In una bella domenica di dicembre, il 21 per l’esattezza...

...non avendo il nostro Team dei ViterBikers organizzato una uscita di gruppo, io e la mia zav Santina, in ‘groppa’ alla nostra ‘mula’ Guzzi Nevada in uscita in solitaria, ce ne stavamo andando tranquillamente a ‘zonzo’ sulle strade Statali e Provinciali che percorrono le zone di confine fra Lazio, Umbria e Toscana. Panorami impareggiabili, lungo la Valle Teverina e, un’arietta più che frizzantina, le peculiarità della gita, quando ad un certo punto, così, all’improvviso da una strada secondaria, a malapena sterrata, esce in volo, a circa un metro e mezzo da terra, un qualcosa che ci investe in pieno.

Prima colpisce mia moglie sul casco e, di rimbalzo, si adagia sulla borsa da serbatoio, con la cartina stradale a fargli da sfondo. Scalo le marce, rallento e mi fermo poco più avanti, proprio in uno spiazzo al lato della strada, dove c’è anche una panchina. Scendiamo dalla moto, la metto sul cavalletto centrale, e un pò frastornati per quello che ci è successo, ci guardiamo negli occhi, dalla fessura del casco, che simultaneamente ci togliamo, e poi volgiamo lo sguardo verso quel “qualcosa” che ci ha investiti.

Faccio a mia moglie: “Ma questo cos’è un wurstel gigante, un salsicciotto, un cotechino?!”.
“A me sembra più qualcosa che assomiglia a un feto!”, risponde lei ancora più frastornata.
“Un feto?”, dico io.
Allora mi avvicino per controllare meglio la natura dell’ufo, e quasi inconsapevolmente gli chiedo :”ma chi sei, come ti chiami e, che ci fai in giro con questo freddo?”.
E lui, sorprendendoci non poco entrambi : ”Ma come, non mi riconoscete? Sono vostro nipote”.
“Nostro nipote?”, fa mia moglie.
E io di rimando: ” Ma se noi abbiamo due figli che non sono neanche sposati. Per la verità la femmina è fidanzata seriamente. E’ appena ritornata col suo ragazzo da un viaggio in Messico. Si sono presi una bella vacanza, dopo otto mesi di duro lavoro. Hanno una voglia di viaggiare, e poi a marzo devono ripartire, ma per lavoro. Figurati se stanno a pensare ad un figlio o ad una figlia”.
Continuando nell’insolita discussione :“E poi, noi ancora non siamo in età per essere nonni, guarda, scorrazziamo in moto come due giovanotti di prima peluria”.
“Vabbene, vabbene, ma ciao nonnini”. E con queste ultime parole il “salsicciotto”, che non ci ha neanche detto il suo nome, ritorna in volo.

Riprendiamo il viaggio, e sento che il bicilindrico non ancora caldo borbotta un po’. Per me, penso nella campana del mio casco, ma la stessa cosa starà facendo mia moglie, quel “salsicciotto”, pure bellino devo dire, si è sbagliato. Forse sapendo di avere i nonni motociclisti, ha preso il primo motociclista che gli è capitato a tiro e ci si è buttato a peso morto, facendogli il classico scherzo da “prete”.
Ormai si stà facendo buio, il display del cruscotto segnala 4 gradi, i raggi, di un sole coperto dai Monti Cimini, si vedono a tratti, ma tra pochi minuti saremo a casa. Al calduccio di casa.

Mentre mia moglie sale, io rimango nel garage a sistemare il tutto: pulitura visiere e caschi, controllo bullonerie, spazzolata ai giubbotti, ecc.
Sembra tutto a posto, posso risalire anch’io. Apro la porta, chiudo in fretta per non far entrare il troppo freddo, e in mezzo alla cucina, in piedi, vedo mia moglie, con Fabiana, nostra figlia, la quale mi porge due foglietti, che sembrano ricevute (Stai a vedere che mi tocca pagargli pure il meccanico).

Vagliate attentamente, le ricevute sono si ricevute, ma di un laboratorio analisi, le quali riportano : sig.ra Nome /Cognome- test urine di gravidanza : positivo; test sangue di gravidanza:positivo.
Non credo ai miei occhi, e torno a pensare all’episodio del pomeriggio. Allora il Wurstel non era tale, ma……E si, come l’Angelo dell’Annunciazione nell’opera di Leonardo.

E fu cosi, che Cardellino54 e Zavorra, ebbero in dono la copia della chiave di accesso per entrare in quel mondo, fatto di persone scricchiolanti nelle articolazioni, ma sagge nel dispensare sentenze.