Moto
Guidare bene e sicuri: le traiettorie e i punti di corda
Scritto da manazz - Pubblicato 13/11/2009 08:55
Alcuni consigli sulla scelta della traiettoria e punto di corda nell'impostazione di una curva, per ridurre i possibili rischi

Piccola premessa sull’articolo che andrete a leggere in seguito.

Lo scopo di questo articolo non è quello di portare i lettori ad una guida esasperata ma quello di dar loro un minimo di sicurezza nella guida affrontando e spiegando un argomento che spesso, unito all’alta velocità, è la maggior causa di incidenti mortali, ovvero le traiettorie.

L’importanza di eseguire una traiettoria corretta ci permette di prendere meno rischi nella guida su strada perché ci evita di finire dopo un curva contromano nella corsia opposta preservando cosi la nostra vita e quella altrui.

Altra cosa che vorrei sottolineare per quanto riguarda la sicurezza, che è inutile dire che deriva principalmente dalla nostra condotta di guida in moto e dal rispetto delle leggi che però e deve anche andare di pari passo con la conoscenza e l’utilizzo consapevole della nostra amata 2 ruote.

Essere sempre alla ricerca di un miglioramento della propria guida personale è il cruccio di parecchi motociclisti e, come molte cose, anche in questa purtroppo o per fortuna non si finisce mai di imparare.

Un elemento della propria guida su cui molti di noi si ritrovano spesso a lavorare, è la traiettoria.
In seguito quindi parlerò e cercherò di spiegarvi le traiettorie e di punti di corda affinché possiate essere a conoscenza di elementi che vi possano portare ad avere una guida e un utilizzo più consapevole della vostra moto.

Dopo questa doverosa premessa veniamo subito all’argomento.


CONOSCERE LE TRAIETTORIE E I PUNTI DI CORDA

Abbiamo spesso sentito parlare di traiettoria e punto di corda specialmente se siamo appassionati di gare motociclistiche.
Ma vediamo di capire meglio che cosa sono attraverso la loro definizione.

TRAIETTORIA:
è l’insieme dei punti che un corpo traccia durante il suo movimento.

PUNTO DI CORDA:
è un punto in cui in linea teorica passiamo dalla fase di frenata alla fase di accelerazione. Non esiste un punto di corda ben definito perché esso dipenderà dalla traiettoria che andremo a fare. Il punto di corda ideale, quindi, deriverà dalla miglior traiettoria che sarà possibile impostare in quella determinata curva.


Di solito la velocità di entrata di curva non crea mai grossi problemi, essi si presentano per lo più nella velocità di uscita dalla stessa.

L’errore che viene commesso più comunemente è quello di improntare la propria traiettoria verso l’angolo in entrata della curva e non pensando verso l’angolo di uscita.
Per cercare di migliorare questo problema sarà necessario quindi ritardare il punto di corda in modo tale da affrontare al meglio la curva.

Altro errore di valutazione che spesso si commette è quello di considerare come punto di corda il centro dell’angolo della curva. Nella maggior parte dei casi non lo è.

Prendiamo in considerazione ora tutti i punti immaginari che potremmo utilizzare per fare una traiettoria attraverso una curva … se cambiamo il punto in cui prendiamo la corda avremo dei risultati diversi su tutta la nostra linea di percorrenza.

Il punto di corda è il punto più vicino in cui la nostra traiettoria si avvicina all’interno della curva.
Questo punto potrebbe essere proprio vicino alla linea bianca o potrebbe essere addirittura 2 o 3 metri più in là, ma comunque, in ogni caso, sapere dove vogliamo esattamente mettere la moto ci permette di effettuare dei cambiamenti che altrimenti non saremmo mai stati in grado di fare.

Un pilota in pista può scegliere tra diverse traiettorie da seguire in strada, invece, dobbiamo avere la capacità di modificare il nostro punto di corda in maniera tale da poter cambiare di conseguenza anche la nostra traiettoria nella occasioni in cui la strada lo richiede.

Il punto di corda ritardato farà si che la traiettoria che noi abbiamo scelto risulti più dritta di quanto sarebbe stata se l’avessimo anticipato, e questo ci permette di affrontare le curve in maniera più facile e di raddrizzare la moto molto prima e più velocemente.

Cerchiamo di spiegare il concetto con un'immagine:

Traiettoria e punto di corda


Ovviamente questo tipo di guida risulta abbastanza sportiva ma allo stesso tempo diminuisce la possibilità di essere disarcionato dalla nostra amata 2 ruote, perché la traiettoria avrà un’inclinazione naturale che fa si che la moto usi meno angolo di appoggio nel punto più impegnativo della curva, al contrario invece di quando stiamo ancora piegando e guidando allo stesso tempo.

Naturalmente tutto ciò è legato alle nostre capacità di vedere e prevedere a che punto nella nostra piega arriveremo al punto di corda partendo dalla traiettoria che abbiamo impostato, e dipenderà se abbiamo guardato o no la curva prima di iniziare la sterzata. Una volta che abbiamo deciso dove essere possiamo stabilire di conseguenza la nostra traiettoria.

In conclusione vi sarete resi conto che un fattore preponderante che ci permette di avere il feeling con la nostra moto,e quindi che ci permette di fare certe cose, è quello che deriva dalla nostra esperienza maturata e dai chilometri macinati con il proprio mezzo.

In particolar modo, per quello che riguarda i neofiti, si tratta di acquisire sicurezza in determinate manovre andando e provando passo a passo e in maniera sempre graduale.
 

Commenti degli Utenti (totali: 16)
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Commento di: Grappa91 il 13-11-2009 15:35
Ottimo articolo!!!Breve ma efficace e chiaro!!
Commento di: kawapio il 15-11-2009 22:41
Chiarissimo, a cui aggiungo che queste tratiettorie sono le traiettorie al limite; praticabili in pista ma rischiose su strada: non sono ammissibili correzioni.
Mettendo le ruote sulle tracce, rossa o verde, dove si troverà il casco? In collisione con il paletto nei pressi della X?
Inoltre, sulla traccia verde: immaginatevi un veicolo proveniente in senso opposto che taglia abbondantemente la curva .... ???
o un altro motociclista che arrivandovi da dietro vede nella traccia rossa un varco per passarvi ..... ???
sulla traccia rossa: un veicolo che sta concludendo un sorpasso dall'altro senso ..... ???

Io ho consolidato il metodo di mantenermi sempre al centro della corsia, non con le ruote ma col <b>centro del mio ingombro sul piano della strada</b>, in modo da tenere ruote e casco ben distanti dai margini della corsia.
Soprattutto continuo a migliorare la valutazione del punto di inizio della curva dal quale cominciare a 'piegare' e a correggere con gas e/o freno posteriore.
Ma per questo devo predispormi prima, col polso e col piede destri.











Commento di: maclauter il 16-11-2009 18:15
Concordo pienamente con il criterio generale di ritardare l'ingresso in curva per disegnare traiettorie meno chiuse ed avere più margine di correzione in caso di imprevisti in uscita dalla curva. Non direi che l'esempio grafico attiene solo alla pista. Ritardare l'ingresso ci da anche maggiore visibilità in curva, con possibilità piena di correggere in sicurezza in caso di veicoli (probabili!) che taglino la curva in senso opposto. La correzione non è altro che la scelta di un nuovo punto di corda, cosa sempre possibile se non si sta eccedendo in velocità e se si è tenuto un adeguato margine per qualsiasi manovra di emergenza ... inclusa la delicata manovra di frenata correttiva con freno posteriore per chiudere la traiettoria ... incluso il controllo di controsterzo per piegare di più quando ci si è lasciato margine per piegare di più.
Commento di: kawapio il 17-11-2009 18:14
Esatto, e il margine per le correzioni in + o - lo si trova se si sta nel mezzo della propria corsia.
Commento di: maclauter il 18-11-2009 10:12
In generale sono daccordo, kavapio, sul principio di "dominare" il centro della propria corsia. E' anche un mezzo per evitare di essere sorpassati sconsideratamente sulle ampie luci lasciate da una guida sul margine destro o sinistro (orrore!) della propria corsia. Tuttavia, ogni curva è una cosa a se' e credo sia difficile dare regole fisse, al di fuori da quelle ben descritte in questo articolo. Guidando abbiamo pieno diritto allo spazio di corsia ed è giusto usarlo al meglio ed in piena sicurezza a seconda delle infinite circostanze. Io non rinuncio ad avvicinarmi alla mezzeria per impostare una curva a destra, qualora la visibilità di ingresso in curva me lo consenta. E se la visibilità è chiusa? Rallento e sto abbondantemente lontano dal centro carreggiata, come tu giustamente sottolinei. Ne risulterà comunque una traiettoria in piena sicurezza! Lamps
Commento di: benny68 il 25-11-2009 14:52
Mi trovi assolutamente concorde! Per dirla in modo improprio, su strada io guido la mia moto come se fosse un camion, immagino proprio di avere gli ingombri, a destra e a sinistra, di un bestione.
Con questo pensiero in testa le traiettorie mi risultano rotonde e "centrali" rispetto alla mia corsia.
Non cerco la prestazione ma di "danzare" tra curva e contro curva. Fatta tua questa tecnica di guida il ritmo si alza da solo ma sempre al centro della tua corsia
Commento di: ziofranco il 25-11-2009 15:24
ben detto, la guida in strada non è fatta di strappi, ma di dolcezza, in questo modo riesci a sfruttare tutte le qualità della tua moto e trovata questa armonia, anche gli smanettoni fanno fatica a starti dietro, ne parlo con cognizione di causa
Commento di: sguelfaro il 03-12-2009 14:59
Tutto valido,il buon senso ci dice che se non abbiamo visuale e bene avere margine in tutti i sensi e di farci comunque trovare con il mezzo nel posto dove dovresti essere.Io personalmente mi diverto a danzare fra le curve ritardando la frenata e con vari punti di corda sempre però quando ho la massimo visuale. Ciao a tutti.
Commento di: Pingelo il 17-11-2009 11:39
Conciso e ben spiegato........grazie.
Commento di: ziofranco il 25-11-2009 15:17
vi voglio bene ragazzi, ho letto e approvato ognuna delle vostre spiegazioni su quali siano le condizioni migliori per affrontare le curve, ...quindi è esatto lo schema del grafico, ed è esatto cio che dice kawapio e maclauter, però ricordatevi che per le strade ci vuole armonia e filling con la propria moto ed il divertimento è assicurato, il discorso tecnico che comunque non fa una grinza, va effettuato in pista dove gli ingombri e le auto che vengono contromano non ci sono e le moto che ti sorpassano sanno cosa stai facendo e si cercano lo spazio, all'apice della storia c'è sempre un.... compitino ...di tornare a casa....!!!
Commento di: maclauter il 25-11-2009 17:10
Sante parole, ziofranco. La sicurezza propria ed altrui innazitutto. E' per questo motivo che penso che articoli come questo siano utilissimi per creare la coscienza in ciò che si fa quando si cavalca, in particolare su strada dove gli imprevisti e le variabili sono infiniti. A tal proposito vorrei aggiungere ai vari aspetti sulla traiettoria antistante, quelli relativi alla traiettoria già percorsa: ovvero cosa succede alle nostre spalle mentre ci prepariamo ad affrontare la curva. Credo sia basilare avere una percezione continua di ciò che accade dietro, mentre disegniamo mentalmente la migliore traiettoria anteriore.
Quindi: specchietti ben posizionati ed un occhio frequente su di loro!
Ciao a tutti e lamps
Commento di: Antoniomostro il 25-11-2009 22:38
Interessante...grazie mille
Commento di: BRZLPL il 26-11-2009 08:56
Buongiorno.
Non c'è nessuno o perlomeno non l'ho ancora sentito dire che a me personalmente un grosso aiuto a scegliere le traiettorie e a non commettere grossolani errori è il navigatore. Ottimo sostegno ad anticipare le curve. Vedi prima come sarà la curva! O sbaglio. Saluti Luigi Barzaghi
Commento di: maclauter il 26-11-2009 16:56
Direi che hai pienamente ragione. Almeno in auto, il navigatore fa veramente il navigatore ... tipo rally ... e tu sai cosa ti aspetta poco innanzi, ma fuori dalla visuale. Vorrei, tuttavia, fare due considerazioni. La prima riguarda la diffusione del navigatore tra i motociclisti: quanti posseggono questo utile strumento? Credo sia particolarmente diffuso solo tra i motociclomani da lunga gittata, sulle loro bellissime e costosissime ammiraglie autostradali! La seconda considerazione è mirata a ribadire che in ogni caso dobbiamo comprendere visivamente la curva in cui stiamo per inserirci. Questa è una condizione assolutamente primaria per la scelta della traiettoria ... partendo dalla staccata e via alla velocità di ingresso, grado di piega, punto di corda ed accelerazione di uscita.
Buone curve a tutti
Commento di: BRZLPL il 11-05-2010 21:41
Carissimo maclauter data l'età il navigatore per mè è una cosa del quale non potrei più farne a meno. Non sono più alla ricerca di traiettorie perchè secondo mè quello non è il modo di circolare sulle strade normali. Uso il navigatore sulla moto da otto anni e ti posso garantire, oltre a tutto il resto, che quando guidi nella nebbia, in montagna, ed a mè è capitato diverse volte, è uno spasso. Luigi Barzaghi P.S. Con la moto una Pan European non faccio e non farò mai autostrade.
Commento di: Spazzoletta il 18-05-2011 14:08
ottima lettura e materiale di apprendimento :))