steli e foderi scorrono all’interno della forcella. Altri sistemi magari molto validi (come le forcelle a bracci oscillanti “earles” ) non hanno avuto successo principalmente per motivi di peso e costo. Anche se in passato sono stati usati spesso con successo e vengono riproposti da alcune case motociclistiche. Posteriormente troviamo una sospensione che può essere a uno o due ammortizzatori. Nell’uso “normale” qualunque sistema di sospensione purché efficiente può essere valido. Scartate qualunque mezzo di trasporto a due ruote che non sia dotato di sospensione posteriore (come il ciao della piaggio), con le strade Italiane si deve essere previdenti.
Sul braccio della sospensione posteriore c’è anche la trazione: può essere a catena, cinghia (dentata!) o albero cardanico. Il peggior sistema “meccanicamente parlando” cioè la catena è anche quello più usato per la semplicità e la versatilità. Il più affidabile in assoluto è il cardano in quanto gli ingranaggi sono a bagno d’olio. La cinghia dentata è una costosa evoluzione della catena ma sembra che funzioni.

- LA FANALERIA
Di principio c’era solo il fanale anteriore, adesso sono presenti le frecce, lo stop. E’ fondamentale che l’impianto sia dotato di una buona batteria e che sia possibile accendere le luci anche a motore fermo per un eventuale pezzo in discesa fatto senza benzina. Sono soldi sprecati invece i fendinebbia e tutte le fanalerie supplementari che costano e non servono a niente. Infatti se non ci vediamo abbastanza andiamo più piano e la luce ci basta.

- MANUBRIO E CRUSCOTTO
Il manubrio può essere in pezzo unico oppure in due pezzi con semimanubri fissati agli steli forcella. Ovvio che è preferibile il manubrio in pezzo unico, i semimanubri obbligano a stare curvi e quindi la comodità ne risente. Sul cruscotto si può dire che sta avvenendo quello che nelle automobili ha portato la sparizione degli strumenti a lancetta per display digitali più o meno complessi. Scegliete solo moto dotate di contagiri (analogico o digitale non importa) e con un minimo di informazioni importanti. Quindi spia dell’olio, della batteria e indicatore della temperatura. Meglio se è presente anche la spia o l’indicatore della benzina.

- SEDILE
Ci sono scuole di pensiero diverse, chi preferisce una sella singola, chi due selle divise, chi vuole la sella a un piano e chi la preferisce a due.
Per prima cosa scartare le moto da trial, hanno una sella i minimi termini e non sono fatte per andare in giro. Tutte le altre posseggono sedute molto comode. Su alcune moto è presente uno schienalino o a volte è il bauletto che fa da schienale per il passeggero.

- PORTAPACCHI E ACCESSORI
Cominciamo da cosa non serve: il parabrezza, ha più difetti che pregi, ci fa dondolare lo sterzo quando incrociamo un camion, inoltre se piove all’inizio peggiora la visuale. Poi comunque è un accessorio troppo scooteristico per equipaggiare una moto.
Tutto cosa invece serve per il carico invece è da utilizzare perché una moto deve poter caricare tutto cosa occorre.
Ed è anche di fondamentale importanza poter avere dietro un giacca di ricambio qualora piovesse, quindi via libera a tutte le strutture di carico perché sono fondamentali.


UNA SCELTA CORAGGIOSA

Per molti giovani la mobilità vuol dire acquistare uno scooter a 14 anni e poi tenerlo fino a che non si deve fare la patente per la macchina. A volte elaborandolo oltre ogni limite e rendendolo di fatto una mina vagante. Per una minoranza invece il traguardo dei 16 anni e quindi la possibilità di guidare una 125 (quindi una vera moto) preferibilmente con le marce rappresenta un traguardo ambito.

E’ una scelta coraggiosa e un modo di andare controcorrente, giustamente direi.
Le 125 dagli anni 80 in avanti sono migliorate molto, da trabiccoli traballanti che erano prima, con ruote da ciclomotore e motori stitici hanno avuto un miglioramento spaventoso toccando il culmine con alcune realizzazioni degli anni 90 che non avevano nulla da invidiare alle moto più grandi. Adesso la situazione è un pelo peggiorata in quanto le normative europee (sempre in mezzo ai piedi) hanno di fatto “calmato “ la potenza dei motori. Molte moto sono passate al 4 tempi, dato positivo per i consumi di benzina che erano un grave “problema” delle belve degli anni 90.

Consiglio ai giovani patentati di “A” se vogliono comprare un 125 di acquistare un mezzo da fuoristrada o al massimo un motard. Sconsiglio la stradale pura in quanto perdona molto meno gli errori di guida. Inoltre per sua natura una stradale carenata in caso di caduta soffre decisamente di più. Non dimentichiamoci che il culto della velocità su strada è un dio fasullo, che a volte uccide.

Anche se i mezzi sono sacrificati a 15 CV, per fare strada sono sufficienti se la ciclistica e la meccanica funzionano bene. Per toccare 100 km/h bastano di fatto una decina di cavalli, per cui si ha una velocità teorica di 120 km/h che sono più che sufficienti per soggetti che sono alle loro prime esperienze di guida. E sono anche sufficienti per lasciare indietro al semaforo le utilitarie più diffuse.

Le moto “chopper” 125 invece a causa del loro elevato peso possono mettere in luce le scarse prestazioni del motore. Inoltre un custom o chopper che sia trova solo nel motore di media oppure grande cilindrata la sua piena espressione.

Sconsiglio invece lo scooter perché non essendo dotato di marce non ha la guidabilità che invece occorre a chi ha bisogno di un qualcosa di “vivo”.
L’unico caso in cui consiglio uno scooter a un sedicenne è nel caso che lo scooter sia veramente grande e dotato di motore a quattro tempi. Sarà un mezzo che non dà nessuna soddisfazione alla guida ma in grado di fatto di assicurare una praticità e un economia sconosciute alle moto normali. Se poi sarà dotato di portapacchi di grosse dimensioni potrà essere un utile (ma non piacevole da guidare) compagno di avventura.


L’ABBIGLIAMENTO PER ANDARE IN MOTO

Viene subito in mente la giacca in pelle con colori terrificanti e loghi enormi per assomigliare a un cartello pubblicitario e fare da sponsor! No e ancora no! A parte eventuali obblighi di legge per le protezioni (casco e forse paraschiena), tutto il resto è libero, per cui usiamo scarpe robuste, bene allacciate ma non necessariamente ultra sponsorizzate e con colori strani! I buoni vecchi anfibi (o qualcosa di più evoluto ) vanno benissimo. Evitiamo qualunque calzatura che non sia robusta, per non patire il freddo e perché nel caso avessimo bisogno di sostenere il mezzo ci dia una sufficiente garanzia di stabilità. Non dimentichiamoci che in caso di malaugurata caduta una scarpa massiccia protegge di più delle schifose infradito o delle sottosviluppate espadrillias. Aboliamo insomma le ciabatte e i loro derivati.

Veniamo ora ai pantaloni, no ai pantaloni corti perché oltre a proteggere zero in caso di contatto contro parti bollenti della moto non proteggono neanche contro un eventuale contatto accidentale con rovi.
Alcuni motociclisti usano i pantaloni in pelle, potrebbe essere una buona scelta. Anche se un normale paio di jeans o pantaloni militari antistrappo fa la sua parte.

Per il dorso è decisamente utile il paraschiena, mentre per soggetti piccoli portati come passeggeri sarebbe bene aggiungere sopra al paraschiena uno zaino enorme in modo da tenere il tutto “ben chiuso”.
Utilizzare un buon giubbotto, ce ne sono di tanti tipi: dalla giacca da maestro da sci al mitico e noto chiodo in pelle. Ricordarsi che qualunque temperatura viene percepita come molto più bassa quando si viaggia a causa del raffreddamento dovuto all’avanzamento.
Per lo stesso motivo, portarsi sempre dietro un paio di guanti in pelle, meglio se con chiodature e borchie varie, sempre ben accette in campo motociclistico.


ANCORA SUL CASCO DA MOTO

Volendo fare discorsi sulla sicurezza mi riesce ancora facile parlare sul casco da moto, non sulla sua utilità ma su come viene visto da chi lo adopera.
Per chi come me viaggia in moto da tanto tempo il casco viene visto come un oggetto utile, un complemento indispensabile (anche perché è obbligatorio).

Però da alcuni dei soggetti che io conosco viene visto come una ridicola imposizione. Un oggetto da fare cadere a terra quando si posa il mezzo oppure da usare come sedile improvvisato o per altri molteplici usi. Non migliora di molto la situazione il fatto che in passato uno scrittore lo ha descritto come un siffatto “pitale” (vaso da notte ) usato dai piloti.

Per qualcun altro è quasi un oggetto che fa stile e conta più la sua linea che la reale efficacia.
Vedendo e parlando con biker di altra cultura (Francia) il casco lo tengono sulla moto (in garage) o in casa appoggiato da qualche parte. Chi ama la moto non lo butta per terra e non lo tiene sul pavimento (anche perché si sporca). Anche nelle camere dei ragazzini di oltralpe il casco ha un suo posto su uno dei ripiani della stanza quando non sta in garage.

Uno solo che ho conosciuto mi ha raccontato che quando era ospite di un suo conoscente ha dormito a casa sua e tra i tanti oggetti che erano presenti in quella casa, data anche la temperatura troppo fredda ha preso un giubbotto in pelle, dei pantaloni e scarponi da snowboard e un casco da moto, si è vestito e si è addormentato per non congelarsi.


Si parte con la moto

Ecco una raccolta di consigli utili per fare un lungo viaggio in moto senza problemi: tutto ciò che leggete è riferito al mio ex elefant 750 ma è possibile trasporlo su qualunque moto.

BATTERIA
Non è vero che le batterie muoiono solo d’inverno, una batteria mezza morta potrebbe defungere in qualunque momento.
Misurate la tensione dopo almeno 6 ore che la moto è ferma. Se è sotto a 12, 5 volt insospettitevi.
Verificate assorbimenti di corrente, antifurti aggiunti, carica telefonini e ricetrasmittenti.
Verificate anche il livello dell’acqua e se necessario rabboccate.

MEGLIO PORTARSI DIETRO LE CANDELE NUOVE O PARTIRE CON QUELLE NUOVE DI PACCA?
Bisogna vedere il chilometraggio che quelle attualmente montate hanno, nell’elefant a carburatori durano almeno 10 mila km, e comunque fino a 20 mila qualche scintilla la danno… Per cui se si è prossimi ai 20 mila conviene portarsele dietro. Cambiarle solo se si è passato il chilometraggio e comunque non prendere il via con quelle nuove ma usare la moto il giorno prima per commissioni per non imbattersi nella mortalità infantile di una candela. Qualora vi muoia una candela sappiate che le L 82 YC attualmente montate NON possono essere sostituite dalle L 86 C. Qualora troviate delle NGK si possono mettere le BP 7 HS oppure (ma solo se la temperatura non scende sotto i 20 gradi altrimenti tribola a partire) le BP 8 HS.

OLITA MUTOR
Nonostante tutto quello che dicano sugli oli specifici per moto, io sulla mia Gertrude ho sempre usato olio per auto, due tipi MOTORCRAFT motor oil 15W/40 e COSHWORTH RACING MOTOR OIL 20W/50, entrambi reperibili negli autoricambi a prezzi diversi ma comunque relativamente contenuti per lo standard che rappresentano.
E in 5 anni non ho mai avuto problemi di lubrificazione, più che la qualità è indispensabile che l’olio ci sia! Un olio degradato dai troppi mesi o dai chilometri darà origine a un consumo elevato in quanto perde di viscosità e passa dai guidavalvole.
Ricordarsi di cambiare l’olio ogni 12 mesi, indipendente dai km

OKKIO ALLA MARMITTA!
Tutti sanno che la marmitta scalda, e anche tanto! Potrebbe sembrare stupido, ma non legare i bagagli con corde che ci passino vicino e non comprimere il fianchetto sopra la marmitta con le borse laterali troppo pesanti.
E’ da una vita che non si hanno più notizie di zaini in fiamme o tende fuse! Fornite un paio di guanti al passeggero, specialmente se la zona bagagli è stracarica. Una banale accelerata troppo forte o una curva troppo stretta potrebbero portarlo/a a aggrapparsi dove non deve. Vi posso garantire che l’odore della carne cotta e la fatica di togliere i frammenti della pelle bruciata non sono da poco.
Con i guanti (non importa se sono in tessuto da fuoristrada o in pelle stradali) ha almeno la possibilità di sentire il calore e dei spostare la mano prima di urlare per il dolore.
Okkio anche alla bomboletta del fast, prende fuoco solo a guardarla!

TUBI BENZINA E RUBINETTI
Nessuno li degna nemmeno di uno sguardo, eppure sono lì da quando la moto è stata costruita e potrebbero perdere o rompersi. Si ricorda che la benzina è mortalmente infiammabile. Non usare tubo per usi alimentari trasparente:fa schifo!, in mancanza di altro si può usare quello telato per il gas di bombola che ha un diametro compatibile e con le fascette svolge correttamente il suo compito

LE LAMPADINE
Non tutte le moto montano comuni lampadine da automobile, conviene portarsi dietro una scatola a forma circolare con lampadine e fusibili, potremmo averne bisogno, ovvio quando tutti i negozi sono chiusi!

I FUSIBILI
Inutile dire di controllarli prima, poche ossidazioni possono essere tolte prima di partire e non ci faranno patire !
Nell’Elefant è il fusibile della ricarica, quello tutto a sinistra dei 4 sotto il fianchetto, bianco da 25 A che ogni tanto si cuoce.

LA CATENA DI TRaSMISSIONE
Una birra a noi, mezza al pargolo e una pera di grasso alla catena! Togliere lo sporco con uno straccio e poi oliare e ingrassare abbondantemente, per catene con o-r esistono spray appositi.
Solo il 350 elefant monta una catena normale, gli altri hanno gli or.
Una catena che si rompe ci rovina le ferie! Se è molto malridotta si deve sostituire.

I FRENI
A meno che non abbiamo uno scooter o una sputafuoco stradale, non le troveremo in giro, visto che sono facili da cambiare portiamole dietro e se serve sostituiamole. Ovvio, quando sono fredde! Chiaro?
Ricordarsi che con il sovraccarico di bagagli la frenata si allunga alquanto! Lasciare riposare i freni ogni tanto nelle discese lunghe e usare il freno motore!

PSSSSSTT!
Cosa può trasformare in un inferno una bella vacanza? Una foratura ovviamente! Per non preoccuparsi troppo, occorre portarsi dietro una bomboletta di gonfia e ripara e una camera d’aria (di solito si buca dietro)
Se avete spazio portatevi anche i ferri per smontare la gomma, potreste anche non trovare un benzinaio aperto che li abbia.
La mancanza del cavalletto è risolvibile con tronchi d’albero, guard rail, o grossi pietroni che si trovano provvidenzialmente in giro.
Se ci sta portatevi una pompa a pedale, ricordatevi che la scala normalmente è in p.s.i., quindi dovremo convertirla in bar o kg/cmq Nel dubbio gonfiate a 30 p.s.i. e sperate che regga.

FIL DI FERRO E NASTRO TELATO
Il fanalino che si stacca, la freccia che si rompe, la carena che si crepa, come diceva un vecchio guzzista, ”fil di ferro e pinze”. Personalmente a me è successo che si togliesse il pignone e in assenza della graffetta persa ho dato alcuni giri di fil di ferro e ho finito le vacanze lo stesso. Idem per il nastro telato, può anche servire per riparare il frontino del casco se perdiamo una vite.

FILTRO ARIA
Se è in carta meglio metterlo nuovo, non sempre i negozi di motoricambi che troveremo lungo la strada potranno averlo. Inoltre con il clima caldo è sempre meglio avere una buona respirazione del motore. Quello che toglieremo non buttiamolo, lo useremo quest’inverno per portarlo alla fine.
Se è in spugna pulirlo e oliarlo.


PER FARE RIUSCIRE BENE UN VIAGGIO IN MOTO

Per fare riuscire bene un viaggio in moto occorre che tutti gli oggetti che ne prendono parte (e i soggetti) siano perfettamente a punto.
Cominciamo dal guidatore e dal passeggero, normalmente un viaggio in moto si fa in due, per cui occorre che entrambi sappiano a cosa si va incontro e per guidare una moto non occorre una grande prestanza fisica, tuttavia le condizioni di un viaggio in moto di solito sono diverse dall’uso quotidiano perché il mezzo è caricato al massimo e la guida diventa più pesante.

L’uso di un lettore audio oltre che vietato per il guidatore non è una delle cose più consigliate per il passeggero perché di fatto gli preclude o comunque gli riduce il dialogo.
La disposizione dei bagagli segue regole ben precise. Tutto ciò che pesa va sulla moto e non addosso. Inoltre ciò che è addosso deve essere ben messo nello zaino e solidamente assicurato. Lo zaino va caricato bene, sotto cosa pesa di più e sopra cosa fa solo volume.

A seconda del tipo di moto, il passeggero può avere varie posizioni e tenersi in vari modi. La posizione migliore per passeggeri piccoli è quella dello “zainetto” ovverosia fare corpo unico con la schiena del guidatore. E’ vero che non è piacevole per il passeggero (specie se dello stesso sesso) tenersi al guidatore ma è la soluzione meccanicamente migliore.

Molti soggetti di piccola taglia hanno verificato che diventando “corpo unico” con il guidatore il viaggio in moto migliora per comodità perché di fatto non devono fare nessun movimento per assecondare o ostacolare l’inclinazione in curva solo stare incollati.
Non è vero che un ragazzino di 14 anni da 60 kg non possa portane almeno 61 (arrivato fino a 80!) sulla schiena, in quanto con i bagagli deve soltanto arrivare alla moto, poi lo sforzo diventa minore.

Ho percorso più di 6 mila km con il pargolo dei vicini di casa da 1,40 a 1,60 come è adesso senza problemi.
Tenere presente alcune cose: deve avere un casco a profilo liscio (altrimenti ce lo pianta nella schiena) un banale casco integrale da strada è sufficiente. La visiera va tolta (d’estate) o bloccata chiusa con nastro trasparente alto (d’inverno) per evitare che ce la pianti nella schiena alla prima frenata violenta (se li ha dovrà rinunciare agli occhiali da vista). Sempre d’inverno conviene chiudere le prese d’aria in quanto anche se ristagnerà l’anidride carbonica sarà comunque più caldo (anche se lui sarà meno “lucido”).

Fornirgli una cintura da moto-paraschiena molto alta e chiuderla molto bene (anche se gli dà fastidio e non riuscirà a riempire completamente i polmoni), ricordarsi inoltre che a ogni frenata violenta ci comprimerà contro il manubrio e soprattutto lo zaino gli collasserà i polmoni contro di noi (evitare di frenare per 2 minuti di seguito violentemente se non è necessario).

Per la libertà della testa ci sono varie teorie, chi preferisce che il “tubo “ che contiene i materassini di gommapiuma sia alquanto distanziato dal casco e chi preferisce invece che la testa sia perfettamente appoggiata o con al massimo un millimetro di spazio.

Ho sentito una sola persona che preferisce invece che la testa di fatto venga “forzata “ contro la schiena del guidatore.
Importantissime le scarpe, per evitare che a salire o scendere dalla moto possa procurasi una storta o un piede si possa rompere: scarpe antinfortunistiche alte, anfibi militari, scarponi da montagna o stivali da motocross, chiudere anche questi il più possibile.
Ovvio che i pantaloni devono essere spessi e robusti.

Il vestiario migliore è stato il seguente per il passeggero d’estate: Anfibi alti quasi fino al ginocchio, Jeans neri attillati (niente insetti dentro), maglietta in lycra e neoprene per fermare gli spifferi, paraschiena dainese a sei gusci, felpa con cappuccio e chiodo in pelle. Come casco ho usato un Bieffe KE Bi8 da strada, privato della visiera (che nasconde molto bene i capelli blu!!). Fondamentali i guanti, da strada con il palmo chiodato (fa molto 70’s)

Girare la chiave girarsi verso oriente, sperare che non manchi niente:gni, gni, gni, gni wrooom…si parte!
 

Spiacente, non sono disponibili i commenti per questo articolo.
Commento di: Davide il 24-01-2011 08:51
Non sono d'accordo con quanto scrivi nell'articolo e anzi, alcuni comportamenti li ritengo pericolosi, come i consigli sull'abbigliamento (anfibi e “chiodo” in pelle...), i consigli sul fatto di poter portare uno zaino molto pesante (pericolosissimo in caso di caduta).

Ci sono inoltre considerazioni tecniche errate, come quelle sui freni a disco, quelle sulla manutenzione della moto (dici di mettere olio da macchina...), sugli intervalli di sostituzione dell'olio; anche sulla manutenzione della catena non credo tu abbia le idee molto chiare.

Passiamo invece al gonfia e ripara: va bene solo per chi monta le camere d'aria, per i tubeless è egregiamente rimpiazzato dal kit di foratura che è anche dotato di bomboletta.

Discorso del lettore audio: se non usi le cuffie non è vietato, tralasciando i discorsi sui colloqui con il passeggero che sono soggettivi.

Insomma, a mio parere se hai intenzione di scrivere un libro non offenderti ma non lo comprerò... :)

L'articolo viene comunque pubblicato come raccolta di tue idee personali che hai il diritto di esprimere
Commento di: brusca il 25-01-2011 11:51
olio: tu hai mai provato vero a mettere dell'oliaccio da 2 euro al litro e vedere cosa succede?
te lo dico io... nulla... funziona come il supersintetico da 20 euro al litro.
Commento di: Davide il 25-01-2011 12:04
Dipende dalle condizioni... se fanno olio da moto un motivo c'è. Poi che nell'uso quotidiano terra terra possa non succedere nulla può essere, ma preferisco non testarlo sulla mia di moto ;)
Commento di: docelektro il 26-01-2011 06:03
io di moto ne ho avute diverse,cominciamo dalla prima elef 125 2T ,olio da fuoribordo,costa la metà fuma un pò a freddo ma i km li ho fatti e altri con la stessa moto hanno rotto prima di me. Nel cambio olio da auto...e non si è mai rotto nulla. Tutti i 4 tempi che ho avuto dopo DR600 suzuki,elefant 750 cagiva,Klr 600 :a parte l'elefant che era una rottura continua con qualunque olio (infatti il primo cambio si è rotto con il castrol GP) . Il klr è 12 anni che gira...e sempre con olio motorcraft per auto! La mia idea è che ogni prodotto con scritto sopra "per moto" = costa di più. punto
Se vogliamo fare i pignoli. nel manuale HD che ho ora c'è scritto,in caso di necessità usare olio MOTORI DIESEL con le specifiche dei diesel moderni. (manuale Nightster 1200) . quindi..... confermano quello che ho scritto nell 88 su questo articolo
Commento di: Desmo94 il 24-01-2011 13:51
Non sono per niente d'accordo con le tue idee espresse nell'articolo, perchè espresse in modo troppo generalizzato e poco oggettivo, in particolare:

1) Le divisioni tra categorie di moto sono troppo generiche, ad esempio dividere le moto da strada in "comuni" e "sportive" non rispecchia affatto la divisione del mercato motociclistico attuale
2) Freni: basta un solo disco bello grosso davanti, il doppio disco è inutile ?!?! Proviamo a mettere un solo disco su una comunissima hornet, o Z750, vediamo cosa succede in frenata...
E poi guarda che moto con freni a tamburo non ce ne sono più da un bel pezzo.
3) Il parabrezza no perchè modifica il controllo del mezzo, ma intelaiature varie per caricare bagagli sì ?
4) La questione che più mi sta a cuore: jeans, stivali e chiodo in pelle ?? Hai idea delle escoriazioni che si riportano cadendo coi jeans ? Sai quanto poco resistono gli stivali e le scarpe da montagna sull'asfalto ??

Il tuo articolo IMHO è un pò troppo semplice e generalizzato, e non rispecchia le miriadi di proposte sia di abbigliamento che di moto che sono disponibili sul mercato...inoltre le tue considerazioni tecniche sono imprecise e sommarie. Questo articolo potrebbe essere accettato da qualcuno che non conosce bene il mondo motociclistico, ma su un forum di moto quello che scrivi in questo articolo è superficiale e non dice nulla di nuovo, ma rimescola semplicemente (in modo poco felice) diverse nozioni note a tutti i motociclisti.
Commento di: docelektro il 26-01-2011 06:34
IHMO non so che voglia dire,per i freni io ho sempre avuto moto con un disco solo,e non ho mai sentito la necessità del secondo. l'unica scivolata che ho fatto causa deiezioni animali su una strada di campagna e le salomon alte da trekking hanno tenuto perfettamente (ero a 50 ....) per il resto mi sono raspato molto poco,due bestemmie e sono ripartito. "il libro" è il modo che ho personale di vedere le cose .punto Sono oltre dieci anni che vado al mare in jeans maglietta eal massimo il chiodo e faccio il colle di tenda (senza guanti se fa caldo) cadute zero,raspate zero. Però dove c'è scritto 50 io vado a 50...tutto lì . Mi hanno superato in tanti con quasi tutte le moto ma come diceva il mascellone di predappio me ne frego
Commento di: Desmo94 il 27-01-2011 19:46
Dove c'è scritto 50 vai a 50...e dove c'è scritto 90 ? Sai quanto proteggono i jeans e la maglietta a 90 km/h ? La questione non è quanto sei bravo e rispettoso tu, ma quanta fortuna hai a non essere centrato dagli altri.
Commento di: docelektro il 28-01-2011 05:07
come ho già detto ad altrile raspate e legnate che ho preso sono sempre state minime,contro di solito oggetti fissi,nella mia carriera posso dire fino a ora di aver centrato solo rovi,un mucchio di letame e un pollaio,magari mi è sempre andata bene. Chi mi ha fatto le prime spiegazioni in moto mi ha detto nell'84 di guidare come se tutti volessero ucciderti ed è quello che faccio
Commento di: PORTER il 24-01-2011 17:42
Che bello......non l'articolo ovviamente, ma il fatto che a volte le persone si fanno pevaricare dalle manie di protagonismo, che le portano a scrivere di tutto, anche di quello che, è evidente, non conoscono a fondo.

Scrivere è bello, ma non va mica fatto per forza!!

In questo articolo ci sono un sacco di cose buttate lì, nel disordine più totale e (molte) di poco senso.

..ovviamente IMHO....

Auguri per la carriera di scrittore!
Commento di: mgv_210 il 24-01-2011 18:30
Non è che stai scrivendo un libro comico? Perchè allora si spiegherebbero tante cose...
Commento di: _UBER_ il 25-01-2011 09:03
Ossignoremio, quanti brutti consigli in un solo articolo...
Davvero questo pezzo finirà in un libro?!?!?!?!?!?!?!?
Eccellente! Pensate solo agli effetti negativi sui giovani che si avvicinano al mondo delle moto... :-O
Commento di: lilit il 25-01-2011 18:00
non sono d'accordo su quasi niente. nè sulla divisione terorica delle categorie di motocicliette (estremamente semplicistica), nè sui consigli di manutenzione e preparazione al viaggio, che oscillano tra l'ovvio e l'assurdo... tipo quella del cupolino che scompone l'assetto (a me non mi si è mai scomposto un bel niente), e quella dello zaino di 80 kg... quanto al problema delle testate nella schiena la vedo difficile su quasi tutte le moto circolanti, visto che in genere il passeggero si trova più in alto rispetto al guidatore. assolutamente non d'accordo poi sul discorso che denigra l'abbigliamento tecnico... ma d'altra parte questo è un forum aperto a tutti, e le idee devono sempre essere accolte.
ah. poi qualcuno mi spiega come si fa a guidare coi guanti coi chiodi sul PALMO senza che questo si riempia di vesciche???
Commento di: docelektro il 26-01-2011 06:18
Un pò di spiegazioni....non tutte le moto sono uguali,nel 95 avevo messo una porcata di cupolino sul DR 600 suzuki,bene nonostante fosse previsto per quella moto,ho sorpassato un camion che ne superava un altro sull'autostrada e è sembrato come un terremoto sullo sterzo. Il copolino è finito nel bidone della monnezza! Con il mega zaino sul passeggero non è mai successo niente. Sulle moto da enduro (che io solo uso) il passseggero è quais alla stessa altezza. Differenza ,io sono alto 180 lui 163...quadra? Denigro l'abbigliamento tecnico perchè non fa parte della mia cultura,infatti ora che posso ho un custom HD e dò piena ragione al concessionario HD che nell'articolo voi consideravate come un appestato..I guanti borchiati esistono eccome,se vai su qualche rivista per moto di almeno 15 anni fa li trovi,non hanno "chiodi" ma delle picole borchie metalliche piatte sull'attaccatura del pollice. Se poi leggi sono "riservati" al passeggero del quale comodità di guida non me ne importa proprio niente
Commento di: team93 il 25-01-2011 20:34
mah fossi in te prima di scrivere un libro mi documenterei decisamente meglio... onestamente avrei da ridire su quasi tutto quello che hai scritto, dunque per esempio...
1) io prima se dovessi fare un viaggio non mi fiderei a partire con l'olio motore per le macchine.
2) per quanto riguarda la catena non va bene ingrassarla tanto quanto dici tu in quanto, oltre a schizzare e sporcare d'appertutto, accumulerebbe molto più sporco.
3) per quanto riguarda l'abbigliamento bisogna sempre indossare protezioni adeguate ( la tuta da sci non serve quasi a niente in caso di caduta) e i guanti io direi che in campo motociclistico sono più apprezzati con i rinforzi sulle nocche che con le borchie.
4) se le case che costruiscono le moto mettono 2 dischi all'anteriore ci sarà un motivo no?! e comunque non necessariamente un disco di diametro maggiore frenerà più di uno minore... bisogna anche guardare le pinze e il numero dei pistoncini.
Commento di: docelektro il 26-01-2011 06:25
fai pure io di km ne ho fatti tanti e non si è mai rotto niente a causa dell'olio. Dello sporco sul forcellone e in giro me ne frego,sulle cane senza or uso anche l'olio bruciato del motore più è brutta meno la rubano. Sull'abbigliamento ciascuno ha le sue idee. io non mi sono mai fatto nemmeno un giorno di ospedale vestendomi come ora e sempre. Due dischi? dipende dallo stile di guida,io su tutte le moto che ho avuto ne ho sempre avuto uno e non ho mai sentito la mancanza del secondo. Se poi vuoi staccare in curva o alzare il dietro è un altro discorso,io vado a passeggio. per me lo stile è easy rider,non torque o biker boyz.
Commento di: lilit il 26-01-2011 13:10
mah, io penso che a ispirare lo stile di un motociclista dovrebbe essere il buon senso e non un film, neanche se è un cult movie.
Commento di: docelektro il 26-01-2011 18:44
mi definisco un motociclista "rurale" e sono molto attratto dalla libertà,ho cominciato con il 50 fantic e dopo che lo comprato me lo hanno portato a casa e dico ...adesso come si adopera? era il 85 . Sono anche attrtto dallo stile post atomico. il mio buon senso è questo e del resto fino a adesso le sderenate alle ossa non le ho avute per causa moto. il libro di doc è la guida a chi quel giorno va a comprare qualcosa da guidare per la prima volta.
Commento di: FilippoCaliari il 25-01-2011 21:20
Davide... ragazzi... è uno scherzo, vero?
Commento di: Davide il 26-01-2011 07:59
Sembra di no... :)
Commento di: crodino911 il 26-01-2011 09:56
E' solo un brutto sogno...
Commento di: Panzo il 26-01-2011 15:05
ma è un pesce d'aprile anticipato di un paio di mesi??
Commento di: StreetBiker il 26-01-2011 22:13
Già pare davvero di no... Tralasciando tutte le cose sull'olio motore ecc, l'abbigliamento non specifico da moto terrà forse in una scivolata ai 50... Ma ai 100 (ma anche meno) proprio no, specie Jeans e simili. Poi il fatto di mettere indumenti con le borchie o.o è pericolosissimo, in caso di caduta le borchie anzichè rinforzare in qualche modo sono tanto punte che ti vanno a colpire la carne creando gravi danni... Prima di pubblicare un libro, TI PREGO, almeno rivedi i tuoi consigli sulla sicurezza che qualche motociclista inesperto seguendoli potrebbe farsi male...
Commento di: Prua360 il 27-01-2011 08:44
Dopo aver letto articolo e risposte varie ritengo che oggi come oggi i giovani motociclisti che si avvicinano al mondo delle due ruote, hanno a disposizione talmente tante riviste specializzate, siti internet e negozianti specializzati e responsabili che faranno certamente la scelta più idonea e sicura. Quello che ho letto non lo condivido in svariati punti, ma ognuno è libero di esternare ciò che vuole. L'unica cosa che posso dire è riguardo l'olio; uno dei miei più cari amici lavora per una grossissima casa produttrice di olii e mi ha sempre detto che sono... tutti uguali! Spesso, molto spesso destinare un prodotto alle moto è solo un'operazione di marketing!
Buon gas a tutti!
Commento di: Dr_Spock il 27-01-2011 11:15
Personalmente ho apprezzato lo spirito "minimalista" con cui è scritto l'articolo, dato che (anche) per me la moto non è un qualcosa da ostentare ne è qualcosa che si compra perchè è di moda o perchè lo fanno gli altri. Per me (o dovrei scrivere IMHO, come ha fatto qualche amico...esterofilo) la moto è soprattutto un mezzo da USARE e non un soprammobile, magari bello esteticamente, ma inutilizzabile perchè creato per usi specifici (supersportive per la pista, enduro estreme per andare in fuoristrada e custom per fare i...bischeri ;-), ecc.) o scomodissimo. Inoltre la moto per sua natura dovrebbe essere un veicolo popolare, cioè accessibile a tutti e non solo a chi abbia ampie possibilità economiche. Credo invece che non bisogna risparmiare in tutto quello che riguarda la sicurezza, anche perchè, se non si pretende di dover seguire a tutti costi la moda, è possibile trovare capi tecnici a prezzi più o meno alla portata di tutti. Quindi la moto dovrà essere sempre in ordine, effettuando una corretta manutenzione e ben vengano calzature e guanti tecnici (mani e piedi sono parti delicatissime del nostro corpo!), pantaloni e giacche con protezioni - in particolare per la schiena - e soprattutto caschi rigorosamente del tipo integrale. I freni sono un altro elemento di sicurezza; credo che la soluzione con tre dischi, magari con quelli anteriori a più pistoncini e magari anche con l'ABS sia sempre da preferire. Infine le gomme: sono l'unica parte della moto che è a contatto con la strada (si spera...) e devono essere sempre in ottimo stato e avere la giusta pressione di gonfiaggio. Non mi convince quanto hai scritto sul trasporto dei bagagli: sono del tutto contrario all'utilizzo di zaini pesanti (addirittura 80 kg!), meglio borse rigide laterali, borsa da serbatoio e bauletto, rispettando sempre il limiti di carico indicati.
Commento di: docelektro il 28-01-2011 05:13
se rispetto i limiti indicati sui portapacchi non porto dietro nemmeno uno spazzolino da denti,del resto che senso ha fare un portapacchi e scrivere max 4 kg? E magari in Nico nazionale dice "questa è una moto fatta per viaggiare" nelle prove in tv ,poi la vedi parcheggiata in giro e leggi sul portapacchi max 9kg? Via l'etichetta,così la madama non può appellarsi e carico cosa realmente mi serve. Non dico di portarsi dietro la casa ma giusto il necessario. Ferie in moto ne ho fatte tante e per il carico non mi hanno mai detto nulla. Gomme in buono stato? per mè cota che siano in regola,poi l'abs ...l'ho avuto su una sola macchina...sulla neve frenavi e andava ancora più veloce,ho girato 4 anni mettendo un fusibile bruciato perchè non funzionasse
Commento di: _UBER_ il 28-01-2011 09:32
Mettere un fusibile bruciato per togliere l'ABS....
Siamo veramente all'apoteosi, ti commenti da solo.
Commento di: docelektro il 28-01-2011 10:48
eppure funziona...sulla Y del 97 che ho avuto ho dovuto farlo perchè nelle strade in dicesa innevati con il freno tutto premuto continuava a camminare con il pedale che mitragliava come un cretino. Dopo la modifica pestavi il freno e bloccava tutte e 4 le ruote e sulla neve si fermava benissimo! Chiedi a chiunque abita in montagna quante volte con le strade innevate preferisce prendere il pandino della moglie senza ABS piuttosto che il macchinone! Sul Pulmino VW che ho ora l'abs non ce l'ho proprio (perchè non l'avevano ancora inventato) e non ne sento la mancanza proprio per niente . Idem con la moto . la HD che ho non c'è l'ha e va benissimo così. Ho sempre giudicato negativamente gli aiuti alla guida (nè più ne meno del cambio automatico e tutte quelle cose inutili con sigle astruse) e quando non ci saranno più auto e moto in libera vendita "elettromeccaniche" cercherò un mezzo d'epoca,magari una Jeep della II guerra mondiale. Sei tu che guidi il mezzo o è lui che guida te? a sto punto è meglio che il volante non ci sia proprio,scrivi la destinazione sulla tastiera e ti fai una partita a mario bros...la macchina va e fa tutto da sola,si parcheggia tu scendi e magari ti sei pure guardato un film!
Commento di: LS70 il 27-01-2011 09:50
Ho letto l' articolo, che dire, mi sembra un provocazione.
Riguardo il casco e l' abbigliamento tecnico non voglio neanche rispondere.
Data la mia poca esperienza nel mondo motociclistico ( 41 anni di moto con manutenzioni e riparazioni fatte personalmente ) dico che l'olio è una cosa fondamentale per la vita di tutti gli organi in movimento. Nelle moto degli anni 70-80 ( laverda, morini,guzzi ecc.) con motori con caratteristiche e tolleranze meccaniche simili a quelle delle auto ci si metteva olio " automobilistico" propio per quel motivo.Ora la storia è diversa, materiali con tolleranze di rottura diverse, spessori materiali con leghe leggere e con tolleranze di spessore molto più precise negli assemblamenti ( albero motore, bronzine,pistoni, fasce, camicie ecc.) e l' aumento dei giri del motore necessitano di un olio con "fluidità" adatta a lubrificare ottimamente quei organi meccanici per lungo tempo senza perdare "l' azione lubrificante" in breve tempo. per questo le case consigliano un olio con viscosità adatta a quel tipo di motore. Poi uno compra la marca che vuole basta rispettare la gradazione consigliata dalla casa.
Commento di: Prua360 il 27-01-2011 10:16
Rispettare la gradazione consigliata è una cosa, farsi abbindolare da olii supertecnologici è un'altra! Mi spiego meglio. Nela mia Focus che uso tutto i giorni per andare a lavorare quando vado a fare il cambio o un rabocco dell'olio, cerco le offerte che magari trovo anche al supermercato! Olio e filtro dell'olio 40 euro e passa la paura! Ho visto spendere anche 32 euro per un litro di olio destinato all'amata 2 ruote!
Io sono da 28 anni nel mondo della vendita e ti assicuro che ci sono stuole di product manager, direttore marketing e pubblicitari che pensano e escogitano di tutto pur di vendere: e di vendere con la maggiore redditività. Sanno benissimo che per la mia Focus cercherò un prodotto con un giusto rapporto qualità/prezzo. Sanno altrettanto bene che per l'amata due ruote non guarderò il prezzo scegliendo il meglio del meglio! Quando fai il tagliando in una concessionaria BMW sai da dove viene prelevato l'olio? Da un fusto di 180 litri... :-) e ti assicuro che è olio valido ma comunissimo!
Attenzione però; questo non significa che qualcuno è furbo e qualcun'altro è un pollo! Ognuno è libero di fare quello che vuole. Pertanto, se qualcuno spende 32 euro per 1 litro d'olio va benissimo! Del resto siamo in democrazia no??
Un lampeggio

Max
Commento di: LS70 il 27-01-2011 10:29
Infatti ho detto di rispettare la gradazione, poi una marca vale l' altra. So benissimo quello che " seccede" in molte officine, dato che prima del pensionamento per 40 anni ho revisionato motori di quasi tutti i generi in un azienda specializzata per queste mansioni.
Commento di: boricard il 27-01-2011 12:28
A me è piaciuto molto. La tendenza generale di tutti gli interventi mi sembra molto superficiale e determinata da una vera e propria soggezione al consumismo imperante che ci vuole imporre di avere un sacco di cose inutili e costose, Sull'olio sono d'accordo, vi segnalo un video (http://www.youtube.com/watch?v=SLjnqkXNWJs v. min 2,50) in cui hanno provato a distruggere un honda cub mettendo olio usato per friggere, hanno percorso molti km poi l'hanno buttato da un palazzo e quello si accendeva ancora e le marce entravano e le ruote giravano ancora. Forse non sapete che ci sono delle lobby molto interessate a vendere i loro prodotti che vorrebbero imporre obbligatoriamente guanti, stivali, giacche tecniche, paraschiena, airbag da moto e quant'altro sia commerciabile. La sicurezza la si fa guidando in modo responsabile e proporzionato alle proprie capacità e a quelle del mezzo. Ognuno ha i suoi limiti e li deve conoscere e rispettare. Anche io concepisco la moto in modo leggero, non consumistico e amo la libertà di andare dal giornalaio in moto con i pantaloni corti maglietta e il casco senza ricevere 1000 euro di multa. E' ovvvio che se devo affrontare un percorso lungo mi proteggo maggiormente. ciao.
Commento di: docelektro il 27-01-2011 14:16
Quando ho scritto questo articolo (non c'ra ancora l'euro) mi ero ispirato allo slogan di una famosa ditta (la cimatti) che negli anni 70 metteva in commercio un ciclomotore automatico molto scarso,probabilmente due tempi monomoarcia,che si chiamava "motorella" e aveva uno slogan: il ciclomotore PER TUTTI . Unico penso nel suo genere da quarant'anni a questa parte. A me dà fastidio che si cerchi di proporre un motociclismo "d'elite" perchè è il contario di chi va in giro a dire che la moto non è un lusso e non lo deve diventare. Sono stato una settimana ospite di un mio amico a Sampierdarena (GE) e mentre noi giravamo con una jeeo cj5 ,ogni volta che parcheggiavamo non immaginate la nuvola di moto e motorini che ci giravano intorno e venivano guidati dalla massaia,dal benzinaio e dalle persone più comuni.
Se per voi non sono un motociclista probabilmente è così,allora mi definisco un "conduttore di motociclette" che ha le seguenti caratteristiche: sapere come è fatta una moto e come la si posteggia,sapere guidare a velocità codice senza andare a sbattere contro ostacoli fissi,avere la patente.e poche altre cose. Io mi fermo lì,se qualcuno vuole andare avanti lo faccia pure ma la mie idea è che questo clima di "sicurezza a tutti i costi" "obbligo qui,là e laggiù" non fa altro che dare più potere alle assicurazioni,alle ditte di vestiario specifico che flirtano con uno e con l'altro per metter sempre nuovi obblighi. Di sicuro non salirei su un 4 cilindri sportivo vestito come mi vesto di solito,ma è solo perchè non saprei neanche guidarlo...
Commento di: LS70 il 27-01-2011 15:33
Non riesco a capire il paragone tra la"motorella"e motociclismo "d' elite".
Comunque a parte questo se usare le protezioni per aiutarci a limitare i danni in caso di incidenti per te vuole dire essere schiavi di un clima di " sicurezza a tutti i costi" imposto da una società consumistica ti sbagli di grosso, siamo schiavi si , ma della passione che abbiamo per la moto, passione bella ma anche pericolosa. Credo che molti di noi che si sono trovati " col muso per terra" a causa anche una banale caduta a 20km/h e si sono rialzati incolumi grazie alle protezioni, non finiranno mai di "benedire" il momento che le hanno indossate. Se per te salvaguardare la propia incolumità adottando mezzi idonei a tale scopo vuole dire assere schiavo del consumismo e di un motociclismo "d' elite", è un tuo pensiero anche se non lo condivido lo rispetto.
Commento di: lilit il 27-01-2011 18:41
ammetto che l'ideale sarebbe non cadere mai. purtroppo non sempre si può scegliere. peraltro un dignitoso giubbotto tecnico da moto costa quanto una giacca a vento da sci di buona qualità, o come una buona giacca in buona pelle non da moto. e non è detto affatto che bisogna andare in giro per forza con le scritte e i loghi colorati come pagliacci: le mie giacche sono tutte molto sobrie e senza loghi in vista. non ho avuto modo di provarle con l'effetto asfalto, e neanche ci tengo... ma alla bisogna preferisco farmi trovare pronta.
Commento di: docelektro il 27-01-2011 19:54
trovassi una giacca identica al chiodo e blindata la compro anche domani,idem per le scarpe,se ne fanno un tipo che è identico agli anfibi,con la punta di ferro e consente il query bashing lo compro subito
Commento di: bailystic il 28-01-2011 12:06
Senza offesa...ma io penso proprio che l'autore dell'articolo abbia voglia di provocare...non posso che sia veramente convinto di quello che scrive, ci sono sei tratti allucinanti...la parte sull'abbigliamento secondo me è delirante...
Commento di: docelektro il 30-01-2011 17:31
elencami questi sei tratti...
Commento di: MaVi92 il 30-01-2011 14:50
Penso che un articolo del genere, in prima pagina, sia come una beffa verso chi si impegna per la nostra sicurezza. Molte persone hanno già avuto qualcosa da ridire al riguardo, come vedi dai commenti. Io, da ragazzino quale sono, ti consiglio di leggere qualche discussione nella sezione "Sicurezza e prevenzione", magari di contattare utenti come Cento40 (è il primo che mi viene in mente, ce ne sono molti altri per fortuna) e poi di rivedere, se ne sentirai la necessità, ciò che hai scritto.
In caso contrario, perdonami, spero che il libro rimanga sugli scaffali a prendere polvere!
Commento di: docelektro il 30-01-2011 15:44
Ah,certo a parole siamo tutti per la sicurezza,se da domani diventasse obbligatorio vestirsi con tute da moto gp per andare a comprare il le pile,al supermercato o le sigarette sono convinto che le iniziative per "togliere" le leggi sulla sicurezza salterebbero fuori come i funghi. Di sicuro non firmo per una legge che obbliga il casco integrale o vestiario obbligatorio e omologato .
Abbiamo già troppi obblighi. Non ho mai fatto un botto degno di nota dall'86 a oggi,nulla che non si sia risolto con qualche crosta che andava via in una settimana o qualche livido. E non ho detto che non sono mai caduto...sia bene inteso. Se questo vuol dire non essere motociclisti bene....sono un metallaro che va in moto non un motociclista tutto lì. Ci sono diversi modi di intendere la moto,il mio è questo. Punto.
Commento di: MaVi92 il 30-01-2011 15:53
Anche se tu fortunatamente non ti sei mai fatto male davvero, c'è gente che invece ha esperienze diverse! Paraschiena, giacche con protezioni omologate, stivali e guanti servono! Ovviamente sei libero di circolare con i vestiti che vuoi, capisco che faccia parte del tuo modo di pensare alla moto (anch'io giro senza stivali, anche se è sbagliato) però condividerai che non è certo il caso di consigliarlo agli altri! Se tu avessi scritto questo articolo come una riflessione personale o un racconto e non come sorta di "guida" sarebbe stato molto diverso!
Commento di: sarrusoia- il 31-01-2011 20:17
interessante...
corro a comprarmi un chiodo e dei guanti con le borchie!!! :-))
Commento di: Davide il 01-02-2011 07:08
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