Questo articolo vuole solo comunicare un'esperienza personale, in cui altri potrebbero identificarsi o sentirsi parte, condividendo sentimenti ed emozioni.

A volte è difficile capire cosa si muova nelle nostre menti, cosa possa far scattare in noi l’urgenza di compiere una determinata azione, o di volere provare una determinata esperienza. Sono meccanismi oscuri, che ti colgono impreparato, che non hanno una logica. Ieri di una certa cosa non ti importava nulla, oggi è diventata improvvisamente determinante, addirittura irrinunciabile. Probabilmente è già tutto dentro di noi oppure è la capacità dell’essere umano di cambiare se stesso e di trovare sempre nuovi stimoli, nuove dimensioni, nuovi campi su cui muoversi.

Ebbene a me è successo con l’argomento moto. Ieri era un universo lontano, senza particolari motivi di richiamo per chi non era mai salito altro che su un cinquantino con il sogno, a diciotto anni, di avere finalmente un’auto. E poi finalmente le quattro ruote, la comodità, il simbolo dell’indipendenza economica. E poi di auto in auto per più di vent’anni e mai un pensiero alle tante moto che mi passavano accanto, senza sfiorarmi la mente, né il cuore. E’ pericoloso, pensavo distrattamente. Le ragioni della sicurezza reprimevano ogni scintilla che avrebbe potuto accendere il fuoco della passione.

Poi l’incontro con lei. Non una moto, una donna. Lei aveva la passione innata per le moto, ma non aveva mai potuto coltivarla; non aveva quasi neanche mai avuto il coraggio di confessarlo. E io non ero pronto a cogliere un suo segnale, un suo richiamo, un suo gesto che avrebbe potuto aprirmi la mente laddove il cuore era già spalancato. Lei era destinata a diventare la donna della mia vita. Così è stato. Ci sono voluti anni ma infine la scintilla è scoccata e il fuoco è divampato; ora brucia e non si spegnerà facilmente. Lei ha avuto il coraggio, io l’ho seguita.

In poco tempo il suo foglio rosa, la mia scoperta di potere guidare qualunque moto nei confini italiani, la consapevolezza che non mi sarebbe bastato e l’iscrizione alla scuola guida per l’esame integrativo, la ricerca spasmodica di una moto che andasse bene per me e per lei, le marche, l’altezza delle selle, le ipotesi, le visite ai concessionari, i forum, le riviste specializzate, le opinioni di amici bikers, le lunghe discussioni su cosa sarebbe stato meglio fare, il sogno di partecipare un giorno ad un raduno. Tutto in poche settimane.

Poi l’urgenza irrefrenabile di un’uscita, io e lei. Non potevamo più aspettare e allora via al prima moto noleggio aperto a metà agosto! L’unica moto disponibile: un enduro stradale. Benissimo. Pochi minuti per riprendere la mano sulle due ruote, pochi secondi per decidere dove andare, tanto un posto valeva l’altro. Basta tergiversare. Finalmente in sella. Si parte! Per le strade di campagna il vento ci colpisce dolcemente e la natura non è mai stata così vicina. Gli odori, i colori, il sole dell’estate non sono mai stati così gradevoli. Raggiungiamo la prima meta, poi la seconda. Ristorante sul mare. Pranzo leggero e di nuovo in sella. Mi sentivo felice, la sentivo felice. Ritorniamo a casa dalle nostre piccole. E’ iniziata una nuova vita!

Un saluto a tutti!