Progetto prevenzione Ting'Alive
Asfalto - Amico fedele e nemico giurato
Scritto da SiGMa83 - Pubblicato 12/12/2007 17:05
Descrizione dei vari tipi di asfalto, vantaggi e rischi anche in relazione alle condizioni atmosferiche

La sensazione di camminare con la moto ad un passo abbastanza allegro è sempre un piacere, specialmente accompagnati da qualche bel curvone invitante. Ma... Il pericolo più grande, nella maggior parte delle volte, oltre ad essere la presenza di altre auto o moto estranee che non rispettano il C.d.S. è dato sicuramente dalla presenza di un asfalto inaffidabile.

Attenzione quindi al tipo di asfalto che andiamo a "calpestare" con i nostri pneumatici, poiché esso può presentarsi in varie forme e colori. Vediamo quali sono.


Asfalto scuro

L'asfalto scuro e compatto rappresenta la sicurezza di mantenere un'andatura medio-sostenuta, in condizioni atmosferiche normali. Questo tipo d'asfalto favorisce l'aderenza delle gomme e anche con la pioggia aiuta a mantenere la strada (moderando la velocità) poiché è molto drenante. Questo tipo di asfalto si ottiene dopo un lavoro di rifacimento della strada, quindi non è molto frequente trovarlo, a parte sulle autostrade e tangenziali a pagamento (dove i lavori sono continui).
Attenzione però alle strade appena asfaltate! L'asfalto appena steso è drammaticamente pericoloso sino al primo benefico acquazzone! È bene perciò procedere con cautela...

Asfalto perfetto
Asfalto in perfette condizioni sulla Caserta-Salerno.

Asfalto consumato

Caso esattamente opposto è l'asfalto chiaro (in varie gradazioni di grigio, dal medio-scuro fino al grigio perla che indica un diverso grado di consumo, più chiaro è e più è pericoloso), sicuramente il peggiore. Sfavorisce totalmente l'aderenza dei pneumatici e può contribuire a scivolate pazzesche, anche in buone condizioni atmosferiche. Per questo tipo di asfalto è ideale affrontare le curve con basse velocità e (in caso di cambio manuale) con una marcia bassa a medi (o alti) regimi (cosa che aiuta l'aderenza). Attenzione però: mantenere il motore ad alti regimi a basse velocità può causare un'accelerazione brusca! Ciò potrebbe compromettere notevolmente la marcia... è bene quindi fare comunque attenzione. In media questo tipo di asfalto è quello più frequente da trovare, in gradazioni medie.

Asfalto consumato
Asfalto consumato mediamente.
Il pericolo insorge soprattutto nei primi minuti di una pioggia (Salerno).

Asfalto dissestato

È composto da piccoli dossi, buche e quindi, in genere, da un manto stradale totalmente dissestato, sul quale sembra di gareggiare su una pista da cross. Questo tipo di asfalto, oltre ad essere un'aggravante di quello consumato, porta alla rovina delle sospensioni della moto (o dello scooter), che con velocità elevate potrebbero danneggiarsi seriamente.

Asfalto dissestato
Asfalto dissestato. Il pericolo insorge sempre.

Vernici ed altri elementi

Ci sono poi degli elementi esterni o integrati nel manto stradale che procurano ancor più pericoli. La brecciolina è composta da sedimenti sabbiosi (di diverse misure e materiali) che creano un effetto sdrucciolevole estremo, eliminando quasi completamente l'attrito tra le gomme e l'asfalto. La pioggia o comunque l'acqua crea l'effetto "pattinaggio" (nei primi minuti, e prima che le polveri siano spazzate via) soprattutto in caso di asfalto consumato o che comunque ha perso quasi completamente l'effetto drenante.

Attenzione infine alle strisce bianche (pedonali e laterali) che, essendo fatte di vernice, riducono notevolmente l'aderenza delle gomme (il catrame è ricoperto da una vernice che diminuisce la sicurezza, soprattutto in caso di pioggia).

Strisce bianche
Strisce bianche su asfalto medio-grigio (via Carmine, Salerno).

Purtroppo alcune strade diventano quasi impercorribili dopo la pioggia (anche dopo vari minuti), e l'effetto è quello di trovarsi in punti estremamente pericolosi, come quello nell'immagine successiva.

Strisce pedonali e pioggia
Asfalto consumato con strisce pedonali dopo la pioggia (trincerone centrale, Salerno) .

Sicurissimo invece (anche dopo alcuni minuti dalla pioggia) è l'asfalto nuovo drenante. L'acqua scivola via subito lasciando l'asfalto pulito e aderente (come si vede nell'immagine successiva).

Asfalto drenante
Asfalto drenante dopo la pioggia, in due visuali diverse (via dei Principati, Salerno).



[il presente articolo fa parte del progetto Ting'Alive]
 

Commenti degli Utenti (totali: 14)
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Commento di: de_corsa il 13-12-2007 08:18
Pensa che proprio il Motoclub Costa dei Saraceni di Salerno, attraverso il suo pool di legali riuscì, attorno al 1990, a rendere obbligatorio l'uso di vernice ad alta aderenza per la dipintura della segnaletica orizzontale: la norma è tutt'ora in vigore ma allegramente disattesa ed inapplicata!
:-((

Due ultime considerazioni sull'aderenza restituita dall'asfalto in condizioni particolari:

- Un asfalto moderatamente sporco di brecciolino o sabbia non fangosi può offrire un'aderenza maggiore in caso di pioggia: lo sanno bene i piloti di rallyes...

- L'asfalto offre meno aderenza in condizioni di clima TROPPO secco: prova a sentire la differenza quando viene giù la tramontana dal Canalone... ;-)
Commento di: Gragnak il 13-12-2007 10:13
Aggiungerei un altro elemento di rischio..... non direttamente collegato all'asfalto, ma quasi.
Quando si impegna un ponte o un cavalcavia, soprattutto se su un tornante, la strada è spesso attraversata da quegli spessi passanti di acciaio che servono per collegare una sezione di ponte ad un'altra lasciando un po' di spazio per la dilatazione termica della travatura di sostegno.
Con la pioggia questi attraversamenti di metallo larghi circa 20 cm diventano estremamente scivolosi (anche l'auto scivola che è una bellezza, figuriamoci la moto).

Non so se ho spiegato bene la natura del pericolo.
Commento di: morriss71 il 13-12-2007 11:55
Giusto per mettere in guardia chi dovesse decidere di scendere in Sicilia in moto...occhio!! l'asfalto è un utopia,solamente nella provicia del catanese o Etna lo si puo' definire tale e garantisce anche un buon grip, ma al di fuori di dette zone ATTENZIONE .. E' liscio, se piove diviene lucido che ci si puo' specchiare, quando fà caldo anche...
Le strisce pedonali e le altre indicazioni sulle quali si è costretti a transitare,sono da brivido.
Non per niente sul giornale Motociclismo qualche tempo fa era presente un articolo dove venivano fatti i complimenti ai centauri Palermitani,perche' riuscivano a guidare senza cascare.....
Commento di: rocker59 il 14-12-2007 14:31
confermo. nell'entroterra è una sfida vera e propria, asfalto liscio, di qualita scarsa e buche e dossi anche di qualche decina di cm. qualche volta vi posto le foto :)
altri elementi...
Commento di: falcao il 14-12-2007 00:00
mi sento di aggiungere altri elementi che trovo particolarmente molesti:
1) le strisce pedonali con sfondo rosso (o blu)...vernice che con la pioggia offre l'ottima aderenza propria del ghiaccio e dell'olio...
2) gli scalini tra due asfalti stesi in tempi diversi...solitamente sono corrono lungo la strada...se ci si corre sopra regalano un piacevole "effetto binario" che puo portare a rovinose cadute...specialemente in autostrada...la soluzione è cercare di sorpassarle il più perpendicolarmente possibile...
3) i binari dei tram..
4) i san pietrini, effetto motocross assicurato...è un sistema di asfaltatura che se nuovo è bello e perfetto...ma con le vibrazioni (dei bus per esempio) si rompono a tempo di record rendendo inutili mesi di disagio dovuti ai lavori in corso...
Re: altri elementi...
Commento di: peder il 14-12-2007 17:29
Non dimentichiamo gli avallamenti dovuti alla posa di cavi o tobature varie.
Detti lavori consistono nel taglio dell'asfalto, scavo, posa dei cavi, ricopertura con terra ed infine riasfaltatura, a seguito dell'assestamento della terra di riporto si verificano degli avvallamenti molto pericolosi in quanto a volte, ci si trova su strade da poco riasfaltate che danno un senso di sicurezza e che successivamente sono state oggetto di lavori di posa.
Esempio eclatante è la SS1 Aurelia, nel tratto da Sestri Levante a Carrodano, qui si trova in entrambe i sensi di marcia, un rappezzo largo circa 50 cm. (con avvallamento), parallelo all'asse della carreggiata e posto a circa 200 cm. dal margine destro della carreggiata stessa.

Detto avvalllamento s'incrocia pericolosamente ad ogni curva con la traiettoria ideale e quindi è un gravissimo pericolo per il motociclista che, si vede costretto a modificare continuamente la traiettoria per evitarlo.
Re: altri elementi...
Commento di: Silvia_GsulG il 20-12-2007 11:30
Altra insidia a parer mio sono anche i tombini, soprattutto quando vengono rifatte le strade senza prima togliere lo strato di asfalto precedente. In questo modo viene alzato il livello del manto stradale creando degli avvallamenti in corrispondenza dei tombini di scarico (che in alcuni casi, dopo 2 o 3 strati di asfalto, diventano delle vere voragini), che oltretutto non sono ben visibili: il rischio è di accorgergersi del pericolo troppo tardi e di conseguenza di schivarli all'ultimo minuto, scomponendo la moto, o di finirci proprio dentro (...e di fare un volo!).
Anche i "coperchi" degli accessi alle fognature e ai cavi elettrici sono delle insidie, perchè sono piastroni di metallo posti spesso quasi in centro alla carreggiata che con lo sporco o con la pioggia diventano molto scivolosi, nonostante siano zigrinati.
Commento di: SiGMa83 il 15-12-2007 02:17
Ottimo ragazzi, abbiamo sempre bisogno delle integrazioni, offrono maggione conoscenza e quindi sicurezza... continuate così ;)
Commento di: TonioSan il 17-12-2007 22:50
Anche l'asfalto drenante ha diversi livelli, ma credo che sarebbe ora di stenderlo almeno su tutta la rete autostradale. Capita spesso di passare a seconda dei tratti da drenante a normale , a drenante ecc... (da milano a torno, anche quando era senza lavori è tipico)

altro pericolo, da asfalto mal ridotto sono le pozzanghere, occhio perchè non si sa mai quanto siano profonde e le conseguenze possono essere catastrofiche...
Commento di: Geo87 il 20-12-2007 00:01
c'è anche da dire:

Se non piove da tanto, l'asfalto è consumato a grana semi grossa-grossa, fare atrttenzione alla prima pioggia, soprattutto nelle rotonde, e se vedete un po' d'acqua sulla strada che fa schiuma o bolle, togliette i piedi dai pedalini e metteli "alla motard" per sicurezza.... parlo per esperienza, son caduto con il mio vecchio 125..... :(


lampss


PS: articolo interessante per i novellini della strada e per chi non ci ha mai pensato


geo
Commento di: LeBof il 17-05-2008 10:35
A proposito di asfalto sporco: io faccio veramente molta attenzione quando sono in giro nelle campagne.
Anche se l'asfalto può spesso sembrare perfetto, occhio a cosa vi circonda: se ci sono campi e fattorie attorno a voi, al 90% prima o poi vi trovate i (temibilissimi) segni di fango secco dei trattori che sono andati dai campi alla fattoria... molto molto scivolosi.
Questa semplice considerazione mi ha evitato una rovinosa caduta giusto 2 settimane fa in Umbria: strada perfetta ma fiancheggiata da fattorie... ero guardingo; andatura "allegra"; appena prima di entrare in curva, proprio perchè ero attento a quello, mi accorgo che ci sono i segni fangosi di un trattore rientrato "alla base"; mollo l'acceleratore, freno dolcemente col posteriore e mi immetto nella curva a non più di 30-40 km/h... beh, la moto ha "sculato" allegramente ma a quella andatura l'ho ripresa senza problemi (ho solo sentito un brividino di terrore lungo la colonna vertebrale e nulla più...).

Stesso identico discorso può essere fatto per parcheggi ghiaiosi, stradine sterrate secondarie o per i classici "slarghi belvedere" che spesso fiancheggiano le strade piene di curve (guarda caso proprio le nostre preferite)... è quasi sicuro che in prossimità di tali luoghi sulla strada troverete brecciolino trascinato dai veicoli che si sono immessi sulla strada principale. Occhio! Guardatevi sempre attorno (anche solo con la vista periferica): rendendovi conto del tipo di condizione che vi circonda potrete facilmente anticipare i pericoli.
Commento di: pierluigi2 il 19-06-2008 23:39
Non è necessario girare in campagna per rischiare di incrociare le strisce di fango. Nella grande metropoli del nord dove abito ci sono diversi cantieri edili aperti; i camion che entrano ed escono dal cantiere spalmano l'asfalto di quintalate di terriccio argilloso e viscido.
Le recenti piogge, oltre ad accentuare il rischio di scivolare sul fango di cui sopra, hanno aggravato un altro fenomeno, Si sono formate in numerosi punti buche profonde sia sull'asfalto, sia in tratti lastricati. (Qualche giorno fa,vedendo due poveri agenti della Polizia municipale che in mezzo alla strada, con la bicicletta d'ordinanza messa di traverso "segnalavano" una di queste voragini mi sono sentito male per loro. Pensavo: guarda qua, al Comune costa meno lasciare questi due poveretti qui in mezzo che far riparare subito la buca!)
Commento di: Ninjascream il 10-03-2011 20:54
Bell'articolo dettagliato!

Da Lombarda aggiungo un paio di pericoli in più:

Tipico di Milano, ma anche di Varese (e province come Tradate e il centro di Abbiate Guazzone), Como,etc. IL PAVE'. Soprattutto in zona segnaletica orizzontale. Non pensateci nemmeno se piove.

Viali alberati con foglie+strisce orizzontali+umido = primo volo con la moto nuova.

I tombini. Mai frenare sui tombini. Mai. Ed evitare di prendere (soprattutto in velocità) quelli "sfasati" rispetto al manto stradale.

A Milano ci sono anche delle simpatiche strisce pedonali IN PLASTICA, che spesso vanno ad aggiungersi ai binari del tram, e al pavè, naturalmente.

Non penso che sia stato citato il brecciolino nelle rotonde, sempre nascosto tatticamente dall'isola centrale.

Infine, con un po' di orgoglio (visto che mi ci sto facendo le ossa praticamente solo su quello) cito l'asfalto delle extraurbane brianzole, comasche e varesotte, soprattutto poco dopo i mesi gelidi. A quanto pare è stata data in appalto la fornitura del sale per le strade ad alcune simpatiche ditte che hanno dotato i comuni lombardi di materiale altamente corrosivo, che ha distrutto completamente l'asfalto, creando buche (meglio crateri), crepe, dissestamenti, brecciolino a volontà e chi più ne ha più ne metta... Alcuni comuni sono corsi ai ripari subito, riparando, rattoppando, o semplicemente mettendo un paio di cartelli qui e là. Visto il nostro braccino corto nel riparare le strade, l'effetto è che a uno o due mesi di distanza le voragini stanno già riaprendosi, crepandosi, sprofondando. L'unico consiglio che posso dare è (naturalmente) di imparare a memoria l'ubicazione di queste trappole, calcolando in anticipo dove piazzarsi con la moto, che traiettoria impostare, etc...

Ma sempre e soprattutto: occhi aperti e testa sulle spalle!
Commento di: LykosTO il 26-01-2012 15:34
Mi permetto di aggiungere una considerazione... In caso di depositi serali dovuti a umidità (in serate fredde d'inverno, capita, nebbia o non nebbia), a parità di asfalto sembra quasi che le zone più "scurite", gommate delle strade tendano a creare un velo di umidità più scivoloso delle zone meno gommate (forse per questo dotate di una superficie meno "lisciata").
Parlo di asfalti sia "nuovi", che vecchi: ho un esempio perfetto sotto casa, la via è divisa in 2 asfalti diversi (uno per corsia, diciamo) a causa di lavori di teleriscaldamento. In queste sere, mentre nella zona meno usata, dove le auto parcheggiano, l'asfalto per quanto freddo resta opaco, la zona "gommata" riflette molto le luci circostanti, e spesso anche in frenate (un po' ritardate forse, ma a velocità codice se non minore) mi è capitato di bloccare una delle gomme anteriori dell'auto.
In moto, sinceramente, cerco di non finirci nelle sere d'inverno, mi limito a girare col sole...

La mia è una considerazione a cui non ho mai fatto seguire veri e propri test, anche perchè è difficile che le zone di parcheggio restino sgombre tanto da poterci transitare, ma la lucidità dell'asfalto resta sempre un buon segnale del livello di tenuta (le superfici granulose non riflettono bene, quelle liscie si, specialmente in caso di umidità).