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Un motociclista viziato in Scozia
Scritto da Ugo51 - Pubblicato 15/11/2010 11:27
È ormai più di un anno che vivo ‘in quel di Scozia’; il tempo è maturo per fare qualche considerazione

Prima un po’ di premesse: sono di Genova, città che non definirei un fulcro di cultura motoristica, ma con accesso a una gran bella strada, la SS45, che ho scoperto essere conosciuta pure qui di Glasgow (!!!). Non basta, ho la fortuna di aver passato 24 delle mie 25 estati in un paesino di campagna a confine tra Liguria ed Emilia Romagna, proprio dove la SS45 abbandona ogni parvenza di normalità per diventare un intestino di asfalto; parlo del tratto Ottone – Marsaglia, per chi è del posto, dove si contano anche 17 curve a chilometro (certe volte pure in moto ci si annoia…). Subito dopo c’è Bobbio, con il suo bivio che indirizza verso la salita del passo Penice… dai, chi non conosce il passo Penice?!

Lo scopo di questo incipit è fornire un’immagine di me come motociclista viziato. Strade tortuose e ricche di curve, clima secco durante la stagione motociclistica estiva – periodo indefinito che si estende in media da Aprile ad Ottobre, nessuna noia da parte delle forze dell’ordine perché 1) raramente uso (usavo) la moto nel finesettimana 2) perché sulle strade che ho citato conosco i (pochi) posti dove ci sono posti di blocco e/o autovelox. Risultato: sono stato fermato 1 sola volta in 8 anni.

Certo, dovrei aggiungere che la mia moto è 100% originale… e lo è sempre stata. Ho sempre preferito dirottare i soldi altrove, all’inizio dicendomi ‘non ne vale la pena’ poi avendo timore che ogni modifica sarebbe stata oggetto di noie da parte di carabinieri et al.
Tutto questo sognando i paradisi esotici dove (quasi) ogni modifica è consentita e dove i motociclisti sono liberi di esprimere il loro estro sulle proprie cavalcature.

Adesso invece vivo nella periferia di Glagow, in Scozia. Tutt’attorno ci sono paesaggi bellissimi, molto diversi dalla natura mediterranea: aspri e dal vago sapore nordico. Strade ondulate che fiancheggiano il mare grigio e i campi da golf, paesini di riviera con le loro case di pietra circondate da una natura brulla, quasi affaticata.
Sono paesaggi che invitano al turismo. Usare la moto come mezzo di trasporto, divertirsi osservando ciò che scorre ai propri fianchi e non cercando il massimo angolo di piega.

Prima di trasferirmi mi ero informato circa le leggi sulle emissioni inquinanti: inesistenti.
In Scozia si circola anche con gli euro0 in pieno centro (il che porta a una certa libertà in tema di elaborazioni).
Uno dei paradisi che sognavo mentre cavalcavo, sudando dentro la mia tuta, verso il Penice?
Non saprei…

Proprio adesso, mentre scrivo, piove. Sta piovendo da tre settimane. Le previsioni per la settimana a venire danno pioggia, ma non le prendo sul serio perché prevedere il tempo, qui, è una follia.
Ma è Novembre…

Vero, è Novembre, ma qui, in Scozia, Novembre non è il periodo nel quale il motociclista medio guarda la sua moto pensando ‘è già quasi un mese che non faccio un bel giretto’.
Qui, Novembre è il mese agli antipodi dell’estate, il giro di boa che separa l’anno in due metà; cinque mesi fa era estate, fra cinque mesi lo sarà di nuovo.
Ma per un solo mese. Prima le strade sono piene di sale, subito dopo le piogge tornano a flagellare la regione fino circa agli inizi di Ottobre, quando, se si è fortunati, c’è un’altra piccola, fredda, estate.

Insomma, volendo usare la moto come la usavo in Italia avrei meno di due mesi all’anno. Se si considera che l’estate scozzese cade a Maggio, quando è difficile poter essere in vacanza, si hanno circa dieci giorni (i finesettimana) per usare la moto.

Ma quel discorso degli scarichi…?
Quel discorso è vero, ma come ogni cosa, si paga.
Anche qui, breve introduzione: in UK l’assicurazione della moto non è divisa in fasce di cilindrata (cosa sono, otto in Italia?* 125, 150, 250, 400, 600, 800, 1200 e over1200?), o almeno non solo. Le moto sono organizzate in qualcosa come 150 fasce a seconda delle loro cilindrata, potenza, impostazione (sportiva, turistica ecc.) e utilizzatore.
Così il prezzo all’anno dell’assicurazione senza incendio e furto di un Bandit600 è £177, quella di un Ninja 250 circa £700.
Una Versys 650 costerebbe circa £300, un ER6N il 50% in più.
Un CBR600F del 1996 circa £500, un VTR1000 poco più di £700.
Tutto questo per un utente con più di 25 anni, avendo la moto priva di ogni modifica, usandola per meno di 3000Km all’anno, senza portare il passeggero ed essendo in possesso di patente da più di 5 anni.
Se una di queste condizioni cambia il prezzo sale. Esponenzialmente.

Ed ecco che il paradiso dell’elaborazione è cristallizzato in un mondo dai prezzi vertiginosi.
Non solo la moto la si potrebbe usare poco, ma sarebbe anche caro mantenerla. Ah, quasi dimenticavo. Anche l’idea di portarsi la moto dall’Italia non sarebbe molto più economica. Lasciando perdere il viaggio in sé, qui a Glasgow un parcheggio all’aperto non sorvegliato costa £700 all’anno.

Nessuno ci mette la moto però perché, parole della gente del posto, ‘non durerebbe una notte’.
Il risultato? Sono senza moto.
L’ho lasciata in Italia. Intanto anche così, usandola quando torno per far visita alla famiglia, la uso circa tanto quanto la userei qui…

Tutto questo sproloquio non solo per dare sfogo alle mie ansie di motociclista frustrato, ma anche per dipingere un quadretto del motociclista britannico medio.
Qui la moto è un “investimento” molto di più di quanto lo sia in Italia. L’età del motociclista è più alta che da noi, il ragazzino in sella a GSX-R nuovo di concessionario non si vede.
Da un certo punto di vista questo porta a una maggiore valorizzazione della moto in quanto tale. Qui un YZF 600 Thundercat è ancora a tutti gli effetti una bella moto, e non un relitto appartenente a un’epoca passata come purtroppo viene considerato da una bella fetta dei motociclisti italiani …eh già, non ha le forcelle rovesciate…

Insomma, che la Scozia non fosse nella top5 dei migliori posti dove avere la moto era risaputo, tuttavia, un anno fa, nemmeno avrei creduto che probabilmente potrebbe rientrare nella top5 della classifica opposta (sto esagerando).

Volendo vedere il lato positivo ho finalmente visto con occhi obiettivi la fortuna di aver vissuto gran parte delle mia vita da motociclista in Val Trebbia, un posto dove nonostante i carabinieri nei finesettimana, le condizioni generali sono nettamente migliori che qui. Anche se ancora non mi fiderei a tagliare il codino del mio Monster…

* sono consapevole che in Italia il prezzo dell’assicurazione non è determinato esclusivamente dalla fascia di cilindrata. Il mio obiettivo era solo indicare come in UK la classificazione sia più complessa.
 

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Commento di: emay2k3 il 15-11-2010 11:40
mio Dio...io potrei morire... :-)
Commento di: talla il 15-11-2010 19:37
Quanti anni ti hanno dato?Non c'è la possibilità di un amnistia?Se vuoi ti posso aiutare ad evadere.Inventati qualcosa,chiedi consiglio,dichiarati pazzo fai qualcosa.Non posso immaginare una pena peggiore.Sei riuscito a commuovermi.Ti sono vicino,fortunatamente solo in spirito.Adieu
Commento di: itadrink il 16-11-2010 13:32
Ciao.. io ci ho vissuto all'estero 15 anni, tra cui anche Scozia ed Inghilterra.. e la coinvolgente situazione in chiave motociclistica che hai esposto credo sia solo l'inizio di un processo che ti porterà a rivalutare (nel positivo e non) moltissimo di quello che abbiamo qui da noi..
Perchè non ci parli anche di come si mangia e di qual'è la qualità di tutte quelle cose in cui l'estro, la passione e la capacità del singolo fa la differenza?
Io ora continuo a lavorare per una azienda che ha moltissimo li dove sei tu, ma lo faccio da qui, in Piemonte.
Ti auguro che venga presto il giorno del rientro.. e non solo per la moto (che io anche per pioggia comunque continuo a godermi qui)..
All the best and see you back soon.. e anche buonafortuna a chi vuole andare a vivere nelle Highlands con le pecore; il whisky e non solo diventa poi una cura indispensabile.
Grazie comunque per il bel racconto. Ciao Ita.
Commento di: Alibi il 16-11-2010 08:21
Sei stato bravo e coinvolgente nell'esporre gli aspetti negativi della tua permanenza in Scozia, ma ora raccontaci qualcosa di bello, ci saranno pure aspetti positivi!!!

P.S. ti capisco bene, anch'io sono cresciuto sui passi liguri, versante Bracco... conserva la passione per quando torni in Italia!!!
Commento di: Ospite il 16-11-2010 09:17
Io e mia moglie vogliamo andare a vivere in scozia (nelle highlands), e so già che se quando e se succederà la moto sarà solo un felice ricordo.
Già dove vivo ora (Reggio Emilia) è sfruttabile circa 6 mesi l'anno (almeno per me, a causa del tempo) ed è già una bella seccatura :( in scozia, proprio come hai detto tu sarebbe solo una sofferenza ed un inutile costo....

Ah che belli i tempi dell'infanzia quando a Livorno potevi andare sulle 2 ruote 365 giorni l'anno :)

Commento di: SKYNET77 il 16-11-2010 10:58
Ti rimane sempre la consolazione del whiskey , ma anche della Birra e della minor presenza di traffico ...
Se sei astemio e quanto ho capito ancora assetato di moto, non hai troppe alternative ... tornare a piegare in val trebbia non ha prezzo ;)
Commento di: Johnny-Storm il 16-11-2010 14:37
Consolati, qui piove da 2 settimane!
la Valtrebbia non per niente è stata definita da E. Hemingway (che la visitò due volte) 'la più bella valle del mondo' ora se fosse ubriaco (cosa probabile data la natura del soggetto) o pagato dalla pro-loco, non è dato saperlo. Di prima mano so che è una strada bellissima che faccio sempre con grande piacere incluse le sue varianti e deviazioni (per Chiavari per. es.) e che dà sempre la soddisfazione di verificare i propri miglioramenti in termini di tecnica di guida, senza tralasciare l'aspetto paesaggistico e gastronomico che sono entrambi rimarchevoli.
Grazie per aver risvegliato i ricordi delle ormai lontane escursioni di quest'estate.. e auguri per la tua permaneza in esilio, sperando che tu possa di nuovo godere a tempo pieno del piacere di portare la tua moto
LAMPS
Commento di: itadrink il 16-11-2010 16:03
Ciao.. io ci ho vissuto all'estero 15 anni, tra cui anche Scozia ed Inghilterra.. e la coinvolgente situazione in chiave motociclistica che hai esposto credo sia solo l'inizio di un processo che ti porterà a rivalutare (nel positivo e non) moltissimo di quello che abbiamo qui da noi..
Perchè non ci parli anche di come si mangia e di qual'è la qualità di tutte quelle cose in cui l'estro, la passione e la capacità del singolo fa la differenza?
Io ora continuo a lavorare per una azienda che ha moltissimo li dove sei tu, ma lo faccio da qui, in Piemonte.
Ti auguro che venga presto il giorno del rientro.. e non solo per la moto (che io anche per pioggia comunque continuo a godermi qui)..
All the best and see you back soon.. e anche buonafortuna a chi vuole andare a vivere nelle Highlands con le pecore; il whisky e non solo diventa poi una cura indispensabile.
Grazie comunque per il bel racconto. Ciao Ita.
Commento di: cromo il 22-11-2010 18:51
E pensare che la Scozia mi ha sempre affascinato!Oggi mi sono fatto un giro a Montezemolo e te lo dedico.Ciao.Paolo
Commento di: fulminato62 il 30-12-2010 09:45
al contrario dell'america in generale dove la moto e il simbolo di di famose traversate tipo coast to coast e a parte il limite di velocità che sono molto severi e non e poco, puoi girare anche senza casco (lo so che non e sicuro, io ebbi un incidente nel 1985 con una kawasaki 550 e per fortuna portavo il casco) e poi puoi fare quasi quello che vuoi esteticamente parlando alla tua moto.

ma quello che mi fa piu strano e che in scozia ( che ci andro a fare una vacanza di 6 giorni in marzo 2011) sia cosi poco sensibile alla passione -cultura motociclistica pensando di avere li al suo fianco il posto piu leggendario e famoso al mondo "ISLE OF MAN " TT . sono stregato da quella competizione e prima o poi devo viverla mi accontento da spettatore e ricordati che se sei andato in un posto cosi per lavoro e crearti una esperienza lavorativa avrai sicuramente anche l'occasione di tornare in italia o andare in altri posti dove potrai recuperare la tua passione motociclistica ciao ciao