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Mi presento
Scritto da TORN - Pubblicato 19/02/2009 22:29
Dalle 'fumose' e rumorose... al boxer...

Ho 54 anni, vado in moto da 40 , ogni tanto mi capita di ripensare agli "esordi" e oggi mi è venuta voglia di metterli in comune nella ipotesi di trovare esperienze analoghe... tralascio i cinquantini che mi hanno accompagnato agli inizi, parliamo di moto vere...

La prima moto (guidata senza patente per una estate intera...) fu una Guzzi: non riesco a ricordare il nome (Fringuello ? boh...) era circa 80 di cilindrata a 3 marce: una prima cortissima e le altre due marce che la spingevano alla fantastica velocita di circa 70 km/h... (anche perché pesavo la metà di ora....) una estate fantastica in Sabina, su e giù per i colli... a fine estate un mio zio mi permise di "rubare" la sua moto: una Mondial Fuchs 160 cc 4 marce, ammortizzatore di sterzo a frizione, che sfiorava i 110 km/h... amore a prima vista, una moto da sogno per me, anche se risaliva al maggio del 1954 e quindi era più vecchia del motociclista... seconda estate da favola (ahimè ancora senza patente....): che meraviglia l'aria in faccia ed i capelli al vento... ero in vacanza ma facevo qualche lavoretto in campagna: la paga finiva tutta dal benzinaio....

Finalmente arrivarono i 18 anni e la sospirata patente. Il giorno dopo aver superato l' esame di guida... gran volo in terra... le sospensioni della fida Fuchs non assorbirono una buca maligna in piena traiettoria in curva... gesso allo scafoide sinistro (per fortuna non quello del gas...) ... era un sabato di febbraio...

Tre giorni dopo, martedì mattina, con tutto il gesso, via a provare una Aletta Aermacchi 125... il giorno dopo una Morini Corsaro 150 cc elaborato...

Qualche mese dopo arriva la prima moto tutta mia: una Benelli 250 2C. Bicilindrico 2 tempi, 25 cavalli, 145 km/h a 7.000 giri/min.... ma nel frattempo avevo conosciuto Giampiero B. ex Squadra Corse Porsche, preparatore di moto derivate di serie: Ducati Desmo 450, Laverda 750 SFC, le prime hondine 500 Four... l'impossibile Kawa 750 ... Così accadde che la mia Benelli, perse peso, divenne monoposto, ai carburatori Dellorto da 22 mm si sostituirono dei Mikuni da 34, il manubrio divenne in due pezzi, la messa in moto a spinta... i cavalli oltre 40 a 10.000 giri/min ! Insomma un missile... fedele compagna di viaggio (nonostante le marmitte ad espansione senza silenziatori... che venivano però ripristinati nei centri abitati...), la moto delle piccole consuete sfide/scommesse tra ragazzi, le interminabili corse per strade di collina e montagna in cerca delle 4 pieghe come si deve... Una moto da corsa in giro per le strade: con il barattolino dell'olio 2T nel codino per poter rifornire con la super...

Dalla Benellina il salto fu grosso e salii in groppa ad una Laverda 1000 3C . La mia prima quattro tempi, all'epoca un mostro di potenza con i suoi 82 cavalli. Doppia sella (mono e biposto) doppio scarico (normale e due in uno a tromboncino che ricordava tanto il rombo della MV ...). Con la 1000 ho scoperto i viaggi di lunga percorrenza ed il casco sempre in testa (ma come era bella l' aria in faccia...)... però quanto pesava... e che casino farla girare nei tornanti con quella prima da 85 all' ora senza l' iniezione... Con la moto successiva dimezzai la cilindrata: una Ducati Pantah 500 che aveva ricevuto una curetta ricostituente dalla N.C.R. Con la Pantah ho ancora il mio personale record Anzio-Padova 530 km in 3 ore e 40 minuti...

Maneggevole come una bicicletta, anche questa configurabile 1 o 2 posti, consumi bassissimi...ma quanto vibrava.... dopo 150 km sembravi malato di parkinson.... Ho venduto la Pantah per acquistare una delle moto italiane meglio fatte e meno comprese: la Guzzi Lario 650 4 valvole per cilindro...
Confortevole, veloce. maneggevole al punto che in discesa tremavano anche le maxi giap... peccato che dopo 60/70 km veloci, in autostrada, si creava una depressione nel carter motore con conseguente vistosissima fumata blu dagli scarichi... Grandi spaventi e niente più però...

Dopo la Lario fu la volta di un altra bellissima moto italiana: la Ducati 907 i.e.
Per me fu la prima moto ad iniezione elettronica, 6 marce, una comodità incredibile, poche vibrazioni e affidabilità assoluta. Due anni di felicità. Poi, per qualche anno, smisi di andare in moto: troppo pericoloso (e intanto correvo nei rally....) ma la passione è troppo forte e ritorna sempre... Acquistai la mia prima giap (dopo averne usate uno sterminio...) la Honda CBR 954 . Da qui in avanti è storia recente e non servono commenti: dopo la 954 fu la volta della 1000 CBR (e di una Kawa 500 ER5 per la città ).

"Svampata" la CBR 1.000 (mio figlio ci ha fatto una curva di troppo: la prima...) da un anno in qua, con cambio di tipologia di moto, è arrivata Ersilia, una BMW R 1200 ST. Dopo 11.000 km non so ancora se ho fatto bene o meno a scegliere una ST: mi mancano i cavalli dell' Honda ma ho riscoperto il piacere di viaggiare con mia moglie, e non è cosa da poco....

Questa è la mia "carriera" motociclistica, e la tua...

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Commento di: Valerio91 il 19-02-2009 22:35
letto tutto , bhè penso che devi ringraziare il tuo angelo custode ;)
benvenuto
Commento di: SuperCazzola il 20-02-2009 10:12
Complimenti per la "carriera"!

Hai vissuto l'epoca d'oro delle moto e sei stato in sella ad alcune alle più significative 2ruote della storia.
Commento di: Vos il 20-02-2009 11:01
Complimenti hai attraversato la storia delle moto,con i miti...
Commento di: cnd il 20-02-2009 16:30
Credo che abbiamo più o meno la stessa età perchè mi rivedo nella tua storia. Anch'io ho avuto un Benelli Motobi 250 , un 250 bicilindico 2T (che quando aprivi dietro tutto era azzurro) per poi finire la prima parte della mia storia con un Benelli Tornado 650 che per quanto riguardava le vibrazioni era il massimo.
Bei tempi, e quando racconti ti sembra di tornare nella preistoria............. ma era così.
Commento di: tabiotto il 22-02-2009 15:11
bravo, ne hai fatte passare di moto, continua cosi
Commento di: paul57it il 23-02-2009 12:17
ciao a tutti..........brevemente vi racconto la mia di storia, 52 anni e motociclista da 35 e mezzo; era il 1975 inizio con un boxer piaggio blu per prendere il patentino e passare alle targate con un Gilera 125 regolarità competizione(in verità era molto poco competitivo).....mi passavano i primavera ( i "vecchi" sanno di cosa parlo), e un KTM 175 e questo di birra ne aveva, l'anno dopo un beta 250 da regolarità...erano gli anni dei vari TGM, Ancillotti, ASPES Hopi,ecc.........arriva la naia e dopo il congedo la prima "grossa HONDA 750 CB Four " era il 1981 agosto e la destinazione CAPO NORD, tocca l'anno dopo alla boxer per eccellenza un BMW 100/7 e l'Italia in lungo e largo ed era l'anno della vittoria del 1982 in Spagna dei mondiali di calcio e la BMW mi chiese se gentilmente la accompagnavo in Spagna.
In modo autarchico compro la moto dei tantissimi km..........la Guzzi California 850 T3 circa 90.000 (quando l'ho rivenduta dopo averla comprata usata). Un brevissimo periodo di 2 mesi su una Honda Gold Wing 1000 dai consumi spaventosi per me ma bella..........
Mi fermo perchè mi sposo e compro una Honda XR 600 troppo tecnica per me e non si fanno km, è meglio una Honda 750 VF custom da sogno per quegli anni metà novanta......., ripasso a Guzzi con una SP 1000 (pessimo acquisto),.........nasce il figlio e mi fermo per 3 anni per passare ahimè allo scooter un italjet 250 con motore credo yamaha.........io sono un biker dalla ruota più grossa e ormai "stanco" da 5 anni ho una tranquilla e fedele kawasaki 500 en............orbene dopo credo non meno di 300.000 km all'attivo e diversi incidenti , l'ultimo il 16 gennaio scorso e due costole fratturate domenica 1 marzo sarò a Fossano (CN) per benedire la moto insieme con qualche centinaio di motociclisti che sentono dentro lei................la Moto. A tutti un saluto
Commento di: Vetro il 23-02-2009 17:45
Complimenti!

Spero di poter vivere qualcosa di simile alla tua esperienza!
Commento di: murderdna il 18-10-2010 02:00
Bella storia! Mi piacerebbe che anche mio padre non avesse mai smesso dopo la sua prima Ducati Elite 200cc.. ma l'ha fatto per amor mio e gliene sono grato!