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Rock my Bike - il Blues
Scritto da sorrow - Pubblicato 18/11/2008 11:47
Mi riallaccio ad un topic sul Blues per esprimere alcune idee a riguardo.

La musica è quella cosa di cui nessuno può fare a meno. Ci fa compagnia, ci emoziona, sottolinea stati d'animo e ci ricorda momenti del passato. La musica è un fiume fatto di tanti rami e confluenze da sbalordire chi se ne accosta per la prima volta dal punto di vista storico.

All'inizio fu solo percussiva, poi l'uomo si appropriò dei suoni e vibrazioni della natura e cercò con ciò che aveva a disposizione (legni, corde, gusci di animali ecc...) di riprodurre i suoni che il mondo li forniva.
Ben presto si formò una idea della musica e cominciò a confezionare i suoni in schemi sempre più complessi, a creare strumenti sempre più complessi e raffinati ed infine a codificare la musica secondo criteri condivisi.

Il blues è la musica che, in soli 200 anni, ha compiuto questo percorso. Il blues nasce dai canti degli schiavi d'america che, provenienti da varie regioni dell'africa, cercavano di comunicare tra loro, durante il lavoro, emettendo urla, lamenti, grida che, rifacendosi alle proprie esperienze africane, permettessero loro di avere una comunicazione non decodificabile dai bianchi. Nacquero così i Field Hollers, gli Shouts, i Laments. Molto più tardi, quando i bianchi concessero l'uso di rudimentali strumenti ai propri schiavi. Nel frattempo i neri avevano imparato la lingua dei bianchi ed avevano avuto anche l'occasione di sentire la musica bianca, quando c'erano le feste nelle grandi case coloniali nelle varie piantagioni.

Questo influenzò parecchio la percezione musicale dei neri che cominciarono a mescolare le loro radici africane con la musica del nuovo mondo. Ascoltavano musica irlandese, musica classica, musica da banda e da camera. Principalmente la musica da ballo irlandese (la Gira) suonata con il Fiddle, un violino di basso pregio spesso suonato appoggiandolo su un fianco.

Nei pochi momenti in cui veniva loro concesso, i neri suonavano improbabili chitarre accompagnando il canto spesso triste per la lontananza dalla madre Africa e per le condizioni nelle quali versavano.
Blues, avere i Blues. Nel gergo avere i Blues (o Blue Devils) significa essere in una profonda situazione di prostrazione per l'avverso destino e l'impossibilità di affrancarsi dalla schiavitù.
Gli argomenti erano sempre affrontati con paragoni, parabole e similitudini per non far capire ai bianchi il vero significato delle loro canzoni.

Spesso si connotavano con caratteri spiccatamente sessuali (il treno che "perfora" la galleria, il "martello" che penetra la roccia ecc...) o con elementi presi dalla Bibbia, come la fuga degli Ebrei dall'Egitto che, come è ovvio, conteneva il germe della speranza per una ipotetica loro liberazione.

In questo periodo si aggiunsero ai temi africani e irlandesi, anche i temi religiosi. Nacque così il genere Spiritual e Gospel. Alle porte del 1800 si aggiunsero altri strumenti come la tromba, il contrabbasso, la cornetta, il clarinetto, la batteria. A New Orleans si sviluppò, anche se non è certo che sia proprio nato li, il Jazz. Il jazz è una costola del Blues che ha fatto dell'orchestra l'elemento trainante. Con l'orchestra si potevano suonare molte più cose che con una chitarra ed un'armonica. Molto del primo Jazz viene dal Blues e dal Ragtime della metà dell'800. Il blues, cosiddetto rurale, non morì a causa del Jazz, ma si sviluppò secondo diverse direttrici. Dal sud degli Stati Uniti iniziò una lenta migrazione insieme ai neri che piano piano venivano "liberati" dai padroni bianchi. Questa migrazione portò il Blues nel vicino Texas, in California, in Michigan fino a New York. Dopo la guerra di secessione e la liberazione di grandi masse di schiavi il Blues, come il Jazz, ebbe una enorme fioritura in tutti gli USA.

Rimase il Blues Rurale nelle campagne, con i musicisti che quasi sempre si accompagnavano con chitarra e, talvolta, armonica e DoBro. Nelle città, dove i neri erano la grande schiera di operai nelle fabbriche della Ford o General Motors, il blues prese una connotazione più acida ed aggressiva rispetto a quello primigenio. A New York o Kansas City prese una forma di maggior intrattenimento tanto da definire una parte di questo Blues come il Blues "allegro". Una contraddizione in termini, ma non così lontana dal vero. Esistevano sempre le famose 12 battute, ma gli argomenti trattati erano spesso "annacquati" rispetto alle versioni più arcaiche.

Dagli anni trenta del 900 ci fu un periodo di oblio ed il Blues rimase un fenomeno locale e solo qualche raro "race Record" (i dischi per i soli neri) usciva con un Blues. Solo venti anni più tardi ci fu un primo Revival del Blues e un manipolo di talent scout si riversò in campagne e città per riportare alla luce i vecchi artisti del Blues. Molte registrazioni furono effettuate nelle case dei sorpresi musicisti. Veniva allestito no studio di fortuna che consisteva in un registratore a bobine ed un microfono.

Molti rari reperti del "vecchio" traditional blus sono arrivati a noi da quelle registrazioni. Gli artisti si prendevano uno o due dollari a pezzo e tanti saluti ai diritti d'autore.
Fino agli anni 60 è durata la caccia al Bluesman "d'annata" ed è in questo momento che anche artisti bianchi hanno cominciato a scoprire il fascino del Blues. I Rolling Stones dei primissimi dischi, John Mayall, Alexis Korner e tanti altri. Questo periodo fu chiamato Blues Renaissance o Blues Revival.

Tra i vari momenti di gloria e altri d'oblio si è sviluppata la leggenda del Blues.
Molte formazioni si sono confrontate con il Blues, pur non essendo gruppi Blues. Quasi tutti i grandi del Rock hanno nel loro repertorio almeno un blues: Beatles, Rolling Stones, Pink Floyd, Doors, Who, Led Zeppelin, Deep Purple. Certo non è il Blues delle origini, ma è quel Rock-Blues che tanto ha dato al panorama musicale di questi ultimi decenni. Stevie Ray vaughan, Eric Clapton, Muddy Waters, John Lee Hooker, BB King e tanti altri hanno preso il Blues e lo hanno rivoluzionato per farne una musica fruibile ai più senza tradire le radici della Musica del Diavolo.

Questo breve e frettoloso articolo non è che il riassunto del riassunto del riassunto delle milioni di cose che meriterebbe questo argomento, ma non è questa la sede. Per chi è interessato ci sono decine di libri (quasi tutti ottimi) sul Blues dalle origini ad oggi.

S O R R O W
 

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Commento di: roby67 il 18-11-2008 13:11
ottima argomentazione, sei proprio in vena di scrivere!!
chiaro, semplice,
come non condividere
anzi, e' un art, da rileggere con soddisfazione!!

BRAVO!!!

ciao amico centauro!!
roby67
Commento di: sorrow il 19-11-2008 00:03
Grazie, amica centaura!!!!!
Aughhhhhhhhhhhh!!!!
Commento di: puppet il 18-11-2008 22:57
Caspita se ne sai!!! Complimenti!