Dopo due settimane dall'esame per la patente A3 ho fatto la mia prima esperienza in moto in una località vicino a Rimini con qualche curva carina, seguito da mio padre che mi ha insegnato ciò che a scuola guida non dicono. Volevo rendere partecipi tutti di questa esperienza che ha fatto ravvivare ancora in me la passione per le due ruote!
Sogliano, una piccola località sperduta nel verde a 24km da Rimini.
Un posto bello per il paesaggio reso ancora più ammaliante dalle strade, strette, tortuose e per lo più deserte, qualche imperfezione sull'asfalto dovuta dai cambiamenti di temperatura e dalle gelate invernali ci sono ma non mi hanno reso la vita impossibile a me quindi deduco che la situazione non sia catastrofica.
La prima parte del viaggio è la meno divertente, la via Emilia, uno stradone dritto che collega Rimini e Sant'Acangelo.
Durante la prima parte quindi sfrutto questa strada per prendere confidenza con il cambio, con l'acceleratore, con l'agilità e con i comportamenti della GSR 600 di mio padre.
Arrivati a Sant'Arcangelo si esce dalla via Emilia (finalmente!) si arriva ad un semaforo e... *Sogliano Sinistra* Dentro di me c'era un bimbo esultante che continuava a urlare "Si si si si siiiiii"
Luce verde, svolto... l'eccitazione finisce subito, mi trovo in un rettilineo stile Route66 perfettamente dritto a perdita d'occhio.
Me lo vorrei bruciare in un soffio chiedendo "Scusi... la parte divertente?"
Arrivati alla fine dell'interminabile e sofferto lastrone nero disegnato tra i campi si vede la vera anima di sogliano, una bella curvona larga un po ignorante dato che chiude in maniera brusca ma nulla di che giù una marcia, su un po di gas, e si passa in scioltezza.
Sul tratto in salita c'è poco da dire dato che essendo la prima volta che giro nell'entroterra ho usato l'ascesa per conoscere le curve, per conoscere eventuali tratti brutti o per notare buche da tenere bene a mente. Un passo tranquillo, cercando di non arrivare in curva troppo allegro con il rischio di impiccarmi, quindi per iniziare a "presentarmi" e per iniziare a fare conoscenza.
L'ultimo tratto è stato veramente fenomenale, tutte curve, non facevi in tempo ad uscire che già eri dentro al tornante successivo mente, nonostante l'andamento tranquillo è stato ciò che mi ha lasciato un sorriso ebete dipinto sul viso per tutto il resto della giornata.
Le sensazioni che si provano, sono una cosa che si può solo immaginare quando si sente parlare dei "motociclisti del passo" molte volte pensi che siano degli sciroccati, ma io so che quei grandissimi sciroccati lo fanno per un motivo, per una delle passioni più belle che una persona possa avere, il vento sul casco e sul petto, la capacità di raggiungere limiti che tu stesso reputi impossibili, il semplice fatto che quando sei in moto e passi da una curva all'altra tutto svanisce, tutti i problemi, tutti i tuoi pensieri.
Siete solo tu, la moto e l'asfalto.
Arrivati in cima sono arrivati i primi consigli di mio padre su come affrontare le curve, sul fatto di non aver paura ad allargare un po' anche andando ad accarezzare la riga di mezzo, su come muoversi sulla sella per non sbilanciarsi e sulla postura, ovviamente, non perfetta.
Finalmente arriva ciò che davvero aspettavo: la discesa!
Ora io e quella strada siamo come una coppia che sta imparando a conoscersi, io ho cercato di scoprirla il più a fondo possibile e lei mi ha concesso qualcosa, in questo momento non devo combinare cavolate, non devo azzardare, lei mi ha concesso qualcosa certo, ma ciò non vuol dire che io abbia la piena conoscenza sulle sue piccole sfumature.
Tralasciando il pezzo poetico e tornando a fare discorsi più... terra-terra.
Mi sono lasciato andare, ero più sicuro nell'affrontare le curve, più deciso nell'entrare in curva e poi dare il gas, ero concentrato ma sono riuscito a divertirmi veramente tanto nonostante sia alle prime armi anche mio padre dice si essersi divertito e, anche se è comunque ciò che un padre deve comunque dire, che posso migliorarmi dato che la passione c'è e le capacità pure.
Mi fido, mi voglio buttare in questa avventura, mi voglio buttare nel mondo dei motociclisti e de motociclismo, voglio entrare in questa grande famiglia di "pazzi sciroccati" ma che si divertono da matti come quando da bambini giocavano a calcetto con gli amici e forse anche di più
Un saluto a tutto il Tinga,
Con la speranza che questo possa essere motivo di ispirazione per chi ancora si chiedere "Ma sarò capace di andarci in moto?" o per chi la ha ma la usa solo in città senza sapere che anche solo a 24km da casa potrebbe avere una nave-scuola d'eccellenza.
E con la speranza che voi, più bravi di me, possiate capire a pieno cosa vuol dire la prima esperienza, anche se con curve che per voi potrebbero essere "banali"
Lascio il link all'imagine dell'ultimo tratto

