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Dubbi di un padre motociclista
Scritto da unodi40 - Pubblicato 06/09/2010 09:45
Pensieri di un padre leggendo i giornali il lunedì

Ieri ancora un tragico incidente in pista.
Oggi, come tutti i lunedì, sui giornali gli elenchi degli incidenti, di motociclisti coinvolti e i numeri di quanti di noi non ci sono più.
Abbandono la moto? Questo è quanto mi sono chiesto ieri sera.

Ho due figli, il grande, 18 anni col suo 125 e il piccolo, 14 anni, neopatentato col suo vecchio scooter "di famiglia".
Premetto che nessuno di noi esce di casa senza giacca tecnica, casco e guanti neanche per il giro dell’isolato perché è giusto e perché ci crediamo tutti e tre.
E ci crediamo perché siamo caduti e abbiamo scoperto che le protezioni servono e l'asfalto è duro

Ma sono un padre e, ragazzi, non mi vergogno a dire che mi sta venendo paura quando i figli escono.
Ai miei tempi si usciva senza casco ma era tutto diverso! Meno macchine, meno traffico, meno stress e meno "cattiveria" nella guida.

Oggi appena si accende il motore della macchina o della moto ci si sente pronti alla battaglia, al litigio, al sorpasso per dispetto o al sorpasso a tutti i costi che tanto gli altri sono tutti imbranati e si ha fretta.
E sto parlando di tutti gli utenti della strada non solo degli automobilisti o motociclisti.
E in quelle strade ci sono anche i miei figli

Su un guardrail non lontano da casa è comparsa una scritta in rosso: "rivoglio il mio piccolo" e non sono certo se riferito a un ragazzo in zona che ci ha lasciati poco tempo fa ma mi ha fatto venire male.
Mi sta venendo paura e non so come conviverci.

Poi scendo e vado in garage dove ci sono le 2 ruote (l’auto ha perso la battaglia tempo fa e quindi dorme fuori)
Vedo il viso dei miei ragazzi felici di salire sulle loro due ruote per fare il giro insieme.
Il grande che brontola perché il piccolo ha appena iniziato e va piano.
Comincia adesso, dopo i primi chilometri, ad essere a suo agio nelle rotonde e a piegare in curva e comincia ad andare più forte
E andare più forte ...

Quanti di noi riescono ancora a guardare un paesaggio guidando? Quanti in montagna vedono il torrente vicino alla strada e non solo la strada ?
Quanti sono ancora capaci di rallentare solo perché sono immersi in un paradiso naturale anche se la strada libera ci chiede di andare più forte?
E infine quanti vanno sullo Stelvio perché lo Stelvio è fantastico e non solo per i 90 tornanti e per dire di esserci stati?

"Le strade non sono campi di battaglia ragazzi" è quello che dico ai miei figli ma molto spesso so che non è più così
Io da parte mia cerco di condividere con i miei ragazzi il piacere di guidare e il piacere di vedere e sentire cosa c’è intorno a noi.
Ieri uno scoiattolo ci ha tagliato la strada, era bello ed ero in un posto magnifico con dietro mio figlio con la sua moto.

La moto è libertà ma ci siamo dimenticati cosa vuol dire libertà?
Libertà è il sentire l’asfalto che scorre sotto le ruote,
essere fuori dalla gabbia di metallo chiamata auto che attutisce tutto,
l'essere fuori dall'ufficio o da casa o da scuola
il respirare l’aria intorno e sentire a ogni metro gli odori che cambiano,
il sentire i rumori di quello che succede fuori a ogni semaforo rosso,
il fermarsi all’ombra di un albero in montagna e sentire il bisogno di tacere per sentire il mondo che ti circonda

La libertà non è solo adrenalina nelle vene.
La libertà non significa dover dimostrare agli altri quanto si è veloci e fighi e, come ieri, impennando sorpassando me e mio figlio ... (certo tra l'altro, che bella dimostrazione di forza impennare col 1000 sorpassando un 125 ... ma faceva tanto ''essere potenti'').

Potessi esprimere un sogno direi solo ... serenità

Ho deciso, la moto è libertà ed è il non dover dimostrare niente a nessuno.
Non la lascio .

Ci si vede in giro.

Ciauz
Unodi40
 

Commenti degli Utenti (totali: 43)
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Commento di: burga il 06-09-2010 10:07
Ti do pienamente ragione se parti per una gita quella deve essere una gita non una corsa a chi arriva primo al tragurdo.Purtroppo, ci sono quelli che partono per la gita si fermano a fotografare panorami vanno piano per potere sentire anche gli odori della strada, mentre ci sono quelli che corrono che pensano arrivo prima io che altro e sono puntati sulla strada a sorpasse e fare ginkane tra le auto. Questo secondo me non è andare a fare una gita. Un laps.
Commento di: Mav1975 il 06-09-2010 10:16
Anche per me la moto è il simbolo della libertà e non mi creo problemi quando qualcuno, guardanodo la mia gomma posteriore mi dice "ma non riesci a chiudere la gomma? Allora sei un cancello (fermone etc)"!
L'essere liberi significa anche questo, andare tranquilli, senza dover dare conto a nessuno se non si chiude la gomma piegando o se si ammira il paesaggio che ci circonda durante un'uscita in moto.
Per quanto riguarda gli altri utenti della strada, l'unica cosa che possiamo fare è staree sempre attentia tutto quello che ci circonda (cosa che se si và a cannone non si riesce a fare).
;)
Commento di: Alibi il 06-09-2010 10:28
In queste righe raccogli tutti i pensieri di tanti di noi, padri e non.
Fai in modo di far leggere queste parole anche ai tuoi figli.
Fatelo tutti.
Commento di: thegiorgionapo il 06-09-2010 10:36
[...] ieri uno scoiattolo ci ha tagliato la strada [...]


BASTARDO SCOIATTOLO

sto scherzando eh :) hai perfettamente ragione! anche io vedendo quell'incidente ho pensato di non salire mai più sulla moto..però poi passa perchè pensi che la vita è una sola e vale la pena viverla come si deve.. poi però ritorna e pensi che se tu muori quelli vicini a te starano malissimo eallora non sai cosa fare...
che mondo difficile...


Commento di: OZZI il 06-09-2010 11:09
Unodi40 non potevi scrivere cose più giuste....mi padre dice le stesse cose anche se lui x paura la moto l'ha abbandonata e spero che davvero i tuoi figli seguano i tuoi consigli xchè salvano la vità e poi ti insegnano a vivere a pieno una passione come quella delle 2 ruote :-)
Commento di: derbi95 il 06-09-2010 11:22
guarda mi sembri mio padre xD essendo io in procinto di acquistare il 125 ieri ne parlavamo a tavola e complice anche l incidente del povero SHOYA ( R.I.P.) mia mamma si e messa a sparlare sul motociclismo , perche dovete rischiare la vita a cosa vi serve ecc. Bhe noi abbiamo risposto che chi non e un motoiclcista non puo capire la bellezza di andare in moto di scendere in garage e preparare la moto l abbigliamento fare riscaldare il motore e poi partire tra le curve, o sul lago, la sensazione di liberta che ti da una moto non e paragonabile a niente. Bhe diciamo che si arresa la madre perche prendere la moto non e una scelta almeno epr me razionale ma e una scelta fatta con il cuore! Infine voglio augurare un eterno riposo a SHOYA ed a PETER!
Commento di: damianus il 06-09-2010 11:58
Ieri avevo una cerimonia in abruzzo...durante il tragitto partendo da roma, quasi a destinazione, trovo un motociclista a terra, moto in mille pezzi, lui moribondo che lo caricavano sull'ambulanza... agitazione e brividi mi hanno accompagnato sino al mio arrivo a destinazione, dubbioso e ansioso pensavo e ripensavo a quell'immagine, e dopo poche ore esce la notizia della morte di Shoya nella moto2.. unodi40 devo dirti che ho pensato la stessa cosa che hai pensato tu, quasi di mettere da parte le due ruote, pregato anche da mia madre terrorizzata dai stessi fatti...ma poi si sà, è impossibile riuscirci.
Amala con il cuore aperto, guidala con il cervello acceso...un lampeggio
Commento di: kawboy il 06-09-2010 12:03
Grande verità quella che dici (per fortuna la mia bimba ha solo 3 anni ed è ancora piccola per la moto)...purtroppo quello che si dimentica è che la moto è una passione e come tale va vissuta; il bello di andare in moto sta tutto nel mezzo tra la partenza e l'arrivo: arrivare prima, di corsa, senza esserci gustati il "viaggio" è un peccato, per le corse resta la pista il luogo "più sicuro"...poi gli imbecilli che si spacciano per motociclisti li trovi dappertutto, a volte anche contro qualche platano...(e a volte, purtroppo, contro chi non c'entra nulla e ama la vita...)
Commento di: rolop il 06-09-2010 13:42
Anche io sono padre e motociclista e ti capisco. Anche io ho paura per mio figlio che ha appena compiuto 15 anni e che qualsiasi discussione porta alla fine alla frase:" .....ma se avessi il motorino".
Io spero solamente di avergli insegnato che nella vita (e per la strada...) si incontrano una quantità industriale di imbecilli (con 0, 2 e 4 ruote) e che l'unica soluzione è di girargli al largo.
Io incrocio le dita e ,quando possiamo, ci godiamo delle splendide gite in moto.

Ci si vede.
Commento di: Grappa91 il 06-09-2010 14:17
Non sono un padre motociclista,ma un figlio motociclista si.Compirò 19 anni ad ottobre e,anche se in minima parte,in fondo capisco cosa possa provare un genitore quando un figlio sale sulla sua moto.
A volte sembrano scontati gli avvertimenti...vai piano...stai attento mi raccomando...Ma mi piace ascoltare queste parole ogni volta che esco.
Ogni volta sotto il casco penso ai miei genitori..agli amici...ai cari...e capisco che davvero non ha senso rischiare inutilmente...la vita,la moto sono esperienze troppo belle che vale la pena vivere,non dobbiamo bruciarle in un attimo.
@Unodi40:ottima decisione,non abbandonare la moto.Continua a viverla con i tuoi figli,perchè credo che sia un'esperienza senza paragona.Educali al rispetto degli altri e di se stessi.Fai comprendere loro l'importanza e il valore della vita.In fondo condividere con loro tutto questo significa condividere gran parte della tua esistenza con essi!E credo ne valga davvero la pena!!
Commento di: honda67 il 06-09-2010 16:28
ciao unodi40

anche io sono padre come te di una bimba di 2 annni e 1/2 e un'altro in arrivo e non posso che approvare in pieno il tuo bellissimo articolo.

ogni volta che parto per una gita in moto, di abitudine, indossato tutte le protezioni possibili giubotto e casco alla mano vado a dare un bacino alla mia piccolina e .......la paura mi assale, inizio ad essere combattuto se andare o chiamare gli amici e inventare una scusa,vince sempre la passione come giusto che sia.

fino a 3 - 4 anni fà quando raccontavo a mia moglie il giro fatto in giornata, gli raccontavo dove partivo e dove arrivavo, il resto del viaggio........vedevo solo curve, velocità e basta.

ora ho cambiato moto, stile di guida e qualche compagnio di avventura che ha preferito la velocità e chi arriva primo dal moto turismo, non mi interessa più chiudere la gomma, non mi interessa quando mi dicono se la mia moto va a gasolio o sto andando a fare la spesa.

hai ragione la moto è libertà.....tutto quello che hai scritto è giustissimo, quante volte ho rifatto gli stessi percorsi fatti tanto tempo fa ed accorgermi di quanto è bella quella montagna, il torrente o il paesaggio mozzafiato .

la libertà di tornare a casa la sera felice per la giornata trascorsa, delle mangiata fatta in baita con gli amici, e di finalmente raccontare con la gioia nel cuore la tua passione in famiglia e vedere tua figlia piccola che rimane a bocca aperta per gli animali che hai visto e tua moglie che negli occhi si accende un pochino di invidia e la voglia di dirti portami con te.

tutti noi abbiamo una passione che ci unisci, la moto, ognuno è giusto che facci il suo percorso, che viva le due ruote come meglio crede (senza mettere a rischio le vite altrui),

dopo tantissimi anni di moto , di capelli al vento (quando il casco era tabù) ho imparato una cosa, niente appaga di più che spegnere la moto la sera a casa tua e l'abbraccio delle tua famiglia.

la velocità, la piega estrema il tempone lasciamole in pista ...che rompimento poi pulire ogni volta tutti quei moscerini spiaccicati sulla visiera...........

ci si vede su qualche passo alpino

ciao a tutti


Commento di: topo il 06-09-2010 17:32
complimenti
bel discorso

anche io la penso come te
infatti se ho voglia di sfogarmi vado in pista ... almeno sono un pò più sicuro
invece per strada mi piace andare per le montagne e fermarmi anche per 2-3 orette ad ammirare il paesaggio
Ho solo 20 anni ma la penso come te
invece conosco gente che utilizza la moto come se fosserono in pista solo per dire che piegano eccecc ... queste persone non le stimo propio ...
Commento di: topo il 06-09-2010 17:32
complimenti
bel discorso

anche io la penso come te
infatti se ho voglia di sfogarmi vado in pista ... almeno sono un pò più sicuro
invece per strada mi piace andare per le montagne e fermarmi anche per 2-3 orette ad ammirare il paesaggio
Ho solo 20 anni ma la penso come te
invece conosco gente che utilizza la moto come se fosserono in pista solo per dire che piegano eccecc ... queste persone non le stimo propio ...
Commento di: B_VOX17 il 06-09-2010 19:24
bell articolo e bei commenti..ho 23 anni e da un mese e mezzo 1200 km finalmente ho la mia prima moto!! Era una vita che lo aspettavo!Tutte le sfumature dell amore x le 2 ruote che erano solo fantasia stanno diventando realtà..la bellezza dell aria vissuta,i paesaggi,l odore di pneumatico e benzina verde che ti resta nel naso,le prime curve fluide che fino a poco tempo fa sognavo,salutare le altre moto che stanno VIVENDO la stessa strada con te,le nuove amicizie che nascono..CHE BELLEZZA TUTTO CIÓ..ma perché dalla seconda volta che ho preso la mia piccolina e sono uscito in strada (la prima ero troppo preso dall eccitazione e dal guidare x la prima volta in vita mia), ho quasi sempre una specie di terrore..la sto usando tutti i giorni perché nn riesco a resistere neanche x andare a lavoro,ma tutti i giorni ho brutti pensieri..Difficile conviverci,un mese e già ho 2 voci in testa.. una che spinge, ti dice: guarda quanti miglioramenti nella guida che hai fatto, scendi ancora un po' in quella curva!! ... l altra quasi mi direbbe:Fa veramente per te?vuoi rischiare?Non usarla, é pericoloso..
..forse anche quà la verità sta nel mezzo..Usiamola con la TESTA..sperando di non dover incontrare la signora sfiga..con lei niente puó salvarci..
Lamps a tutti
Commento di: honda67 il 07-09-2010 14:45
ciao VOX17

vorrei darti se mi permetti un consiglio, non come padre ma più come un fratellone maggiore.

il tuo terrore pian piano sparirà con l'aumento della tua esperienza, ma non ti preoccupare tutto questo fa parte del gioco ed è giusto che sia così.

vorrei che ti ricordassi una regola per me fondamentale, non ha importanza quanti cavalli ha le tue due ruote, 30,50,60,100 150 ed oltre, quando giri la chiave abbi sempre rispetto e timore della tua moto, quella piccola e a volte fastidiosa paura che ti lascia quando rientria casa e un'assicurazione sulla vita, non cercare mai il tuo limite perchè superarlo come abbiamo fatto in tanti sulla strada è una roulette russa dove l'errore lo paghi caro.

la moto è libertà e tutto quello che hai elencato tu, anche se tutto quello che indossi puzza di tubo di scarico e hai ancora il sapore in bocca di smog, per te sarà sempre il profumo più inebriante del mondo.

io mi ricordo ancora con piacere l'odore che facevano le nostre moto due tempi , quando la miscela la facevi tu a casa con il misurino, sembravi un chimico sempre alla ricerca della percentuale di olio migliore, e che dire quando l'aria si riempiva di fumo azzurro che puzzava di competizioni con l'olio Castrol, allora agli occhi dei tuoi amici o compagni di scuola eri il "valentino " della situazione.

io dopo 29 anni di moto mi ricordo ancora la prima volta che ho acceso il mio Garelli (ereditato dal fratello maggiore) tutto elaborato e ho dato gas, così sarà per te tra 20 anni, ti ricorderai con piacere e nostalgia della prima volta che hai acceso la tua moto e........che paura che avevi.

accendi la moto ed il cervello, ricordalo sempre

ben venuto nel mondo delle due ruote..........

Commento di: topo-in-sv il 18-09-2010 20:09
Ciao..
Io ho la moto da 2 anni, in vita da 24.
Ai primi giri (prima settimana?) anche io avevo molta paura di chiudere l'anteriore, di una staccata violenta in curva, di trovarmi in qualcuna di queste situazioni e non saperla gestire.
Inizio di quest'estate primi 2 giri stessa identica scena.
Per fortuna ho accumulato esperienza sul cinquantino (cre), ma ciò non mi ha tolto, e non mi toglie ancora adesso in parte, queste paure in alcune condizioni
Scorsa domenica il mottarone mi sembrava scivoloso, così dopo aver svalicato arrivando un poco lungo al primo tornante ho fatto tutta la strada a velocità cinquantino.. per l'incazzatura dei miei compagni di viaggio che mi credevano a terra..
ben venga la paura se ci evita di fare da moquette!!
lamps e stima a tutti!!
Commento di: Ospite il 06-09-2010 20:44
Articolo da incidere nel bronzo!

Hai ragione, strada di montagna fatta col coltello tra i denti... fatta la quale si è stanchi morti, visto niente, moto stressata, consumo esagerato e per cosa?

Ma come è più bello tenere la moto in quarta, fare le curve con un filo di gas e godersi i panorami di cui questa Italia è ancora mostruosamente ricca... senza stressarsi, senza disturbare gli animali che intorno a quella strada vivono, senza inquinare inutilmente e senza massacrare le palle agli esseri umani che in quei luoghi vivono...

Per questo ti quoto in pieno...
Commento di: hanno il 07-09-2010 21:02
Sono quasi stanco di accodarmi al Fiero sardo Iskander... ma praticamente ogni sua parola potrebbe essere mia, solo che apro ilTinga saltuariamente, negli ultimi tempi...

A parte gli scherzi, come non essere TOTALMENTE d'accordo con Unodi40 ?

C'è il tempo ed il luogo per l'adrenalina pura, anche a me è piciuto, alle volte, fare "la tirata" in moto ma ho sempre trovato più bello e degno, stavo per dire più santo, godere il mondo, moto compresa, assaporandone l'unicità.

Siamo speciali, siamo Motociclisti. E tanto basta. Per gli sport estremi c'è un tempo ed uno spazio differente.

Lamps
Commento di: mgv_210 il 07-09-2010 18:08
Dopo aver letto tutti gli interventi mi è sorta automaticamente una domanda: ma la "via di mezzo" non la pratica nessuno? non c'è nessuno che si diverte ad andare "veloce" in moto, che gli interessano di più le curve dei panorami (che tra l'altro saranno anche belli, ma dopo un po' stancano anche...) però tutto questo senza fare a gomma chiusa la curva cieca, senza sorpassare "poveri" 125 in impennata e senza mirare alle vecchiette che attraversano sulle strisce pedonali? Insomma, tenendo comunque, nel limite del possibile il cervello collegato?

Oltre a questo una osservazione: fate attenzione a guardare troppo i paesaggi, perchè anche andando piano, se non si guarda la strada si rischia di fare le curve dritte! ;)
Commento di: B_VOX17 il 07-09-2010 18:45
Grazie honda!! Accetto volentieri un consiglio da un "fratellone" con esperienza!Credo cmq che la paura faccia parte della mia vita, a volte mi salva a volte mi blocca..ma x ora ci convivo e mi tiene SVEGLIO.. non solo alla guida,ma anche nella vita,che nella nostra era ha sempre meno valore,principi e morale..la vita usa e getta, l amore e tante altre cose importanti..é brutto a 23 anni pensarla già cosí, ma ormai gente che pensa sono delle eccezioni!!Scusate l OT ma era uno sfogo!! Lamps
Commento di: Ospite il 07-09-2010 20:06
Ma indubbiamente hai ragione, il giusto mezzo è sempre la via giusta.
Quando faccio una strada di montagna che non conosco, guido tranquillo e, come ho detto, mi godo i panorami ma stando bene attento, perché il motivo per cui sto facendo quella strada è scoprirla. Le volte successive, conoscendola, si può andare più allegri.
Anche oggi, ho smontato dal lavoro e mi sono fatto un giretto, all'andata tranquillo, al ritorno, su un tratto a quattro corsie, non lo nascondo, viaggiavo a 140 Kmh.
Alla fine, l'importante è fare la cosa giusta, nel luogo giusto, nel momento giusto e con le giuste condizioni, ambientali, di traffico e proprie. Almeno così si minimizza il rischio... non lo si annulla mai, ma lo si tiene per quanto è possibile, sotto controllo.
Commento di: ravennate il 08-09-2010 12:15
parole sante! Iskander penso ormai che tu sia la "mia versione" col 600 xD

quando prenderò il monsterino un giretto assieme si potrebbe organizzare ;)
Commento di: attila01 il 10-09-2010 09:49
direi che non c'è nulla di male a tirare un po' se le condizioni del traffico e della strada lo permettono. Anzi...
pure io se non conosco la strada o se il fondo non mi soddisfa (buche, ghiaino, asfalto fresato, e chi più ne ha più ne metta) rallento immediatamente. Non me ne frega nulla se qualcuno sogghigna sotto il casco vedendomi procedere a 40 all'ora...devo pero anche dire che su certe strade che conosco bene o in tratti in cui hai 3 km di visibilità e nessuno sulla strada, anche se ti fiondi per 2 minuti a 160 non succede nulla. la cosa fondamentale, a mio avviso, e non mettersi a fare i 160 in città o in mezzo al traffico. Non superare le auto davanti ad una curva cieca senza avere nessuna idea se di la ci sia strada libera o meno..non fare cazzate insomma.
poi si sa...sei in moto e basta nulla per voltarti via...una buchetta che non avevi visto, uno scoiattolo (o un gatto) che ti attraversa all'improvviso, una chiazza di olio o di bagnato, un po' di polvere a centro curva che non avevi considerato...ma secondo me se uno va in giro col cervello ben collegato si può divertire senza rischiare eccessivamente.
l'ultimo giro che ho fatto ero in compagnia di amici. tutti più esperti e più bravi di me...loro partano e dopo un po' non li vedo più...a un certo punto li trovo fermi a bordo strada e uno di loro che smadonna... era arrivato davanti alla curva cieca, aveva superato una macchina, e dall'altra parte si è trovato uno che veniva su e che stringeva la curva invadendo la sua corsia.. è passato alla destra della macchina che veniva su in senso opposto (di fianco al passeggero, per capirci) e si è fermato a circa 3 cm dal guard rail e dallo strapiombo..
questo secondo me vuol dire esagerare! e gliel'ho detto. Oggi ti è andata bene , ma ti sei giocato uno di quei jolly...che non so quanti te ne restano...Subito mi ha mandato a cagare, però poi a fine giro (quando ha metabolizzato l'accaduto ed ha capito cosa ha rischiato) è venuto a scusarsi e mi ha detto: si, hai ragione. ho fatto un'enorme cazzata e mi è andata liscia... io spero che abbia capito e ne faccia tesoro...
Questo per dire che correre è bello e la moto indubbiamente induce a correre. Quando passi i 45° di piega e senti che c'è solo la forza centrifuga che ti tiene in piedi, è una sensazione stupenda. quando gratti lo stivale in terra (se non anche la pedana) e se solo tirassi fuori di altri 10 cm il ginocchio (che se ne sta invece vicino al serbatoio) saresti a grattare anche con quello ti senti un boss. ma cerchiamo di usare la testa e di fare certe cose solo dove lo si possa fare con un po' di sicurezza..Meglio perdersi 2 belle curve andando a 30 all'ora dietro un camper (ma poterne fare poi altre 1000 e 1000) piuttosto che rischiare per superarlo a tutti i costi e trovarti a fare l'ultima piega della tua vita...
Commento di: sandrofreddie09 il 12-09-2010 21:42
grande! ti quoto in pieno. pare che voler fare due belle curve e basta in sicurezza sia una cosa fuori dal normale. anch'io preferisco una via di mezzo; capisco le crisi esistenziali, di mezza età ecc. ma a tutto c'è un limite! ( tanti che oggi vanno trotterellando si sono dimenticati di quando andavano a manetta. )
Commento di: BlackIce il 14-09-2010 20:12
Eccomi qua ! D'altronde ho la moto per provare le emozioni che l'auto non mi da ! Con la testa però....perchè a 35 anni e 2 figli a casa prima delle curve e dei panorami, devo pensare a loro !
Commento di: gedaily90 il 09-09-2010 07:37
Che dirti, se non come hanno gia' fatto in molti,che i tuoi dubbi sono anche i nostri.Personalmente ,dopo aver trascorso buona parte della mia vita sulle piste,continuo a provare un piacere immenso a farmi il giretto domenicale.Oggi,nostante l'eta'(Clase 1952)giro con un boxer cup,ed un gamma 500 racing,e spesso i ragazzi ,quando mi tolgo il casco,rimangono meravigliati,nel vedere chi ci sta' dentro,e, sicuramente pensano che il mio andare tranquillo sia dovuto all'eta',non è del tutto così,è che a mè piace guidare la moto.
Se posso permettermi un consiglio,cerca di spingere i tuoi ragazzi verso la pista,lì possono scaricarsi senza pericoli,e quando tornano in strada,innanzitutto hanno un'esperienza che i più non hanno,ed in secondo luogo,hanno scaricato tutte le velleita'corsaiole,senza contare che a mio parere è uno sport sano.
Io,l'ho fatto,i miei "cuccioli",30 e 25 anni,oggi si divertono così.e per il momento non accennano ad andare su strada,ed io come padre sono molto tranquillo.
Un V Silvio.
Commento di: Doc74 il 09-09-2010 08:57
IO guardo un paesaggio guidando.
IO in montagna vedo il torrente vicino alla strada e non solo la strada.
IO rallento solo perché sono immerso in un paradiso naturale anche se la strada è libera.
IO vado sullo Stelvio perché lo Stelvio è fantastico e non solo per i 90 tornanti e per dire di esserci stato.

E infatti io ho problemi a uscire in moto con amici: quelli a cui non interessa imitare Valentino sono di solito i motociclisti custom-tamarri con in testa filosofie che mi fanno piangere (sia per la tristezza, sia per le risate), mentre gli altri sono smanettoni.

In ogni caso c'e' anche un'altra cosa da dire: piano o forte, la possibilità di ammazzarci c'e' lo stesso.
A dire il vero la possibilità c'e' anche in auto... anche a piedi.


Commento di: mgv_210 il 09-09-2010 11:51
Io... no.
Io guardo solo la strada (e sto attento ai potenziali pericoli).
Io in montagna non vedo il torrente perchè ho altro da guardare (curva/asfalto/traffico/ghiaino/ecc.).
Io rallento solo se mi segnalano un autovelox o se c'è troppo traffico.
Io sono andato sullo Stelvio e non mi è piaciuto nè il passo nè i 90 tornanti troppo chiusi e dire "sono stato sullo Stelvio" non mi fa sentire "più motociclista" e non mi pare sia una cosa di cui valga la pena di vantarsi.

Ma TU.... perchè gridi?
Commento di: rai24 il 09-09-2010 09:02
Ciao anche io sono padre motociclista di un figlio motociclista, volevo solo dire mi hai fatto emozionare pensavo che c'ero solo io a pensarla così
Grazie
Raimondo
Commento di: robyracing46 il 09-09-2010 12:07
quoto su tutto.
io ho raggiunto questa maturita a soli 19 anni,non devo dimostrare niente a nessuno.
anche se sono il primo ad ammettere che con la dovuta prudenza e i giusti luoghi un giretto piu sportivo ci puo anche stare.
Commento di: Jorgius il 09-09-2010 19:58
Sono un altro padre motociclista, ho un figlio 21enne che è alla quarta moto in due anni (attualmente ha un'S4R), mediamente percorriamo 8-9.000 Km. l'anno, molti con le rispettive zavorrine gustandosi il piacere della guida e del paesaggio, il resto divertendosi un po' in montagna o nel Chianti.
Inoltre ho due figlie più piccole che girano col motorino, la minore ha fatto 23.000 Km. in due anni col Liberty 50, non so se è un record, l'altra ha raggiunto i 30.000 con lo Zip SP.

Se ho paura per loro?

Tremendamente.

Ogni volta che ritardano impazzisco dalla preoccupazione.
Ogni volta che sento una sirena mi viene un brivido.
Ogni volta che vedo una moto in terra sono preso dal panico finchè non vedo che non si tratta di loro.

Ma oltre alle raccomandazioni di rito che devo fare? vietarglielo? tutti e tre hanno già perso degli amici sulle due ruote, spero solo che ne traggano un insegnamento. E spero che la Dea bendata si ricordi di noi quando ci sarà bisogno.

Quando posso vado con mio figlio e cerco di fare da "tappo", ma appena le curve si fanno belle mi supera e mi aspetta in cima alla salita (o in fondo alla discesa...). Io lo sgrido ma il sorriso che ha impresso sul viso quando mi fa vedere con entusiasmo quanto ha chiuso quella gomma piena di riccioli mi fa rassegnare e mi riempie di tenerezza, se lui è felice lo sono anch'io e mi passa tutto.

Ci si vede in giro.

Jorgius
Commento di: Maurizio60 il 10-09-2010 23:17
Come sempre leggendo unodi40 si riesce a leggere nel suo cuore e a vivere le sue emozioni!!! Poi di seguito i Vostri commenti... ho passato una bella mezz'ora nel leggere l'articolo e tutte le vostre risposte.. Motociclisti... strana e meravigliosa gente e felice di farne parte!


Buona strada a tutti ;-)
Commento di: edge il 12-09-2010 16:34
Anzitutto complimenti per il bellissimo articolo.

Quello che ti posso dire è che spesso non riesco a fermarmi, su un'uscita di tre ore mi fermo dieci minuti e faccio 4 foto.
A volte nohn mi fermo perchè ho strada libera, ed è un peccato sprecarla, a volta perchè ho appena sorpassato qualcuno, a volte perchè.. non voglio.

Non riesco a spiegarmelo.. E' un continuo pensare "dai, appena c'è posto mi fermo, miguardo un attimo attorno" ma poi succede raramente.

Sicuramente l'esperienza facendolo, sarebbe più completa.


Grazie per averci fatto riflettere

Edo
Commento di: Ospite il 12-09-2010 19:47
Sai Edo, posso dirti che è anche la mia esperienza... non so spiegarmela. Mi porto sempre la macchina fotografica dietro e non è una compattina ma uno strumento bello completo eppure, quando metto in moto, ripeto, non so spiegarlmelo, pur passando di fronte a spettacoli della natura incomparabili, non ho voglia di fermarmi e non è che corra... è che proprio non ho voglia di fermarmi... sarà la pigrizia di togliermi casco e guanti (scusa inutile perché le foto si fanno anche bardati) o forse il cercare il posto adatto per fermarmi (banale, in moto ci si ferma ovunque) o forse solo il fatto che quando sono in moto, sono sempre solo se non ci sonoi fratelli con me, non ho voglia di fermarmi fino a quando non sono arrivato dove ho deciso di giungere. È più forte di me, prima di partire devo vincere delle resistenze, quando guido città non vedo l'ora di arrivare ma quando sono fuori città, fosse per me farei rifornimento con gli elitanker.
Commento di: attila01 il 13-09-2010 14:48
mi fa piacere vedere che non sono l'unico maratoneta della moto.
e vedo che anche a voi succede se siete da soli..
io ho notato infatti che se vado via da solo mi fermo praticamente solo per far benzina e pipì..di solito nella stessa sosta per non dovermi fermare 2 volte. Così anche se mi sparo 450 km di strada principalmente di montagna nel giro di 7 ore o poco più sono a casa. L'ultima volta che sono andato in giro da solo son partito da vicenza alle 7 del mattino di domenica (figata: strada liberisssssima!) e alle 10 ero in cima al Pordoi. son sceso per Malga ciapela, Alleghe, Falcade, passo rolle (insomma non è che ho fatto autostrada, per intenderci) e alle 2 meno dieci ero a casa. 447 km in meno di sette ore e senza correre. soste totali 3+2 (il +2 consiste nel fermarmi a bordo strada senza scendere dalla moto e mandare un sms a mia moglie che se no mi spara.. totale forse 1 minuto fermo)
Ho rifatto lo stesso giro col mio gruppo di amici e dopo 4 ore e mezza siamo arrivati sotto al pordoi...come dire 1ora e mezza in più solo per aspettare questo, fermarsi a bere il caffè, fumare la cicca, e dai stiam fermi due minuti che ho il culo quadro, ecc ecc. In compenso abbiamo corso parecchio di più di quando ero da solo...

Secondo me fermarsi ogni tanto sarebbe auspicabile, anche perchè dopo due ore filate di moto la concentrazione comincia a diminuire...però se son da solo, la sosta è solo per motivi di assoluta necessità. devo dire però che se vedo un bel paesaggio magari mi fermo anche solo che per me sosta vuol dire 2 minuti fermo e via. Per gli altri (i miei amici) se ti fermi, minimo minimo stai mezz'ora dove sei...
Commento di: sandrofreddie09 il 14-09-2010 19:41
quoto tutto attila! lo stesso vale per me, infatti esco il più delle volte da solo anche perchè con gli altri corri dippiù.......per stargli dietro e non perderli. da solo fai come ti pare, fai tu il passo, decidi dove andare quando fermarti ecc. ecc. ciao.
Commento di: Suzukino85 il 13-09-2010 18:13
Come non quotarti???Ormai davvero la strada è diventata una pista...e un campo di battaglia...

tra moto e scooter che allo scattare del verde aprono tutto per arrivare primi al prossimo semaforo(100 metri...) e le buche sull'asfalto stile bombe sganciate in tempo di guerra...è un pericolo continuo andare in giro...

Io personalmente preferisco rallentare per osservare il paesaggio...mi fermo ogni volta che mi va per ammirare...fare foto...odorare il profumo dell'aria...magari frizzante del trentino...o quel venticello che c'è sul lago...e a volte mi vedo sfrecciare moto come la mia...supersportive che con il ginocchio a terra si mettono a fare curve cieche...rischiando di andarsi ad ammazzare e di ammazzare pure la loro zavorrina che li segue in tutti i viaggi...

Io non so come facciano queste persone a vivere in questo modo...già uno corre durante tutta la settimana...per il lavoro...o per la scuola...se devi farlo pure durante il fine settimana o durante le ferie penso che non hai capito niente della vita...
Inoltre...come puoi correre in quel modo sapendo che hai dietro un passeggero...magari la tua ragazza o tua moglie...ma anche solo un tuo amico...persone a te care...che potresti ammazzare...o rendere vegetali...o paralizzate per sempre...ma potrebbe succedere anche a te stesso...o al pedone che ti attraversa la strada...

No, non bisogna rinunciare alla moto...è quasi impossibile...è come una droga...è più di una passione secondo me...è un qualche cosa che hai dentro...c'è gente che ci nasce magari perchè ha il padre motociclista che lo accompagnava all'asilo in moto...sul serbatoio di una vecchia honda...o perchè fin da piccolo le sognava e le bramava...ma è una cosa che hai dentro e che non puoi privarti...io credo che chi ha a cuore questa passione e ha sudato per averla...sapendo che può perdere tutto in un millesimo di secondo...ci pensa un pò prima di aprire...di fare qualche sparata...o di fare qualche curva un pò troppo allegrotta...ma soprattutto presta attenzione agli altri...che sono i più pericolosi...e li lascia passare avanti ai semafori...li lascia sgasare o fare la gare per arrivare prima ai semafori...o li lascia vincere quando scooteroni li sfidano perchè vedono la moto sportiva...perchè diciamocelo...il motociclista vero...non è frustrato...il motociclista vero ha scelto la propria moto perchè gli piace...perchè si sono scelti a vicenda...non per fare le gare e poter dire che lui con il nuovo ninja supera tutti...

Comunque io capisco la tua paura...anche se non sono papà ma un figlio...capisco quando mio papà mi dice "vai piano ehhh!!! e occhio agli altri..."

Lamps a tutti e ci si vede in giro...
Commento di: B_VOX17 il 13-09-2010 22:09
@ SUZUKINO
Già dal tuo nick mi stai simpatico ;p, avendo io una SUZUKINA.. e cmq straquoto il tuo commento..
Ho aspettato 23 anni quel maledetto mezzo a 2 ruote e ora dopo i primi 2000 km in neanche 2 mesi, non riesco a lasciarla in garage.
Dopo ieri, il mio primo vero "viaggetto" fino al mare, 600km tra andata e ritorno quasi tutti di curve,sono arrivato a casa con male alle gambe,
culo quadrato,mani e avanbraccia tesi e le spalle in fiamme per la postura e lo zaino carico ma...ero in pace col mondo!
Un sacrificio di confort per un AMORE per quel maledetto mezzo a 2 ruote..quindi perché rischiare tutto?
Lamps
Commento di: Suzukino85 il 14-09-2010 10:30
infatti...rischiare non ne vale proprio la pena...

Purtroppo però devo darti una brutta notizia...anche se il nick trae in inganno ho una kawa ninja...il mio nick è una storia lunga... :o)
Commento di: Enrico_zip il 15-09-2010 20:23
Ho 19 anni, vado in moto da quando ne avevo 14, e anche i miei genitori ogni volta che esco in moto stanno sempre in pensiero... fino a poco tempo fa non li capivo, ma adesso se penso che un giorno sarò padre e mio figlio andra' in moto, mi sentirei molto molto preoccupato pure io....
In moto si possono provare le gioie più grandi, ma basta mezzosecondo per provare i dolori più grandi, gli incidenti sono sempre dietro l'angolo... tante volte la giacca tecnica o la prudenza non basta! ma che possiamo farci? è la vita che abbiamo scelto...

Io ormai sono del parere che la moto va sfruttata solo in pista...
è praticamente inutile avere una R1 e andarci a girare in paese, si rischia solo di fare qualche incidente....
Commento di: marcus56 il 16-09-2010 21:13
Anch'io sono un padre motociclista di 54 anni e devo dire che la paura mi pervade quando mio figlio 23 enne esce con la sua bestiola street triple, anzi sono più teso quando andiamo in giro insieme perchè passo il mio tempo a guardare negli specchietti e così ..... a volte rischio di stendermi. Io quando avevo i figli piccoli non andavo in moto perchè conosco la pericolosità del mezzo avendo da giovane provato l'asfalto, ed ho ricominciato quando sono cresciuti. Questo non ha impedito che la mia passione fosse ereditata da mio figlio (non da mia figlia). Grandi discussioni con mia moglie all'acquisto dello scooter per mio figlio quando aveva 14 anni. 40 km in cortile in un giorno per allenarsi..... Sulle protezioni non ci sono discussioni, sempre protetti e con materiale di qualità ma questo non ti salva la vita se vieni centrato da chi ignora un semaforo rosso o non rispetta una precedenza..... Andatura turistica sicuramente si, ma con strada conosciuta e con ottime condizioni di sicurezza ogni tanto si possono "pulire le candele" ma tenendo sempre il cervello inserito. Ho perso anch'io degli amici giovani ma non solo sulla strada. Io sono abbastanza fatalista e credo che tutti noi abbiamo un destino prestabilito, forse qulcuno si diverte a sfidare la sorte ma questo è un altro discorso, alla mia età si sa che si vince ma a volte si perde ....... Questo a mio figlio l'ho spiegato e credo che l'abbia capito. Importante mantenere un pò di paura della nostra beneamata ma per i giovani è importante cadere (è capitato anche a mio figlio) perchè così si perde quel senso di onnipotenza che ci invade quando abbassiamo la visiera. Io amo tutto ciò che ha un motore, giro anche in camper ed ho la fortuna di avere un amico con una ferrari che ogni tanto me la presta e mi dice "vai a sentire un pò di musica" e devo dire che forse il veicolo con cui sono più prudente è proprio la moto perchè la pelle è troppo vicina all'asfalto ...
Commento di: soles1000 il 17-09-2010 23:53
pienamente d'accordo con quello che scrivi anche io ho un figlio ha 16 anni e gira in scooter50
Lo usa solo perchè deve, senza cercare prestazioni velocità solo perchè si deve spostare per studio........ senza passione
Sai che ti dico: forse è meglio così.
Gli ho chiesto: vuoi un 125 ? La risposta è stata "no preferisco ai 18 una piccola utilitaria"
Sinceramente: Sono contento così perchè le strade sono diventate una giungla !!
ciao
Commento di: monello72 il 18-09-2010 15:48
Ciao Unodi40,
sei riuscito ad esprimere in pieno tutti i pensieri e le paure di un motociclista pensante.
Io ho visto morire un amico a 16 anni nel "tirare la sua sp01 125..... non volevo più andare in moto, avevo deciso di venderla. Poi passa lo shock e ho ringraziato mio padre che l'aveva solo fatta sparire alla vista. Dai sedici ai diciotto anni quattro "voli" e tutti da jolly e, finalmente, è arrivata la "saggezza".
Ora di anni ne ho trentotto e una figlia di quattro a cui penso tutte le volte che una vocina prova a dirmi: " ce la fai, stacca dopo e chiudi bello secco, la strada la conosci bene , proviamo a migliorare....." ma preferisco vedere il suo viso e sentire il suo odore ad una dose di adrenalina.
Anch'io mi faccio i miei giretti turistici in relax godendomi sia la strada che il panorama assaporandomi la libertà.
Chiudo ricordando che più pensiamo e meno rischi corriamo, nonostante ne rimanga una buona percentuale.
A volte in moto ripenso ai giri "Piacenza-Ponte di Legno" col 125 che ho sempre fatto con mio cugino, lui non c'è più: frontale in macchina senza colpa con 90.000 km di moto sulle spalle.
Ciao a tutti