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I reati su internet e il provvidenziale perbenismo di Facebook
Scritto da Davide - Pubblicato 18/12/2009 14:26
Un'idea di una procedura per evitare che possano verificarsi reati sui siti internet, con una considerazione anche sul fenomeno Facebook

Apprendo dai media che il responsabile europeo di Facebook ha scritto al Presidente del Senato "per capire come possano agire ancora più efficacemente in futuro al fine di evitare il ripetersi di gruppi violenti come quelli nati per l'episodio Tartaglia - Berlusconi..."

Lasciando da parte la politica, la prima nota da fare è che a quanto mi risulta su Facebook ci sono ancora decine di gruppi diffamatori e violenti sull'episodio; quindi più che da "capire come agire" sarebbe necessario "agire".

Invece lo staff di Facebook NON AGISCE, questo è il grosso problema. E' capitato varie volte a me e a diverse altre persone che conosco di trovare gruppi diffamatori e di segnalarli a Facebook tramite l'apposita funzione, ottenendo come risultato IL NULLA, nessuna azione da parte di Facebook. Ciò è accaduto anche nei confronti del Tingavert e nei confronti del sottoscritto, da qui la ragione del presente articolo.

Quindi cari responsabili di Facebook, anziché tirare fuori ora questo finto perbenismo perché c'è di mezzo una carica istituzionale che ha promesso di chiudervi i gruppi e oscurarvi i siti d'ufficio, iniziate a leggere le segnalazioni che vi fanno gli utenti e a prendere provvedimenti. Prima però dovreste essere quantomeno imbarazzati per il comportamento che avete tenuto finora.

Per quel che può servire, invito il Presidente del Senato a NON ricevere il responsabile europeo di Facebook: Facebook non ha alcun diritto in più degli altri siti e oltretutto non ha fatto nulla perché queste situazioni non si verificassero, casomai è vero il contrario.



La mia proposta per evitare i reati su Internet

In questi giorni si parla molto di prendere provvedimenti, senza ricorrere alla censura. Basterebbe un po' di buonsenso da parte dei gestori dei siti internet che ospitano contenuti degli utenti, comunque io una proposta concreta e funzionale per evitare il perpetrarsi di reati a mezzo internet quali istigazione alla violenza, diffamazione ecc. ce l'avrei e la descrivo in seguito:

  • I gestori dei siti internet che ospitano contenuti inviati dagli utenti senza preventivo controllo o approvazione (quali forum, blog ecc.) sono invitati a inserire con la dovuta evidenza un indirizzo e-mail attraverso il quale raccogliere le segnalazioni alle violazioni di legge che possono avvenire sul sito.
     
  • Un cittadino che si veda diffamato o che legga di altri tipi di reati su un sito, segnala la cosa inviando una e-mail all'indirizzo di cui sopra, conservandone una copia; a questo punto lo Staff del sito è informato del problema e deciderà se e come agire. Se il sito non ha attivato questo indirizzo e-mail, la segnalazione si considera comunque come se fosse avvenuta.
     
  • Si attendono 48 ore in modo da dare la possibilità allo Staff del sito di intervenire.
     
  • Trascorso tale termine, se il sito dove si è verificato il presunto reato non ha rimosso il contenuto, il cittadino si può rivolgere alla Polizia Postale facendo una semplice segnalazione (non dico denuncia in quanto si andrebbe ad appesantire la macchina della giustizia per cose che si possono risolvere più velocemente), allegando la mail di segnalazione qualora il sito avesse predisposto tale mail, non allegandola in caso contrario. Tale segnalazione alla Polizia Postale potrebbe essere anche fatta attraverso un modulo online.
     
  • La Polizia Postale valuta se sussista il reato e in caso affermativo invia a sua volta una mail al gestore del sito ordinando la rimozione del contenuto entro 48 ore. Qualora l'indirizzo e-mail per le segnalazioni non fosse presente, la Polizia Postale attenderà comunque 48 ore.
     
  • Trascorso tale termine senza che il gestore abbia rimosso il contenuto, la Polizia Postale provvede ad oscurare l'intero sito fino a quando il gestore non abbia rimosso il contenuto e pagato una sanzione pecuniaria dell'ordine dei 1.000 euro, in modo tale che lo Stato possa avere fondi in abbondanza per questo lavoro. Tale oscuramento verrebbe fatto agendo sui DNS ove possibile oppure direttamente sull'IP, e al posto del sito viene visualizzata una pagina dove si riportano i motivi del provvedimento e i contatti della Polizia Postale che ha in gestione la pratica.
     
  • Contro tale provvedimento il Gestore del sito potrà proporre ricorso direttamente alla Polizia Postale che ha emesso il provvedimento o se lo ritiene necessario al tribunale.
     
  • Il gestore del sito potrà in separata sede richiedere i danni all'utente che ha scritto il messaggio che ha causato tutto il disguido.

Tale procedura è particolarmente "esigente" nei confronti del gestore del sito, nonostante io sia un gestore di un sito, ma credo che sia necessaria. Mi è infatti capitato più volte di ricevere segnalazioni per contenuti sul Tingavert nei quali si poteva configurare un reato e sono sempre intervenuto prontamente, ringraziando per la segnalazione. Altro che Facebook.

Credo infatti che una delle cose più vili che possono capitare su internet è che una persona legga un messaggio che la diffama senza aver alcuna possibilità di rimuoverlo in quanto il gestore del sito fa orecchie da mercante: non si può per ogni cosa ricorrere al tribunale, con spese immense e tempi lunghissimi.

In sintesi, se uno fa il gestore di un sito che ospita messaggi scritti dagli utenti senza preventiva approvazione, deve fare un minimo da garante. Credo che attivando tale procedura i fenomeni si ridurranno drasticamente.

Un saluto
 

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Commento di: MrLies il 18-12-2009 15:23
Sono daccordo. Bisognerebbe rendere responsabili dei contenuti i "proprietari" dei siti.

Non sono assolutamente dacordo nel facilitare la procedura, pultroppo sono un pessimista e mi aspetto sempre il peggio...... immagino persone che fanno oscurare notizie lecite in 48 ore, e poi dopo un processo di 2 anni la vedono riapparire....... ma nel frattempo sono stati eletti ......

Insomma non mi rivolgo al socialnetwork (fosse per me o controlli i contenuti, anche come tu hai suggerito, o CHIUDI!), ma ai piccoli giornalisti e blogger e quantaltro che non possono permettersi spese legali e ricorsi, sarebbero esposti alle rappresaglie dei potenti ..... almeno adesso è più difficile oscurare una notizia vera.....

E' il mio pensiero...
Commento di: Davide il 18-12-2009 15:30
Guarda però in questo caso la notizia vera potrebbe non essere oscurata, se si dimostra che è vera: si potrebbe aggiungere alla procedura la clausola che quando la Polizia Postale intima la cancellazione entro 48 ore, il titolare del sito può anche replicare con documenti che dimostrano la veridicità.

Però se io scrivo che "tizio è scemo" oppure ancor peggio "uccidiamo caio", bisogna intervenire e anche velocemente: perché con i tempi attuali, tizio rimarrebbe scemo per molto tempo sul web....
Commento di: Davide il 18-12-2009 15:35
Anzi mi correggo: la possibilità di lasciare la notizia vera ci sarebbe lo stesso, basta che il giornalista faccia ricorso alla Polizia Postale portando i documenti che attestano la veridicità della notizia, al che questa non sarebbe più da considerare diffamazione. Non credo che ostacolerebbe il diritto di cronaca.
Commento di: Ospite il 18-12-2009 15:45
"Guarda però in questo caso la notizia vera potrebbe non essere oscurata, se si dimostra che è vera: si potrebbe aggiungere alla procedura la clausola che quando la Polizia Postale intima la cancellazione entro 48 ore, il titolare del sito può anche replicare con documenti che dimostrano la veridicità."

Non credo che sia compito del webmaster controllare la veridicità di tutto ciò che gli utenti scrivono sui siti da lui gestiti.
Inoltre, sotto la minaccia della chiusura completa del sito, lo stesso webmaster, per evitare il rischio, potrebbe decidere di intervenire a priori in modo paranoico su ciò che qualsiasi utente decidesse di scrivere. In questo modo ci sarebbe una implicita censura dall'alto (da più in alto del webmaster intendo).
Sappiamo che ci sono persone che più di altre hanno le risorse per poter disporre di mezzi legali, ed altre che queste risorse non le hanno. E' possibile che buona parte dei webmaster (come buona parte di tutto il personale tecnico di ogni azienda) facciano parte della seconda categoria.
Di conseguenza, la paura dell'intervento di qualunque "potente", porterebbe all'impedimento di parlare in qualsiasi maniera di qualsiasi "potente", specialmente quelli col la denuncia sempre in punta di dita.

Ancora peggio sarebbe per i siti di volontari, senza fini di lucro e per quelli personali di internauti qualunque.
Commento di: Davide il 18-12-2009 15:54
Non sono d'accordo e spiego il perché.

Una persona è innocente fino a prova contraria. La prova contraria o è evidente e fornita assieme all'articolo, o è sancita da un tribunale, diversamente è diffamazione.

Se su un sito scrivono: Tizio Rossi ha rubato un milione di euro. Bene, allora:
- o insieme alla notizia dimostrano la cosa con documenti raccolti, foto, video e quant'altro
- o c'è una sentenza di un tribunale che attesta ciò
- diversamente è diffamazione

Per rispondere anche all'osservazione di MrLies, allo stato attuale quando ci sono le elezioni la stampa ha un potere enorme per abbattere candidati politici con notizie fasulle, salvo poi scoprire ad elezioni avvenute che erano falsità.

Io ribadisco che se è vero che una persona è innocente fino a prova contraria, per potere scrivere una notizia che lo accusa occorre la prova contraria.
Commento di: Ospite il 18-12-2009 18:25
Hai ragione, però in tutto questo ragionamento, si da per scontata una cosa che in realtà scontata non lo è affatto, cioè che ogni cosa pubblicata sul web abbia l'autorevolezza di una testata giornalistica.
Sappiamo tutti che non è così. Il blog di TizioCaio non ha l'autorevolezza di una testata, come pure il forum di PincoPalla.
E d'altronde i siti che pretendono tale autorevolezza, sono registrati come testate giornalistiche e pubblicano la loro partita iva.

Internet e stampa, non sono due cose equivalenti. E' questo che la gente deve imparare a capire. Il fatto che sul web, in linea teoria, scripta manent, non lo rende identico alla carta stampata, perché quello che lo differenzia sempre, è la presunzione di autorevolezza. Che la stampa ha, mentre il web, se non esplicitamente indicato, no.
Non sono discorsi che mi sto inventando al momento, ma gli stessi identici argomenti che hanno usato in passato, ad esempio, i rappresentanti della (se non ricordo male) Enciclopedia Britannica, per differenziare il valore del proprio prodotto rispetto all'enciclopedia libera (ora "quasi") Wikipedia.

Quello che bisogna sviluppare, secondo me, non è un sistema piramidale di responsabilità, che può essere causa di censure preventive (anche di eventuali testi veritieri, perché in tutto il ragionamento non si è mai tenuto conto dei casi di falso positivo nelle cancellazioni di testi presunti diffamatori) oppure un arma in mano a persone influenti per mettere a tacere verità poco convenienti sul proprio conto.

Bisogna invece che gli utenti della rete, specialmente quelli dell'ultim'ora (perché chi è utente della rete da lunga data, è meno probabile che incorra in questa falsa valutazione), imparino che ciò che trovano in rete è sempre passibile di critica. Bisogna che tutti sviluppino autonomamente il proprio senso critico. Non deve esistere che qualcuno, per dare autorevolezza ad una propria stupidaggine, possa addurre come motivazione "l'ho letto su internet" (esattamente come in passato, ed adesso ancora, si fa con la televisione "l'ho visto in televisione, quindi è vero").
Tutto è questionabile e criticabile. Chiunque può contribuire e confutare qualsiasi cosa che trova scritto.
E' troppo facile e pericolosa l'idea per la quale si delega ad una autorità la decisione di cosa debba o non debba essere scritto.
Si deve imparare ad essere autonomi, indipendenti e critici, non costruire un domino di responsabilità a causa del quale chi ne ha parte, per evitare problemi, può essere tentato di attuare censure ingiuste.
Commento di: Ospite il 18-12-2009 18:51
C'è una cosa, secondo me, che bisogna sempre considerare, ed è il cosa può succedere nel caso peggiore di errore.
Quando è una persona comune, al pari delle altre, a commettere un errore, la probabilità che quell'errore si ripercuota su un grande numero di altre persone, è sempre molto minore della probabilità che la stessa cosa accada nel caso in cui a commettere l'errore peggiore sia un'autorità.
Questo come regola generale. Nel dettaglio, dovrebbe essere preferibile che un singolo possa danneggiare un altro singolo, a causa di un suo errore (o in malafede) nel riportare una propria personale opinione, piuttosto che un'autorità possa avere la possibilità di impedire a chiunque di esprimere quella personale opinione.

Anch'io non sopporto i siti violenti, razzisti e che incitano all'odio. Ma preferisco che si possa discutere su ciò che per errore o malafede sostengono, piuttosto che vengano fatti sparire. Perché nel secondo caso, se ne ostacolerebbe il discuterne e questo metterebbe in difficoltà non solo chi sostiene quelle opinioni errate o un malafede, ma anche chi quelle idee si impegna a confutarle e combatterle.
Commento di: maskedog il 18-12-2009 16:13
Sono completamente daccordo con te e con la procedura che si utilizza qui sul Tinga. A prescindere dal noto episodio di cronaca che ha messo in luce questa enorme lacuna che affligge tutti i social network/forum, ma in generale Internet, inquanto trionfo dell'interattività; trovo vergognoso quello che si legge ogni giorno su facebook ma anche su qualsiasi altro portale alla voce "commenti della notizia". Stupisce il ciarpame che si legge e il trionfo di un linguaggio privo di una minima sintassi logica....errori grammaticali grossolani...espressione dei concetti degna di zulù che hanno vissuto in una foresta senza contatti con il mondo. Non ho un account facebook ne dì nessun altro socialnetwork/forum e penso proprio che non lo avrò mai. Il livello culturale medio italiano è veramente scadente se confrontato a quello di un qualsiasi altro paese europeo. Qui sul Tinga per fortuna la situazione è diversa. Si scrive in italiano corretto (è chiaro che di errori se ne fanno ma tutto è tranquillamente nella norma), niente linguaggio sms stile Moccia, De Filippi, Grande Fratello and company e soprattutto in casi di diffamazioni, offese e cose del genere l'intervento dei vari moderatori/amministratori del sito è sempre puntuale e preciso. E' ora di smetterla di considerare la rete una sorta di zona franca dove tutto è possibile.....che si mettano dei paletti precisi e allora si che tutti saremmo veramente più liberi. Complimenti ancora a tutto lo staff del Tinga per il lavoro che fa e che rende questo forum il più bello da frequentare, secondo me, di tutto il panorama Internet italiano.
Commento di: Perseo_77 il 21-12-2009 19:38
se seguiamo il tuo consiglio, per evitare tutto cio' togliamo dovremmo il sacrosanto diritto di parola agli adolescenti ai poco colti??????? e magari perche' non torniamo ai tempi di socrate............
Invece di perder tempo dietro ai solcial, magari reinvestiamo nella cultura e nella scuola, e aiutiamo i nostri figli a discernere le stupidaggini che girovagano sulla rete da le cose serie.......


p.s. sul tinga girano una serie di castronerie tecniche e non che potremmo farci un libro!
Commento di: frabiker il 18-12-2009 16:27
Il Ministro dell`Interno ha detto che vuole ascoltare anche le idee che arrivano dai cittadini, se e` vero, ecco la mia idea:

Si lascino i contenuti pubblicati cosi` come sono !
Altrimenti dovremmo bruciare i libri di storia visto che parlano di violenza sangue sopprusi, fino alle crudelta` piu` estreme, passando dalla schiavitu` al razzismo, alle camere a gas.
Questo per scongiurare il pericolo di dare libera interpretazione sul cosa oscurare
(e questo potrebbe provocare una frustrazione che darebbe il risultato opposto a quello voluto, gente strana: e` pieno).

Percio` si lasci inalterato tutto quello che viene scritto.
Poi chi scrive (il singolo o il gruppo) puo` essere denunciato, a quel punto se ci sono dei reati commessi (non so uno che inneggia all`odio nei confronti dei neri, per dirne una), verra` denunciato (e` gia` possibile risalire a chi scrive su internet) e nella discussione a fondo pagina si scrivera` una nota con sigillo delle Foze dell` ordine, con scritto:
- L`autore di questo post (e lo si indica) e` stato denunciato per xxxxx -
a condanna avvenuta, si aggiunge un altro post:
- L`autore di questo post (e lo si indica di nuovo) e` stato condannato a xxxx -

Cosi` tutti possono avere visione di come e` stata applicata la legge.
Senza censurare nulla. Altrimenti, ripeto, bruciamo tutti i documenti storici perche` ci portano a compiere omicidi ? certo che no. Non scherziamo.

Commento di: Davide il 18-12-2009 17:27
Non è possibile, verrei denunciato anch'io come amministratore del sito (è lo stesso principio per il quale il direttore di un giornale è corresponsabile dei contenuti). Poi forse ti sfugge la grandezza dell'impegno necessario per iniziare un'azione legale per ogni diffamazione... cosa che il cittadino non ricco non ha
Commento di: frabiker il 18-12-2009 17:43
Io ho detto il singolo o il gruppo.
Se fai e amministri un gruppo: Uccidimo i neri
sei responsabile.
Se invece nel tuo gruppo, un singolo scrive determinate cose, ne risponde lui singolarmente.

Altrimenti non e` che se su Facebook uno scrive una cosa perseguibile, allora chiudiamo Facebook. Si persegue il singolo, certamente! Mi pare ovvio,
come per altro avviene nella normalita`. Se vai ai 300 km/h in citta` col rischio di ammazzare te e soprattutto gli altri, arrestano te, mica gli altri motociclisti.
(fermo restando che tu non faresti una cosa simile, almeno spero ;-P )

Commento di: drcrysto il 18-12-2009 17:53
secondo me si dovrebbe perseguire solo quelli che insultano direttamente 1 persona..
Commento di: Django il 18-12-2009 18:43
Io penso che bisognerebbe perseguire i singoli che postano messaggi illegali (in base al principio che la responsabilità penale è personale) e lasciare in pace gli amministratori dei siti, purchè mettano in opera delle procedure per eliminare post chiaramente illegali (filtri, moderatori, segnalazioni dei membri etc), e le facciano funzionare [i]per quanto possibile[/i].

Fermo restando che non si può pretendere di trasformare gli amministratori in poliziotti, quindi se [i]ogni tanto[/i] un messaggio passa attraverso i filtri il responsabile è chi l'ha postato e non chi non è riuscito a cancellarlo in tempo.

Ovviamente poi se un forum o social network è pieno zeppo di messaggi di 200 post che inneggiano a odio, violenza, razzismo e simili e magari organizzano azioni violente allora l'amministratore è connivente e diventa tutto un altro paio di maniche.

Insomma bisognerebbe regolarsi come per i locali pubblici - se in un bar c'è [i]una[/i] rissa i guai li passa chi è coinvolto e non il barista o la cassiera, se però la rissa si ripete tutte le sere allora il bar viene chiuso per motivi di ordine pubblico prima che qualcuno si faccia male.

Purtroppo quanto sopra implica l'uso attivo del buon senso da parte degli organi di controllo, e ultimamente non è che se ne veda molto in giro...
Commento di: 42 il 18-12-2009 23:20
Quindi niente denuncia per chi scrive "siciliani tutti mafiosi" o "valdostani cojoni"?
Commento di: gonc84 il 18-12-2009 18:26
premesso che non sono iscritto a nessun social network, non mi piacciono le dinamiche che ne scaturisce l'uso ossessivo, vedo purtroppo tanti amici che ne sono vittime inconsapevoli, sentire gli stessi utenti di facebook o altri social netowork che si lamentano o i politici che vogliono mettere freni alla rete quando tutti hanno un blog o un profilo sullo stesso facebook mi fa abbastanza ridere, mi sembra la storia del cane che si morde la coda, tutti parlano di quel gruppo da fare tacere piuttosto che qualche altra cosa, nessuno sa che brunetta ha inserito nella prossima finanziaria l'ennesimo contratto milionario per il solito mafioso di windows per la pubblica amministrazione, questo è un problema da discutere seriamente altro che facebook e menate varie.
w la rete w il software libero
Commento di: Ocsecnarf il 18-12-2009 18:28
Un giornale ha un personaggio che si chiama Direttore Responsabile, che è responsabile delle notizie che vengono pubblicate. Nel caso di un sito, che fa da contenitore, e dove chiunque può dire la sua, mi pare più che giusto pretendere che il gestore abbia la piena responsabilità di attivarsi per le azioni del caso.
La procedura proposta penso sia adeguata, saluti,
Commento di: Perseo_77 il 21-12-2009 19:41
perfetto cosi' chi non puo' permettersi un direttore responsabile non fa' il blog/forum/social...........mi sembra di piombare indietro di 50 anni dove c'erano 3 testate giornalistiche e potevano dire cio' che volevano (tanto avevano i soldi per pagare eventuali cause, e teste da far cadere per "redimersi")!!!!
ABBASSO LA CENSURA
ogni persona e' responsabile del suo operato, ed esistono autorita' preposte al controllo e pena.......lasciamoa loro il compito di controllare e punire
Commento di: Ocsecnarf il 30-12-2009 12:59
Non sono sicuro che questo commento aiuti. Mi pare di avere scritto, che condivido la proposta di procedura di Davide affinché il gestore del sito, quando necessario, si attivi, anziché dormire "perbene".

Commento di: Ospite il 18-12-2009 19:38
Caro Davide, sarei perfettamente con te se vivessimo in un paese normale ma temo che così non sia e che tu pecchi di eccessivo ottimismo.
Ricordati che poco tempo fa c'è stato un avvocato ora parlamentare della maggiornaza che ha dichiarato testualmente "La legge è uguale per tutti, non la sua applicazione".
Il tuo progetto provocherebbe un'autocensura preventiva se non altro per evitare seccature.
Io penso che come sia meglio avere cento colpevoli in libertà che un innocente in galera, così sia meglio la presenza di qualche contenuto diffamante piùttosto che la censura.
Comunque la soluzione c'è e ha trovato attuazione in un sito curioso, si chiama Ting'Avert ed è amministrato magistralmente da un certo Davide che si è circondato di una incredibile squadra di Admin e Moderatori che verificano, controllano, ripuliscono e educano in tempo reale. Non ci crederai ma funziona che è una meraviglia.
Questo secondo me è il sistema anche per Facebook: per ogni paese una squadra di moderatori che verifichino in tempo reale i contenuti: se ci riescono bene sennò chiusura del sito.
Commento di: Davide il 18-12-2009 22:09
Ti ringrazio per la stima che spero di poter meritare, tuttavia non stiamo poi dicendo cose molto diverse: se uno non è capace di gestire i contenuti, si chiude il sito.

La mia proposta però non imporrebbe una censura preventiva: se un cittadino ritiene di essere stato oggetto di un reato contro la propria persona, segnala la cosa prima al gestore e poi alla Polizia Postale. La Postale verifica SE ci sono i presupposti di reato: se ad esempio c'è una diffamazione evidente interviene nel modo indicato ma se la cosa non fosse così lampante risponde al cittadino che nel caso si dovrà rivolgere al tribunale.

Cioè nel sistema che propongo, l'organo di Polizia effettua un preventivo controllo che rimette in sesto l'ambiente internet, dei casi più difficili o dubbi se ne occuperanno i giudici. E' un po' come si fa per il Codice della Strada: se giri con un mezzo non omologato, la Polizia ha l'autorità per ritirarti il libretto e farti la multa; se il multato ritiene di aver ragione si rivolgerà al tribunale.

Ma con una norma del genere scommetti che non si arriverebbe quasi mai alla chiusura di un sito? Poi puoi dirmi che per paura i gestori dei siti cancelleranno di più di quel che dovevano, ma fidati che ritrovarsi diffamati e non potersi tutelare è una brutta cosa, molto meglio il contrario casomai. Se entrasse in vigore una norma del genere tuttavia io gestore di un sito che sono in dubbio se cancellare o meno un messaggio, attenderei il parere della Polizia Postale prima di agire.

Se poi uno vuole a tutti i costi esprimere la sua opinione ai limiti della legalità, si compera un dominio con spazio web (20 euro a dire tanto), ci scrive ciò che gli pare e se ne assumerà le conseguenze.

(IMHO) Ciao!
Commento di: Ospite il 18-12-2009 22:58
Sai Davide, sono perfettamente conscio che ritrovarsi diffamati sia orribile, soprattutto se nessuno ti viene incontro per ripristinare la verità ma non vorrei che si verifichi la classica situazione per cui la medicina è peggiore del male da curare. Quella che temo non è tanto la censura ma l'autocensura. Io ho grande stima delle FdO ma proprio oggi ho letto di un'autoambulanza multata per eccesso di velocità mentre trasportava un paziente grave in ospedale (155 € e 5 punti di patente). Anche le FdO sono composte da uomini e ci sono quelli intelligenti e quelli idioti. Affidare un bene prezioso come la libertà al giudizio di un singolo che può ricevere forti ed indebite pressioni dal potente di turno mi sembra un rischio grave... IMHO naturalmente...
Comunque, chi vivrà vedrà...
Ciao ;o)
Commento di: Ocsecnarf il 18-12-2009 19:53
Vedo proprio ora un' articolo interessante in materia!
Non so se lo si può riportare, per cui ho copiato il link, saluti

http://www.corriere.it/politica/09_dicembre_17/regolare-la-rete-gambaro_41f67e9a-eb51-11de-9f53-00144f02aabc.shtml
Commento di: Ospite il 19-12-2009 00:25
Comunque il vero problema che solleva Davide, alla fine mi pare che sia il seguente: in presenza di un contenuto scorretto, segnalato da un utente, FB fa orecchie da mercante e, per usare un francesismo, se ne fotte.
È palese che esista un grave problema di omessa vigilanza.
Forse FB si vuole accreditare come uno spazio libero ma mi pare che in esso regni semplicemente confusione.
Anch'io, dopo l'incidente accaduto al nostro "caro" premier mi sono trovato iscritto d'ufficio in un suo gruppo di sostenitori e se non mi è venuto un infarto, poco c'è mancato.
Ho trovato la cosa di una scorrettezza vomitevole.
Perché sul Tinga, se segnali una scorrettezza, puoi essere sicuro dell'intervento in pochi minuti e altrove no?
Alla fine è tutta questione di fare le cose per bene.
Però continuo a pensare che sia meglio affidarsi all'autoregolamentazione piuttosto che coinvolgere forze esterne che magari di internet non sanno una cippa e applicano alla rete norme regie concepite per i quotidiani...

IMHO naturalmente... ;o)
Commento di: Davide il 19-12-2009 07:59
In effetti i legislatori magari no ma la Polizia Postale secondo me è un organo di una competenza molto elevata: infatti io più che una legge propongo solo di demandare alla Postale i controlli ed eventuale azione perché loro sanno bene cosa circola su internet, sanno giudicare in modo preciso se intervenire o no, ma soprattutto sapendo che c'è chi controlla e interviene prontamente i gestori stessi stanno più attenti, però a mio avviso l'autoregolamentazione (che mi trova d'accordo con te) deve avere una spinta, se no c'è chi se ne frega.

Incredibile che ti abbiano potuto iscrivere a un gruppo senza che tu lo sapessi, non pensavo fosse possibile!
Commento di: salish il 19-12-2009 12:07
è successo anche a me di trovarmi iscritta in un gruppo di sostenitori che appoggiavano Tartaglia... e lungi da me l'idea di mettere il mio nome in quell'elenco...

in realtà quel gruppo qualche giorno prima trattava certamente di altro argomento.. e io avevo cliccato su Iscriviti al gruppo o Diventa fan..

ovviamente se poi le caratteristiche sono state modificate e manipolate dagli Amministratori di turno, ecco che tutto cambia... e nostro malgrado si fa parte ancora di un gruppo che tratta tutt'altro argomento

appena me ne sono accorta mi sono cancellata.. basta controllare ogni tanto !
Commento di: Ospite il 19-12-2009 13:45
Per completezza devo dire che avrei trovato scorrettissimo e vomitevole anche se mi fossi trovato iscritto in un gruppo pro Tartaglia e anche se mi fossi trovato iscritto in un gruppo di adoratori di gatti...
Commento di: BOFH il 19-12-2009 15:17
Mi trovo d'accordo con quanto affermato da Masque.
Internet ha una struttura diversa rispetto a quelle a cui siamo abituati. La sua architettura rende difficile (se non impossibile) implementare dei sistemi di controllo simili a quelli a cui ci si riferiva nei commenti precedenti.
Si parla prima di tutto di una difficoltà tecnica, e in secondo luogo di un conflitto "filosofico" creato dallo scontro tra la natura libera della rete e dalla richiesta di limitazione di tale libertà.

È più sensato educare le persone a non dare per buoni tutti i contenuti che trovano piuttosto che tentare di oscurare i contenuti che non ci vanno a genio.
Commento di: Johnny-Storm il 19-12-2009 19:33
Faccio notare che molti esponenti politici, sia nel corso di comizi sia in interviste o conferenze stampa hanno fatto dichiarazioni vergognose, razziste, incitatrici alla violenza etc. Allora chiudiamo il Parlamento? Un esempio per tutti: il Min. Brunetta che dichiarò. 'La sinista vada a morire ammazzata'. bella frase no? indice di civiltà dialettica e rispetto della controparte.
Molti sindaci del nord hanno a loro volta fatto esternazioni razziste, omofobe, spesso per giunta con linguaggio sgrammaticato da osteria, allora chiudiamo i Municipi?
Ci mancava davvero l'olio di ricino elettronico in Italia dove già la libertà di pensiero e di parola sono minati da gravissimi problemi di accorpamenti editoriali e conflitti d'interesse, comunque la strada per arrivare a livelli di Corea del Nord non è molto lunga quello che stupisce è che vi siano persone adulte che dibattano di FaceBook (nato per i ragazzini) come se fosse un problema serio con tutti i veri problemi seri che abbiamo.
Commento di: Davide il 19-12-2009 23:30
Stiamo entrando su un terreno pericoloso, mi auguro che non sfoci in un dibattito politico sennò devo rimuoverlo... ;)
Commento di: Johnny-Storm il 20-12-2009 13:25
scusa Davide ma tu hai scritto un articolo 'politico' ... già di per sè l'approccio che a livello governativo abbiamo in Italia con internet è politico, siamo il fanalino di coda in Europa per incentivi e colegamenti, ci sono paesi molto più arretrati di noi economicamente, quali il Portogallo, dove la fibra ottica collega anche i paesini sperduti mentre da noi .. ripeto per scelta politica internet è osteggiato e addirittura chiamato in causa in situazioni nelle quali non c'entra nulla, proprio perchè permette un libero scambio di opinioni. Poi come è stato detto, nel caso di gravi reati di diffamazione o altri le leggi esistono già ma mettere il bavaglio a internet come viene proposto in questi giorni, è veramente inamissibile.
LAMPS
Commento di: Davide il 19-12-2009 23:29
Desidero chiarire una cosa: per come la intendono diversi utenti che hanno scritto commenti sopra, la "censura" in internet c'è già. Però ha un nome diverso, si chiama contrasto ai messaggi "diffamatori", cioè quelli che vanno oltre il limite dettato dal diritto di critica. Così come esistono le leggi che contrastano l'incitamento all'illegalità e alla violenza ecc.

Anche adesso, se uno scrive un messaggio diffamatorio o di incitamento alla violenza e il cittadino diffamato o oggetto delle attenzioni del messaggio si rivolge al giudice, questi ne ordina la rimozione. Il problema è che il cittadino diffamato deve spendere tanti soldi per un provvedimento d'urgenza, ci vogliono comunque alcuni mesi e il tutto sfocia in una causa civile che prevederà anche un risarcimento danni.

La proposta che ho fatto io vorrebbe evitare nella maggior parte dei casi il ricorso al giudice e snellire questa procedura che - ripeto - allo stato attuale già esiste!
Commento di: kruski il 20-12-2009 01:09
Penso che come al solito si prende il problema dalla coda e non dalla testa. Non servono nuove norme per definire vecchi reati: se incito alla violenza faccio apologia di reato, che sia al bar, sul lavoro o su facebook. Non si capisce perchè su internet (questo sconosciuto) sia necessario chiudere un sito intero se per esempio un utente scrive una frase da bar. Probabilmente la maggior parte di noi è accusabile di diffamazione dalle più grandi case motociclistiche (anche solo per ignoranza) ma noi non siamo giornalisti e non facciamo informazione; semplicemente ci si scambia informazioni col beneficio del dubbio. Sono completamente daccordo sul problema delle lungaggini e delle procedure civili o penali, ma non si parla mai di come rendere più facile avere giustizia in Italia, in compenso si aumenta sempre la legislazione che causa una crescente burocrazia. Per quanto mi rigurda un social network è come andare al bar: si trovano tante persone che la pensano in modo diverso e si esprimono come meglio credono. Per chi esagera ci sono gli amministratori. Il resto è perdere tempo nel parlare di un problema inesistente creato ad hoc da questioni partitiche. Purtroppo i nostri problemi sono ben altri..... :(
Commento di: Maurizio60 il 20-12-2009 16:32
Ho letto con molto interesse l'articolo e tutti i commenti.. credo che si sta cercando il pelo nell'uovo e facendola più lunga e complicata di quel che è. Se io mi propongo come meccanico per moto devo essere in grado di riparare le moto altrimenti chiudo, se apro e gestisco un sito web devo essere in grado di gestirlo altrimenti si chiude... sarò semplicista ma la vedo così.

Su Internet gira di tutto e di più, ognuno è libero di aprire ciò che vuole e gestirlo come meglio crede, ma quando questo lede qualcun'altro non va mica bene, non possiamo nasconderci dietro a un dito che su Internet tutto è permesso.

I Gestori dei vari siti web dovrebbero, non so se già lo fanno e se esiste, scambiarsi informazioni, parlare, stabilire delle regole uguali per tutte, autoregolamentarsi...

Commento di: Ospite il 20-12-2009 18:34
È molto italiano essere d'accordo su tutto e scannarsi per un pelo dell'uovo... ;o)

I Gestori dei vari siti web dovrebbero, non so se già lo fanno e se esiste, scambiarsi informazioni, parlare, stabilire delle regole uguali per tutte, autoregolamentarsi...


Sono assolutamente d'accordo ;o)

Commento di: Shangri-La il 22-12-2009 09:47
I Gestori dei vari siti web dovrebbero, non so se già lo fanno e se esiste, scambiarsi informazioni, parlare, stabilire delle regole uguali per tutte, autoregolamentarsi...
Ho evidenziato questa frase solo per comodita', ma parto dal presupposto che interventi simili originano da un desiderio di far vincere i "buoni" sui "cattivi". Pero' vorrei che ci facessimo tutti una domanda. E se i tra i "cattivi" ci fossero anche i gestori dei siti web ? E si mettessero d'accordo per non pubblicare certi articoli ? Non e' un'idea balzana. L'affare Dreyfuss o il caso Tortora dovrebbe insegnare qualcosa su quanto non sempre i "buoni" istituzionali siano davvero buoni.
Commento di: Perseo_77 il 21-12-2009 19:14
Ciao Davide ti do' del tu se permetti, ma credo che quello che proponi sia del tutto arbitrario e mosso da tue personali esperienze.
Il reato di diffamazione mezzo stampa (e allargato ad internet) VA GIUDICATO da un tribunale, poiche' non e' detto che quello che tu percepisci come diffamazione una giuria, o il giudice non possa invece interpretarlo come informazione.
Se si adottassero le soluzioni che tu ci proponi, saremmo sotto regime, ricordati.

VIVA LA LIBERTA' DI PAROLA E PENSIERO
Commento di: Ospite il 21-12-2009 20:01
<blockquote>VIVA LA LIBERTÀ DI PAROLA E DI PENSIERO</blockquote>

Va benissimo, ci mancherebbe ma se è un ammonimento per Davide mi sembra un po' fuori luogo, mai visto un sito più libero del Tinga.
Poi mettere in mezzo i tribunali... salute... manco i mafiosi ci finiscono in tribunale... avremmo le cause da qui a vent'anni...
Commento di: Davide il 22-12-2009 10:37
D'accordo, per questo ho proposto il "filtro" della Polizia Postale. Se un agente della PolPost legge "TIZIO è un cretino" e TIZIO contesta tale messaggio, restano pochi dubbi che si tratti di diffamazione. Ma se uno scrive "TIZIO ha rubato 100 euro" e circostanzia l'affermazione con prove, il "filtro" PolPost non lo considererà diffamazione e nel caso TIZIO abbia problemi deve rivolgersi al tribunale.

E se il "filtro" PolPost lasciasse dubbi in un caso specifico, sia TIZIO che il gestore del sito o colui che ha scritto il messaggio avrebbero SEMPRE la possibilità di fare intervenire il tribunale, per questo non saremmo sotto regime! E' il discorso analogo ai controlli per il CdS: gli agenti hanno la possibilità di prendere provvedimenti anche pesanti in autonomia e tu puoi fare ricorso se ritieni che abbiano sbagliato, ma nessuno si sogna di dire che siamo sotto regime... Il fatto è che con lo sviluppo di internet certi reati si sono moltiplicati esponenzialmente, pertanto si rende necessario sfoltire i procedimenti che verranno valutati dal tribunale togliendo almeno quelli indubbi.
Commento di: Perseo_77 il 22-12-2009 12:08
emmm il filtro polpost E' ARBITRARIO, in quanto fatto da tutori della legge e non da una carica costituzionale preposta (leggi giudici e giurie) pertanto rimetti in mano ad un'agente delle fdo preposto a "raccogliere" le denuncie il compito di "giudicare"

Per quanto riguarda il reato di diffamazione credo che stai prendendo un'abbaglio, ossia se dico pippo e' un cretino non e' diffamazione, dipende dal contesto la circostanza e se per primo pippo non mi da dell'idiota.

Io sono per le cose chiare, facebook, e' un contenitore dove se leggi il contratto il "proprietario" non si assume la responsabilita' dei contenuti, quindi non colpire il social ma la persona..........attraverso le gia' presenti CARICHE ISTITUZIONALI.

tu pensa che siccome hai detto che facebook e' "incompetente" e "scarsamente controllata" possa farti chiudere per 48 ore tutta sta baracca.........amico mio, staremmo tutti in fila con la tessera per il pane!
Commento di: Davide il 22-12-2009 12:25
1: dove ho scritto che è incompetente?
2: se scrivo che secondo me è "scarsamente controllata", è una personale opinione che fa parte del mio diritto di critica. Se scrivo cose ben più gravi, posso mettere tutti i secondo me che voglio ma valico il diritto di critica...
3 il filtro PolPost potrà anche essere arbitrario, come lo definisci tu, ma anche il messaggio diffamatorio da parte di uno qualsiasi lo è; allora se chi ha scritto il messaggio ritiene che il filtro applicato sia troppo restrittivo, si può rivolgere al giudice per chiederne la pubblicazione

E' troppo comodo scrivere fesserie e/o offese nei confronti di una persona e poi dire: "se non ti vanno bene rivolgiti al giudice per farle rimuovere, io non lo faccio"...
Commento di: Perseo_77 il 22-12-2009 13:28
pero' ammetterai che e' anche troppo comodo dire per me tizio e' incompetente, e vedermi rimosso il commento perche' da noia........signori, i giudici esistono per giudicare, questo e' il loro lavoro, e la mia liberta' di parola sancita dalla costituzione deve rimanere tale, se poi da noia, che siano le autorita' a giudicarmi non il cittadino!
Davide, immagina sta cosa non sulla tua pelle, ma sulla pelle di tutti noi.......se do' del pervertito a marrazzo, per esempio, fino ad un mese fa' potevo essere denunciato per diffamazione, tolto il commento e bada bene forse la verita' non sarebbe mai venuta a galla........pensa tu' oggi invece dico una "verita'" inconfutabile.

p.s. e' ovvio che non ha scritto incompetente, ma come vedi, io tra le righe ho letto questo, quindi se fossi facebbok o il suo legale ti potrei denunciare per diffamazione ^__*
Commento di: Davide il 22-12-2009 15:02
Facebook può denunciare chi vuole ma ci deve essere il reato, diversamente la denuncia verrebbe archiviata d'ufficio.

Chiusa questa parentesi, ti pongo il seguente quesito: prendiamo due persone, le due parti contrapposte del presente esempio, e supponiamo che entrambi siano dalla parte del giusto (non nello stesso procedimento ovviamente perché non sarebbe possibile). Cioè proviamo ad analizzare quale tipo di “ingiustizia” commetteremmo nei confronti di entrambi:

1. un cittadino che scrive un messaggio molto forte che riguarda un'altra persona e che risponderebbe al vero, ma che gli viene ingiustamente cancellato

2. un cittadino diffamato ingiustamente o contro il quale si incita violenza, al quale viene negata dal gestore la richiesta di cancellazione


Abbiamo elencato i due possibili errori, vediamo le relative conseguenze nei rispettivi casi:

1. Al cittadino non viene in un primo momento riconosciuto un diritto, quello di esprimere la propria opinione. Dato che lui è testardo, si rivolge al tribunale tramite provvedimento d'urgenza, spende i suoi soldi (diciamo 2.000 euro), il tribunale gli da ragione e lui dopo 6 mesi è autorizzato a pubblicare tale messaggio.
Il cittadino ha speso 2.000 euro ed ha visto riconosciuto il proprio diritto dopo 6 mesi. STOP.

2. Facciamo l'esempio della diffamazione. Il cittadino in un primo momento viene diffamato, poi lui è testardo, richiede un procedimento d'urgenza (sempre 2.000 euro) e dopo 6 mesi ne ottiene la rimozione.
Il cittadino ha speso 2.000 euro ed ha visto riconosciuto il proprio diritto dopo 6 mesi. Ma in questi sei mesi il messaggio è stato letto da decine, centinaia o migliaia di utenti e la reputazione della sua persona è stata danneggiata.

Quale delle due persone abbiamo tutelato di più?

Quindi la procedura oggetto della mia proposta, che di norma funzionerebbe bene in quanto sono certo che la Polizia Postale è in grado in prima battuta di riconoscere un reato da una seppur forte critica, anche in caso di errore tutelerebbe la persona che in mancanza di tutela riceverebbe il danno irreversibile.

Se si provasse ad essere sputtanati su internet anche per soli 6 mesi, si comprenderebbe che forse è il caso di mettere un freno a una simile possibilità, senza con questo voler impedire il diritto di critica civile.
Commento di: Perseo_77 il 22-12-2009 17:41
nel primo caso per 6 mesi ldecine centinaia e migliaia di persone non leggerebbero che tizio o cajo a mancato di qualcosa magari ponendolo sul trono della regione o del paese e non e' ancora stop, ossia io per esercitare io il mio diritto devo spendere 2000 euro ma sei fuori???

nel secondo caso, (ti pregherei di non unire i reati di calunnia, istigazione alla violenza con la diffamazione) ti senti diffamato avvi il procedimento (non spendi una lira te lo assicuro puoi farlo in autotutela o con le associazioni) e dopo 6 mesi di "sberleffi" tu oltre a veder esercitato il tuo diritto, chiedi anche danni morali quali ce ne fossero...........

la legge e sopratutto la costituzione devono e ripeto in maiuscolo DEVONO difender il piu' debole, i forti i praticoni e sopratutto i facili querelatori hanno tempo e soldi per esercitare la loro voglia di censura.

Detto questo, possiamo chiudere qui, poiche' mi sembra chiaro che non troviamo un punto di comunione, ma un'ultima battuta concedimela, sara' pur diverso se ti do' del deficente o se dico UCCIDIAMO DAVIDE......o no? Il problema in questo momento (e gia' la macchina della giustizia si sta' muovendo con una legge ad hoc) e' l'istigazione alla violenza non la diffamazione o la calunnia.........
Commento di: Davide il 22-12-2009 18:02
Da come scrivi credo che tu non abbia mai avuto problemi di diffamazione su internet. Io li ho avuti e ti garantisco che:

- se segui la strada di denunciare chi ti diffama (cosa che ho fatto anch'io) puoi beneficiare della gratuità dell'operazione ma solo fino al momento in cui fanno richiesta di archiviazione (che avviene molto spesso), dopodiché ti devi prendere un avvocato se vuoi procedere per fare opposizione e far valere i tuoi diritti. Comunque, nel caso personale, a distanza di un anno e mezzo dalla prima denuncia, nessuna autorità è ancora intervenuta per richiedere la cancellazione dei messaggi

- l'unica strada che ti resta se vuoi sperare di ottenere la rimozione è in fretta (circa 6 mesi o anche meno) è quella che ti ho detto, cioè del provvedimento di urgenza.

Infine, consentimi, non spetta al cittadino che non ha uno straccio di una prova gettare fango o peggio calunniare il personaggio politico che non gli piace. E' proprio questo il punto dove non ci troviamo: si tende a confondere la libertà di espressione con la libertà di diffamazione
: la legge tutela la libertà di espressione ma punisce la diffamazione. Però mentre un giornale ha un editore che valuta e "CENSURA" le notizie che non ritiene dover pubblicare perché difettano di prove o perché sono diffamatorie, su internet questa preventiva censura spesso non c'è e in alcuni casi il gestore, che dovrebbe svolgere il ruolo dell'editore, se ne frega.
Infine, tu scrivi:
ossia io per esercitare io il mio diritto devo spendere 2000 euro ma sei fuori???
forse non hai letto il mio commento sopra: e perché dovrebbe farlo la persona diffamata, che oltretutto se avesse ragione sta alla gogna per mesi?

Ribadisco: non confondiamo la "libertà di espressione" con altre cose che non c'entrano.

Da parte mia comunque non pensare che sia in assetto di guerra, si sta discutendo di cose per le quali abbiamo idee e soprattutto esperienze diverse e ben vengano botta e risposta, finché la discussione rimane in toni costruttivi. Io prendo in esame la diffamazione perché la conosco bene e come dici tu giudico ancor più grave l'istigazione, tuttavia sempre di reati commessi attraverso internet stiamo parlando.

Ciao
Commento di: Perseo_77 il 23-12-2009 20:55
Roma, 23 dic. (Adnkronos) - La Cassazione sdogana le 'cazzate'. L'espressione utilizzata per liquidare una cosa come di 'poco conto' e 'priva di consistenza', infatti, per quanto "volgare" non possiede quella carica offensiva tale da ledere "l'onore della persona" che se la sente indirizzare. In questo modo, la Seconda sezione penale ha confermato l'assoluzione dall'accusa di ingiuria nei confronti di un 31enne veneziano, Davide S. che, nel corso di una lite condominiale con Giancarlo M., si era rivolto al padre dicendogli "papà, andiamo via, abbiamo cose più importanti da fare che ascoltare le sue cazzate". questo per dimostrarti che spesso quello che qualcuno interpreta per offensivo, o diffamatorio in realta' per altri non consiste reato..... parli spesso di "diffamazione" in prima persona ma che ti e' successo di cosi' grave???? cosa mai ti possa aver ferito cosi' tanto su facebook per arrivare ad un processo?????? scusa pura curiosita'.....
Commento di: Davide il 23-12-2009 22:37
Io quando parlo di diffamazione intendo diffamazione, con offese indiscutibili. Non mi sarei mai sognato di fare una causa in un caso del genere. Alcuni esempi di offese ricevute, segnalate più volte a Facebook senza interventi te le giro via MP, non posso scriverle qui
Commento di: tinerfe1975 il 21-12-2009 21:38
Secondo me la soluzione c'è gia , e che i politici italiani stanno aspettando le circostanze idonee per applicarla : Un bel codice di identità tipo legal mail (gia' oggi obbligatoria per le nuove aziende) , e tutto è risolto .
Chiunque scriva su un social network dovra farlo tramite autentica personale . La gente si incazzera' per questa censura visto che l'anonimato in internet sarà eliminato .
A questo punto , il governo stabilira' quali sono i siti dove sara' obbligatorio identificarsi legalmente , dove la polizia postale garantirà il suo controllo , e quelli non necessari presso i quali si potra' mantenere l'anonimato senza pero' tutele di alcun genere contro truffe ne verso gli attacchi degli haker .
A questo punto i social network e i forum non certificati spariranno per autospegnimento .
Tutto in nome di una statuetta e di un mona . Evviva la liberta'
Commento di: salish il 22-12-2009 09:32
notizia di oggi sull'argomento ---> http://www.beppegrillo.it/2009/12/tutti_in_galera/index.html?s=rss
Commento di: Shangri-La il 22-12-2009 09:33
Forse si, bisognerebbe fare qualcosa, ma nei confronti di chi pubblica contenuti non di chi li ospita.
Per punti.
1. Tu proponi che i cittadini possano sengalare contenuti diffamatori o altri tipi di reato.
Fermo restando che ho i miei dubbi sulla capacita' di identificare reati in maniera circostanziata, come
ci si puo' tutelare da soggetti che segnalano presunti reati al solo scopo di creare guai al gestore del sito
o all'autore del contenuto ?
O pensiamo che i segnalatori siano sempre e comunque angeli disinteressati ?

2. La polizia postale valuta se sussiste il reato.
Pericoloso, anzi, pericolosissimo. Proponi un provvedimento pesantissimo, oscuramento dell'intero sito
in 48 ore, mentre si impiegherebbero mesi per poterlo riaprire (perdonami, ma mi sembra ridicolo fare ricorso alla polizia postale che e' il soggetto che ha emesso il primo provvedimento e con i tempi della giustizia civile ti saluto).
Da stato di polizia.

Il tutto, secondo me, va gestito con il principio di responsabilita'.
Tu hai pubblicato qualcosa ? Sei responsabile civilmente e penalmente di quello che scrivi.
Come giustamente ha detto recentemente qualcuno in televisione a proposito proprio di certi gruppi su facebook, e' come se qualcuno gridasse le stesse cose in un bar.
Che fai, mandi i vigili urbani a chiudere il bar se non caccia fuori o mette a tacere l'avventore ?



Commento di: Davide il 22-12-2009 10:20
1. Non importa che i segnalatori siano interessato o disinteressati perché ciò che si segnala se per la Polizia Postale non è un reato, non conta: in quel caso ci si deve rivolgere alla giustizia ordinaria.

2. L'oscuramento avverrebbe SOLO se il gestore si rifiutasse di rimuovere il contenuto dopo che l'esame della Polizia Postale avesse riscontrato la sussistenza del reato, proprio come succede per tanti altri reati per i quali le forze di polizia possono intervenire (esempio: violazioni al Codice della Strada, furto, aggressione ecc.). Il discorso della possibilità di ricorso ANCHE alla Polizia Postale è motivato dal fatto che se un provvedimento è palesemente errato basta farglielo presente e la cosa si risolve in brevissimo tempo, ciò non toglie che il ricorso possa essere presentato anche al GdP.

Guarda che attualmente il gestore del sito o comunque il personale che può agire sui contenuti del sito, nel momento in cui viene a conoscenza di un messaggio che comporti un reato e non lo rimuove è comunque corresponsabile nel reato al pari di un editore di un giornale, cosa che non è il barista per il suo locale (infatti il paragone del bar non regge).

Infine, il principio di responsabilità che tu chiami in causa, non tutela affatto le persone diffamate o oggetto di minacce in quanto oltre ad essere danneggiati dovrebbero loro intentare una causa con spese enormi, tempi lunghissimi e magari senza riuscire ad individuare il colpevole il che significa spese a loro totale carico.

Resto dell'idea che il gestore del sito deve fare da garante in quanto è l'unico punto di riferimento al quale ci si possa rivolgere

Ciao
Commento di: Shangri-La il 22-12-2009 11:34
Qui il terreno e' molto piu' scivoloso.
Se io scrivessi che secondo me la tale carica istituzionale e' occupata da un perfetto imbecille cosa sarebbe ? Una leggittima opinione o una diffamazione ?
Il paragone con altri reati regge male.
Un eccesso di velocita' lo misuri e anche li ci sono le contestazioni.
Ma, a differenza delle nulte per eccesso di velocita', qui la sanzione verrebbe applicata subito (nell'ipotesi che il gestore del sito non ritenesse illegale il contenuto).
Che poi il gestore del sito sia corresponsabile di cio' che si pubblica e', secondo me, una sonora stupidita'.
Per quanto riguarda la tutela dei diffamati o minacciati, mi spieghi qual'e' la differenza tra scriverlo in un forum o gridarlo per strada o al bar ?
Poi, proprio per il principio di responsabilita' individuale e' sempre possibile individuare il colpevole (insomma, piu' o meno, se mi fregano l'account e postano a nome mio ?).
Intendiamoci, sono assolutamente favorevole a forme di tutela (la proposta di aggiungere la dicitura "l'autore di questo articolo e' stato condannato a XXX per il reato di YYY" mi sembra eccellente) ma le sanzioni devono essere decise dall'autorita' giudiziaria.
Commento di: Davide il 22-12-2009 11:39
Che poi il gestore del sito sia corresponsabile di cio' che si pubblica e', secondo me, una sonora stupidita'.
...nel momento in cui ne viene a conoscenza e non interviene per rimuoverlo, cosa che mi è stata confermata varie volte da avvocati che non sono gli ultimi arrivati. Qui mi fermo, nel caso puoi prendere informazioni perché se non sei un legale è inutile che si discuta sui "secondo me". Ciao
Commento di: Johnny-Storm il 22-12-2009 12:04
Posso domandarti Davide questa tua crociata pro-censura da cosa nasce? forse che hai patito personalmente episodi di diffamazione o minacce verso la tua persona su forum o social network? Questa sarebbe l'unica spiegazione ragionevole per tanto accanimento, ma molto più probabilmente sei uno dei tanti 'condizionati' a pensare che via sia un nesso tra la libertà di espressione e, poniamo, l'attentato al premier fatto da uno psicolabile in cura per gravi disturbi.
**canc**
Commento di: Davide il 22-12-2009 12:14
Ripeto che non è una crociata pro-censura ma è una semplificazione della procedura di richiesta della cancellazione dei messaggi che possono costituire un reato.

La mia crociata nasce dal fatto che ho notato che i cittadini che vengono diffamati, se non si rivolgono alla giustizia, a volte non vedono accolte le proprie richieste da parte dei gestori.

Il resto del messaggio lo cancello in quanto non c'entra nulla con la discussione ed è inutilmente polemico nonché politico, cose che per nostra fortuna abbiamo voluto evitare su questo sito. Discutiamo pure, esprimiamo idee contrapposte (come ce ne sono diverse qui) ma evitiamo attacchi personali o su temi collegati alla politica, grazie ;-)
Commento di: Shangri-La il 22-12-2009 12:40
Che poi il gestore del sito sia corresponsabile di cio' che si pubblica e', secondo me, una sonora stupidita'. ...nel momento in cui ne viene a conoscenza e non interviene per rimuoverlo, cosa che mi è stata confermata varie volte da avvocati che non sono gli ultimi arrivati. Qui mi fermo, nel caso puoi prendere informazioni perché se non sei un legale è inutile che si discuta sui "secondo me". Ciao
Scusami, non sono stato chiaro. Dal tono della tua risposta ho capito che ti ho indotto a fraintendere. Non mettevo in dubbio che l'ordinamento attuale non prevedesse la corresponsabilita'. Io ritengo stupido/ingiusto il fatto che sia prevista.
Commento di: Davide il 22-12-2009 12:45
Scuse accettate :)
Commento di: pierV7 il 28-12-2009 15:47
Comincio a capire chi ha parlato di perbenismo del Tingavert.
Mi si consenta l'opinione, trovo l'impostazione dell'argomento un po' orientata politicamente, per quanto l'autore si sia discostato da tale tipo di osservazioni,a livello di dichiarazioni di intenti.
Io non ho visto alcun gruppo violento su facebook ed ho conosciuto tanta gente che non farebbe del male ad una mosca iscriversi, per pura provocazione, a gruppi pro-Tartaglia.
La rete è bella, perchè è libera.
Il Governo ha solo speculato dall'episodio di violenza avvenuto ai danni del premier, e questo solo perchè teme l'aggregazione spontanea dei cittadini intorno ad un mezzo del quale NON HA IL CONTROLLO, e non dominato da alcun gruppo di potere.
Che vadano repressi i reati anche sulla rete è certo, ma questo è altro dal dire che Facebook è il luogo che alimenta la violenza in Italia (per quello esistono già alcuni esponenti di partiti come la Lega).

Vorrei inoltre ricordare che c'è una certa differenza tra un Social network ed un Forum.
Continuate a parlare di moto che è meglio...
Commento di: Davide il 28-12-2009 15:54
Innanzitutto se permetti continuiamo a parlare di ciò che ci va di parlare, dato che internet ci riguarda direttamente.

Inoltre forse non hai nemmeno compreso il senso dell'articolo: appena è intervenuto il governo, Facebook ha scritto che era desideroso di trovare una soluzione; la mia replica è stata quella che prima di farsi passare per i perbenisti che cercano la soluzione, bisognerebbe che leggessero le segnalazioni che gli fanno gli utenti con gli appositi moduli, segnalazioni che Facebook ignora.
Commento di: pierV7 il 29-12-2009 13:09
Semmai non ti eri spiegato.
Ma ora, il fulcro del tuo pensiero è chiaro e finanche condivisibile, anche se mi sembra velato da un certo odio nei confronti di facebook...
Correggimi se sbaglio.
Commento di: Davide il 29-12-2009 15:50
Non è che sia odio, è che il suo comportamento lo ritengo veramente indegno.

Ciao
Commento di: randagio il 29-12-2009 12:14
non so se la via giusta sia questa, e se la polizia postale possa intervenire senza una specifica querela verso qualcuno,intanto penso che la polizia postale debba già vigilare su questi contenuti(non entro in merito a risorse di uomini e mezzi) ma di sicuro sarebbe ora che qualcuno pagasse per qualcosa, in questo caso nessuno e autorizzato a sputtanarti per vero o falso davanti a milioni di persone.naturalmente quanto detto andrebbe applicato anche alle varie testate gionalistiche.
Commento di: doctorgerboa il 30-12-2009 08:31
Buongiorno,

Penso che non la semplicita' nella risoluzione di problemi complessi renda tutto piu' fattibile e meno limitante le liberta' dell'individuo; mi spiego:

Concetto di Base: La liberta' deve essere bilanciata dalla Responsabilita', quindi ciascuno deve essere in piena consapevolezza che, qualsiasi cosa faccia o dica/scriva avra' delle conseguenze.

Ora, Se (come prevede un disegno di legge depositato alla Camera- non vorrei sbagliarmi-) si impedisce a chicchessia di pubblicare Anonimamente qualsiasi boiata gli passi per la testa, o meglio, si punisce chi pubblica conetnuti ritenuti offensivi, istigatori di violenza ecc... non servirebbe censurare o rendere il proprietario del sito responsabile o studiare sistemi complicati di controllo....

Saluti
G.

Commento di: kurtz il 30-12-2009 10:59
Scusate se mi permetto ma ... qualcosa non quadra.
Internet vive grazie al contributo libero di milioni di Utenti.
Aspirare al fatto che siano milioni ci contributi "corretti" è legittimo quanto utopico.
Ma potremmo provarci a patto che tutti ci trovassimo d'accordo sull'altezza dell'asticella oltre la quale un contributo diventa offensivo-illegittimo-diffamatorio.
Non parliamo di politica ma di moto così non si arrabbia nessuno ... oppure si.
Se nel Gruppo di FB dico che Yamaha ha fatto una porcata agli operai italiani, teoricamente potrei essere passibile di "multa" su segnalazione di Yamaha.
Al tempo stesso invece tengo alta l'attenzione su un problema di una singola Azienda ma più in generale su un problema che riguarada milioni di esseri umani nel mondo e se non erro questa sarebbe invece un'azione meritoria.
Che deve tare l'Admin fi FB???
Allora? L'asticella a che altezza va posta? E chi decide l'altezza? E chi sanziona ? E chi controlla il sanzionatore?
Ho l'impressione invece che con la scusa di bloccare un pugno di sciocchi che innaggiano a stautine o a mafiosi si miri al bersaglio grosso: il diritto di cronaca e la libertà di stampa.
I potenti se ne fregano dei gruppetti su FB. Sanno che i pericoli reali vengono da altrove.
Per i pericoli "fisici" sono protetti (?) dall'intelligence e da guardaspalle ... il problema sono i pericoli "via etere".
le idee in libertà ed il fatto che con pochi click si può organizzare una manifestazione o una petizione.
Non ci spertichiamo in considerazioni profonde: mirano a bloccare una cosa molto più elementere.
Per la semplice diffamazione dell'Utente normale esiste già la rimozione dei messaggi da parte dell'Admin.
Attenzione a non imitare Cina ed Iran ... tanto per dirne un paio.
Scusatemi delle mie considerazioni terra-terra-terra-terra.
Commento di: Davide il 30-12-2009 11:11
Hai ragione, infatti il gruppo anti-Yamaha che citi probabilmente non sarebbe attaccato da questa "censura", la Polizia Postale sarebbe in grado di fare una prima cernita abbastanza precisa.

Però fai una prova: crea un gruppo e chiamalo "Raccogliamo le offese a (inventa un nome a caso inesistente)" e scrivi messaggi pesanti e offensivi nel gruppo. Ci sono pochi dubbi che si tratti di diffamazione :) . Poi fallo segnalare a Facebook da qualcuno e vedi se lo rimuovono... prima non lo facevano e secondo me continueranno a non rimuoverlo.

Sarebbe un esperimento interessante
Commento di: bondielli41 il 30-12-2009 14:28
Sono perfettamente in linea con il tuo ragionamento,piano piano vi troverete tutti schiavi di quelle mentalità che come minimo ogno damenica corrono in chiesa a chiedere falsamente il perdono per le marachelle commesse durante la settimana.Ipocrisia purissima.Io, invece dai miei settant'anni me né dovrei stare zitto zitto in disparte a mangiare gli avanzi dei furboni circondati non da Amici veri ma,,,guardaspalle-carabinieri-finanza-polizia-esercito italiano-marina militare-capitaneria di porto-servizi segreti. Prospero duemiladieci bondielli41
Commento di: frankie-zzr1400 il 30-12-2009 12:50
Leggendo il tono di alcuni interventi, mi viene il dubbio che esista un problema di fondo ...

... la mancanza di CIVILTA', nel senso etico del termine ...

il concetto anarchico parte dal presupposto di non ledere l'altro, facendo proprio il motto che "la mia libertà termina dovr inizia quella dell'alto"

molti invece pensano che libertà sia fare tutto ciò che ti passa per la testa, senza assumersene le responsabilità e, soprattutto, infischiandosene degli altri, per cui si scambia il diritto di espressione con atteggiamenti di violenza verbale e protervia o la presunta "libertà" di fare o dire tutto quello che mi passa per la testa
Commento di: meserthim il 30-12-2009 20:29
Giusto ....

Ho letto quasi tutti i post e il senso finale è proprio quello ....

Libertà senza responsabilità .... diritti senza doveri ....

Alla fine molti ritengono giusto aggregarsi con motivazioni criminali .... perchè è di questo che si parla ..... il problema non è dire "yamaha chiude in italia e apre in spagna " ma " uniamoci e ammazziamo tizio e caio " e invece di pensare all'omicidio e all'apoliogia di reato .... guardiamo la libertà di espressione ....

in questo purtroppo sono molti a nascondersi dietro ai diritti .... senza pensare ai doveri .....
esempio " io monto i miei sfavillanti fari xenon aftermarket , cosa me ne frega che siano illegali , la mia sicurezza è un mio diritto !!! "
" abbagliano tutti gli altri ??? chissenefrega ...il mio diritto alla sicurezza viene prima di tutto il resto e soprattutto prima del dovere che ho nei confronti degli altri utenti della strada "

A me sembra una china assai pericolosa .... ma purtroppo sembra che la discesa sia iniziata da un pezzo ...
Commento di: gsrteo il 31-12-2009 13:49
i modi per agire sono semplici mi sembra e chi non lo fa è semplicemente perchè non lo vuole fare... mi sembra una proposta semplice e sensata e spero venga presa in considerazione da chi di dovere...
Commento di: Ospite il 31-12-2009 17:30
Io non credo che Davide voglia minacciare la libertà di espressione ma solo che ci sia un minimo di tutela di fronte alla diffamazione e questo minimo di tutela può essere esercitato agevolmente senza conculcare la libertà di alcuno.
Nel Tinga esiste, mi pare, la libertà di espressione, sennò io sarei stato bannato un anno fa vista la mia vis polemica.
Non succede perché intervengono Mod e Admin che bloccano gli interventi inopportuni.
L'altro giorno ho scritto un post sul Futurismo in chiave politico-storica ma mi è stato cancellato da un Mod, un amico, preciso. Da una parte la cosa mi è dispiaciuta però ammetto, a mente fredda che il mio intervento aveva in sé una carica esplosiva e che il Mod ha fatto più che bene. Non avevo scritto cose né false né ingiuriose, semplicemente inadatte al luogo.
In un altro caso un mio topic è stato chiuso da un Admin: non ne ho compreso il motivo, gli ho scritto, ci siamo spiegati, ha compreso la ragione delle mie motivazioni e il topic è stato prontamente riaperto e per breve tempo ha goduto anche di un certo successo.
In Facebook, per quanto ho visto non succede niente di tutto questo, non ho mai visto l'intervento di Mod o Admin anche perché non opererebbero Gratis et Amore Dei come sul Tinga ma dovrebbero essere pagati.
Alla fine penso che ai gestori di FB non importi minimamente di attuare la se pur minima forma di controllo e sarà forse per questo che la piattaforma è tanto amata dai terroristi, islamici e non, sicuri della totale impunità.
La libertà è, e deve continuare ad essere il bene supremo ma i diritti devono continuare ad andare a braccetto con i doveri. Facebook non esiste per beneficenza: chi l'ha creata fa miliardi di dollari: è ora che inizi a spendere qualche cosuccia per creare una efficiente struttura di controllo, di autocontrollo.
Per quanto riguarda i controlli esterni invece, mi dispiace ma continuo a pensare che non siano la soluzione giusta.
Commento di: Valer34 il 01-01-2010 12:20
Ho letto tutto e la frase decisiva e che condivido mi sembra:
"Allora? L'asticella a che altezza va posta? E chi decide l'altezza? E chi sanziona ? E chi controlla il sanzionatore?".

Io credo, Davide, che sia meglio l'autoregolamentazione del sito da parte del responsabile del sito stesso in base a brevi e chiare regole interne (come qui nel tinga).
Se proprio si vuole far intervenire l'opinione e l'autorità della polizia, occorrerebbe almeno calmare i possibili arbitrii, stabilendo la norma per cui se la Polizia mi fa chiudere il sito e cancellare il mio scritto per "sopruso" o superficialità o errore, risarcisce il sito, e me che ho scritto, in modo molto molto costoso per loro. E comunque questo non è garanzia di libertà e di correttezza. La Polizia non è al di sopra delle parti neanche formalmente. Forse lo potrà essere tra te e me, ma non certo tra te, me e lo Stato.

Mi rendo conto che la materia è difficilissima, perchè se c'è chi diffama, offende, istiga all'odio o alla violenza apertamente, c'è anche chi lo fa in modo sorridente e apparentemente pulito, ma in realtà efficacissimo e violentissimo, e questo è un mestiere praticato da un po' di tempo in qua, proprio dai più potenti. [Ho scritto così perché mi sono imposto una certa autocensura per rispetto del Tinga. In realtà avrei voluto fare nomi e cognomi. Non li ho fatti perchè accetto le regole del Tinga.]

Qui nel Tinga è abbastanza facile far funzionare le cose, perché nel Tinga FORTUNATAMENTE non c'è libertà di opinione su tutto, ed è accettabile. Ma io desidero che Internet in generale sia uno spazio LIBERO SU TUTTI GLI ARGOMENTI e uno possa avere libertà di dire quello che vuole, a parte i reati previsti dal Codice: non dirò mai che bisogna uccidere uno, che gli ebrei sono sporchi usurai e che i watutzi vanno sterminati perché sono troppo alti di statura, ma se dico, per esempio, (e sia ben chiaro, si tratta di una lontanissima repubblica): "Il capo del governo istiga all'odio con le sue battute e con i suoi comportamenti" e raccolgo un gruppo su FB che la pensa come me, io vorrei che questa frase non fosse considerata una diffamazione ma una opinione, e come tale possa essere liberamente espressa senza tanti problemi né lese maestà. Credo invece che molti la prenderebbero come una grave diffamazione (in primis gli uomini e gli avvocati e i fans del Premier di quella remota repubblica), e con le regole che suggerisci, la frase sarebbe censurata e se no, il sito sarebbe chiuso proprio dalla Polizia che dovrebbe difendere il mio diritto ad esprimere libere opinioni.
(Mi pare evidente che tra me ed il Premier, la Polizia faccia la volontà del Premier).

Meglio della Polizia vedrei quindi un Garante ma, per legge, almeno nei paesi democratici, il Garante dovrebbe essere nominato dall' opposizione: anche così non ci sarebbe garanzia di non censura, ma un po' meglio sarebbe.

Un saluto e complimenti per l' organizzazione e le regole del nostro Tinga.

P. S.: l' argomento che hai affrontato è squisitamente politico, perchè riguarda la libertà di espressione delle persone, e non può essere risolto pensando principalmente ai problemi di diffamazione o di offesa tra privati, per i quali la tua ipotesi mi sembra molto ben pensata.





Commento di: sandrofreddie09 il 05-01-2010 21:07
Grande grande grande Davide! tutto giusto quello che hai detto. Io nemmeno ci sto registrato su facebook ciao.
Commento di: tonchio il 07-01-2010 22:34
Caro Davide,sono completamente in accordo con la tua proposta.
La responsabilità nella rete è argomento dibattuto da ormai tre lustri e ovviamente gli americani sono arrivati molto prima di noi alla soluzione da te prospettata.Che funziona,dopo ormai un decennio di "prova". Quello che maggiormente mi crea fastidi è vedere come molta,troppa gente si nasconda dietro l'anonimato(relativo) della rete sentendosi libera di offendere il prossimo.
Anzi,andrei oltre...proprio per evitare un ulteriore sovraccarico di fascicoli su detti reati telematici in capo ai giudici di pace, sarebbe opportuno istituire delle sezioni specializzate della Pol.Postale che si occupino proprio di questo.In modo da arrivare al giudice di pace o in tribunale solo nei casi più gravi.

X coloro che riterrebbero leso il proprio diritto di parola con una simile procedura:

sappiate che negli Stati Uniti,dal '99 ogni gestore di sito deve PER LEGGE preporre una persona con il gravoso compito di ricevere le notifiche di abusi da coloro che si ritengono lesi,per poi attivarsi,controllare la veridicità della notizia e cancellare o limitare l'accesso alla pubblicazione offensiva.Contemporaneamente deve anche avvisare l'autore del testo incriminato della ricezione di quella lamentela,così che questi possa a sua volta proporre una contro-notifica.
La particolarità sta nel fatto che la libertà di pensiero e parola,il free-speech,nel sistema giuridico americano è molto più sentito e tutelato che da noi e nel resto dell'europa continentale.
E se non si lamentano loro...
Commento di: Davide il 07-01-2010 22:37
Non lo sapevo e ciò mi fa molto piacere. Grazie
Commento di: Ospite il 27-01-2010 21:18
Per parte mia sarò lieto di prendere in considerazione il sistema giuridico americano quando i nostri cugini cow boys dismetteranno la pena di morte. Fino ad allora rimarranno nella discarica della storia giudiziaria del pianeta, assieme ad altri paesi quali la Cina, l'Arabia Saudita, il Giappone, l'Iran...

Vorrei ricordare che in base al Patriot Act, successivo alla strage delle Twin Towers, il concetto di giustizia in America è abbastanza aleatorio quindi, per favore, non prendiamolo ad esempio per questo forum né per Internet in generale che ha, fino a questo momento, dimostrato, a parte sporadici casi, una apprezzabile capacità di funzionare in maniera equilibrata.
Commento di: VRC il 10-02-2010 14:14
Parto dalla base del mio ragionamento:
Internet è libera, e i burocrati devono morire tra mille sofferenze!

Non trovo nulla di male nell'esporre su facebook l'incazzatura verso qualcuno o qualcosa, nè trovo un problema la creazione di gruppi (tralaltro in buona parte goliardici) inneggianti a Tartaglia vari.

Il perbenismo dei governi mi fa schifo, fanno le peggio cose e guai a permettersi di commentare, di fare satira, di condannare, di incazzarsi.
Abbiamo un governo di pregiudicati, di mafiosi, corrotti, piduisti, e uno dovrebbe fare silenzio?

Io non lo so, ma so che non sono una pecora, e da pecora non intendo comportarmi.
La gente che non merita la mia stima, non la stimo.
La gente che si comporta in modo schifoso, avrà i miei commenti e le mie prese di posizione.

Dov'è il problema?
Commento di: Davide il 10-02-2010 14:18
Il problema si pone nel momento in cui si commette il reato di diffamazione: non credi che la tua libertà di pensiero debba fermarsi quando questa diventa reato?