Quando non lo sei,vorresti esserlo... Quando lo sei, poi ti ci senti...

Ebbene si: sono in un periodo di estrema riflessione...

Quando mi sono iscritto al Tinga, ero reduce da una storia, che nel bene o nel male, porterò sempre con me.
Tutt'ora, tanti sono i ricordi, i posti, le situazioni che ho vissuto con quella persona, ed ogni giorno, inevitabilmente riaffiorano.

Dopo il primo traumatico periodo, vuoi o non vuoi, inizi a riassaporare quella cosa chiamata Libertà; quando lo dici in giro, gli altri lo prendono per un ripiego, e pensano "Poveretto, sta sotto un treno...", ma la verità la sai solo tu.
Di botto sei libero, non devi più chiedere, avvisare, rendere partecipe o coinvolgere nessuno.

Passi bei mesi, un'estate spensierata, riallacci contatti con gente che non vedevi da tempo, alcuni anche perché non potevano vedere Lei.

Ti trovi a prendere tutto quel che viene, senza rinunce, oggi qui domani chissà..
Uno spettacolo insomma..., ti va tutto bene, alla grande, i week end ti volano, le cene con gli amici fioccano, quelle con "i parenti"... un brutto ricordo. Pensi quindi, d'aver raggiunto la perfezione.

Eppure c'è un Ma.
Ma alla prima difficoltà, al primo problema serio, la gente di cui ti sei circondato in questo periodo "sfrenato", sarà lì con te? Ti conosce abbastanza da saper come starti vicino? Sa quando compatirti e quando spronarti a reagire?
...E forse, ti rendi conto, che qualcosa di positivo c'era in "Quella lì", e adesso ne avresti bisogno.

Sei sempre convito che la libertà sia una gran bella cosa, però, non hai affatto raggiunto la perfezione come pensavi.
Ti manca quell'abbraccio da parte di una persona, che ti accetta e ti ama per quello che sei; anche quando il lavoro è una m...a, distruggi la tua Alfa Romeo, e pensi che il mondo intero ce l'ha con te.

C'è gente sposata che dice di invidiarmi, che farebbe volentieri a cambio.
Ci sono giorni, che anch'io vorrei aprire la porta di casa, e vedermi correre incontro un figlio tutto mio, avuto da una ragazza che da quando hai incontrato, ti ha cambiato la vita.

Ma poi, vedi tante cose, tante situazioni, che ti fanno dire... sto bene così.
Cose che ti scoraggiano a metter su famiglia, e ti spingono a pensare solo e soltanto a te; vuoi per le precedenti esperienze, vuoi perché i tempi sono cambiati.

E allora ti trovi ad ascoltare una canzone di Luciano Ligabue, per capire se, sei uno di "Quelli che una coppia è già una folla, e dicono che il cielo sia una balla...",  o di "Quelli che da soli ci stan stretti, e pensano che il cielo sia di tutti." E questo è un bel dilemma...

Forse la verità è soltanto una: non ci si accontenta mai...

Inseguiamo sempre ciò che non c'è, sputando sopra a quel che abbiamo, con la convinzione che oggi c'è e domani ci sarà. Ma non è così.

Forse è ora di rivalutare "quel poco che ci è toccato", e magari, scoprire incredibilmente, che tanto poco non è.