La Community Ting'Avert
Gita organizzata con pochi amici e molti conoscenti
Scritto da supercreep - Pubblicato 24/05/2010 16:10
Quando l'unica regola è aprire il gas...

Ci si trova in un baretto affianco ad un luogo conosciuto per i raduni dei motociclisti. Si mettono insieme una decina di moto.  La mia è quella con meno cavalli di tutte. E quando dico meno, in realtà, sto dicendo che, se facciamo una media dei cavalli delle altre nove, io ne ho esattamente la metà!

Tra nude, supermoto e supersportive, capisco subito che non è giornata per un tipo tranquillo come me, ma la voglia di uscire è tanta dopo tutta la pioggia di inizio maggio... La maggior parte di questi ragazzi ha provato e frequentato la pista. Si parte.

La formazione viene tenuta in modo costante a velocità sostenuta e il piccolo gruppo rimane sempre compatto, con me in coda, fino all'arrivo dei primi tornanti. Tre brevi rettilinei con sorpassi al limite della visibilità e il gruppo si allontana. Finisco ad inseguire fantasmi su una strada stretta che porta ad un paese incastonato tra le Alpi: è una meraviglia ma nessuno del mio gruppo è passato di la. Poco male, mi fermo, mando un sms per avvisarli e mi godo l'aria e il paesaggio conscio che mi aspetteranno più su.

Rifaccio il percorso a ritroso e stavolta trovo la strada fatta dagli altri che difatti mi aspettano, pure scazzati, in uno spiazzo. La "staffetta" era appena partita (ma coincidendo con il capo colonna...), inutilmente, a cercarmi chilometri più sotto e dopo un altro supplemento di sosta ci raggiunge e ripartiamo subito cambiando itinerario.

Altre strade con curvoni veloci e lunghi rettilinei e io a chiudere il gruppo stando dietro senza difficoltà seppur costretto a sorpassare, di gran carriera, tutto quello che c'era in strada inclusi gruppetti meno numerosi del nostro.

Arriviamo ad un noto passo alpino e facciamo il valico verso un'altra valle. Questo passo sale un dislivello di poche centinaia di metri ma arriva a quota duemila. La strada è piuttosto sporca e con buche, salti e cordoli formati dall'asfalto modificato dalle frequenti gelate invernali. Qui l'andatura è stata decisamente più dettata dalla prudenza seppure sempre sostenuta ma il mio endurino stradale se la cava bene. Arrivati facciamo pausa.

Decisamente, anche durante la pausa, qualcuno si prende "qualche libertà" un pò eccessiva per motociclisti che "aprono il gas a quel modo" e hanno bambini a casa ad aspettarli. Ci raggiunge un undicesimo amico-conoscente e anche lui in sella a una 150 cv. Finita la sosta in località molto famosa si scende.

I primi tre paesi li raggiungiamo tutti insieme, poi ci sono solo un paio di tornanti e già nell'affrontare quelli è necessario sorpassare mezzi piuttosto lenti. Mi prendo un bel distacco ma vedo ancora il penultimo del gruppo.
Do gas, centocinquanta, e c'è subito una doppia curva. Rettilineo: riapro e nuovamente riprendo la stessa velocità, ma ci sono tre auto da sorpassare all'ingresso di una galleria. Vedo la moto che mi precede ultimare il sorpasso, appena dopo l'entrata del breve tunnel, e devo chiudere il gas perché sopraggiungono auto dalla direzione opposta e la strada si stringe in un'altra galleria più corta e stretta. Finalmente ho spazio e strada sgombra per sorpassare.

Guardo davanti a me: lontano, più sotto di 400-500 metri, vedo allontanarsi sempre di più quello che adesso è l'ultimo del gruppo, sì, perché io a centoquaranticinque chilometri orari lo so benissimo che non riprenderò mai più il gruppo se non rallentano. Ci sono soltanto due semafori nei due paesi più a valle e ormai ho un distacco dal gruppo di oltre un un minuto abbondante. Dovrei tirare al massimo solo per raggiungerli?
La domanda me la sto ponendo solo ora perché, lì per lì, manco ci ho pensato e sono sceso, tranquillamente, seguendo l'andatura più congeniale al mio mezzo.

Adesso, però, lo chiedo a chiunque si sia mai trovato in una situazione simile: cosa avreste fatto al posto mio? Io conosco i miei limiti, conosco i limiti del mezzo che guido e so bene che le sfide oltre i limiti si fanno in pista.

Purtroppo in molti, invece, "credono soltanto" di conoscerli quei limiti, mentre, in realtà, li stanno sfidando spingendosi oltre e fidandosi, alla fin fine, soltanto della buona sorte.
 

Commenti degli Utenti (totali: 49)
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Commento di: Davide il 24-05-2010 16:13
So a che episodio ti riferisci, al di là del discorso sulla sorte, sui limiti ecc. sui quali potresti avere ragione, credo che tu abbia proprio sbagliato stile di uscita: se io so che c'è un gruppo o un'uscita dove c'è gente che corre, non ci vado proprio.
Commento di: SuperCreep il 24-05-2010 19:17
Sì, Davide, come vedi (è nel titolo) pochi amici e molti conoscenti... che ora però conosco meglio! E difatti: solo quando conosci bene un gruppo sai se puoi uscire con quello o meno.
Grazie ;-)
Commento di: Virgo il 24-05-2010 16:20
Avrei fatto come hai fatto tu... chiuso il gas e amen... alla fine ognuno deve andare alla velocità che si sente di tenere.... non è mica una gara uscire in moto... deve essere un piacere...

Il vero problema è quando la gente va forte e MALE... ossia quando non ne è capace... ne ho conosciuti alcuni e ho smesso di uscirci... mi preoccupavo troppo e stavo col cuore in gola...
Commento di: SuperCreep il 24-05-2010 19:21
Corretto, è come la penso io.
Loro però in moto vanno benissimo, "solo" un pò troppo forte e, dalle mie parti, di cuore in gola proprio zero: io guido con la testa, le scariche di adrenalina (sulla strada poiché piste non ne frequento) le lascio ad altre "teste" :-))
Commento di: randa il 24-05-2010 16:40
Salute...volevo dirti che anch'io mi sono ritrovato in una situazione simile,tra l'altro andando alla benedizione dei motociclisti,ho fatto tutto il giro con il cuore in gola,nonostante sono stato il fanalino di coda per tutto il giorno,comunque ancora oggi che con la mia R1 ho fatto un bel pò di pratica,e nonostante ho acquisito più sicurezza e padronanza del mezzo,con gente di quel calibro non esco più,perché i tempi si fanno in pista,non in strada dove già ad andare cauti si rischia tanto.Ammetto di non essere uno smanettone,ma neppure uno che in moto va in giro per funghi...Buona strada e doppio Lamps
Commento di: SuperCreep il 24-05-2010 19:24
Grazie Randa, è bello sapere di non dovere dimostrare niente a nessuno e andare in giro con tanta cavalleria e altrettanta padronanza di sé oltre che del mezzo.
Commento di: rolop il 24-05-2010 17:02
Capisco anche io come ti senti, a differenza tua invece mi sono preso la soddisfazione di mandarli afff.....
Aspetto tutta la settimana per poter prendere la mia moto e farmi un giro , non avendo nessuna intenzione di sfondare nessun limite del suono, della velocita o della stupidità. Io mi sono ritrovato che un gruppetto si aggregato a me ed un mio amico e che, appena partito, ha iniziato a zigzagare a 180 Km/h nel GRA di Roma di sabato mattina alle 10,00. Se non è stupidità questa?????
Comunque sono convinto nel più profondo, poverini, non sanno quello che si perdono ad andare in giro in moto e guardarsi intorno..........
Tanti lamps a tutti
Commento di: SuperCreep il 24-05-2010 19:27
Grande Rolop! La buona filosofia trova sempre bei posticini e la miglior trattoria... e fa ben sperare di potere uscire insieme a chi sa divertirsi per davvero!
Commento di: NEGURO79 il 24-05-2010 17:29
Mi sono trovato anch'io nella tua stessa situazione...e voglio dirti la mia...questa "gente"lasciala andare,ne va' della tua incolumita' e del tuo "divertimento" in moto.
Anch'io ho un bimbo a casa e quando esco in moto "tento" di portare a casa la pellaccia ogni volta evitando di fare "el mona",come si dice dalle nostre parti.
Non ho ancora capito cosa devono dimostrare e a chi questi personaggi....poi non meravigliamoci nella sezione "notizie dalla cronaca"se ogni wek-end e' una carneficina...
Per SUPERCREEP:anch'io ho una moto da 150 cv ma non per questo mi sento legittimato a fare le "cretinate" di cui sopra.
A tutti piace fare le 2 curve in compagnia e magari "un po' allegri",ma a mio modo di vedere quando si esagera si esagera...per quanto mi riguarda non e' la prima volta che quando trovo questi "tipi superfighi supervalentinirossi"giro la moto e mestamente me ne torno a casa...da solo...ricordati MEGLIO PRENDERE DEL FERMONE ED ESSERE DERISO DAL MONDO,CHE FINIRE A 30 ANNI SOTTO 2 METRI DI TERRA PER FARE IL FIGO AL PASSO.
By NEGURO79.
Commento di: elekktra il 24-05-2010 17:52
Ben detto......
Commento di: SuperCreep il 24-05-2010 21:15
Caro Neguro,
da noi si dice "garula" ma "mona" è ben più conosciuto e credo appropriato.
C'è da dire che questi "amici" del sottoscritto "fermone" (visto da loro sicuramente) sono rimasti fermi ad aspettarmi mentre io prendevo un percorso alternativo arrivando molto prima di loro a casuccia. Gli ho dati venti minuti di distacco solo per avere preso una biforcazione, mentre loro erano fermi dal benzinaio (a 180 Kmh le supermoto, si sa, sono superassetate...), prima del mio, puntualissimo, secondo sms "con tanti cari saluti a tutti" quando ormai ero a cinque minuti da casa mia. Vai! Vai! Ma 'ndo vai?
;-))
Commento di: NEGURO79 il 25-05-2010 02:03
Oltretutto leggo ora una notizia sconcertante.....17 morti in moto questo week-end....penso che quanto detto fin ora in questo topic sia da leggere e rileggere....piu' volte...la vita e' una sola ragazzi,non mi stanchero' mai di dirlo.....
Commento di: GreenGhost il 24-05-2010 17:34
Io, avendo cominciato ad andare in moto a 27 anni, mi sono trovato sovente in questa situazione.
All'inizio era l'inesperienza, la paura di un ostacolo ad ogni curva, la mancanza di confidenza con il mezzo e...tante altre cose che ognuno di voi conoscerà e avrà già superato da tempo.
Mi dicevo che con i km le cose sarebbero cambiate etc etc....
Ora la situazione sta cambiando...si......con la moto c'è più feeling, anche se le do sempre del lei. Tante cose non mi fanno più paura, mi sento più sciolto, più rillassato.
Ma continuo ad andare da solo. E vuoi sapere una cosa? Penso che continuerò a farlo. Mi spiace, ma comincio a pensare che non si tratti solo di capacità di guida. Penso sia anche un fattore caratteriale. Non riesco ad andare su strade con il limite dei 90 ai 150. Non riesco a passare nei centri abitati ai 120 quando il codice impone 50. E' più forte di me. Non dico che quando esco di casa mi porto il c.d.s appresso e lo applico pagina per pagina, perchè mentirei. Ma su una statale i 110 kmh mi sembrano già più che sufficienti. Quando attraverso un paese, i 70 sono già anche troppo.
Ho provato a stare dietro a motociclisti sconosciuti che mi raggiungo quando sono in giro. Dopo un po' devo lasciarli andare. Poco tempo fa sono stato sorpassato da un monster: ho deciso di provare a seguirlo (non a ingarellarmi: a seguirlo, per vedere che passo si tiene in moto). Era ai 180. Ho fatto tutto il rettilineo che separa il mio paese da quello successivo ai 180. E se mi fermavano i carabinieri ? Gli raccontavo una barzelletta ?
Paura delle multe, del ritiro della patente? Forse. Ma in cuor mio non ce la faccio.
E' brutto, perchè partire di casa ed arrivati alla meta non poter scambiare 2 parole con qualcuno è una vera palla. Ma che devo fare ? Non riesco a trovare nessuno che abbia la pazienza di uscire con me, e non mi oso ad infilarmi in mezzo a gruppi che mi seminerebbero appena partiti dal benzinaio per poi essere accolto da facce scazzate all'arrivo. Me ne vado da solo, mi godo la strada, le curve e tutte le sensazioni che la moto mi dà. E penso che se un giorno mi dovessi stendere, almeno avrò fatto il possibile per non cercarmela.
Commento di: SuperCreep il 24-05-2010 20:58
GreenGhost, io ho trascorsi sia da solitario che da lupo in branco. Ho quarantotto "carati" e ho ripreso ad andare in moto, dopo quindici anni, da poco più di due anni. Prima ero così, adesso sono sempre così: timore no, prudenza sì. Fin da ragazzo (e ancora adesso) molti di quanti mi conoscevano poco e mi vedevano andare in moto dicevano che ero pazzo perché i pazzi veri ancora dovevano vederli. Ho girato un pò con tutti. Da quelli che facevano metà della strada (a fine anni settanta) su una ruota a quelli che ancora oggi alzano la ruota posteriore ogni volta che frenano. La mia indole era (e rimane) quella di andare esattamente come la mia prudenza mi suggeriva d'andare cercando di rispettare il codice e stando il più possibile vicino ai limiti di velocità (è umanamente impossibile non superarli talvolta). Ho fatto le mie cadute e le mie cazzate dovute ad inesperienza fin dai lontanissimi tempi del Ciao e dalla Vespa. Poi sono passato da custom a enduro e viceversa e ancora enduro. Ho guidato anche delle belle bestiole, ma è come dici tu: un fatto caratteriale. Difficilmente difatti vedrai uno tranquillo farsi prendere da smanie agonistiche perché ci si cresce con quell'attitudine: si sale in sella da ragazzini e con i soldi di papà si comincia ad "arrotare un pò di ferri" e a rompersi qualcosa; una volta un braccio, l'altra una gamba. Poi ti parlo di tempi in cui se battevi la testa eri morto perché andavamo senza casco. Ma oggi siamo molto più avanti: abbiamo tecnologia, coscienza e conoscenza maggiori. Mi chiedo perché mai, saliti in sella con la propria, personalissima, passione dovremmo snaturarci? Per emulare chi? Ma chissenefrega! Mai ho smaniato per andare in pista a cercare di imparare a consumare saponette sull'asfalto, a molti invece piace e va bene, li rispetto, soprattutto se risparmiano brutti spettacoli, sulle strade di tutti, alla gente comune in viaggio con bambini e famiglia al seguito. Uscire con quanti amano passeggiare è possibile, credo basti soltanto volerlo: in giro ci sono gruppi che escono con ogni tipo di moto e con tante teste diverse in sella. Tra i miei amici alcuni hanno trascorsi di pista e off road ma ci sono anche quelli delle Harley che se ne fottono delle "plasticone che vanno a razzo", poi ci sono quelli delle touring che attraversano l'Europa e tra di loro quelli come me che amano la convivialità e la condivisione del senso di libertà con tutti i motociclisti che sappiano essere responsabili e avere rispetto dei compagni di viaggio.
Un lampeggio
Commento di: Corto_Maltese il 30-08-2010 11:19
Sappi che non sei da solo in questa situazione: complice l'inesperienza, la moto (un 350) e una poca propensione alla spericolatezza preferisco di gran lunga girare da solo piuttosto che farmi venire un esaurimento a vedere gli altri che ti seminano. E a dirla tutta non me ne rammarico per nulla ;)
Commento di: elekktra il 24-05-2010 18:01
ciao supercreep, io ho fatto parecchi giri in comitiva... le prime volte con amici che andavano per quasi tutto il tempo a velocita' pazzesche.... tutte le volte che si usciva con loro i rischi aumentavano e quanti pericoli scampati!!!!! La sera quando mettevo la testa sul cuscino ero ancora agitata perche' pensavo a tutto quello che era successo e che poteva finire in tragedia.... che senso ha questo? La moto e' divertimento, mica stress o attacchi di panico!!!!!
Anche ora che frequento motogiri vedo chi va piu' veloce di me, ma importante e' andare come ci si sente e riesce... alla nostra andatura e non a quella degli altri che hanno piu' esperienza.... io faccio cosi.... li lascio andare e poi li raggiungo... intanto alla fine della corsa, non c'e' nessuno che ti applaude per una curva fatta ai 150 all'ora!!!!
Commento di: SuperCreep il 24-05-2010 21:27
Ti capisco perfettamente. Ancora una volta (ce ne fosse bisogno!) si conferma la maggior maturità, in media, delle ragazze e la naturale propensione al senso critico, allo spirito di conservazione e al pragmatismo: divertimento su tutto, nessuno stress, solo la massima concentrazione che è prerogativa indispensabile nelle attività di gruppo e negli sport.
Sono fortunati quelli che escono insieme a te perché sei padrona di te e del mezzo.
Grazie per il tuo commento!
Commento di: elekktra il 28-05-2010 18:06
grazie supercreep, spero tanto tu possa trovare degli amici con cui ti trovi bene a girare.... perche' andare in moto e' troppo bello e farlo con AMICI e' super.... ciao carissimo!!!
Commento di: Maurizio60 il 24-05-2010 18:31
Hai fatto benissimo a procedere secondo tua coscienza e il tuo limite.. però la prossima volta vedi con chi esci.. da quel che leggo ti era ben chiaro il tipo di uscita a cui saresti andato incontro. Non starci a pensare troppo.. con il senno del poi hai fatto la cosa migliore che potevi fare..

Buona strada ;-)
Commento di: SuperCreep il 24-05-2010 21:46
Grazie Cento40, certo avevo già un pò chiaro come poteva andare a finire, man mano che arrivavano quelle moto: kittate con scarichi, ammo olhins, paracarene ecc... Però anche mio fratello minore, pur avendo una superbike e la pista nel dna, è capace di regolare l'andatura se esce con amici un pò più tranquilli e normali. Avevo quindi una mezza (diciamo tre quarti... eheheheh!) idea di come sarebbe finita. Una possibilità la si da sempre a tutti di dimostrare maturità, dopodiché il problema passa dall'altra parte ;-)
Commento di: Maurizio60 il 24-05-2010 22:21
Sono contento di questa tua testimonianza e del fatto che hai avuto il buon senso di chiudere il gas, spero vivamente che possa leggere questo tuo articolo i nuovi iscritti.. non e che se lo leggono anche i vecchi faccia male.. anzi ;.) e fare tesoro della tua esperienza, se dovesse capitargli di uscire in moto con un Gruppo che non conoscono non abbiate timore di chiedere prima il tipo di andatura e non fatevi tirare dietro più di quanto siete in grado di fare..
Commento di: BieMWuistaXcaso il 24-05-2010 18:33
Credo che sia capitato a tutti o quasi di trovarsi in giro con gente che scambia le strade per la pista.
Loro probabilmente di noi dicono che dovremmo uscire in auto e non in moto... Non lo so e non mi interessa.
Il mondo è bello perchè è vario! Quando mi capita di andare in giro con matti di questo calibro li lascio andare e procedo al mio ritmo. E se li trovo che mi aspettano con aria di sufficienza me ne frego! E se poi mi dicono pure qualcosa perchè vado troppo piano... Bè a quel punto il vaffa ci sta tutto!
Le uscite in moto sono fatte per divertirsi, a tutti noi piace la sensazione di adrenalina, la curva fatta meglio, la piega venuta bene... Ma sempre con il giusto rispetto per le regole e verso noi stessi e gli altri, che per venire al mondo ci vogliono 9 mesi, per andarsene possono bastare pochi attimi!
Meditate gente meditate.
Commento di: SuperCreep il 25-05-2010 10:32
La scelta della moto dovrebbe già essere funzionale al tipo di motociclista che si vuole esprimere. Certo, quelli a cui piace vestire la tuta ed esibirsi come assi delle due ruote, distinguono e si distinguono dall'alto del piedistallo sul quale pensano d'essersi elevati, grazie alle loro capacità tecniche e "funamboliche". Altro discorso è per i (pochi) veri addetti: piloti, ex piloti, stuntmen e collaudatori, gente che del motociclismo ne ha fatto il proprio mestiere. Da questi ultimi però è molto più difficile vedere fare delle imprudenze per strada. Quando anche il migliore degli smanettoni poi incontra un vero pilota in pista si rende subito conto che quello arriva da un altro pianeta! Per questo credo si debba dare l'opportunità a questi smaniosi adrenalino-dipendenti di trovare vicino a casa loro sempre più circuiti, chiusi e dedicati, dove andare a misurare le proprie capacità ma soprattutto ad imparare che quanto appreso sulla pista non si può, e non si deve, assolutamente pretendere di "esportarlo" sulle strade aperte alla libera circolazione. Mi piace la gente sicura di sé e autodeterminata che, come te, sa riconoscere la vena di follia in quanti invece si fanno coinvolgere dallo spirito individualista della competizione dove invece, e il luogo stesso lo impone, serve lo "spirito cavalleresco", quello d'appartenenza, sì, ma ad un gruppo conviviale per la condivisione di un sano e responsabile divertimento.
Commento di: DesertEagle50 il 24-05-2010 18:48
Ciao,

che dire credo che tutti ci siamo trovati in situazioni analoghe, anche io guido una moto super sportiva da 150 cv, e non disdegno uscite in gruppo con amici, non ti nascondo che qualche bravata l'abbiamo fatta, ma alla fine ci siamo dati una regola, si parte in gruppo e si arriva in gruppo, rispettando anche compagni di viaggio con mezzi magari meno performanti o con meno esperienza.
Personalmente se devo fare lo smanettone, si organizza e si va in pista, ma quando si va in giro in gruppo si sta abottonati.
I limiti per strada sono sempre indefinibili e i rischi ecccessivi, un mio carissimo amico e grande smanettonne si è schiantato a oltre 160Km ora su un auto che non gli ha dato la precedenza dopo tre mesi di coma ha lasciato moglie e due bambini......
Commento di: SuperCreep il 24-05-2010 22:13
I rischi sono esattamente eccessivi come dici e concordo su i limiti indefinibili perché è così, è proprio così: fai quello che hai sempre fatto, migliaia di volte, eppure un colpo di sterzo, il gasolio per terra, un'auto che sbanda, un trattore... Mio padre correva in moto negli anni '50-'60 e una volta che era in giro da solo, sulla strada di casa, gli è sbucato un bimbetto con una palla di stracci in un rettilineo deserto! Coma e bulloni nell'anca. Tralascio altri racconti orrendi e fatalità varie. Chi ha vissuto esperienze del genere è sicuramente più cosciente del fattore imprevisto e quindi conosce maggiormente il valore della prudenza proprio per il rispetto che porta nei confronti di chi si è fatto molto male o purtroppo ci ha lasciato. Ti esprimo tutta la mia vicinanza e ti ringrazio per questa tua testimonianza.
Commento di: ivan1979 il 24-05-2010 21:03
Un paio di mesi fa ho fatto la mia prima uscita di gruppo con qualcuno del Tinga... Io non sono uno smanettone e loro, anche se non andavano come i matti prendendo rischi ad ogni metro, avevano molto più manico di me, quindi andavano avanti e io li seguivo a distanza, mantenendo la mia andatura. Mi aspettavano agli incroci, e li ho sempre trovati con un bel sorriso stampato in faccia.
Morale della favola... ho trovato la compagnia giusta... Quindi fai tesoro di questa esperienza, ti sarà utile alla prossima uscita per poter scegliere le persone giuste con cui condividere la vera essenza di andare in moto

lamps
Commento di: SuperCreep il 24-05-2010 21:31
Assolutamente vero, sì, ho già fatto come consigli e da questa esperienza spero che impari qualcosa anche uno o due elementi di quel gruppo. Proverò anch'io ad uscire con qualcuno del Tinga, in effetti non lo ancora fatto.
Grazie!
Commento di: OASISONE il 24-05-2010 21:17
hai fatto bene a continuare con la tua andatura..... io ho un gsx-r da 150 cv ci ho fatto di tutto passi di montagna,viaggi,pista eppure guarda un pò ho scoperto il vero piacere di guida e divertimento con il TT 350 acquistato da poco e questa è l'ultima stagione estiva con la mia SS. Io ho lasciato un gruppo che ogni domenica diventava una corsa e soprattutto non aspettano, ho fatto lo stesso tuo ragionamento perchè prendere dei rischi inutili?
Commento di: SuperCreep il 24-05-2010 22:30
La migliore esperienza per me è sempre stata potere passare da asfalto a sterrato senza tanti pensieri. Avere una moto, maneggevole come una bicicletta, che offra anche pochi cavalli ma tutti ben sfruttabili da comunque grandissime soddisfazioni. Se ci mettiamo poi una posizione di guida meno raccolta e più comoda (con i miei anni si apprezza ancor di più, ché le ss rischiano d'incriccare la schiena eheheheh!)...
Sono scelte di vita rispettabilissime :-)
Commento di: rolop il 25-05-2010 10:33
Io come te,supercreep, ho 46 cucuzze e sai cosa ti dico: grazie di aver scritto 'sto post. Fa piacere ogni tanto sapere di non essere i soli a "ragionare" in questo modo.
Noi siamo quelli che ci mettiamo il casco perche mi può salvarci la vita, non perchè mi possono fare la multa.
E me ne vanto.
tantissimi lamps
Commento di: SuperCreep il 25-05-2010 11:02
Sì, è un fatto di malcostume pensare di dovere ad ogni costo fottere il prossimo e infrangere tutte le regole. I furbi che vanno, ad esempio, con la targa staccata e legata al rovescio sul codino perché, fattisi due calcoli, passare gli autovelox impuniti vale bene il rischio di beccarsi una multa di 39 euro perché è già un bel risparmio... Questa gente non ha ben chiaro che ogni disastro, ogni incidente, ogni morto, ogni ferito sulla strada oltre al disagio, ai traumi familiari ed esistenziali che coinvolgono la cerchia familiare e d'amici, coinvolge tutti noi e incide sulle tasche di tutti quando andiamo a pagare l'assicurazione e le tasse per il servizio sanitario nazionale. E' bello essere fieri di mettere il casco perché dentro ci proteggiamo un cervello che funziona davvero. Diversamente, per quelli che non ne hanno di cervello, si potrebbe benissimo andare in giro anche senza un casco completamente inutile a proteggere una testa vuota di responsabilità, drogata di adrenalina e di stupido, cieco, orgoglio.
Commento di: whooring il 25-05-2010 10:46
ricordo ancora la mia prima uscita in gruppo..... eravamo in 4 quindi niente di che ma sempre un numero tale da doversi aspettare etc.
Avevo la mia R6 da 6 mesi (presa a novembre) e la guidavo da schifo assoluto, in curva diciamo che me la cavavo benino ma quando scendevo sotto i 20 Km/h era un trauma e quindi sguinzagliare nel traffico era un incubo.
Comunque partiamo direzione Merano (240Km andata ed altrettanti per il ritorno), imbocchiamo la superstrada e già lì inizio restare un pò attardato (3 600ss ed un monster sp) perchè ne davano un pò troppo per i miei gusti.
Alla fine della tang. uno rimane appiedato e restiamo fermi un'ora attendendo che vengano a recuperarlo con il furgone :) (indovinate che moto ha ceduto...).
Riprendiamo il giro cambiando la meta e faccio strada io e gli altri senza problemi si sono accodati senza critica alcuna anzi dandomi qualche consiglio quando ci fermavamo visto che da dietro potevano vedere bene la mia postura.
Da allora ho fatto uscite con molta gente e devo dire che più di qualche volta li ho lasciati andare, ma quando ci siamo ritrovati nessuno era scazzato o cose simili.
Provate a stare dietro alle nude con una moto come la mia su stradine di montagna dove passa appena una macchina.......
Una volta mi hanno dato (a me ed ad altri tre con motone da 120/150cv) 15minuti, ci aspettavano ad un bar e abbiamo dovuto affrirgli le birre!!! Il tutto però sempre scherzosamente.

Ritengo che sia importante prima di partire chiarire l'andatura che uno vuole tenere in modo da regolarsi preventivamente, poi di incoscenti per strada se ne vedono a palate
Commento di: SuperCreep il 25-05-2010 11:25
L'approccio ad un motogiro a tavolino?
Nessun chiarimento preventivo può sostituirsi ad un innato, ben acquisito e consolidato senso di autodeterminazione e responsabilità. Gli idioti sono capaci di ritrovarsi anche in automobile, invitati ad un matrimonio, ubriacarsi e rovinare la festa con un incidente o una lite. Oppure guidare un gruppo, nel quale ci sono supersportive in stradine da enduro fino allo sterrato, giusto perché non conoscono l'itinerario o magari proprio per mettere qualcuno (magari ritenuto troppo "sborone") in difficoltà. In ogni uscita riconoscerai quelli che ti rispettano veramente, come individuo in primo luogo, da quelli ai quali interessa soltanto giocare, con o senza di te, e provare a fare gli assi della situazione.
Commento di: Mr_Chichi il 25-05-2010 11:19
Salve Supercreep, io nella tua situazione mi ci trovo sempre, nonostante mi sia innamorato e anche comprato una moto da 150cv viaggio (parecchio 28.000-30.000 Km/anno) molto piano, sono estremamente prudente ma godo del giro in moto solo se so di avere a disposizione ancora un enorme margine di sicurezza, un vecchio motociclista quassù della collina (90 anni e una passione per le moto da far invidia) dice sempre: "Ci vuol più testa per andar piano con una moto come la tua, che polso per andar forte con quelle dei tempi miei"

Quando esco in gruppo passo dal mio ritmo lentissimo a quello lento e basta (non mi fermo a fotografare il paesaggio e ogni tanto accellero abbastanza da dover frenare un poco prima delle curve :) ) se gli "sportivi" della combricola hanno piacere di stare in gruppo rallenteranno un po il loro ritmo, altrimenti pace, mi faranno la cortesia di ordinarmi la birra al passo così quando arrivo è già pronta :)

La moto è, e deve essere, libertà... libertà anche di portarla con i propri ritmi!

// LampS //

Chichi

Commento di: SuperCreep il 25-05-2010 11:36
Sì, Mr Chichi,
dici benissimo: "La moto è, e deve essere, libertà... libertà anche di portarla con i propri ritmi!"

Mi hai fatto venire in mente certi maestri di sci che scendono giù dai monti facendo innumerevoli curve e sembrano così lenti. Poi, quando si prova a stargli dietro, ci si rende conto di quanto è difficile padroneggiare così la tecnica ed il proprio corpo. Grazie.
Un lampeggio
Commento di: JH il 25-05-2010 13:03
Questa mi è proprio piaciuta, e bravo Chichi ;-)
Forse a te riesco a starti dietro... XD
Commento di: carenasan il 25-05-2010 14:26
ah guarda io sono uscito da solo, mi sono esaltato e ho fatto un sorpasso a 150! mi sono dato del coglione da solo e mi sono vietato di prendere la moto per una settimana!!!
Commento di: SuperCreep il 25-05-2010 16:05
Oggi su moto.it c'è un bell'articolo di Nico Cereghini che proprio un fesso non è.
Racconta di come è caduto, per ben due volte, in perfetta autonomia durante una prova (anni '70) di un vecchissimo modello di Ducati. Capita anche ai migliori di essere umani qualche volta. Nella compagnia dei mei zii, che hanno già passato la sessantina, escono padri e figli e vanno ancora in pista! Gente con tanta esperienza, e nessuna velleità, che continua a dare del lei alla moto ben consci che tutti noi abbiamo i nostri limiti. Io esco solo tutti i giorni feriali a fare la mia sessantina di chilometri per andare e tornare dal lavoro: provinciale, collinare, statale, autostrada, tangenziale, centro città (grande città). Ogni volta è un piacere, senza esaltazione, godo della campagna circostante come della fortuna di districarmi tra gli automobilisti imprigionati negli abitacoli e imbottigliati nelle ore di punta. Onestamente, secondo quanto dici tu, dovrei smettere di andare in moto dal momento che, spesso, ho strada libera e il più delle volte si tratta di autostrada, tangenziale o statale a due corsie, per ogni senso di marcia, con in mezzo tanto di barriera in divisoria in cemento. C'è ben poco da esaltarsi nell'utilizzare la moto in modo responsabile. Centocinquanta all'ora in un centro abitato o in strade dove il limite e gli incroci impongono prudenza, mancare di rispetto ai compagni di marcia: quello sì è dare prova d'essere coglioni.
Commento di: Malebolgia il 26-05-2010 12:41
il problema è solo uno se ti aspettano in un punto preciso anche io come molti ho degli amici che non si sanno regolare ed hanno mezzi sotto al culo da far paura, anchio non scherzo ma non sono un esuberante e mi piace andare alla mia andatura, il tutto sta nella testa ddelle persone.
Ci si mette d'accordo prima e si dichiara che si seguirà la propria andatura tutto qua il resto sono cazzate. Non rischia la vita per uin giretto se vuoi spingere vai in pista almeno se cadi puoi sperare di farti poco male
Ciao
Malebolgia
Commento di: SuperCreep il 27-05-2010 10:13
Ciao Malebolgia, che nick originale ! :)
Hai ragione se sostieni di mettersi d'accordo prima, ovvero decidere i punti dove si aspetteranno i più lenti nel caso rimangano distaccati dal gruppo. Nella gita in oggetto però il comportamento è stato incostante: all'inizio sono partiti tutti a cannone, dalla metà del giro, invece, l'andatura è stata anche alla mia portata e così fino a un terzo di strada nel ritorno. Quindi sembrava non ci fosse più nessun bisogno di fare accordi perché tutto faceva presupporre che il gruppo si sarebbe mantenuto compatto. Poi, se si fosse deciso prima in quale stazione di servizio fermarsi a fare rifornimento, allora sì, avrei potuto raggiungere il gruppo tranquillamente lì. Ma quando dici che tutto il resto sono cazzate, dopo avere premesso che ognuno seguirà la propria andatura, vuol dire che ammetti si possa andare a 180 Kmh su una strada statale di montagna o su rettilinei pieni d'incroci? Perché, in tal caso, proprio non ci si può mettere d'accordo e poco importa se lo si fa con un bolide da 160 cv o con una moto da 90-100 cv
Un lampeggio (ormai lontano) da vero e fiero "fermone"
Commento di: stewy82 il 26-05-2010 14:32
Ciao supercreep.
Pultroppo anche io come molti altri ci siamo trovati nella stessa situazione e anche io come altri abbiamo sfidato la sorte per starli dietro e per fortuna se siamo qui a raccontarla vuol dire che c'e sempre andata bene.
E' da circa un anno da quando ho perso un mio caro amico in un incidente che quando incontro questa gente (per fortuna raramente)gli lascio andare perchè il pirletta o il babbeo o qualsiasi altro nomignolo ci diano non siamo noi perchè noi conosciamo il gusto e il brivido di guidare la nostra moto invece loro NO!!
Ciao a tutti!!!!
Commento di: SuperCreep il 26-05-2010 20:01
Sì, Stewy.
Credo ci sia, se non per tutti, per molti quel momento da superare dove è il punto d'orgoglio a segnare il passo (e l'apertura del gas...). Conosco quel sentimento del "non ci sto a stare dietro, ci so fare anch'io e te lo dimostrerò".... Ma il motociclismo purtroppo, lo sappiamo bene, è una passione che può uccidere e lo fa sia per fatalità che per imprudenza. La prima è inevitabile, la seconda sta solo e soltanto a noi.
Un lampeggio
Commento di: biondob il 27-05-2010 15:29
Penso che magari i tuoi compagni di gita o non conoscono i propri limiti oppure li conoscono e sono più alti dei tuoi. Credo che il distacco dal gruppo lo si prenda più che altro in curva, nel dritto non si prende tanto.
Anche io vado in giro con gente che è più veloce di me, e con con noi girano persone più lente di me. Ma questo non è mai stato un problema, credo che nelle strade ri cche di curve ognuno debba andare del passo con cui si diverte di più e se il passo di alcuni è il doppio del passo di altri non c'è nessun problema, chi rimane indietro sa benissimo che finche non trova il gruppo fermo ad aspettarlo deve andare sempre dritto e chi va di più e sta davanti sa benissimo che se cambia strada deve fermarsi ad aspettare il gruppo. Facendo così abbiamo fatto viaggi di 4/5 giorni per le alpi italiane svizzere e francesi e nesuno si è mai perso. Nei fondovalle e nei trasferimenti si tiene un andatura turistico veloce veloce, e il gruppo rimane pressoche compatto, poi quando si fanno i passi ognuno fa l'andatura che si diverte di più,come è giusto che sia, senza mai fare le corse, se gli altri vanno di più, che vadano e si divertano, perchè dovrebbero modificare la loro andatura, se non ne hanno voglia, per aspettare chi va più piano?
Tanto poi ci si ritrova, o sul passo, o al primo incrocio a cui si deve voltare, e quando ci si toglie il casco 4 battute e 8 risate ci scappano sempre. Mentre guidi il divertimento lo trovi da solo andanto del passo che in quel momento ti da più gusto, quando ci si toglie il casco il divertimento te lo da la compagnia con cui sei. Mentre il primo divertimento lo trovi con tutti, il secondo sono solo gli amici che sanno dartelo.
Commento di: monique il 27-05-2010 16:52
Credo che la voglia di competizione su strada sia un aspetto molto maschile, e secondo me è sbagliato. Non ho esperienza e sono agli esordi, ma nelle mie prime due uscite mai e poi mai mi sono sognata di oltrepassare i miei limiti, il bello è divertirsi e non sfidare la fortuna, il rispetto per la tua vita e per quella degli altri deve avere la priorità su tutto.
Se parti con tanti e torni da solo, ne fai tesoro e saprai scegliere meglio la compagnia della prossima volta, ciao
Commento di: biondob il 27-05-2010 20:06
Se parti con tanti e torni solo il problema non è il "passo", chiaramente diverso, che ognuno si diverte o riesce a tenere, è solo una questione di educazione che nulla centra con il fatto di essere motociclisti o meno.
Indipendentemente dal passo che ognuno tiene e dal fatto che ci possa essere qualcuno che percorre tratti di strada (magari anche lunghi) in completa solitudine perchè ha un passo diverso dagli altri (non necessariamente più lento), se si parte in dieci, si fanno le soste in dieci, si prende il caffè in dieci e si ritorna in dieci.
Commento di: SuperCreep il 27-05-2010 23:55
Sì, sì, quando il motociclismo su strade aperte al pubblico sembra un gioco...

Sì, Biondob,
chiaro che con 110-160 contro 64 cv i limiti ci sono tutti, oltre a una diversa ciclistica, impianti frenanti, taratura delle sospensioni e, come ci tieni a sostenere tu, naturalmente quello che si dice manico. Altro discorso da manico però è manico...mio, sì perché, e lo ripeto, sulle strade di montagna certe andature non sono più questione di manico o, belle balle, di sole curve. Perché per arrivare alle curve si deve passare da brevi rettilinei sorpassando veicoli lenti con altri che sopraggiungono di fronte a te e basta non avere gas a sufficienza da dare per restare indietro ancor prima delle curve, oppure basta non avere testa a sufficienza per pensare d'essere sempre abbastanza veloce da rientrare che tanto bastano ottanta maledetti centimetri per passare con una moto tra due auto... Le variabili, lo sappiamo benissimo, sono tante e in parte quello che dici è vero ma in determinate situazioni. Concordo appieno invece sulla compagnia, una volta a piedi, ma perché io sono persona estremamente conviviale e socievole anche con gli sconosciuti a patto non mi si prenda per i fondelli con la presupponenza. Con qualcuno di quelli ero già uscito ma quest'ultima gita è servita a chiarire, una volta per tutte, che qualcuno di noi deve ancora maturare e indovina chi.
Un lampeggio da fermone convinto.

Monique, ti ringrazio e capisco perfettamente la tua ferma determinazione, quella caparbietà tipica dell'intelligenza unita ad un innato senso pragmatico. Vero: noi maschietti facilmente torniamo pericolosamente fanciulli (che vincere è rischiare la morte e se non rischi col ***** vinci...) e vogliamo sfidare la morte e ci dimentichiamo oltre, alla buona educazione, in modo assai più grave, il semplice buon senso e allora, sì, meglio fare la strada sereni, rilassati e in perfetta solitudine. Ognuno in gioco metta pure la posta che vuole dandole il proprio valore. Ciao :)
Commento di: giasochegiasai il 28-05-2010 11:12
io onestamente mi sarei fatto gli affari miei dicendo al resto del gruppo di andare avanti senza problemi....

ma cosa intendi per "qualche libertà"....quando hai parlato della pausa?
Commento di: SuperCreep il 28-05-2010 19:13
Originale, eh!

di solito il megafono lo lascio a casa, e anche l'avessi avuto? mica sarebbe servito ^L^

Però, sul "cosa intendi", in questo caso: mi sembri poco il tipo che si fa gli affari suoi ;-))
Commento di: Skysurfer il 25-06-2010 12:29
ciao supercreep, volevo raccontare la mia breve esperienza in analoga situazione; ebbene, parto con due amici che hanno le 1000 e 25 anni di esperianza in moto... davvero gente che ci sa andare, mentre io ero alla mia prima 600.
Decidiamo un percoso impegnativo tutto curve che loro conoscevano a memoria, io lo avevo percorso solo in macchina, quindi non mi prendevo la briga di memorizzare i "bei tratti".
Naturalmente una fatica star loro dietro, per non parlare dei lunghi km di curve... praticamente, alla fine mi aspettavano anche per 5 minuti!!!
Mi sentivo un pò in imbarazzo sentendomi un deficiente che non riusciva a tenere il passo e, cosa che poi mi ha spinto a riflettere, ho preso un azzardo in una curva che credevo di aver preso troppo forte e dove ho avuto la certezza di cadere (adesso, con molta più esperienza, so che non sarebbe mai potuto accadere)...
Sulla strada del ritorno, loro vanno a velocità di crociera di 200 KM/h... io all'inizio li seguo, tanto loro facevano da battistrada; ma poi penso... e se scoppia una gomma, se un gatto attraversa la strada, se sbuca un trattore, se trovo un autovelox... allora ho rallentato e mi sono messo sui 120 km/h e sti c...i !!
Da allora sto molto attento alle persone con cui decido di fare i motogiri... guido come so fare, certo ogni volta miglioro e vado più fluido... ma rimanere da solo e sentirmi di peso solo perche gli altri vogliono chiudere i copertoni da 190 a folle velocità non mi va!
Ps: anch'io ho chiuso i copertoni, ma in curve relativamente lente e quando sono col gruppo che fa da battistrada...

Lampsssss