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L'erede
Scritto da hanno - Pubblicato 07/11/2008 09:26
In moto sempre: e la famiglia ?

Chi è il più temibile avversario del motociclista? L’automobilista frustrato? Il camionista distratto? La macchia d’olio? L’agente armato di Telelaser? No.

Considerate cosa si nasconde dietro alcuni annunci che occhieggiano qua e là nei siti specializzati e nelle riviste, roba del tipo: “gsx-R 2007 perfetta da vetrina qualsiasi prova. Causa paternità vendo Euro xy…” ? Interi destini sono celati tra quelle righe!

Come quello di Luca (Lucky nel “giro”). Luca è uno dei pochi citati ad esempio, uno realmente e profondamente invidiato nel Gruppo. Luca sta con Serena, anche lei motociclista convinta. Serena ha addirittura la custom, sua. Luca si è sposato con Serena (corteo nuziale di ventidue moto…). Luca è diventato papà ed è rimasto motociclista. Anche Serena è diventata mamma quasi senza scendere dalla Marauder.

Comunque, il neonato non era ancora denunciato all’anagrafe, che già circolava in rete la prima foto di Sascha: in braccio a Mammà sulla Marauder! Il bimbo non si reggeva in piedi che già faceva un po’ di sterrati sugli argini del Tagliamento, stando a cavalcioni del serbatoio della Suzuki, tra le gambe di Papà.

E allora proviamo a portarci Junior per strada sulla Gixxer - impensabile! Neppure l’apparato, peraltro così ricco di sfaccettature, del Codice della Strada sa che pesci pigliare, il codice ignora le esigenze dei bambini: chi riuscisse ad infilare in testa ad un lattante un casco omologato potrebbe portarselo dietro come passeggero, con l’unica avvertenza di non esagerare coi Pampers: con troppe imbottiture, Junior non arriva ai poggiapiedi.
Meglio non sentire i vicini: “Degenerato!” mormorano “Non merita una gioia simile”. “Barbaro!”

A quattro anni, comunque, Sascha ha ricevuto in regalo la prima tuta completa, vera pelle di canguro, taglia XXXS (c’è un sito di abbigliamento per nani – c’è davvero!). Attrezzato di casco con speciali imbottiture, seggiolino per moto con particolari poggiapiedi (comprato su Internet dalla Svezia, al costo di uno scooter cinese), l’anno dopo, mentre Serena era arrivata all’ottavo mese della nuova gravidanza, Sascha è partito con Papà, diretto al motoraduno di Villach.
A settembre, quando è nata Susanna, chiamata Suzi, (diminuitivo di Suzuki, come sbagliarsi?), Lucky ha comperato una Kawasaki munita di sidecar e l’ha battezzata “Enterprise”.

Il sidecar è un anacronismo post-bellico, ingovernabile per ineluttabili leggi di statica e dinamica, costoso come un’utilitaria di buona qualità, che tuttavia costituisce l’unica risposta alla domanda: “Che si fa, se Mamma Serena vuol venire in moto, anche lei con noi?” (e non si osa immaginare l’arrivo di Junior III…).
In capo a quattro sabati di smartellamenti nel garage, Lucky ha installato nel sidecar due seggiolini Chicco per auto, riscaldamento e ministereo per le Fiabe Sonore su cassetta, vintage 1967. La conversazione a bordo è garantita da un interfono a quattro vie.

Purtroppo, Serena è scappata di casa prima del varo dell’Enterprise.
Si è portata via anche i bambini e, il giorno dopo, ha mandato suo fratello a riprendersi la Marauder (e le Fiabe Sonore)...

Fabrizio - Icio, nel giro - è sempre stato motociclista, Ducati, che altro? sempre in tuta di pelle, sempre con casco, guanti e stivali; anche a letto, si mormorava.
Improvvisamente, Fabrizio è diventato Papà. Essere padre significa girare in bagnarola… cioè in auto, semplicemente veicoli con due ruote di troppo, odiati dai motociclisti. E Fabrizio? eccolo qua: ieri con la 999 sulle Dolomiti, oggi con la Fiesta dal pediatra. Con Paola e Baby dalla Nonna. Con Paola, Nonna e Baby all’Ikea. In coda come una fila di salsicce. Manca l’aria, in una bagnarola. Icio diventa sempre più triste. Ha venduto lo Stallone Rosso senza voltarsi a guardarlo.

Figli e Moto: semplicemente non vanno insieme. Ma chi è Motociclista una volta, al massimo entra in una specie di vita latente. Il Demone a due ruote, profondamente nascosto nell’anima sta semplicemente in attesa – o in agguato…

Junior cresce, l’amico che ha una V-Strom che usa pochissimo c’è; la giornata tiepida pure; mammà è a far spese con l’amica. Presupposti ideali per un piccolo assaggio.

Il padrone della moto è proprio piccolino, il casco calza quasi a pennello, Paola ha il piede piccolo e potrebbe prestare gli stivali, sia pure senza saperlo. Si convengono le segnalazioni di bordo: due botte nella schiena di Papy, uguale: Alt!
E via che si va! Junior scopre il sorriso del padre nel retrovisore e saluta, un po’ emozionato. Cento metri e tre cazzottoni nelle reni di Papy. Quello è Michele: “Ehey, Miky!”

Viaggiare in moto con un bimbo vuol dire soprattutto essere preparati ad arresti imprevedibili; oltre i saluti a Miky, oltre a tutte le pecore che passano sull’argine, oltre ai pompieri, oltre alla sete… un bimbo in moto vede molte più cose che dal finestrino della bagnarola e quelle cose sono da condividere, subito. E poi vuole esplorare, tentare, scoprire tutto, servirebbero altre due mani, solo per reggersi.

Si sa di genitori che legano i figli alla moto con gli elastici da bagagli; l’effetto è del tipo: “Hai visto? L’Uomo nero se lo è preso, quel bimbo cattivo…”.

Quindici chilometri per la Prima sono sufficienti. Papy è raggiante, Junior, curiosamente indifferente.
Mamma Paola, rientrata prima del previsto, è furiosa ed atterrita. È anche offesa: doveva proprio venirlo a sapere dai vicini? (Sempre quelli di “Degenerato!”, “Non merita una gioia simile”. “Barbaro!”...).

Junior, prima di assistere alla lite, va in cerca del pallone e se ne va a giocare fuori; di fare un altro giro in moto non ha più parlato ma per Natale ha chiesto un’automobilina.

Col motore vero.

Lamps
 

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Commento di: NonSoloMoto il 07-11-2008 10:19
c'è una terza opzione.... la mia :-)

...il figlio cresce diventa maggiorenne e comincia la sua vita. Il papà sempre innamorato delle due ruote... se la ricompra e ricomincia ad assaporare quello che non aveva mai dimenticato.

e questo mi sembra un finale leggermente meno triste :-)))

ciauz
Commento di: dart76 il 07-11-2008 12:04
Fantastico! credo che se avrò mai una famiglia mia come te, terrò la mia "vera bimba" sotto un telo ad aspettare che il "papà" torni...
Commento di: Ludo237 il 07-11-2008 14:22
io ne ho un altra , non fare figli
Commento di: NonSoloMoto il 10-11-2008 10:29
be, questo è opinabile. Seguendo questo concetto allora meglio non sposarsi oppure non innamorarsi, oppure in definitiva.... meglio non nascere!! :-((


ciauz
Commento di: kawapio il 07-11-2008 13:13
Ieri è mancato Michael Crichton, avvincente romanziere.
Tu hai la stoffa per sostituirlo: racconto letto d'un fiato.
Bravo.
Commento di: hanno il 08-11-2008 13:22
Grazie

Forse ne metterò in rete qualcun altro

Lamps
Commento di: hanno il 08-11-2008 13:28
Dimenticavo: Crichton è LEGGERMENTE più bravo...

Lamps
Commento di: PATATA il 07-11-2008 14:09
Io sono diventato papà al 2 di agosto di quest'anno. Tutti i week, fino a che la zav non è rimasta incinta, li abbiamo passati in giro sulla nostra amata dueruote. Non si facevano mai meno di 400km. Poi, ovviamente, la zav si è dovuta fermare. Ho detto: "va bè.... andrò via da solo, qualche volta".
Mai frase è più errata. Tu ti vesti, sei pronto, con il sorriso sulle labbra. Ti avvicini a lei per darle un bacio prima di uscire e lei è li, che ti guarda peggio di una carcerata. Ti saluta, ma nei suoi occhi leggi lo sconforto. Tu a divertiti, io segregata in casa. Non è giusto.
Io sono uscito lo stesso (quelle poche volte) ma sono rimasto tutto il giorno con la tristezza dentro di me perchè lei non c'era. Tanto da non essre capace più di guidare. Le curve, quando sei solo, dopo che hai sempre viaggiato con un'altra persona seduta dietro, non ti vengono. Manco se sei valentino rossi.
Ora la moto la uso per andare a lavoro, ma sto valutando seriamente l'ipotesi, ad inizio di stagione, di venderla.
La zav non ha la patente, di sidecar non se ne parla ed lasciare un mezzo "quasi fermo" in garage fino a che la piccola non tocca sulle pedane, e comunque fino a che non compie i 7 anni non me la sento. Poi sicuramente me la ricompro.
Commento di: kawapio il 07-11-2008 16:11
Patata, hai perfettamente centrato il dilemma d'amore.

Commento di: PATATA il 09-11-2008 07:29
"moto o figli? questo è il problema....
Mi sono veramente accorto che le due cose, per i primi anni del piccolo/a non vano d'accordo. sono tutta la sattimana fuori casa per lavoro (ed io ho la fortuna di tornare a casa anche a pranzo per un'oneratta), quindi durante i week, si ho la voglia di prendere la moto ed andarmi a fare un giro, ma ho anche tanta, tantissima voglia, di spupazzarmi per bene mia figlia (e prchè no, dare anche una mano alla zav). Mi trovo davanti a questo bivio tutti i santi week e scelgo, utimamente, sempre l'amore per mia figlia (come è giusto che sia).
Comunue, volevo cogliere l'occasione di questo mio secondo intervento per fare ulteriori complimenti all'autore dell'articolo. Lo si legge molto volentieri e con il sorriso sulle labbra.
Commento di: kauicoma il 07-11-2008 14:56
l'anti-erede

a quattordici anni non c'era modo di farsi comprare il motorino e, comunque, intorno non avevo amici smanettoni quindi non feci nemmeno troppe pressioni (sarebbero comunque state inutili)
a diciotto ho preso la patente B e nei fine settimana - quando potevo, quindi neanche tutti - andavo in giro in auto. poi ne ho comprata una mia e così via.
quando è nata mia figlia ho avuto una regressione (o un'evoluzione?), sarà stato veder lei che giocava, sarà stata voglia di evasione, forse voglia di mettersi ancora in discussione dopo aver raggiunto vari traguardi (lavoro, famiglia, una certa stabilità...), tant'è che ho comprato un 50ino.
dopo un anno mi sono rotto le scatole ed ho comprato un KLE500, che da neofita credevo che gli "enduro" fossero un po' più abbordabili per cominciare.
dopo un altro anno mi sono accorto che l'impostazione di guida alta e le gomme tacchettate non facevano al mio caso, e così sono passato alla ER-6n che, devo dire a dispetto di quelli che storcono il naso, è veramente piena di pregi. non ultimi l'economicità di acquisto e di gestione.
A volte vado anch'io ad accompagnare e/o prendere mia figlia alla scuola materna in moto (mentre lei e madre sono in auto) e tutti i suoi compagni tra i 3 e i 5 anni mi guardano con tanto d'occhi e Anna (mia figlia) è diventata popolare per merito della propria simpatia e - un po' - per il babbo motociclista, che ce ne sono pochi.
tenete duro, papà motociclisti!
lo so bene che pupi, madri, nonni, ecc.ecc. sono ostacoli peggiori di quelli che si trovano per strada, ma ne vale la pena....
magari dovremmo organizzare un raduno "tinga-papà", riservato ai genitori motorizzati (il "tinga-mamma", magari, lo pensiamo per una prossima volta) e chinque voglia esprimere solidarietà a questa vessata categoria su 2 ruote...........
ssaluti.
Commento di: thetruth92 il 07-11-2008 16:02
ho comperato una moto nonostante tutti i conoscenti mi dasssero contro... penso (spero) che riuscirò a resistere a un figlio...
Commento di: Refosco il 07-11-2008 17:37
Hai scritto molto bene quest'articolo, è stato molto piacevole da leggere. Secondo me un padre senza sorriso è dannoso all'erede ed alla coppia. Meglio mostrare al figlio cosa voglia dire avere una passione, soprattutto in questi tempi dove questo è un sentimento che è latitante o che è mal indirizzato. Certo non dev'essere un motivo di sottrazione di tempo-qualità all'erede, ma questo vale per la moto come per ogni altra attività. Non è facile, ma chi l'ha detto che la vita da adulti lo sia? Io d'inverno porto a scuola con l'Opel Zafira mio figlio, che si ammala con una facilità sconfortante, e proseguo per il lavoro. Se posso, torno a casa, cambio mezzo e vado in moto al lavoro. I motogiri sono ridotti, ma me li faccio bastare. Il sorriso dentro ce l'ho sempre. Bilanciare doveri e passione è un gran segno di maturità. Fingere di avere sempre 18 anni è sbagliato tanto quanto abbandonare il destriero senza voltarsi.
Commento di: brenno62 il 07-11-2008 18:35
E' normale che i figli cambino la vita però danno altre soddisfazioni. Basta aspettare l'età giusta...mio filgio maggiore ( 17 anni) ha ormai il suo motorino ( ma è appassionato d'auto sigh ) mentre mia figlia di 15 anni ha la "piega" nel dna...quando è dietro come zavorrina è un incubo: vorrebbe che piegassi la vufera fino all'inverosimile, quasi sfidare le leggi di gravità, quindi penso sia solo una questione di tempo.....A Milano c'è un detto popolare che recita: "Suc e melun la sua stagiun" che tradotto vuol dire: ogni cosa a suo tempo...
Per concludere: mai vendere la moto, è la nostra vita, il nostro sfogo, il nostro momento di gioia...è vero esiste anche altro ma....i figli crescono e si fanno una vita propria e non è giusto perdere TUTTi gli interessi...


Lamps
Fabio
Commento di: PATATA il 09-11-2008 07:33
Come giustamente dici tu, non bisogna perderli del tutto, però bisogna, nella vita con dei figli, fare delle scelte. Le quali, quasi sempre, portano ad una rinuncia "temporanea" di alcuni interessi creandone di conseguanza altri di diverso tipo e che magari non ci saremmo mai aspettati di avere.
Commento di: Ospite il 10-11-2008 03:01
E poi c'è chi compra la moto (Monster 695) quando la prima figlia ha due anni e mezzo, e quando il secondo figlio ha 7 mesi pensa di cambiarla per una 848... ;-)
Commento di: BandanaNera il 13-11-2008 08:18
Anche il mio 11enne d'assalto era molto popolare, ai tempi delle elementari, quando lo andavo a prendere con la mia Bianca&Rossa (e poi con la Rossaebasta)... e dovevate vedere la sua espressione tra il tronfio e il concentrato quando si metteva il casco prima di salire!!!, cosciente che tutti gli altri lo stavano a guardare invidiandolo...
Ogni cosa ha dentro di sè un'opportunità: la moto può servire -come è stato scritto- ad insegnare cos'è una passione, e anche a coniugarla con la ragione (casco e giubbotto con protezioni SEMPRE, anche per andare a scuola!). E anche ad insegnare a temperarla con le esigenze altrui (leggi la mamma che di moto non ne vuole sapere).
Se poi trovi un compagno di motogiri pure lui coniugato e con figlio maschio coetaneo.... finisce che scatta il giretto misto: le mogli in auto e i papà con figli in moto. Così, se i pargoli si stancano, il ritorno possono farlo in auto....
Per HANNO: ho sorriso di gusto con il tuo racconto.... veramente bravo! (i vicini benpensanti mormoranti sono veridici in un modo quasi tragico....)
Commento di: MAK1 il 13-11-2008 10:11
molto ben scritto, e per molti aspetti riflessivo; ma forse non condivisibile del tutto.
Non ho ancora figli ma non manca tanto, il mio squadrone sta già sfornando.
c'è chi venderà la moto....credo!
ma io per ora non condivido, il figlio non è una cosa della tua vita, bensì è una vita, certamente ha bisogno di attenzioni e cure, ma non pretende la tua di vita, ha la sua.
Ritengo che non bisogna perdere di vista la nostra vita e le nostre passioni, per buttarci a capofitto nella vita di qualcun-altro; che prima o poi camminerà da solo e noi a quel punto saremo fermi ci guarderemo e non ci riconosceremo.
La moto resta in garage, e quando c'è l'occasione, giretto, se necessario 2/3 ore il pupo lo tiene la nonna o altri.
Commento di: AlbertoSSP il 13-11-2008 10:42
SCUSA MA... E I NONNI A COSA SERVONO??? :-)
Certo, per un paio di anni non si può andare ai motoraduni e stare via giorni interi, ma un giretto di un pomeriggio lo si può fare!

Se poi oltre ad avere tu la moto hai la fortuna (come il sottoscritto) di avere una sorella con una 883, un cognato con una Heritage, un padre con una BMW R50, una BMW R60 e una Laverda 750SF (Che "presta" agli altri miei 2 fratelli), capita che si parte in 6 moto e una multipla (con, a turno, una delle mogli che guida e i 5 figli/nipoti) e si gira tutta l' italia!
Commento di: corsara il 13-11-2008 15:43
Bellissimo il tuo articolo e soprattutto cosi veritiero.......

io, neo-motociclista da 8 mesi, con la passione per la moto da 20 anni, sposata e mamma di due bambini di 7 e 10 anni,

il mio consiglio? neo-papa' non vendete la vostra moto alla nascita dei vostri figli, vendereste con lei un pezzo di voi stessi, non credo sia questo che vogliono ne vostro figlio ne la vostra compagna.....

piuttosto potreste godervi vostro figlio un sabato pomeriggio intero lasciando uscire la mamma con le amiche per negozi o cos'altro desidera e vedrete che lei, nel ringraziarvi non esitera' a dirvi, "vai pure sabato prossimo a farti un giro in moto con i tuoi amici", credo che sia una ottima dimostrazione di amore reciproco....

quando c'e' un raduno a cui tenete cosi tanto, chiedetele con slancio di partecipare con il piccolo, loro in auto e voi in moto, cosi la famiglia potra' stare ugualmente insieme e non vedo controindicazione alcuna.....

certo le rinunce ci sono, con i figli, ma per una passione come quella per la moto credo si possa scendere a qualche compromesso, a me sapere di averla in garage che mi aspetta per il prossimo giro, (chissa' quando) da' un'emozione fortissima, mai e poi mai la venderei, ho perso troppo tempo senza di lei.......

ciao corsara