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Una giornata nella Natura
Scritto da mary69 - Pubblicato 13/04/2008 14:04
Il sapore della natura. Per una volta assaporato senza il casco e senza la mia moto.

Oggi pomeriggio non ho voglia di uscire in moto. Non ho nemmeno voglia di andare a fare la vasca con le amiche in centro per vedere le vetrine e le nuove collezioni per la stagione primaverile che si sta aprendo. Oggi uscita alternativa: voglio andare a vedere la collezione primavera-estate che la Natura ha preparato per quest’anno.

Calzo le mie scarpette comode da trekking e mi incammino verso quel sentiero sterrato che corre in mezzo alla campagna.
Dieci minuti di marciapiede che costeggiano la strada del mio quartiere, poi ecco la svolta a destra che mi porta in mezzo alla natura.

Il sentiero è costeggiato da due file di alberi. Alzo lo sguardo e noto i rami che che si stagliano verso il cielo azzurro come braccia pronte a succhiare la vita dal sole e ad esternarla nelle loro gemme. Rami di alberi diversi che si intrecciano gli uni agli altri, si abbracciano senza discriminazioni di specie, formando reticoli che creano una sorta di arco continuo che copre il sentiero.

Terminata la fila di alberi ecco che si apre la campagna, con i campi pieni di erbetta verde talmente fresca e invogliante che mi verrebbe voglia di togliermi le scarpe e camminarci in mezzo.
Il cammino prosegue tra alberi e cespugli ognuno dei quali presenta i propri tesori colorati: fiorellini bianchi, gemme verdine, gemme più scure, fiorellini gialli. I profumi si mescolano dando luogo ad un profumo delicato che supera in gradevolezza quello delle migliori case cosmetiche.

Ed ecco a destra una macchia gialla: ma quanti sono quei fiori? Non posso resistere e salto il fosserello per entrare nel mezzo di quella macchia colorata. E mentre accarezzo i fiori vedo e sento il ronzio di tante api che si stanno dando da fare volando di fiore in fiore per impollinare ognuno di essi.

Torno sul sentiero e chiudo gli occhi. Mi sento in mezzo alla natura anch’io. Con i miei sensi riesco a percepire il calore del sole che mi scalda la schiena, sento la brezza del vento che soffia dolcemente, odo gli uccellini cantare, odoro il profumo dei fiori. E soprattutto percepisco tanta, tantissima calma…

Apro gli occhi e proseguo il mio cammino raggiungendo un mini boschetto. Non posso fare a meno di fermarmi di nuovo per osservare cosa succede in quel micro-cosmo. Rumori tra le foglie evidenziano animaletti in movimento. Ecco un uccellino che si è posizionato a terra tra l’edera e che guarda in su: si sentono cinguettii diversi. Che la sua compagna lo stia chiamando? Infatti di lì a poco saltella su un ramo e poi si libra sulle sue ali fino a scomparire tra le foglie lassù…

Un altro uccellino invece ha deciso di camminare sul sentiero e saltella tranquillamente poco più avanti di me.
Altri uccelli sono in volo ma non sono gli unici: se osservo bene posso vedere tanti piccoli insetti intorno a me che volano, camminano o strisciano, costruendo anche loro il loro pezzettino di vita.
Tra di loro anche una piccola farfallina bianca….

Il sentiero continua: in fondo si stagliano i palazzi della città che però non ho nessuna intenzione di raggiungere.
Torno sui miei passi per rientrare alla base e continuo la mia osservazione al cielo limpidissimo che sembra ancora più azzurro nel contrasto con i rami degli alberi che salgono ad esso.

Sulla sinistra un vigneto: che bellini tutti quei filari in ordine perfetto aggrappati al loro palo che li regge! Mi ricordano tante ballerine di danza classica impegnate ordinatamente nei loro esercizi alla sbarra…
L’orizzonte ora è mutato: là lontano non appaiono più i palazzi della città ma montagne, alcune delle quali ancora con la cima innevata. E su di esse alcune nuvole lontane: ammassi di panna montata sofficissima sui quali vorrei un giorno poter nuotare ….

La camminata sta giungendo al termine.
Alcuni cespugli di lavanda non ancora in fiore da accarezzare per potersi portar via il suo odore, cespugli di rovi che nella stagione estiva offrono golosissime more da gustare.

Il tutto finisce quando torno a mettere i piedi sulla strada asfaltata. I suoni della natura vengono sostituiti dai rumori della civiltà: la pallina da tennis del circolo che rimbalza da un giocatore all’altro, l’automobile che passa sulla strada, il vociare dei bambini che giocano all’aperto, l’abbaiare di un cane in passeggiata col padrone.

Pochi minuti è durata la mia “vasca”, ma sufficienti per riempirmi gli occhi, il naso, le orecchie e il cuore dei doni della Natura.
 

Commenti degli Utenti (totali: 8)
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Commento di: Alibi il 14-04-2008 13:18
Scrivi proprio bene, complimenti!!!
Fin troppo, per dei motociclisti!!!!
Commento di: mary69 il 14-04-2008 16:27
Troppo gentile......Non sono io che scrivo bene: era l'ambiente che era davvero stimolante!
Commento di: ignifer il 17-04-2008 11:07
WOW,

gran bel post! come dire... ci voleva proprio 1 lettura così!

Complimenti!

Ciao ciao, Mimmo.
Commento di: mary69 il 17-04-2008 12:14
Grazie. Non c'entra molto con le moto, ma sono sensazioni belle anche quelle che offre la Natura, non solo la nostra adorata motocicletta.
Commento di: drFella il 17-04-2008 19:24
ebbrezza panica.
Commento di: mary69 il 17-04-2008 19:53
Consapevolezza di esser parte della natura e fermarsi ad ascoltarla.
Commento di: marcofe il 17-04-2008 22:15
Complimenti, un bel racconto che esprime tante emozioni che molto spesso dimentichiamo, che molto spesso non sappiamo cogliere nelle piccole cose che ci circondano. Siamo circondati da una cosa perfetta e meravigliosa che è la Natura: e noi siamo solo solo ospiti; e come tali ci dovremo comportare.
Commento di: mary69 il 18-04-2008 07:59
Condivido pienamente il tuo giudizio....