La Community Ting'Avert
In pista meglio accompagnati che soli!
Scritto da johnny-storm - Pubblicato 25/10/2010 08:34
Ultima pistata ovvero come chiudere la stagione in bruttezza. Riflessioni e consigli dopo un volo...

Ho deciso di intervenire in questa sede allo scopo di condividere la mia esperienza e le relative riflessioni con un maggior numero di lettori (dopo aver già approfondito l'argomento nel forum dedicato) sperando di non annoiarvi con la lunghezza dell'articolo.

PROLOGO. Un lunedì di ottobre decido di chiudere la stagione facendo l'ultima pistata a *** (ometto di specificare il luogo perché le critiche che espongo non sono rivolte agli organizzatori ma al personale sanitario) il meteo è buono, la temperatura ragionevole, e la voglia è tanta; quindi sebbene nessuno dei miei amici possa unirsi, decido di fare ugualmente questo ultimo giro di pista prima di cambiare le gomme estive con spalla slick e affrontare il lungo inverno che ci aspetta dietro l'angolo, vero limbo se non inferno del motociclista.

In nemmeno un'oretta di marcia tranquilla raggiungo il motodromo, a differenza di altre volte salta all'occhio il fatto di essere praticamente l'unico senza furgone/moto preparata/gazebo/coperte termiche e quant'altro, forse esagero se dico di averlo percepito da subito ma di fatto una lieve sensazione di essere guardato con fare snob dai biker superattrezzati innegabilmente mi coglie, resa probabilmente più tangibile dal fatto di non avere nemmeno un amico in assetto 'stradale' come me con cui condividere le varie fasi di compilazione moduli, iscrizione etc. La cosa sul momento lascia il tempo che trova, la pista la conosco già quindi appena terminato il brief di gruppo (dove neanche uno degli altri biker ha scambiato non dico un saluto ma nemmeno uno sguardo con il sottoscritto) tolti gli specchietti e abbassata la pressione mi ci butto subito e inizio a godermi la mia ultima giornata di pieghe a bordo della mia naked stradale di tutti i giorni.

Lascio la descrizione delle sensazioni che si provano girando su un circuito invece che su strada a chi ha più vocabolario tecnico di me; per chi invece non avesse ancora fatto questo passo, dico solo che la certezza del tracciato permette di concentrarsi sulle traiettorie e sui movimenti del corpo sul mezzo in una maniera altrimenti impossibile su strada.
Non ci sono turni ma ovviamente dopo un po' faccio la prima pausa, tutto sta andando a gonfie vele peccato solo non ci sia nessuno con me con cui condividere, commentando e suggerendosi a vicenda, l'esperienza che sto vivendo.

Secondo turno: tutto procede benissimo, le gomme si stanno scaldando e un lieve solicello migliora il grip della pista, rettilineo a tutto gas curva parabolica in piega e finalmente il miracolo si ripete... le saponette iniziano a graffiare l'asfalto e quel rumore suona al mio orecchio come pura musica. Faccio qualche giro in stato di grazia e quasi non posso credere ai miei occhi quando al biker davanti a me viene sventolata bandiera blu (che segnala di lasciare il passo a chi segue) sorpasso e piego, piego e raschio le saponette, la mattinata sembra davvero volare ma è il momento di fare un'altra pausa, l'ultima sosta prima dell'ultimo turno.

Si è fatto quasi mezzogiorno nel frattempo, dopo quasi tre ore di pista e paddock nemmeno al bar ho avuto occasione di scambiare una parola con qualcuno, forse è sempre cosi' ma non me ne ero mai accorto in quanto è la prima volta che vado in pista da solo?
Beh poco importa non sarà certo la mancanza di spirito di gruppo a rovinarmi la splendida giornata, mi ributto in pista per l'ultimo turno, traiettorie pieghe grattate di saponette anche a destra dove mi viene più difficile, ancora pieghe accelerate felicità pura di essere tutto uno con la mia moto e poi... sarà la stanchezza il fondo infido in quel punto o il fato?

L'INCIDENTE. Dopo un rettilineo ci sono due piccole curve a S preliminari a una parabolica, le ho sempre affrontate scalando solo di marcia possibile che inavertitamente io abbia pinzato con l'anteriore? Sta di fatto che in un nanosecondo perdo il controllo volo ai 120km circa e mi ritrovo 20 metri più in là, sdraiato sulla dura terra erbosa senza nemmeno aver capito esattamente cosa mia sia successo. Il commissario più vicino corre immediatamente a soccorrermi, lo rassicuro che sto bene (quanto meno sto in piedi da solo) ma come tutti ben capirete, il mio pensiero va principalmente alla moto che... giace riversa su un fianco, con la strumentazione faro e cupolino spazzati via, la mettiamo in piedi e quando vedo la ferita che le ho inferto sul serbatoio, per poco non mi viene da piangere. In una specie di trance irreale vedo che arriva il furgone, i ragazzi che caricano la moto a bordo e io che, imbambolato e ancora col casco addosso, prendo posto sul sedile del passeggero.

Può chi non ha mai fatto 500 m di pista a bordo di un furgone che ti riporta al paddock capire cosa ho provato? Non credo. Delusione, rabbia, frustrazione, sensi di colpa, amarezza, tutti questi sentimenti agitavano la mia anima contemporaneamente mentre una domanda assillava ossessiva benché senza risposta la mia mente: COME? come è potuto succedere? Come ho potuto perdere il controllo? Come ho potuto cadere? I ragazzi dell'assistenza scaricano me e la moto davanti al gommista, noto che una delle due ambulanze è parcheggiata esattamente di fronte sull'altro lato del piazzale, ma nessuno viene a domandarmi se ho bisogno di assistenza. Io dal canto mio sono più preoccupato della moto che delle mie ossa, stupidamente provo a girare la chiave il motorino d'avviamento funziona ma ovviamente la moto non parte. Interviene allora uno dei meccanici del centro gomme il quale delicatamente mi fa notare che, essendo recisi tutti i cavetti della strumentazione, la moto non può partire ma che probabilmente se ci mette mano è possibile che si riesca. Lo ringrazio e sempre imbambolato lo osservo mentre armeggia con i cavetti, neanche 10 minuti e ha finito di chiudere i circuiti, gira la chiave e miracolo! La moto parte al primo colpo. Lo ringrazio quasi commosso - tra le tante preoccupazioni avevo anche quella di come tornare a casa- lui si informa di quanti km devo fare, mi raccomanda massima prudenza in quanto ero senza faro frecce indicatore di velocità etc, e infine mi rassicura sostenendo che secondo lui le forcelle non presentano danni visibili quindi usando la massima cautela dovrei tornare in città senza problemi.

L'ASSISTENZA MEDICA. A quel punto, forse perché l'adrenalina ha iniziato a scendere, mi rendo conto di avere un brutto dolore alla spalla sx. Mi reco all'ambulanza più vicina, le infermiere però mi dicono che il dottore è presso l'altra, quella dopo il bar. Attraverso tutto il piazzale e mi presento all'altra ambulanza, il medico in realtà è a bordo della sua auto che legge il giornale, scende e senza chiedermi di accomodarmi o altro mi palpa lì per lì in mezzo al paddock, bofonchiando qualcosa tipo 'cosa vuole che faccia io sono un medico anestesista' , mi fa fare qualche movimento col braccio e finalmente emette il verdetto: 'nulla di rotto, sembra'.

Solo parzialmente rincuorato da una visita così sommaria, domando comunque del ghiaccio da apporre. 'Ghiaccio?' sbotta il doc 'Ma voi motociclisti siete tutti fissati col ghiaccio! Non serve assolutamente a nulla, credete forse che sia il rimedio a tutti mali?'
'Credo solo a quello che mi hanno ripetutamente consigliato ortopedici e fisiatri' rispondo stupito io per primo della mia pazienza, evidentemente dovuta allo shock della caduta 'per evitare o ridurre quantomeno l'ematoma da trauma - posso avere del ghiaccio?'

Solo di fronte alla mia calma insistenza il doc magnanimamente autorizza l'infermiera a darmi una preziosa borsa del ghiaccio istantaneo (mi viene il dubbio che le paghi di tasca propria?) quindi si disinteressa di me e sparisce. Mi metto il ghiaccio tra le due magliette e vado in bagno dove ho modo di rendermi conto che la botta oltre che sulla spalla l'ho presa anche sul fianco sx che presenta infatti una lunga escoriazione. Ritorno all'ambulanza... nel frattempo si è fatta l'ora di pranzo sono spariti tutti salvo un'infermiera che legge seduta a bordo. 'Posso avere dei cerotti?' domando 'ho una escoriazione da medicare'
'Mi spiace, non abbiamo cerotti' risponde lei senza scomporsi
'Non avete cerotti?' domando incredulo 'con cosa mi medico allora'
Lei senza nemmeno alzarsi apre un cassetto mi porge garza e cerotto a nastro e dice:
'Ecco noi usiamo questo ma lo deve tagliare... può andare in bagno a medicarsi e poi mi riporta il cerotto' e senza fornirmi di forbici e disinfettante, riprende la lettura dando segno di considerare chiuso l'argomento.

Io sono troppo shockato dal trauma per farmi domande sulla stravaganza di quella procedura, quindi obbediente ritorno ai bagni i quali a *** sono alloggiati in specie di prefabbricati pochissimo confortevoli, non c'è nemmeno un ripiano su cui appoggiare le cose quindi alla meno peggio mi bendo da solo con la garza e la fisso col cerotto dopodiché riporto il presidio sanitario, a questo punto sicuramente meno sterile dopo essere stato usato al cesso, alla indolente infermiera che sempre leggendo lo ripone nel cassetto.

La vicenda di come sono stato curato dopo un volo ai 120 all'ora si commenta da sé non ho veramente bisogno di aggiungere nulla - fortuna vuole che io non avessi subito traumi interni o altro senno' sarebbe stato interessante vedere chi avrebbe dovuto rispondere legalmente di tanta trascuratezza nel visitarmi e medicarmi!

Un po' attonito dal trattamento medico ritorno alla mia moto, ben visibile in tutto il suo sfascio di pezzi mancanti e zolle di terra conficcate ovunque a pochi metri dall'ingresso in pista, e mi butto su una sedia del gommista per riprendere un po' di forze. A corollario dell'alienante trattamento medico, va detto che non uno dei tanti biker che in vicinanza dell'ingresso si fermavano a indossare guanti casco etc e lanciavano occhiate al mio mezzo infortunato, mi abbia avvicinato per chiedermi come stavo o se avessi avuto bisogno di aiuto (o essendo tutti furgonati, se avessi avuto bisogno di un passaggio a casa).
Niente. Nemmeno una V di saluto.

CONCLUSIONI. Termino questo lungo report con alcune considerazioni e qualche suggerimento per i neofiti:

1°) mai andare in pista da soli, soprattutto se a bordo del proprio mezzo. L'ho imparato sulla mia pelle quanto possa essere controindicato; se si ha un incidente un amico può almeno riportarvi a casa, alla moto si può poi pensare in seguito

2°) non aspettatevi di trovare in pista la stessa solidarietà tra biker che tutti abbiamo avuto modo di apprezzare su strada! purtroppo come dice il proverbio 'l'abito fa il monaco' e in pista (non si sa come, sono tutti milionari?) principalmente trovi gruppi furgonati con tute dai prezzi astronomici e moto preparatissime... i quali evidentemente pensano tutti di essere dei piloti di motoGP piuttosto che dei semplici amatori quali sono/siamo e, purtroppo, manifestano un atteggiamento molto snob verso chi condivide la stessa passione ma lo fa con mezzi più poveri e, in ultima analisi, a cavallo della sua stradale di tutti i giorni (con la quale però si è magari fatto 600 km di passi alpini in un giorno, il che non è poi così scontato per chi pratica solo la pista ma questo sarebbe un altro argomento troppo lungo da trattare qui).

3°) come ho avuto modo di appurare in seguito l'assistenza medica a bordo pista viene pagata dal motodromo (quindi da noi in ultima analisi) perciò se mai vi capitasse di essere trattati in maniera così palesemente antiprofessionale come è accaduto a me, insistete per avere il trattamento adeguato e che vi compete.

4°) la nota positiva è data dalla assoluta collaborazione e solidarietà del personale di pista, che mi aiutato per quanto possibile ad aggiustare la moto e a rimettere in sesto il morale a pezzi.

A distanza di 15 giorni, posso dirvi che le riparazioni della moto procedono, la spalla va abbastanza bene e la voglia di correre è se possibile più forte di prima!

Un arrivederci a tutti voi sulle strade sempre, e sulle piste a partire dalla prossima primavera.

LAMPS
 

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Commento di: _UBER_ il 25-10-2010 09:07
Al di là di tutto, la cosa che mi lascia più perplesso (in negativo) è il comportamento degli altri bikers...
Vabbè che c'è tanta gente esaltata, persone col soldo che credono di aver subito una divina ingiustizia per il fatto di non trovarsi a correre in MotoGP, però non riesco a credere che tra loro non ci sia un solo vero motociclista...
Che tristezza.
Commento di: MasterMosquito il 25-10-2010 10:12
Non credevo che l'assistenza medica in pista fosse cosi approssimativa.Spero che non sia sempre cosi.
Mentre vorrei giustificare gli altri bikers che forse ti sono sembrati cosi perche eri da solo e ponevi maggiore attenzione su di loro rispetto al solito mentre di solito quando vai in compagnia nemmeno ci pensi agli altri se non per commentare insieme ai tuoi amici le loro moto o altre robette.
Io ho iniziato ad andare in pista praticamente quest'anno e ho notato anche io che ci sono piloti mega attrezzati ma non tutti sono esaltati infatti chiedendoli consigli mi hanno risposto tutti cortesemente dandomi chi piu e chi meno buoni suggerimenti.
Pero devi pensare che quando vai in pista non vai per fare amicizia o almeno non sempre ma vai gia con il tuo gruppetto per divertirti, per sfogarti o per migliorare il proprio stile quindi non ti metti a fare conversazione.
Sempre a mio modesto parere.
Commento di: Johnny-Storm il 25-10-2010 10:58
capisco cosa vuoi dire MasterMosquito prima/durante la pista si è molto concentrati su sè stessi ed è giusto così, nè tantomeno ci vado per chiaccherare o altro però .. immaginati di vedere un tizio da solo, seduto vicino alla sua moto scassata, possibile che su 30/40 bikers presenti nemmeno uno abbia il moto istintivo, che abbiamo tutti in strada, di avvicinare per chiedere se occorra qualcosa magari, come dicevo, di un passaggio a casa? io ho sbagliato ad andarci da solo ma purtroppo alle cose si riflette solo quando accadono, però lasciami dire che al di là dell'assistenza medica da barzelletta, anche questa mancanza di solidarietà mi ha amareggiato.
Commento di: ravennate il 25-10-2010 23:50
sinceramente la cosa più assurda è che è mancato persino un semplice saluto... almeno una V.... mi sembra veramente paradossale!!
Commento di: Roby101 il 25-10-2010 11:27
Ciao,

mi spiace molto per la caduta, nno è mai piacevole e non si sa mai quali effetti possa sortire!

Io, probabilmente nella pista dove 6 caduto tu, sono volato in moto ed ero andato per girare da solo...Fortunatamente c'erano degli amici e la morosa che sono venuti a vedermi e uno di questi amici, dopo che sono caduto si è comportato molto bene, da vero amico, ed è andato fino a casa in moto ed è tornato col furgone col quale mi ha riportato a casa, senza trascurare il lato umano nel confortarmi. :)

Tu non hai avuto quella fortuna! :(

Sul fatto degli altri biker che sembrano non vederti, lascia correre, non puoi sapere che gli passava nella testa: c'era il concentrato, il preoccupato, lo scorbutico o il rigido o semplicemente non hanno avuto la prontezza di pensare che un gesto, un cenno ti avrebbero sollevato il morale! ;)

ciao e rimettiti in sella!
Commento di: Alibi il 25-10-2010 16:31
Ho letto tutto d'un fiato, e intanto meglio che stai bene te, per la moto pazienza...
Al di là dello sfogo - raccontare queste esperienze aiuta prima chi le ha vissute e le esterna - apprezzo che da un'esperienza negativa hai saputo guardare il lato positivo, ovvero l'insegnamento che ne hai tratto e che hai condiviso con tutti noi: attenzione ad andare in pista soli, e come comportarsi con chi non fa bene il proprio lavoro a danno del prossimo (i sanitari addetti).
Per quanto riguarda l'atteggiamento degli altri "piloti", non mi stupisco di nulla, ma riflettendo ci sono un po' di considerazioni da fare:
- oggigiorno stiamo andando verso il menefreghismo più totale verso gli altri (vedi pugno alla metro di Milano)
- tanti piloti in pista ne vedono tutte le domeniche di "gente" che cade, al punto da non poter "consolare" tutti.
- a maggior ragione ti sei con una scarenata, sei considerato uno sfigatone.
- tanta gente va in pista per godere di una bella giornata, e non se la vuole rovinare con i guai degli altri.
- in pista tutti danno per scontato che hai assistenza medica e logistica e che quindi non è affar loro.

Metti tutto insieme e ottieni la tua giornata....

Ma non prendertela per questo, alla fine l'importante è guarire dalle ferite fisiche, per quelle morali ci saranno altri modi e luoghi...
Un saluto
Giò
Commento di: GinoPistone il 25-10-2010 21:23
Spiace per volo e moto, ma ti ho letto comunque positivo verso la fine del racconto, quindi bene.
Io mi sento un po' meno indulgente dei "colleghi" qui sopra e a me che uno va in pista con la moto preparata e si deve sfogare e deve fare il tempo e non ha il tempo per un'empatia minima verso un altro appassionato che va per terra mi fa piuttosto pena e non lo giustifico. Anche se io guido il cbr 1000 superstock e tu la nuda targata. Certo, non si va in pista per fare amicizia. Neanche con lo sci fuoripista, l'arrampicata, o il kite surf , ma si tratta di SPORT, e lo sport per sua natura chiama complicita', soprattutto quando ha una componente di rischio. Quindi non facciamola lunga, nessuno ti doveva per forza coccolare o offrirti un passaggio ma 2 parole, anche solo "che sfiga", mica costavano troppo. Nel forum ci sono centinaia di pagine " sul saluto e come mantenerlo vivo", io il concetto l'ho espresso anche li', ma cosa me ne frega che tutti mi facciano il salutino incrociandomi se quando ti trovi ad andare nella stessa direzione ci si guarda male o ti ignorano fermo a un passo se non hai la moto giusta (quale'??!!).
Non ti capisco invece quando mantieni quell'italica abitudine del "dettoNondetto", ragazzi mi e' successo questo ma non posso dirvi dove perche'..... PERCHE?????!!! Ma che problema ce' a dire "in questo posto alcune cose non sono andate come si deve. Siamo su internet, ce' la possibilita' di replica&spiegazione, mica sei un professionista che denigra un'azienda e lo denunciano per diffamazione..
Sul medico invece non ce' niente da dire, la sua mancanza totale di umanita' almeno formale e' ingiustificabile e professionalmente pure peggio. L'infermiera, se tale si tratta perche' magari era una volontaria delle varie croci, se si e' comportava come dici meritava una lamentela con il medico (proabilmente inutile..) e con la direzione gara.
DETTO CIO' !!!!: anchio mi son trovato ad evitare in andare in pista perche' solo con la mia nuda, non so dove stai ma se sei in lombardia magari la prossima volta dammi un colpo che vengo io!!!
AL 2011!!!
Ciao G
Commento di: ravennate il 25-10-2010 23:54
" quando ti trovi ad andare nella stessa direzione ci si guarda male "
q8.... spesso e volentieri vedo la gente che rimane stupita se affiancandomi, prima di soprassare mostro la V. E non ricambiano. T.T

V
Commento di: burga il 25-10-2010 23:41
Io non vado in pista ma tempo fa ero dal barbiere ed entra un ragazzo si siede vicino a me mentre aspettavo il mio turno e cominciamo a parlare lui mi raccontava che ha fatto parecchi viaggi ma in solitaria.
Mi racconto che l'ultimo suo viaggio aveva girato mezza italia.
Gli chiesi come mai viaggi da solo, e lui mi rispose che cosi non aveva problemi per fermarsi e andare dove voleva lui.
Gli dissi,ma se ti succede qualcosa cosa fai.
Mi rispose che telefona al carro attrezzi.
Capisco essere liberi di andare dove si vuole ma in compagnia ci si diverte di piu,e se dovesse succedere un inprevisto ai sempre una persona vicino che ti puo aiutare.

Mi resto in mente una frase che ho sentito su un programma che parlava di immersioni subacque che diceva (mai immergeri da soli).
Commento di: led il 26-10-2010 09:15
premesso che mi dispiace per la caduta e il trattamento che il personale medico ti ha riservato, mi dispiace anche per i bikers che hai incontrato quel giorno nell'autodromo... io ho una moto che uso per strada e una ,vecchietta ma in formissima, che uso solo in pista, quindi vivo tutt'e due i mondi... quando andiamo in pista siamo un gruppetto di amici intutati, furgonati, carrellati, gazebati attrezzati di tutto per eventuali guasti o cadute e con le termocoperte (che io devo ancora comprare :-) ) però nn guardiamo assolutamente con occhi da snob chi viene in pista con le stradali, e anzi, se serve una mano a qualcuno che ne ha bisogno siamo i primi a farci avanti, così come tanta altra gente che trovi nei circuiti, anche perchè siamo consci dei sacrifici economici (che facciamo anche noi) che necessitano per praticare questo sport... detto questo nn voglio assolutamente dire che la gente dipinta da te nn esista, ma quella lascia il tempo che trova, come quelli che nn salutano per strada o nn ti chiedono se vuoi una mano se ti vedono fermo accanto al guard rail su un passo di montagna, ma mi sono sentita in dovere di difendere la gente che come me, come te, come noi ha in comune la passione e la voglia di andare in moto e di quella per fortuna ce n'è tanta, anche tra i "pistaioli"... siamo tutti motociclisti e basta ... lamps
Commento di: derbi95 il 26-10-2010 14:55
ciao mi dispiace molto per la caduta e per l assistenza quanto meno scarsa. La cosa che mi rammarica di piu comunque è il comportamento dei motociclisti, se cosi si puo definire chi non aiuta nemmeno i componenti della stessa (famiglia)
Commento di: robyracing46 il 26-10-2010 16:42
confermi i miei peggiori sospetti.
in pista c'è una sacco di gente snob e maleducata.
paghiamo un prezzo altissimo per le infratrutture alle quali abbiamo diritto.
questi due motivi mi fanno pensare che,pur amando la guida sportiva,difficilmente metterò mai piede in pista.
Commento di: led il 27-10-2010 09:49
permettimi di darti un consiglio, in pista devi andarci per te stesso... è una bellissima esperienza che vale la pena di fare, nn precludertela per la gente maleducata, tanto quella la trovi ovunque... e poi ci sono tanti circuiti più piccoli in cui puoi andare che costano meno, nn devi andare per forza a Vallelunga, Imola, Mugello o Misano... e se una volta deciderai di andarci vedrai che le emozioni che ti danno quegli autodromi ti ripagheranno di tutti i sacrifici fatti per andarci... troverai tanta gente come dici tu, ma anche tanta simpatica e disponibile...lamps
Commento di: Dyrt il 26-10-2010 20:01
ti confesso che quando ho letto la parte del testo in cui descivi il trattamento medico mi è scoppiato da ridere, non perchè godessi nel immaginare un collega in difficoltà ma per la situazione assurda in cui ti sei trovato.
ti saresti dovuto fingere morto per attirarare un po di attenzioni ??
Commento di: Johnny-Storm il 26-10-2010 21:04
@Alibi/GinoPistone: avete espresso posizioni antetiche eppure sento che avete ragione tutti e due! Ogni realtà è complessa, questo dobbiamo accettarlo. Pero' rimbalzo l'accusa di 'omertà': ho fatto le dovute segnalazioni agli organizzatori della pista, ritenendo fosse sufficiente, e qui ho omesso i dettagli perchè lo scopo non era fare polemica ma dare un suggerimento come ha giustamente colto Robyracing anche se sbaglia nel concludere che non girerà mai ..se trova la compagnia giusta, come il gruppo di Led che ringrazio per il contributo positivo, è un'esperienza unica e molto gratificante.
Infine: si' Gino sono lombardo quindi volentieri un rendez-vouz con te per la prossima stagione!
Commento di: GinoPistone il 26-10-2010 23:20
Ottimo ed equlibrato, il giudizio migliore da far uscire anche dalle giornata peggiore.
Alla prossima stagione!
G
Commento di: led il 27-10-2010 09:41
e io ringrazio te... spero ci si incontrerà un giorno in un circuito per stare insieme, condividendo la nostra passione per questi meravigliosi oggetti e fare del sano sport!!! un lamps...
Commento di: Pac0 il 27-10-2010 10:40
Bell'articolo..
..anche a me i medici di un notissimo autodromo italiano hanno riservato un trattamento assolutamente superficiale.
In sostanza..cado..forte..batto la testa così violentemente da spaccare a metà il casco (Shoei non china-made) .. mi alzo..rialzo da solo la moto..la rimetto in moto e camminando a passo d'uomo,avendo tutti i comandi rotti o storti,raggiungo l'ambulanza.
Per 45 minuti non ricordavo neppure dov'erano i miei amici..memoria zero..tutto appannato.

Conclusione?
"Lei sta bene..ha solo un forte truma"

Il giorno dopo vado dal mio medico...
Volete il verdetto?Commozione cerebrale..trauma cranico..contusioni sul lato sx (tutto)...
Il dottore,il mio,mi ha detto senza mezzi termini che se fossi rientrato,e l'avrei anche fatto se la moto non si fosse danneggiata,e fossi eventualmente ricaduto prendendo un'altro colpo,sarei potuto rimanerci secco..o riportare gravi e serissimi danni permanenti..

A voi ogni altra considerazione...

Ciao
Davide
Commento di: Johnny-Storm il 27-10-2010 19:51
Davide, mi hai fatto venire i capelli dritti leggendo quello che ti è successo.
Questa la so persino io: quando si prende un forte colpo alla testa (tu hai addirittura aperto il casco) non bisogna fare nessun tipo di sforzo avrebbero dovuto impedirti di trascinare la moto... e poi dimetterti cosi' senza nessun controllo reale (tipo risposta delle pupille): è agghiacciante la superficialità di quello staff medico.
Non che la cosa mi consoli, ma hai rischiato molto più di me, la deprimente conclusione è che pur pagando per avere assistenza il personale medico che collabora con i motodoromi non è sempre, evidentemente, preparato e all'altezza della situazione. Teniamone conto e cerchiamo di non cadere!
LAMPS
Commento di: viking80 il 28-10-2010 16:35
massima solidarieta' , ho notato anch'io nonostante non abbia mai avuto esperienze cosi' negative che sia molti partecipanti che il personale in genere delle piste siano dei menefreghisti.... di solito non si va in giro per fare conoscienza , ma chi l' ha detto!! io ci vado e come ; che cos' e' una bella giornata anche in compagnia di amici se non puoi condividerla o far 2 chiacchere anche con chi si trova a fianco a te pure se e' uno sconosciuto??? siamo biker e abbiamo una passione in comune , tutto cio' basta e avanza.
p.s: gli pseudo piloti tappati a festa e strasicuri di se mi fanno scompisciare dal ridere :) :)
ah , ultima cosa , non so di dove sei ma contattami se siamo vicini hai trovato un' compagno di pistate in barba a chi non ti ha aiutato quel giorno ok ???? certa gente sputtana la razza dei motociclisti!!!!
ciao bello!!!
Commento di: Ospite il 28-10-2010 21:32
In pista per principio si va per correre e misurarsi con altri, sicuramente è il posto più sbagliato per cercare solidarietà in caso di difficoltà. Già sulla strada quando due si affiancano c'è un seppur remoto o malcelato istinto a superarsi. Vedere il concorrente steso a terra può essere inteso da certe teste di caxxo come un "mors tua vita mea". Allo stesso tempo bisogna preventivare l'eventualità di una caduta, due ruote sono instabili, meglio quattro sicuramente. Il comportamento del personale addetto all'ambulanza è il solito che si incontra talvolta in certi ospedali o pronto soccorso. Se arrivi e combini col fine turno, è capitato di essere sgridato e maltrattato. Purtroppo in quei frangenti saggiamente non aggredisci nessuno perchè sei già in condizioni di necessità, ma sarebbe appagante saltare alla gola di queste persone che credo siano retribuite per il loro impiego. Saluti
Commento di: viking80 il 28-10-2010 23:20
misurarsi con gli altri non significa fare gli stronzi e lasciare un povero cristo in terra !!!!!
tutti quelli che lo fanno non sono motociclisti ma mezze seghe!!
Commento di: Maxbad il 29-10-2010 20:38
Visto che tu non hai citato il circuito per evitare cattiva pubblicità, io lo voglio citare, perchè l'assistenza che ho avuto, invece, è stata esemplare.

anch'io, come te, con la mia naked assolutamente di serie, ho affrontato la pista, ma per fortuna mia, ero con lo staff di CORSIDIGUIDA, nel MOTODROMO di Castelletto di Branduzzo.

Non voglio dilungarmi sul perchè e sul come, fatto sta che, a fine giornata (come vedi è un "leitmotiv", si è stanchi, evidentemente), sbaglio curva e finisco per terra, perdendo i sensi.

Mi risveglio in ambulanza, già con i primi soccorsi effettuati. Mi portano al vicino ospedale che provvede agli esami clinici del caso, tutto senza attendere un minuto, e con l'assistenza dei responsabili del corso (cito la Ramona e Max), che mi stanno vicino tutta la sera, fino a quando mi portano al letto destinato al mio ricovero ospedaliero, sincerandosi che non avessi bisogno di nulla. I miei effetti personali me li hanno consegnati subito, mentre la moto hanno provveduto a portarla in officina (a Milano da Alberto), dove ancora è in giacenza, in attesa di una mia decisione se ripararla e come.

Capisco la tua amarezza per l'accaduto, perchè oltre al danno c'è anche la beffa, e in momenti come quelli che hai vissuto c'è bisogno soiprattutto di un sostegno morale, oltre che medico, naturalmente.
Non dovremmo sentirci soli, in situazioni di difficoltà, e lo dico umanamente, al di là di essere motociclisti o meno.
Una stessa passione dovrebbe accomunare le persone, non dividerle o isolarle.
Evidentemente, c'è qualcosa di insano e malato, in tutto questo, in questa società in cui guarda più l'avere che l'essere.
Per fortuna non tutti sono così, ma questi comportamenti dovrebbero essere duramente censurati, dando la giusta pubblicità negativa a chi non compie il proprio dovere, di professionista, ma anche di cittadino, negando, di fatto, un necessario e doveroso soccorso al prossimo in difficoltà.
Un abbraccio.

Max
Commento di: capodeibriganti il 30-10-2010 23:08
mi spiace tanto per l'accaduto.io ho deciso di acquistare una moto ad uso pista ma la prima cosa che farò,prima ancora dell'acquisto della moto è trovare degli amici.ma non li troverò per andarci in pista;li troverò per scherzarci,per mangiare insieme,per gioire e piangere.difatti sono da poco in una città nuova per me e mi sento anch'io un pò "solo".(anzi ti ringrazio perchè mi hai dato l'ennesima conferma dell'importanza degli amici!)
ad ogni modo,venendo dal sud ho notato un'ampissima differenza con qui.non voglio scatenare putiferi ma è veramente un altro mondo in quanto a freddezza nei rapporti con gli estranei..comunque mi associo anch'io al fatto che è veramente strano che su 40 persone come noi,nemmeno uno si sia avvicinato.
ti mando un lamp GiGi
Commento di: Fermone_DOC il 31-10-2010 21:37
Mi dispiace moltissimo per quello che ti e'accaduto ! Per fortuna non ti sei fatto male seriamente !
Per quanto riguarda il personale medico, beh non ci sono parole.... che schifo !!! Ed altrettanto per gli altri (se si possono chiamare cosi') motociclisti.... vedo che le piste sono frequentate da gente di m@@@a !!!

Io sono un tipo tranquillo in moto e non sono uno che corre... in nessun caso ! Mi godo il panorama....

Ma certo, dopo aver letto quanto ti e' accaduto, se gia' non avevo tanta intenzione di andare in una pista, se non altro solo per migliorare la mai tecnica, adesso proprio non mi viene in mente ! Non riuscirei a sopportare tutti quegli "snob" che mi guarderebbero di certo malissimo con la mia "normalissima" moto !!!

Ciao e grazie di aver condiviso con noi questa tua esperienza....
Commento di: birbo il 04-11-2010 09:41
Un pò come alle prime volte che usi il computer: se chiedi qualcosa a qualcuno ti snobbano e sbuffano per farti sentire te una merdaccia e loro, finalmente, non ultimi.
E non hai una moto di 20 anni come la mia!
Ma tu vai in pista per godere, loro per dirsi che, in fondo, almeno lì, non sono proprio ultimi.
E non sono tutti s.., credi, ci sono anche i timidi.
Prova a far loro dei complimenti su come vanno forte e molti si scioglieranno..
In fondo a te basta superare i tuoi limiti.
Questione di sport.
Commento di: Johnny-Storm il 05-11-2010 16:03
Enry, ti assicuro lo scopo del mio articolo non era affatto quello di dissuadere dall'andare in pista! Anzi. Semplicemente ci sono cose a cui non si pensa mai 'prima' una di queste era per l'appunto di essere in compagnia (in caso di incidente ...), l'altra di ricordarsi quando si viene soccorsi con strafottenza e leggerezza di far valere i propri diritti, di clienti paganti in questo caso. Quindi l'anno prossimo quando sarà di nuovo stagione, riconsidera la possibilità di sperimentarti in pista e nel caso la compagnia, come vedi bene dai molti post, la puoi trovare qui sul Tinga
un LAMPS a tutti
Commento di: maxpane il 04-11-2010 22:25
Caro Johnny quello che scrivi potrei tranquillamente averlo scritto io.
Purtroppo nel 2009 ho avuto una disavventura analoga, mi sono ritrovato pienamente nel tuo racconto. Solo due cose differiscono: ero con un amico che non girava e che mi ha riportato a casa (la mia moto non era marciante) e il servizio medico dell'autodromo è stato molto valido.
Per il resto, (sensazione di essere fuori luogo essendo l'unico o quasi in moto compresa) ti capisco al 100%.
Ti faccio una proposta, a questo punto: il prossimo anno vediamo di organizzarci per un'uscita in pista insieme!
Un lampeggio, Massimo.
Commento di: alberto1951 il 05-11-2010 09:28
Carissimo mi spiace molto per quello che ti è accaduto ,ho 60 anni e da 44 vado in moto ,ho una R1 del 2001 che forse è troppo per me ma è favolosa.
Devi tenere conto che sotto la tuta da pista ci sono sempre uomini che si dividono in Uomini con la U maiuscola e uomini o ometti con le minuscole.
Certo Noi ci riteniamo del primo tipo perchè ci sentiamo fare parte di una famiglia che ci unisce,e la delusione brucia piu' della contusione che ogni tanto ci procuriamo.
Il tuo consiglio di andare in pista non da soli è prezioso.
Grazie per la testimonianza ,spero che se la pista è Magione ,si diano una regolata.
Un forte lampeggio
da
Alberto
Commento di: deraps il 07-11-2010 09:54
ieri anche io sono andato a girare in pista...e hai ragione sul comportamento degli altri...quando arrivi tutti ti guardano male,non ti dicono neanche ciao oppure hai bisogno di qualcosa...

era la prima volta che andavo in pista,e leggendo il tuo racconto,mi sembrava strano come non ci si scambiasse qualche idea e opinione tra i vari "piloti"...invece ho potuto constatare che tutti si sentono piloti e non hanno un minimo di rispetto per gli altri...