La Community Ting'Avert
Un tranquillo week end di paura
Scritto da nimwid - Pubblicato 24/02/2009 20:56
Una guida responsabile è la più essenziale delle norme di sicurezza, per noi e per gli altri.

Il sole scalda l'aria quel tanto che basta, sotto un cielo sporcato da cirri luminosi che si confondono tra il verde della macchia mediterranea, lungo il nastro di asfalto dove la terra che man mano perdono i toni gentili della Toscana, per assumere la rudezza propria della terra di Liguria. Un giro leggero nel primo pomeriggio, per strade a picco sul mare, con la visiera ed i polmoni aperti, gli occhi che si perdono su orizzonti pressoché infiniti.

E' una passeggiata tranquilla, dove ogni strada è conosciuta, dove basta una piccola deviazione per ritrovarsi lanciati per le strade che portano alla Cisa, al Bracco, al Centocroci, ma ogni tanto è bello vivere una "corsa lenta", lasciando perdere per una volta la voglia di adrenalina, godendosi il fluire del tempo nella serena solitudine che solo la moto sa concederci... tutto perfetto? No, purtroppo no.

Lo sento arrivare da dietro la curva, preceduto dal suono motore che ruggisce attraverso gli scarichi liberi, mi appare davanti ad una velocità spaventosa, prende la curva come peggio non si potrebbe, invadendo del tutto la mia corsia, reagisco d'istinto, cercando una via di fuga con una manovra disperata, evitiamo il frontale per pochissimo, mi fermo sano e salvo una decina di metri dopo, preda della scarica di adrenalina, la paura del pericolo appena scampato che si trasforma in rabbia, decido di andare a prenderlo, ma la mia caccia finisce pochi metri dopo, è li, seduto per terra, di fianco alla moto messa sul cavalletto, accosto, scendo, i nostri sguardi si incrociano, vedo gli occhi di un ragazzo spaventato a morte, mi sussurra "scusa", la mia rabbia se ne va, gli chiedo se sta bene.

Mi racconta di lui, dei suoi ventuno anni appena compiuti, della sua passione per la moto, presa con rate che gli divorano il magro stipendio di apprendista, una moto con troppi cavalli per un ragazzo con poca esperienza. Parliamo di quella curva, di come è facile sbagliare, di come anche la più piccola leggerezza può diventare un disastro... parliamo sino a che il sole non ci offre uno dei suoi migliori tramonti, che entrambi assaporiamo in silenzio, prima di riprendere ognuno la propria strada, ci scambiamo un saluto prima di separarci, si torna a casa, per questa volta è andata bene ad entrambi.

Una moto lanciata a tutta velocità è un arma vera e propria, un vero e proprio colpo di artiglieria che può spezzare lamiere, ossa, sogni... vite. Basta veramente poco, un niente, e potremmo ritrovarci ad essere i soli responsabili del dolore e delle sofferenze di un "qualcuno" la cui unica colpa è l'essere stato nel posto sbagliato al momento sbagliato.

Fate in modo che sulla manopola dell'acceleratore ci sia sempre una mano guidata da una mente lucida e consapevole.
 

Commenti degli Utenti (totali: 23)
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Commento di: Moncio il 24-02-2009 21:14
concordo in pieno con te, per guidare una moto oltre al polso serve anche il cervello!!!!
Commento di: Maurizio60 il 24-02-2009 21:17
Non ho parole per complimentarmi del tuo articolo nimwid, incisivo, si legge tutto d'un fiato, si rivive la tua paura, la vostra paura.. la paura che si cela dietro a una frazione di secondo che può cambiare per sempre la nosta vita, anzi cancellarla per sempre.. lasciando solo del dolore.

Complimenti davvero e grazie per aver condiviso con noi questa tua esperienza. Finisco riportando la tua ultima frase:

"Fate in modo che sulla manopola dell'acceleratore ci sia sempre una mano guidata da una mente lucida e consapevole."


Lampsss
Commento di: Panzo il 24-02-2009 22:27
veramente molto ben scritto... e soprattutto veramente importante il messaggio!
Commento di: Valerio91 il 24-02-2009 23:00
Bell'articolo che fa riflettere e ha un messaggio chiaro: la strada non è una pista!
Commento di: cippolippo il 24-02-2009 23:32
Quando sei in sella sembra tutto così semplice,ragazzi prudenza!
grazie nimwid, buona strada.
lamps!
Commento di: Vetro il 25-02-2009 10:27
La testa è tutto.
Dato che in questo Paese nessuno fa vera educazione stradale, dobbiamo pensarci noi. Da soli.
Dobbiamo essere noi a ricordarci e a ragionare su tutti i possibili pericoli.

Hai raccontato una bella storia, finita bene. Anche io molte volte mi sono trovato di fronte a gente che "sbagliava" corsia, sia moto che auto purtroppo. Tanti spaventi, tanta adrenalina e il pensiero che quando siamo su strada siamo pericolosi e in pericolo.
Commento di: skyline81 il 25-02-2009 11:16
bell'articolo Mod ;)

speriamo che il tuo "corrergli dietro" e le parole dette in quell'incontro gli siano di monito per il futoro... come sicuramente lo sono per noi ;)
Commento di: PaoloG il 25-02-2009 11:23
Ottime parole Nim!

Si spera che siano recepite nel modo migliore da tutti, soprattutto da chi ne ha più bisogno!
Commento di: Roby101 il 25-02-2009 11:59
Cavolo che paura!...ho avuto la pelle d'oca a leggere!
Fortuna è andato tutto bene e nessuno si è fatto male, sono cose che succedono troppo spesso!
....sono il primo a dirlo che qualche tirara nei tornantio la si fa, però restando sempre nella propria corsia e se proprio invado l' altra DEVO avere la visuale libera!
Il ragazzo in questione si sarà presto un bello spaghetto, speriamo impari la lezione!

Lamps!
Commento di: tabiotto il 25-02-2009 14:32
bisogna guidare con la testa e non con le mani, senza testa non si va da nessuna parte
Commento di: paolamxt il 25-02-2009 14:43
grazie per aver riportato la tua esperienza - chiederò a mio figlio di leggerla e spero gli rimanga dentro qualcosa in più per riflettere - dato che tutto quello su cui si discute in famiglia lascia il tempo che trova....
Commento di: fabietto78 il 25-02-2009 23:16
Si concordo con tutti! Ci vuole prudenza!
Commento di: InoT il 25-02-2009 23:37
Cavolo...davvero una buona esperienza di vita....purtroppo non tutti hanno avuto una seconda opportunità....speriamo che l'amico neofita impari da questa storia spaventosa ma che fortunatamente è a lieto fine.
Commento di: hanno il 26-02-2009 01:47
Totalmente in linea con le tue riflessioni... e complimenti: hai saputo tramutare la rabbia in un momento di grande maturità; spero che sia servito anche "all'altro". Si sarà reso conto che prima di indebitarsi per una moto "troppo potente" aveva bisogno (secondo me IL DOVERE) di farsi un po' la mano PRIMA?
A te ancora auguri e spero che nessuno ti faccia venire mai la voglia di inseguirlo... non penso che volessi offrirgli da bere, no? Scusami se faccio il vecchio saggio, ma non vorrrei mai sentire uno di noi che salta addosso ad un altro per motivi, tutto sommato, abbastanza lievi, in fondo non era successo niente.
Io, per farmi passare gli spaventi che (sempre più spesso) dovuti agli imprevedibili comportamenti di tutti gli utenti della strada, preferisco fermarmi a fumare una sigaretta, "da qualunque posto si possa vedere il cielo"

Lamps
Commento di: kawapio il 27-02-2009 19:51
Sono curioso di conoscere, in quell'istante, come hai scelto da che parte svicolare.
Commento di: nikokawak il 27-02-2009 22:16
questa testimonianza molto bella ,fa riflettere come un sana passeggiata in moto puo"finire nel modo piu" brutto .A tutti i motociclisti conpreso io dico occhio al gas.
Commento di: BlackIce il 01-03-2009 15:23
Di ebeti ce ne sono anche di 50 anni e non solo in moto ! Purtroppo certa gente capisce il significato della parola prudenza solo dopo qualche brutto incidente
Commento di: JO74 il 01-03-2009 17:32
Nella firma ho scritto "sempre e comunque... dare gasss...!!!"
Ma cribbio, bisogna sempre usare il cervello, o devo scrivere anche quello...???!!!
Complimenti, proprio un bell'articolo.
Commento di: gavuccana il 02-03-2009 13:12
Complimenti per la grazia con la quale hai saputo esprimere un momento di difficoltà. Il messaggio che hai trasmesso è chiarissimo e sei stato veramente in gamba a porre in contrasto i tuoi sentimenti mentre eri alla guida della Tua moto e tutto quanto poteva succedere. Più rispetto per la vita, nostra e degli altri.
Davide.
Commento di: Lucas84 il 05-03-2009 13:35
;-)
Complimenti per il racconto ed i modo in cui sei stato capace di rascriverlo facendoci rivivere davvero quei momenti.
E poi per il messaggio..semmai ci fosse stato bisogno di ribadirlo.
Commento di: cronografo il 05-03-2009 14:42
Vedo sempre piu' spesso dei "proiettili" caricati su armi "non controllate". Sempre piu' cavalli messi sotto il sedere di chi a malapena riuscirebbe a guidare un ciuccio, ed ho molto rispetto per l'animale. Alcuni motociclisti non si rendono per niente conto di cosa possono combinare a se' e agli altri. Purtroppo le conseguenze in tante maniere le paghiamo tutti. Un saluto. CRONOGRAFO
Commento di: streghetta59 il 05-03-2009 19:44
Sarà che molti ragazzi e ragazzini, appena possono, comprano (a volte contro la volontà di chi ne sa più di loro, o per esperienza o per paura) moto che paiono quelle di Rossi o di Biaggi e compagnia, senza nemmeno sapere se riescono a controllarla, sia nel peso che nella potenza...
Quasi come se comprare una moto più piccola di cilindrata li smuinuisse, li facesse sentire meno "maschi", meno "potenti", anzichè più intelligenti... più furbi...
Ci vuole esperienza, per portare una moto, e l'esperienza (come tutte le cose) si fa cominciando dalle piccole cose... impossibile scalare una montagna come l'Everest se prima non si è saliti all'Abetone o sulle Dolomiti...
Bravo Michele, hai raccontato un episodio che mi ha lasciata "di ghiaccio" mentre leggevo, i brividi di paura che hai assaporato li hai descritti benissimo e sembrava di provarli io stessa!
Se penso a quante volte si rischia la vita in moto verrebbe voglia di non salire più in sella, ma basta ricordarsi, prima di accendere il motore, di accendere il cervello!

;-)

Paola
Commento di: paul57it il 06-03-2009 11:59
bellissima esposizione di come si possa passare da una piacevole "uscita" in moto a quella che poteva diventare una uscita definitiva dalla vita, l'adrenalina si consuma in quei momenti e in due righe vi racconterò quel che mi è successo il 16 di gennaio..........circa le 17,30 di un venerdi freddo ma ero in moto in una strada di Torino; è quasi scuro e vengo urtato nella ruota anteriore da una macchina, provo l'asfalto per una decina di metri e mi fermo, la macchina non si ferma e non ricordo bene che modello fosse, mi rialzo e perdevo sangue dal naso e mi faceva male il torace, non si ferma nessuno per minuti, dopo 3 minuti circa dolorante e appoggiato alla meglio si fermano due ragazzi che mi alzano la moto dicendomi che sono dei motociclisti.........le macchine passano e vanno oltre, due gentili signore a piedi si fermano chiedendomi se era il caso di chiamare i soccorsi e diniego( non so se per orgoglio o per stupidità), arriva un amico nel frattempo e salgo sulla "moto" e la sua anima mi chiedeva di portarla via da lì............e arrivo in garage e finalmente vado in ospedale dove a parte le varie botte a caviglia, ginocchio e spalla mi riscontrano la frattura della VI e VII costola destra.................grazie automobilista